LA CHIESA

      


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LITURGIA

> 4 Febbraio 2008 <

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Per citazione
(es. Mt 28,1-20):
Per parola:




  Lunedì della IV settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)

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Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde
PO041 ;
Questo episodio misterioso della liberazione di un posseduto è una parabola vivente che ci porta a riflettere sul posto che diamo ai beni materiali nella nostra vita.
In questo passo del Vangelo, per tre volte, incontriamo il verbo "supplicare" usato nel rivolgersi a Gesù. In primo luogo sono gli spiriti malvagi - essi sono molte legioni - a supplicare Gesù di non cacciarli via da quella regione. In effetti, nel paese dei Geraseni, paese pagano, essi regnano padroni. Supplicano dunque Gesù di mandarli via sotto le sembianze di un branco di porci. E Cristo li esaudisce, perché per lui la liberazione di una persona umana, creata ad immagine e somiglianza di Dio, è molto più preziosa dell'eventuale perdita di un branco. Duemila porci si precipitano nel mare: una tragedia per i Geraseni.
Essi inviano dunque una delegazione a supplicare Gesù di andarsene dalla loro regione. Essi non sono disposti a sacrificare i loro beni materiali come riscatto per la liberazione di un uomo. Gesù, che predica che non si possono servire due padroni - Dio e il denaro -, è per loro un guastafeste. Essi preferiscono i loro beni a Gesù: lo supplicano di lasciare il loro paese. È triste vedere Gesù messo alla porta. Molto educatamente, ma messo alla porta. È vero che essi hanno una scusa: non sanno ciò che fanno, poiché sono pagani. È ancora più triste vedere oggi Gesù messo alla porta in un paese "cristiano", da famiglie "cristiane", da persone che si dicono cristiane, ma che non sono disposte ad amare Dio più delle ricchezze. Noi siamo tra queste?
Alla fine è il posseduto, una volta guarito, a supplicare: egli chiede a Gesù di poterlo seguire. Ma il Signore non accetta; lo manda in missione, a casa sua. Poiché non tutti coloro che hanno incontrato Cristo hanno la stessa vocazione. Ma tutti devono annunciare la misericordia del Signore.



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Antifona d'ingresso
Salvaci, Signore Dio nostro,
e raccoglici da tutti i popoli,
perché proclamiamo il tuo santo nome
e ci gloriamo della tua lode. (Sal 106,47)



Colletta
Dio grande e misericordioso,
concedi a noi tuoi fedeli
di adorarti con tutta l'anima
e di amare i nostri fratelli nella carità del Cristo.
Egli è Dio, e vive e regna con te...



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Prima lettura

2Sam 15,13-14.30; 16,5-13
Fuggiamo dalle mani di Assalonne. Lasciate che Simei maledica, poiché glielo ha ordinato il Signore.

Dal secondo libro di Samuèle

In quei giorni, arrivò un informatore da Davide e disse: «Il cuore degli Israeliti è con Assalonne». Allora Davide disse a tutti i suoi servi che erano con lui a Gerusalemme: «Alzatevi, fuggiamo; altrimenti nessuno di noi scamperà dalle mani di Assalonne. Partite in fretta, perché non si affretti lui a raggiungerci e faccia cadere su di noi la rovina e passi la città a fil di spada».
Davide saliva l'erta degli Ulivi, saliva piangendo e camminava con il capo coperto e a piedi scalzi; tutta la gente che era con lui aveva il capo coperto e, salendo, piangeva.
Quando poi il re Davide fu giunto a Bacurìm, ecco uscire di là un uomo della famiglia della casa di Saul, chiamato Simei, figlio di Ghera. Egli usciva imprecando e gettava sassi contro Davide e contro tutti i servi del re Davide, mentre tutto il popolo e tutti i prodi stavano alla sua destra e alla sua sinistra. Così diceva Simei, maledicendo Davide: «Vattene, vattene, sanguinario, malvagio! Il Signore ha fatto ricadere sul tuo capo tutto il sangue della casa di Saul, al posto del quale regni; il Signore ha messo il regno nelle mani di Assalonne, tuo figlio, ed eccoti nella tua rovina, perché sei un sanguinario».
Allora Abisài, figlio di Seruià, disse al re: «Perché questo cane morto dovrà maledire il re, mio signore? Lascia che io vada e gli tagli la testa!». Ma il re rispose: «Che ho io in comune con voi, figli di Seruià? Se maledice, è perché il Signore gli ha detto: "Maledici Davide!". E chi potrà dire: "Perché fai così?"».
Poi Davide disse ad Abisài e a tutti i suoi servi: «Ecco, il figlio uscito dalle mie viscere cerca di togliermi la vita: e allora, questo Beniaminita, lasciatelo maledire, poiché glielo ha ordinato il Signore. Forse il Signore guarderà la mia afflizione e mi renderà il bene in cambio della maledizione di oggi».
Davide e la sua gente continuarono il cammino.

