LA CHIESA

      


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LITURGIA

> 1 Febbraio 2008 <

Mercoledì 30 Gennaio 2008

Giovedì 31 Gennaio 2008

Venerdì 1 Febbraio 2008

Sabato 2 Febbraio 2008

Domenica 3 Febbraio 2008

Lunedì 4 Febbraio 2008

Martedì 5 Febbraio 2008

Mercoledì 6 Febbraio 2008

Giovedì 7 Febbraio 2008

Venerdì 8 Febbraio 2008


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Per citazione
(es. Mt 28,1-20):
Per parola:




  Venerdì della III settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)

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Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde
PO035 ;
Semina, crescita, maturazione e mietitura non possono essere separati nel contesto del regno di Dio. Gesù vuole consolidare in noi la fiducia in Dio Padre e nella sua opera di salvezza. La forza di Dio agisce in noi e fa crescere in silenzio il seme dell'amore e della fraternità. La crescita dipende dal potere di Dio. Ma l'aratura, il concime, la pioggia e il sole hanno la loro importanza. Tutto coopera alla maturazione che Dio produce a poco a poco con molteplici elementi e azioni. Così si avvicina la mietitura finale.
Quando sarà matura, verrà il tempo del raccolto definitivo. Ma il regno di Dio è già presente e agisce, prima ancora della maturazione, della semina e del raccolto.
Il grano di senapa che diventa albero ci ricorda la crescita del regno in qualità, in maturità e in perfezione. Nei rami dell'albero di Dio nidificano molti uccelli. L'apertura al mondo diventato pagano e l'accoglienza di coloro che si sono allontanati farà in modo che essi possano nutrirsi dei frutti di vita eterna. La salvezza è aperta a tutti.


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Antifona d'ingresso
Cantate al Signore un canto nuovo,
cantate al Signore da tutta la terra;
splendore e maestà dinanzi a lui,
potenza e bellezza nel suo santuario. (Sal 96,1.6)



Colletta
Dio onnipotente ed eterno,
guida i nostri atti secondo la tua volontà,
perché nel nome del tuo diletto Figlio
portiamo frutti generosi di opere buone.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...



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Prima lettura

2Sam 11,1-4.5-10.13-17
Mi hai disprezzato e hai preso in moglie la moglie di Urìa l'Ittita.

Dal secondo libro di Samuèle

All'inizio dell'anno successivo, al tempo in cui i re sono soliti andare in guerra, Davide mandò Ioab con i suoi servitori e con tutto Israele a compiere devastazioni contro gli Ammoniti; posero l'assedio a Rabbà, mentre Davide rimaneva a Gerusalemme.
Un tardo pomeriggio Davide, alzatosi dal letto, si mise a passeggiare sulla terrazza della reggia. Dalla terrazza vide una donna che faceva il bagno: la donna era molto bella d'aspetto. Davide mandò a informarsi sulla donna. Gli fu detto: «È Betsabea, figlia di Eliàm, moglie di Urìa l'Ittita». Allora Davide mandò messaggeri a prenderla.
La donna concepì e mandò ad annunciare a Davide: «Sono incinta». Allora Davide mandò a dire a Ioab: «Mandami Urìa l'Ittita». Ioab mandò Urìa da Davide. Arrivato Urìa, Davide gli chiese come stessero Ioab e la truppa e come andasse la guerra. Poi Davide disse a Urìa: «Scendi a casa tua e làvati i piedi». Urìa uscì dalla reggia e gli fu mandata dietro una porzione delle vivande del re. Ma Urìa dormì alla porta della reggia con tutti i servi del suo signore e non scese a casa sua. La cosa fu riferita a Davide: «Urìa non è sceso a casa sua».
Davide lo invitò a mangiare e a bere con sé e lo fece ubriacare; la sera Urìa uscì per andarsene a dormire sul suo giaciglio con i servi del suo signore e non scese a casa sua.
La mattina dopo Davide scrisse una lettera a Ioab e gliela mandò per mano di Urìa. Nella lettera aveva scritto così: «Ponete Urìa sul fronte della battaglia più dura; poi ritiratevi da lui perché resti colpito e muoia». Allora Ioab, che assediava la città, pose Urìa nel luogo dove sapeva che c'erano uomini valorosi. Gli uomini della città fecero una sortita e attaccarono Ioab; caddero parecchi della truppa e dei servi di Davide e perì anche Urìa l'Ittita.

Parola di Dio





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Salmo responsoriale

Sal 50

Perdonaci, Signore: abbiamo peccato.

Pietà di me, o Dio, nel tuo amore;
nella tua grande misericordia
cancella la mia iniquità.
Lavami tutto dalla mia colpa,
dal mio peccato rendimi puro.

Sì, le mie iniquità io le riconosco,
il mio peccato mi sta sempre dinanzi.
Contro di te, contro te solo ho peccato,
quello che è male ai tuoi occhi, io l'ho fatto.

