LA CHIESA

      


> e-mail    > chi siamo    > scripts e banners   > newsletters    > translate ita>eng

LITURGIA

> 7 Novembre 2007 <

Lunedì 5 Novembre 2007

Martedì 6 Novembre 2007

Mercoledì 7 Novembre 2007

Giovedì 8 Novembre 2007

Venerdì 9 Novembre 2007

Sabato 10 Novembre 2007

Domenica 11 Novembre 2007

Lunedì 12 Novembre 2007

Martedì 13 Novembre 2007

Mercoledì 14 Novembre 2007


Cerca nella BIBBIA
Per citazione
(es. Mt 28,1-20):
Per parola:




  Mercoledì della XXXI settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)

> Vai direttamente alle OMELIE 

Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde
DO313 ;
Così inizia il passo evangelico odierno: "Siccome molta gente andava con lui, Gesù si voltò e disse: "Se qualcuno viene a me e non odia suo padre, sua madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo"". E Luca, l'evangelista della mitezza che esprime con queste parole l'esigenza di Gesù. Dobbiamo "odiare", ed è un comando di Gesù... Sono parole che ci sconcertano. Gesù infatti vuoi togliere ogni illusione alla molta gente che gli va dietro. E facilmente comprensibile che quando uno dice: Non c'è altra legge che l'amore, l'amore riassume tutti i comandamenti, suscita entusiasmo, soddisfazione e anche molte illusioni, perché tutti ci riteniamo capaci di amare: se basta amare, siamo a posto! Gesù ci indica una via che non presenta nessuna difficoltà.
Ma "Gesù si voltò e disse: "Se uno viene a me... Chi non porta la propria croce e non viene dietro di me, non può essere mio discepolo"". E una esigenza fortissima, e Gesù la fa seguire da due esempi di persone che devono ben riflettere prima di impegnarsi. Se uno vuol costruire qualcosa, deve prima fare i conti e vedere se il capitale che possiede basta per arrivare a finire la costruzione; se si vuoi fare guerra, bisogna avere truppe ed armamenti sufficienti per combattere fino alla vittoria.
E qual è il capitale necessario per costruire la torre, qual è l'equipaggiamento sufficiente per vincere la guerra? Gesù dice: la condizione è questa: rinunciare a tutto quello che si ha. "Chiunque di voi non rinunzia a tutti i sudi averi, non può essere mio discepolo".
Eccoci dunque presi in una specie di contraddizione fra l'amore e il distacco. Se ci pensiamo bene, Gesù non fa altro che indicarci le condizioni del vero amore. Non dobbiamo illuderci: da soli non saremo mai capaci di amare, perché l'amore è disciplina, l'amore esige un profondo distacco, un distacco completo. Spesso, quando noi crediamo di amare, amiamo il nostro interesse, non amiamo veramente né gli altri né Dio. Cerchiamo la nostra soddisfazione, la nostra gioia, invece di cercare la felicità degli altri nell'adesione alla volontà divina.
San Luca è l'evangelista della misericordia, e tuttavia è proprio lui che dice: "Se qualcuno viene a me senza odiare, non può essere mio discepolo". Perché? Perché Luca è anche l'evangelista che insiste di più sull'impegno del discepolo nei confronti del Maestro.
San Matteo ha espresso diversamente questa parola di Gesù. Egli dice: "Se qualcuno viene a me e ama suo padre o sua madre più di me, non è degno di me". Da un lato si capisce che è la stessa cosa che vuoi dire san Luca, però la formulazione lucana ha il vantaggio di presentare la questione molto nettamente.
Non si tratta di rinunciare ad ogni amore, è chiaro; si tratta di rinunciare all'amore possessivo. Gesù infatti non domanda solo di odiare il padre, la madre, i figli, ma anche di odiare la propria vita. Ora, questa aggiunta ci fa capire in che direzione vada la sua esigenza: egli impone il distacco da ogni possesso.
"Chi non rinunzia a tutti i Suoi averi, non può essere mio discepolo".
C'è un modo di amare che in realtà è una ricerca di comfort nella vita: il comfort affettivo, l'appoggio, la soddisfazione del cuore. E a questo modo di amare che Gesù chiede di rinunciare.
Egli stesso ha rinunciato, egli stesso, si può dire, "ha odiato", nel significato evangelico, sua madre, i suoi fratelli. Ci colpisce vedere che nel Vangelo, tutte le volte che si parla di sua madre o dei suoi fratelli, è sempre per sfociare ad una parola che sembra dura, di rifiuto. "Tua madre e i tuoi fratelli sono qui fuori e chiedono di te...". "Mia madre e i miei fratelli sono quelli che fanno la volontà di Dio". "Felice la donna che ti ha portato!". "Molto più felice chi ascolta la parola di Dio e la mette in pratica".
Gesù è andato davvero molto lontano in questo atteggiamento. Guardando le cose umanamente si può dire che ha "disonorato" sua madre. Si disonora la madre, quando non le si dimostra amore; si disonora la madre, quando si accetta di morire come un criminale... Gesù è veramente giunto al totale distacco dall'amore possessivo, insegnandoci così la strada del vero amore, dell'amore generoso, l'amore capace di tutti i sacrifici, l'amore che dona la vita e che accetta l'umiliazione quando è il mezzo per compiere il piano di Dio. Questo è l'amore vero. Non è più un'illusione di amore, è l'amore al quale possiamo spalancare il cuore e che riempie di gioia, perché è amore che viene da Dio.