Parola di Dio






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Salmo responsoriale

Sal 3

Sorgi, Signore! Salvami, Dio mio!

Signore, quanti sono i miei avversari!
Molti contro di me insorgono.
Molti dicono della mia vita:
«Per lui non c'è salvezza in Dio!».

Ma tu sei mio scudo, Signore,
sei la mia gloria e tieni alta la mia testa.
A gran voce grido al Signore
ed egli mi risponde dalla sua santa montagna.

Io mi corico, mi addormento e mi risveglio:
il Signore mi sostiene.
Non temo la folla numerosa
che intorno a me si è accampata.












Canto al Vangelo (Lc 7,16)
Alleluia, alleluia.
Un grande profeta è sorto tra noi,
e Dio ha visitato il suo popolo.
Alleluia.


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Vangelo

Mc 5,1-20
Esci, spirito impuro, da quest'uomo.


+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli giunsero all'altra riva del mare, nel paese dei Gerasèni. Sceso dalla barca, subito dai sepolcri gli venne incontro un uomo posseduto da uno spirito impuro.
Costui aveva la sua dimora fra le tombe e nessuno riusciva a tenerlo legato, neanche con catene, perché più volte era stato legato con ceppi e catene, ma aveva spezzato le catene e spaccato i ceppi, e nessuno riusciva più a domarlo. Continuamente, notte e giorno, fra le tombe e sui monti, gridava e si percuoteva con pietre.
Visto Gesù da lontano, accorse, gli si gettò ai piedi e, urlando a gran voce, disse: «Che vuoi da me, Gesù, Figlio del Dio altissimo? Ti scongiuro, in nome di Dio, non tormentarmi!». Gli diceva infatti: «Esci, spirito impuro, da quest'uomo!». E gli domandò: «Qual è il tuo nome?». «Il mio nome è Legione - gli rispose - perché siamo in molti». E lo scongiurava con insistenza perché non li cacciasse fuori dal paese.
C'era là, sul monte, una numerosa mandria di porci al pascolo. E lo scongiurarono: «Mandaci da quei porci, perché entriamo in essi». Glielo permise. E gli spiriti impuri, dopo essere usciti, entrarono nei porci e la mandria si precipitò giù dalla rupe nel mare; erano circa duemila e affogarono nel mare.
I loro mandriani allora fuggirono, portarono la notizia nella città e nelle campagne e la gente venne a vedere che cosa fosse accaduto. Giunsero da Gesù, videro l'indemoniato seduto, vestito e sano di mente, lui che era stato posseduto dalla Legione, ed ebbero paura. Quelli che avevano visto, spiegarono loro che cosa era accaduto all'indemoniato e il fatto dei porci. Ed essi si misero a pregarlo di andarsene dal loro territorio.
Mentre risaliva nella barca, colui che era stato indemoniato lo supplicava di poter restare con lui. Non glielo permise, ma gli disse: «Va' nella tua casa, dai tuoi, annuncia loro ciò che il Signore ti ha fatto e la misericordia che ha avuto per te». Egli se ne andò e si mise a proclamare per la Decàpoli quello che Gesù aveva fatto per lui e tutti erano meravigliati.

Parola del Signore






Preghiera dei fedeli
Fratelli, il Dio a lungo atteso, dopo aver parlato in molti modi agli uomini, nella pienezza dei tempi si è rivelato nel suo Figlio Gesù e nel dono dello Spirito che istruisce il nostro cuore. Leviamo, quindi, con fiducia le nostre mani nella preghiera, dicendo:
Signore, salvaci!