Così sei giusto nella tua sentenza,
sei retto nel tuo giudizio.
Ecco, nella colpa io sono nato,
nel peccato mi ha concepito mia madre.

Fammi sentire gioia e letizia:
esulteranno le ossa che hai spezzato.
Distogli lo sguardo dai miei peccati,
cancella tutte le mie colpe.


















Canto al Vangelo (Mt 11,25)
Alleluia, alleluia.
Ti rendo lode, Padre,
Signore del cielo e della terra,
perché ai piccoli hai rivelato i misteri del Regno.
Alleluia.



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Vangelo

Mc 4,26-34
L'uomo getta il seme e dorme; il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa.


+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù diceva [alla folla]: «Così è il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa. Il terreno produce spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga; e quando il frutto è maturo, subito egli manda la falce, perché è arrivata la mietitura».
Diceva: «A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo? È come un granello di senape che, quando viene seminato sul terreno, è il più piccolo di tutti i semi che sono sul terreno; ma, quando viene seminato, cresce e diventa più grande di tutte le piante dell'orto e fa rami così grandi che gli uccelli del cielo possono fare il nido alla sua ombra».
Con molte parabole dello stesso genere annunciava loro la Parola, come potevano intendere. Senza parabole non parlava loro ma, in privato, ai suoi discepoli spiegava ogni cosa.

Parola del Signore


Preghiera dei fedeli
Fratelli, Dio è fedele al suo progetto di salvezza di cui noi siamo insieme beneficiari e responsabili. Riconoscenti per tale privilegio, chiediamogli la forza che viene dall'alto, dicendo:
Aiutaci, o Signore.

Perché la Chiesa sia una realtà sempre più viva e operante in mezzo agli uomini. Preghiamo:
Perché, rivestendoci quotidianamente di pazienza e fiducia, sappiamo diffondere nel cuore del prossimo speranza e pace. Preghiamo:
Perché, pur lodando Dio dei beni materiali e morali ricevuti, ci disponiamo alla rinuncia che purifica il cuore. Preghiamo:
Perché sappiamo cogliere i segni di speranza presenti nel nostro tempo e ci impegniamo a consegnare ai giovani un mondo migliore. Preghiamo:
Perché i genitori siano animati da una fiducia salda e serena nello svolgere la loro opera educativa. Preghiamo:
Per chi vive nell'attesa di tempi migliori.
Perché operiamo il bene con gratuità.

O Signore, rendici vigilanti e fiduciosi, umili seminatori della tua parola. La presenza di Cristo tra noi ci confermi nella speranza del tuo regno, dove tu sarai tutto in tutti, per i secoli dei secoli. Amen.


Preghiera sulle offerte
Accogli i nostri doni, Padre misericordioso,
e consacrali con la potenza del tuo Spirito,
perché diventino per noi sacramento di salvezza.
Per Cristo nostro Signore.


Antifona di comunione
Guardate al Signore e sarete raggianti,
e il vostro volto non sarà confuso. (Sal 34,6)

Oppure:
"Io sono la luce del mondo",
dice il Signore; "chi segue me,
non cammina nelle tenebre,
ma avrà la luce della vita". (Gv 8,12)


Preghiera dopo la comunione
O Dio, che in questi santi misteri
ci hai nutriti col corpo e sangue del tuo Figlio,
fa' che ci rallegriamo sempre del tuo dono,
sorgente inesauribile di vita nuova
Per Cristo nostro Signore.


O M E L I E
a cura di
Qumran2.net

Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 01-02-2019)
Commento su Mc 4, 26-28
Gesù diceva [alla folla]: «Così è il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa. Il terreno produce spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga; e quando il fr ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 01-02-2019)
Come un uomo che getta il seme sul terreno
Impazienza e fretta sono le due grandi tentazioni del missionario di Cristo Signore. Contro queste potenti tentazioni San Giacomo esorta i cristiani ad imitare la pazienza del contadino, che sa attendere il tempo di raccogliere i preziosi frutti dai suoi alberi. Siate dunque costanti, fratelli, fin ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 27-01-2017)
Senza parabole non parlava loro
La Parabola nell'Antica Scrittura è un fatto prodigioso di Dio che mai esaurisce la sua comprensione. Più lo si medita e più appare in esso la straordinaria potenza di salvezza e di redenzione, di amore e di misericordia, di giustizia e di pace del nostro Dio. In un solo avvenimento viene rivelata t ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 27-01-2017)
Commento su Mc 4, 26-29
«Gesù diceva [alla folla]: "Così è il Regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa. Il terreno produce spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga; e quando il f ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 29-01-2016)
Commento su Mc 4, 26-27
"Gesù diceva [alla folla]: «Così è il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa." Mc 4, 26-27 Come vivere questa Parola? Tutte aderenti alla vita le parabole del Regno di Dio. Bisogna nota ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 29-01-2016)
Come un uomo che getta il seme sul terreno
Il Padre celeste ha gettato il suo seme sulla terra. La sua prima terra è stato il seno purissimo della Vergine Maria. In questo seno Lui si è fatto carne. Da questo seme è uscito, è cresciuto, si è trapiantato nel mondo. Alla fine ha trovato la sua eterna collocazione sul Golgota, divenendo l'alber ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 30-01-2015)