Ricevi la Liturgia via mail >
Ascolta il Vangelo >

Antifona d'ingresso
Non abbandonarmi, Signore mio Dio,
da me non stare lontano;
vieni presto in mio aiuto,
Signore, mia salvezza. (Sal 38,22-23)



Colletta
Dio onnipotente e misericordioso,
tu solo puoi dare ai tuoi fedeli
il dono di servirti in modo lodevole e degno;
fa' che camminiamo senza ostacoli
verso i beni da te promessi.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...




>

Prima lettura

Rm 13,8-10
Pienezza della Legge è la carità.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani

Fratelli, non siate debitori di nulla a nessuno, se non dell'amore vicendevole; perché chi ama l'altro ha adempiuto la Legge.
Infatti: «Non commetterai adulterio, non ucciderai, non ruberai, non desidererai», e qualsiasi altro comandamento, si ricapitola in questa parola: «Amerai il tuo prossimo come te stesso».
La carità non fa alcun male al prossimo: pienezza della Legge infatti è la carità.

Parola di Dio



>

Salmo responsoriale

Sal 111

Felice l'uomo pietoso, che dona ai poveri.

Beato l'uomo che teme il Signore
e nei suoi precetti trova grande gioia.
Potente sulla terra sarà la sua stirpe,
la discendenza degli uomini retti sarà benedetta.

Spunta nelle tenebre, luce per gli uomini retti:
misericordioso, pietoso e giusto.
Felice l'uomo pietoso che dà in prestito,
amministra i suoi beni con giustizia.

Egli dona largamente ai poveri,
la sua giustizia rimane per sempre,
la sua fronte s'innalza nella gloria.











Canto al Vangelo (1 Pt 4,14)
Alleluia, alleluia.
Beati voi, se venite insultati per il nome di Cristo,
perché lo Spirito di Dio riposa su di voi.
Alleluia.


>

Vangelo

Lc 14,25-33
Chi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo.


+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, una folla numerosa andava con Gesù. Egli si voltò e disse loro:
«Se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo. Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo.
Chi di voi, volendo costruire una torre, non siede prima a calcolare la spesa e a vedere se ha i mezzi per portarla a termine? Per evitare che, se getta le fondamenta e non è in grado di finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo: "Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro".
Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a esaminare se può affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila? Se no, mentre l'altro è ancora lontano, gli manda dei messaggeri per chiedere pace.
Così chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo».

Parola del Signore



Preghiera dei fedeli
A Colui che tutto può e tutti conosce, esprimiamo con fiducia le nostre attese, nella certezza che egli ama donare più di quanto sappiamo domandare. Diciamo insieme:
Dio della vita, ascoltaci.