Perché l'intervento della Chiesa nel dialogo internazionale porti solidarietà ai poveri, speranza agli infelici, pace a tutti gli uomini. Preghiamo:
Perché i cristiani sentano la missione all'unità voluta dal Padre e collaborino con amore alla strada dell'ecumenismo. Preghiamo:
Perché mitezza e umiltà di cuore sciolgano le tensioni che lacerano le nostre comunità e le nostre famiglie. Preghiamo:
Perché chi tenta di costruire la felicità sul benessere materiale scopra che tutti siamo poveri e bisognosi della liberazione portata da Cristo. Preghiamo:
Perché ci lasciamo guarire da Gesù, medico dei corpi e delle anime. Preghiamo:
Perché il Signore ci liberi dalla tentazione di escludere qualcuno dalla nostra comunità.
Per coloro che hanno bisogno di essere perdonati.

Padre Santo, che per l'uomo hai tracciato una storia di salvezza, continua ad assisterci col dono del tuo Spirito e non permettere che la presenza del male soffochi la vita del regno. Per Cristo nostro Signore. Amen.



Preghiera sulle offerte
Accogli con bontà, o Signore, questi doni
che noi, tuo popolo santo, deponiamo sull'altare,
e trasformali in sacramento di salvezza.
Per Cristo nostro Signore.


Antifona di comunione
Fa' risplendere sul tuo servo
la luce del tuo volto,
e salvami per la tua misericordia.
Che io non resti confuso, Signore,
perché ti ho invocato. (Sal 31,17-18)


Preghiera dopo la comunione
O Dio, che ci hai nutriti alla tua mensa,
fa' che per la forza di questo sacramento,
sorgente inesauribile di salvezza,
la vera fede si estenda sino ai confini della terra.
Per Cristo nostro Signore.


O M E L I E
a cura di
Qumran2.net

Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 04-02-2019)
Commento su Mc 5, 1-8
«Giunsero all'altra riva del mare, nel paese dei Gerasèni. Sceso dalla barca, subito dai sepolcri gli venne incontro un uomo posseduto da uno spirito impuro. Costui aveva la sua dimora fra le tombe e nessuno riusciva a tenerlo legato, neanche con catene, perché più volte era stato legato con ceppi e ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 04-02-2019)
Mandaci da quei porci, perché entriamo in essi
Satana è astuto e scaltro. Si tratta di una scaltrezza e astuzia tutta finalizzata a compiere il male. Lui sa che con Gesù nulla può. A Lui deve ogni obbedienza. Se Gesù gli dirà di uscire dal corpo dell'uomo che tiene sotto il suo completo governo, lui dovrà uscire. Se lui esce, è una sconfitta per ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 29-01-2018)
La misericordia che ha avuto per te
Sulla misericordia del Signore oggi vi regna tanta, anzi moltissima confusione. Mancano le verità elementari, o i principi primi per la sua definizione. La misericordia è ogni dono che da Dio si riversa sull'intera creazione e in modo particolare sull'uomo, sempre bisognoso di ogni grazia, luce, sap ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 30-01-2017)
Commento su Mc 5, 19
«Va' nella tua casa, dai tuoi, annuncia loro ciò che il Signore ti ha fatto e la misericordia che ha avuto per te». Mc 5, 19 Come vivere questa Parola? Siamo in tanti a cercare la vita vera che è Gesù. A volte questa ricerca è pure di quelli che non sanno che Dio stesso ci cerca da tempo. Ci son ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 30-01-2017)
Mandaci da quei porci, perché entriamo in essi
Quanto avviene nella terra dei Gerasèni deve aiutare ogni uomo a comprendere il mistero dell'uomo. Per questo dobbiamo chiedere allo Spirito Santo che ci aiuti a comprendere il mistero di Cristo Gesù e del Padre celeste. Per salvare l'uomo Gesù mette nelle mani del male il Figlio suo e il male lo cr ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 01-02-2016)
E nessuno riusciva più a domarlo
Dobbiamo convincerci: il male del mondo è ingovernabile. Non ci sono leggi umane che possano incatenarlo. Tutti gli Stati si affannano, perdono inutile tempo, fanno e disfanno decreti, ordinanze, codici, si mette anche l'uomo in carcere, in catene, ma il male è sempre scatenato, forte, invincibile. ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 01-02-2016)
Commento su 2 Sam 25, 9-11
"Allora Abisài, figlio di Seruià, disse al re: «Perché questo cane morto dovrà maledire il re, mio signore? Lascia che io vada e gli tagli la testa!». Ma il re rispose: «Che ho io in comune con voi, figli di Seruià? Se maledice, è perché il Signore gli ha detto: "Maledici Davide!". E chi potrà dire: ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 03-02-2014)