Ma il seme della Parola che porta frutto, la luce della fede che si vede da lontano, quel cambiamento della nostra vita che ci spinge a diventare compassionevoli e misericordiosi, non è frutto del nostro sforzo, non è nostro merito. Inutile farsi prendere da vani scrupoli e sensi di colpa, cosa in c ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 30-01-2015)
Ai suoi discepoli spiegava ogni cosa
Nelle cose che riguardano Dio, Gesù è il nostro unico Maestro in ogni cosa. Da Lui si deve ogni giorno apprendere come si costruisce il regno di Dio sulla nostra terra. Osserviamo la sua metodologia e comprenderemo dove risiedono i nostri fallimenti. Prima di ogni cosa Gesù "crea", "fa", "genera" i ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 30-01-2015)
Commento su Eb 10, 35
"Non abbandonate dunque la vostra franchezza, alla quale è riservata una grande ricompensa." Eb 10, 35 Come vivere questa Parola? La franchezza, parresia nel testo originale, è uno dei doni più belli che gli apostoli hanno e dimostrano nei primi anni della Chiesa. È la capacità di dire la verità, ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 31-01-2014)

Per essere luce che illumina la stanza dobbiamo essere accesi, lasciare che il seme della Parola germogli in noi e contamini la nostra vita, convertendola. Sia. Ma quante volte questa convinzione diventa una santa preoccupazione e la nostra vita diventa intrisa di scrupoli e di fariseismo! Se abbiam ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 31-01-2014)
Come potevano intendere
L'uomo è persona storica, sempre in divenire, in formazione, in una perenne crescita. Dio prende il suo popolo da un popolo barbaro, comincia a parlargli con segni e prodigi. Lo ammaestra mostrandogli l'onnipotenza del suo amore. Quando Israele uscì dall'Egitto, la casa di Giacobbe da un popolo b ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 31-01-2014)
Commento su Marco 4, 30-32
"A cosa possiamo paragonare il regno di Dio....E' come un granello di senape che quando viene seminato sul terreno è il più piccolo di tutti i semi sono sul terreno ma quando viene seminato cresce..." Mc 4, 30-32 Come vivere questa Parola? Dio (e il suo agire nella storia "da Signore") ha deciso ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 01-02-2013)
Commento su Mc 4,26-34
Di cosa dobbiamo preoccuparci? Perché fatichiamo ancora a fidarci del Signore? Quanto scoraggiamento vedo negli sguardi affaticati dei nostri preti! Quanto dolore nelle loro parole! La Chiesa sembra perdere consensi, nubi fosche si addensano all'orizzonte. Ma anche al di fuori della fede le cose non ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 01-02-2013)
Come, egli stesso non lo sa
È quasi simile a quanto oggi ci insegna Gesù, quanto il profeta Isaia dice sulla Parola di Dio, annunziata da lui come acqua che discende dal cielo e che non ritorna in alto prima di aver fecondato la terra. Il Signore manda la sua Parola, questa produce secondo la divina volontà e poi ritorna a Lui ...
(continua)
Riccardo Ripoli     (Omelia del 01-02-2013)
La terra produce spontaneamente
Ci affanniamo ogni giorno, ogni istante pensiamo a cosa dobbiamo fare l'istante successivo, programmiamo il nostro futuro e spesso anche quello delle persone a noi vicine, specie dei figli, vogliamo avere tutto sotto controllo e guai a demandare ad altri. Illusi che siamo, pensiamo così di poter ge ...
(continua)
Riccardo Ripoli     (Omelia del 01-02-2013)
Il granellino di senapa è il più piccolo di tutti i semi
Dalle piccole cose nascono grandi progetti. Dai sogni di uomini qualsiasi prendono vita storie meravigliose. Favole, o parabole, che sembrano essere solo frutto della fantasia ma che raccontano di valori, di principi, di strade da percorrere. Narrano di persone buone che contrastano con le armi dell ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 01-02-2013)
Commento su Marco 4,26.30
Così è il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno...; è come un granello di senape... Mc 4,26.30 Come vivere questa Parola? Con il Vangelo di oggi si conclude l'insegnamento in parabole impartito da Gesù sulla riva del lago. L'annuncio era uguale per tutti gli ascoltatori, ma il ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 27-01-2012)
Commento su Marco 4,26-34
È con noi, il Signore, sempre. Ma non si sostituisce a noi, non è lui a guidare la nostra barca. La fede non è la consegna della propria vita al Signore sperando sia lui a toglierci dai guai in cui ci siamo (o ci hanno) infilati. La fede autentica che deriva dal cristianesimo ci aiuta a diventare pi ...
(continua)