Perché noi, tua Chiesa, spogliandoci di orgoglio e asprezza, sappiamo somigliare a Cristo mite, umile e crocifisso. Preghiamo:
Perché nei nostri cuori penetri la benevolenza, vinca la fraternità, fiorisca la carità. Preghiamo:
Perché le nostre comunità d'occidente siano generose nel donare persone e mezzi alle missioni. Preghiamo:
Perché negli ospedali, nelle carceri e nei ricoveri, chi soffre possa oggi incontrare un animo cristiano. Preghiamo:
Perché i ragazzi e i giovani, sostenuti dalla nostra preghiera e dagli esempi, sappiano andare incontro alla vita con fede e onestà. Preghiamo:
Per chi non ha fede, ideali e avvenire.
Per i catechisti e gli animatori della comunità.

Altissimo Signore, il tuo popolo è in cammino nella valle delle prove dove s'attarda, si stanca, si ferisce. Sostienilo, Padre, con la fede incrollabile di Abramo, la fortezza di Mosè, la saggezza di Salomone. Per Cristo nostro Signore. Amen.


Preghiera sulle offerte
Questo sacrificio che la Chiesa ti offre, Signore,
salga a te come offerta pura e santa,
e ottenga a noi la pienezza della tua misericordia.
Per Cristo nostro Signore.


Antifona di comunione
Tu mi indichi il sentiero della vita, Signore,
gioia piena nella tua presenza. (Sal 16,11)

Oppure:
Dice il Signore: "Come il Padre che ha la vita ha mandato me
e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia di me vivrà per me". (Gv 6,57)


Preghiera dopo la comunione
Continua in noi, o Dio, la tua opera di salvezza,
perché i sacramenti che ci nutrono in questa vita
ci preparino a ricevere i beni promessi.
Per Cristo nostro Signore.


O M E L I E
a cura di
Qumran2.net

Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 06-11-2019)
Non può essere mio discepolo
La sequela di Gesù non è senza regole. La prima regola è finalizzata al raggiungimento del fine. Non si segue Gesù per le cose di questo mondo, ma per quelle eterne. Si entra in paradiso percorrendo la via della sua Parola, che è il Discorso della Montagna. Si rimane nella Parola, si obbedisce ad es ...
(continua)
don Nicola Salsa     (Omelia del 06-11-2019)
Tu non sei solo
...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 07-11-2018)
Non rinuncia a tutti i suoi averi
La parola di Gesù è chiara e inequivocabile: ?Così chiunque non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo?. È giusto chiedersi: ?Qual è il vero pensiero di Gesù in ordine a questa sua Parola??. Conoscerlo è essenziale, al fine di non cadere in quelle conclusioni ideologiche e quasi ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 07-11-2018)
Commento su Lc 14,28-33
«Chi di voi, volendo costruire una torre, non siede prima a calcolare la spesa e a vedere se ha i mezzi per portarla a termine? Per evitare che, se getta le fondamenta e non è in grado di finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo: «Costui ha iniziato a costruire, ma no ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 08-11-2017)
Commento su Lc 14,33
«Chi non rinuncia a tutti suoi averi non può essere mio discepolo» Lc 14,33 Come vivere questa Parola? Qualcuno, lo so, a questo punto, grida. Ci siamo! Sempre la chiamata è a diventare un rinunciatario. Come una larva, un abbietto relitto: un po' scemo e un po' folle, vocato all'accattonaggio. ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 04-11-2015)

La logica di questo mondo è la prudenza, giusto. Vediamo la conseguenza di un mondo che ha abbandonato la prudenza e si illude dando sfogo a tutte le pulsioni, a tutte le passioni, a tutti gli istinti. Persone che liberano il cane rabbioso che è in loro che, alla fine, li trascina verso l'abisso. Es ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 04-11-2015)
Una folla numerosa andava con lui
Gesù non è un politico che per avere qualche voto in più promette mari e monti, sapendo di mentire e di ingannare le persone alle quali si rivolge. Tra il politico, a qualsiasi schieramento esso appartenga la sostanza non cambia, e Gesù vi è lo stesso abisso invalicabile che separa Lazzaro che è nel ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 04-11-2015)
Commento su Rm 13, 8-16
"Fratelli, non abbiate alcun debito con nessuno, se non quello di un amore vicendevole; perché chi ama il suo simile ha adempiuto la legge... L'amore non fa nessun male al prossimo: pieno compimento della legge è l'amore." Rm 13, 8-16 Come vivere questa Parola? Il teologo Narsai di Edessa, commen ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 05-11-2014)