È straziato, l'indemoniato di Gerasa. Vive fra i morti, fra le tombe, si percuote, si fa del male. I suoi concittadini, dei geni!, per liberarlo dall'ossessione... lo legano con le catene! Marco ci sta dicendo che il maligno ci porta all'autolesionismo, quando passiamo il tempo a dire che non valiam ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 03-02-2014)
Commento su Mc 5,17
"Ed essi si misero a pregarlo di andarsene dal loro territorio". Mc 5,17 Come vivere questa Parola? Ci soffermiamo su questa conclusione di un fatto raccontato dall'evangelista Marco. È avvenuto nella regione dei Geraseni e sembra impregnato di drammaticità pur presentando qualche risvolto comic ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 03-02-2014)
Mandaci da quei porci, perché entriamo in essi
Satana è così potente da rompere ogni ceppo di legalità, ogni ordinamento giuridico, ogni forza militare, ogni altro dispositivo di difesa e di offesa inventato dall'uomo. Poiché è lui che crea i sistemi di offesa e di difesa dell'uomo senza Dio, di cui è signore e governatore, ad uno insegna come c ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 04-02-2013)
Commento su Mc 5,1-20
Vive fra i sepolcri, l'indemoniato. Nulla gli dà pace, nessuno riesce a tenerlo fermo: urla e grida, si percuote con le pietre, si fa del male. Come se Marco ci facesse capire che l'autolesionismo è di origine malvagia, demoniaca, che l'accusarsi di ogni nefandezza non fa piacere a Dio e ci sprofond ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 04-02-2013)
Ti scongiuro, in nome di Dio, non tormentarmi!
Nel Vangelo vi sono cose che si comprendono e cose che non si comprendono, cose facili e cose difficili da spiegare. Cosa difficile da comprendere e da spiegare è la preghiera che oggi l'indemoniato rivolge a Gesù: «Che vuoi da me, Gesù, Figlio del Dio altissimo? Ti scongiuro, in nome di Dio, non to ...
(continua)
Riccardo Ripoli     (Omelia del 04-02-2013)
Nessuno più riusciva a domarlo
Quando non sappiamo come affrontare una situazione diciamo "non ci riesco", ma cosa significa "non ci riesco"? Significa rinunciare, significa abbandonare la lotta. Ricordo una mia amica che si innamorò di un ragazzo, lei abitava al nord e lui al sud. Non so come lo avesse conosciuto, fatto sta ch ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 04-02-2013)
Commento su Marco 5,15-17
"Giunti che furono da Gesù, videro l'indemoniato seduto, vestito e sano di mente, lui che era stato posseduto dalla Legione, ed ebbero paura. Quelli che avevano visto tutto, spiegarono loro che cosa era accaduto all'indemoniato e il fatto dei porci. Ed essi si misero a pregarlo di andarsene dal loro ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 30-01-2012)
Commento su Marco 5,1-20
È furioso, l'indemoniato, sconquassato da una schizofrenia profonda, in lui abita una moltitudine. I suoi concittadini, intimoriti dalle sue intemperanze, lo hanno relegato nel cimitero del paese, lontano dal borgo, dopo avere tentato di incatenarlo. Che vita terribile è quella di quest'uomo! Al tem ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 00-00-0000)
Commento su Mc 5, 1-4; 6-9; 15; 18-19
«[...] subito dai sepolcri gli venne incontro un uomo posseduto da uno spirito impuro. Costui aveva la sua dimora fra le tombe e nessuno riusciva a tenerlo legato, neanche con catene [...]. Visto Gesù da lontano, accorse, gli si gettò ai piedi e, urlando a gran voce, disse: ?Che vuoi da me, Gesù, Fi ...
(continua)