Che presuntuoso è Gesù! Che coraggio ha nel chiedere ciò che chiede! Ai discepoli, a noi, dice di essere la gioia più grande della più grande gioia che possiamo sperimentare! Che l'esperienza più coinvolgente e luminosa che possiamo vivere, l'innamoramento, la genitorialità, l'amicizia è sempre e so ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 05-11-2014)
Commento su Fil 2, 13
"È Dio infatti che suscita in voi il volere e l'operare secondo il suo disegno di amore". Fil 2, 13 Come vivere questa Parola? È impressionante come una riflessione così profonda sul fare, sull'agire emerga proprio in uno scritto elaborato in reclusione! Paolo, ancora giovane, probabilmente sta s ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 05-11-2014)
Così chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi
Con Gesù si compie il capovolgimento di tutta l'antica modalità di seguire il Signore. Quando il Signore chiamò Abramo, questi fu invitato a lasciare la sua terra. Non partì però da solo. Portò con sé la moglie, gli schiavi e le schiave, i suoi greggi e i suoi armenti, anche il nipote Lot andò con l ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 06-11-2013)
Commento su Lc 14,25-33
Facciamoci bene i conti in tasca. È Gesù stesso che ce lo chiede, che ci invita ad osare, a prendere sul serio la sua sconcertante provocazione: egli pretende di essere più grande della più grande gioia che possiamo vivere. Più del bene, più dell'affetto, più dell'innamoramento, più del diventare ge ...
(continua)
Riccardo Ripoli     (Omelia del 06-11-2013)
Bambini violentati nel corpo e nell'anima
Chi non porta la propria croce e non viene dietro di me, non può essere mio discepolo Se una persona cammina diritta nella vita, seguendo determinati buoni principi, dettati dal Vangelo o dal buon costume, dai nonni piuttosto che dai genitori, si troverà inevitabilmente davanti mille ostacoli, di ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 06-11-2013)
Commento su Romani 13, 8
Non siate debitori di nulla se non dell'amore vicendevole, perché chi ama l'altro ha adempiuto la Legge. Rm 13, 8 Come vivere questa Parola? Adempiere la Legge era per gli uomini di fede contemporanei di Paolo il punto fermo e intoccabile. Ma con la Legge e le sue prescrizioni molti si sentivan ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 06-11-2013)
Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me
Chi legge con sapienza di Spirito Santo l'Antico Testamento troverà tante di quelle piccole luci che orientano e conducono verso la bellezza della luce piena che è Cristo Gesù. Abramo è una di queste luci. Lui però è luce grande, grandissima. Lui sa vivere la totale povertà in spirito. La sua unica ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 07-11-2012)
Commento su Luca 14,25-33
Facciamo bene i conti: per cosa vale la pena vivere? Cosa ci rende davvero felici? Chi o cosa è in grado di colmare l'infinito desiderio di bene che alberga nel nostro cuore? Gesù è concreto, efficace, ci sfida ad affrontare con verità le grandi domande che da sempre abitano nei nostri cuori. E la r ...
(continua)
Riccardo Ripoli     (Omelia del 07-11-2012)
Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro
Quante volte avete iniziato a fare qualcosa e non l'avete portata a termine? Quante promesse fatte e non mantenute? Dico sempre che se avessi un euro per ogni promessa fatta e non rispettata, adesso non sapremmo dove mettere i soldi. Quanti volontari iniziano un percorso e poi blandamente si dilegua ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 07-11-2012)
Commento su Filippesi 2,15-16
Risplendete come astri nel mondo, tenendo salda la parola di vita Fil 2,15-16 Come vivere questa Parola? Abituati alle luci artificiali delle nostre città che non ci fanno più palpare il buio della notte, abbiamo anche perso la gioia di contemplare un cielo stellato. Ma basta allontanarsi dai cen ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 07-11-2012)
Chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi
Nell'Antico Testamento la sequela è della Legge. Si seguono, cioè si cammina dietro i Comandamenti, gli Statuti, i Precetti del Signore. Dio invece segue tutti i passi dell'uomo. Ancora non è maturata la verità che è Dio che si deve seguire. È dietro di Lui che bisogna andare. È alla sua presenza ch ...
(continua)