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Grado della Celebrazione: Memoria Colore liturgico: Rosso
Scheda Agiografica: Sant'Agata S0205 ; PO042
La preghiera di colletta chiede la misericordia del Signore "per intercessione di sant'Agata che risplende nella Chiesa per la gloria della verginità e del martirio". Il martire si dona a Cristo per giungere a Dio mediante il sacrificio della vita; la verginità non ha senso se non nel dono.
La verginità cristiana è donarsi al Signore, rinunciare a se stessi per vivere unicamente per lui.
Ci gloriamo della nostra unione al mistero della passione e risurrezione di Gesù: è una gloria spoglia di ogni orgoglio perché fondata sulla unione a Cristo nella sua umiliazione per essergli uniti nella sua gloria.
Così sono vissute sant'Agata e le altre martiri vergini, in una verginità donata a Cristo nell'amore per lui, nella fiducia in lui, nella sua forza.
Domandiamo al Signore di aver il coraggio di gloriarci solo di lui e di accettare tutti gli avvenimenti in questa luce, cioè di vederli non dalla prospettiva del nostro interesse, ma per la possibilità che ci offrono di essere più profondamente uniti alla passione e alla vittoria di Cristo.
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Antifona d'ingresso
Questa è una martire della fede,
che sparse per Cristo il suo sangue;
non temette le minacce dei giudici
e raggiunse il regno dei cieli.
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Colletta
Donaci, Signore, la tua misericordia,
per intercessione di sant'Agata,
che risplende nella Chiesa
per la gloria della verginità e del martirio.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
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Prima lettura
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2Sam 18,9-10.14.24-25.30;19,1-4
Figlio mio Assalonne! Fossi morto io invece di te!
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Dal secondo libro di Samuèle
In quei giorni, Assalonne s'imbatté nei servi di Davide. Assalonne cavalcava il mulo; il mulo entrò sotto il groviglio di una grande quercia e la testa di Assalonne rimase impigliata nella quercia e così egli restò sospeso fra cielo e terra, mentre il mulo che era sotto di lui passò oltre. Un uomo lo vide e venne a riferire a Ioab: «Ho visto Assalonne appeso a una quercia». Allora Ioab prese in mano tre dardi e li ficcò nel cuore di Assalonne, che era ancora vivo nel folto della quercia. Poi Ioab disse all'Etìope: «Va' e riferisci al re quello che hai visto».
Davide stava seduto fra le due porte; la sentinella salì sul tetto della porta sopra le mura, alzò gli occhi, guardò, ed ecco vide un uomo correre tutto solo. La sentinella gridò e l'annunciò al re. Il re disse: «Se è solo, ha in bocca una bella notizia».
Il re gli disse: «Mettiti là, da parte». Quegli si mise da parte e aspettò. Ed ecco arrivare l'Etìope che disse: «Si rallegri per la notizia il re, mio signore! Il Signore ti ha liberato oggi da quanti erano insorti contro di te». Il re disse all'Etìope: «Il giovane Assalonne sta bene?». L'Etìope rispose: «Diventino come quel giovane i nemici del re, mio signore, e quanti insorgono contro di te per farti del male!».
Allora il re fu scosso da un tremito, salì al piano di sopra della porta e pianse; diceva andandosene: «Figlio mio Assalonne! Figlio mio, figlio mio Assalonne! Fossi morto io invece di te, Assalonne, figlio mio, figlio mio!». Fu riferito a Ioab: «Ecco il re piange e fa lutto per Assalonne». La vittoria in quel giorno si cambiò in lutto per tutto il popolo, perché il popolo sentì dire in quel giorno: «Il re è desolato a causa del figlio».
Parola di Dio
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Salmo responsoriale
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Sal 85
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Signore, tendi l'orecchio, rispondimi.
Signore, tendi l'orecchio, rispondimi,
perché io sono povero e misero.
Custodiscimi perché sono fedele;
tu, Dio mio, salva il tuo servo, che in te confida.
Pietà di me, Signore,
a te grido tutto il giorno.
Rallegra la vita del tuo servo,
perché a te, Signore, rivolgo l'anima mia.
Tu sei buono, Signore, e perdoni,
sei pieno di misericordia con chi t'invoca.
Porgi l'orecchio, Signore, alla mia preghiera
e sii attento alla voce delle mie suppliche.
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Canto al Vangelo (Mt 8,17)
Alleluia, alleluia.
Cristo ha preso le nostre infermità
e si è caricato delle nostre malattie.
Alleluia.
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Mc 5,21-43
Fanciulla, io ti dico: Alzati!.
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Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, essendo Gesù passato di nuovo in barca all'altra riva, gli si radunò attorno molta folla ed egli stava lungo il mare. E venne uno dei capi della sinagoga, di nome Giàiro, il quale, come lo vide, gli si gettò ai piedi e lo supplicò con insistenza: «La mia figlioletta sta morendo: vieni a imporle le mani, perché sia salvata e viva». Andò con lui. Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno.
Ora una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni e aveva molto sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti i suoi averi senza alcun vantaggio, anzi piuttosto peggiorando, udito parlare di Gesù, venne tra la folla e da dietro toccò il suo mantello. Diceva infatti: «Se riuscirò anche solo a toccare le sue vesti, sarò salvata». E subito le si fermò il flusso di sangue e sentì nel suo corpo che era guarita dal male.
E subito Gesù, essendosi reso conto della forza che era uscita da lui, si voltò alla folla dicendo: «Chi ha toccato le mie vesti?». I suoi discepoli gli dissero: «Tu vedi la folla che si stringe intorno a te e dici: "Chi mi ha toccato?"». Egli guardava attorno, per vedere colei che aveva fatto questo. E la donna, impaurita e tremante, sapendo ciò che le era accaduto, venne, gli si gettò davanti e gli disse tutta la verità. Ed egli le disse: «Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va' in pace e sii guarita dal tuo male».
Stava ancora parlando, quando dalla casa del capo della sinagoga vennero a dire: «Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?». Ma Gesù, udito quanto dicevano, disse al capo della sinagoga: «Non temere, soltanto abbi fede!». E non permise a nessuno di seguirlo, fuorché a Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo.
Giunsero alla casa del capo della sinagoga ed egli vide trambusto e gente che piangeva e urlava forte. Entrato, disse loro: «Perché vi agitate e piangete? La bambina non è morta, ma dorme». E lo deridevano. Ma egli, cacciati tutti fuori, prese con sé il padre e la madre della bambina e quelli che erano con lui ed entrò dove era la bambina. Prese la mano della bambina e le disse: «Talità kum», che significa: «Fanciulla, io ti dico: àlzati!». E subito la fanciulla si alzò e camminava; aveva infatti dodici anni. Essi furono presi da grande stupore. E raccomandò loro con insistenza che nessuno venisse a saperlo e disse di darle da mangiare.
Parola del Signore
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Preghiera dei fedeli
Fratelli, Dio vede nei nostri cuori, e ne conosce i pensieri e le necessità. Riconoscenti e fiduciosi, manifestiamogli le nostre intenzioni di preghiera, dicendo:
Ascoltaci, o Signore.
Signore, la chiesa è chiamata a diventare sempre più pura e fedele: guida e sostieni lo sforzo della sua conversione quotidiana. Noi ti preghiamo:
Signore, gli uomini d'oggi desiderano ardentemente una vita riconciliata: insegna ai potenti le parole del dialogo, ed educa il cuore di tutti al perdono e alla pace. Noi ti preghiamo:
Signore, ingiustizie e privazioni d'ogni sorta opprimono i poveri: attraverso i tuoi fedeli, provvedi ai piccoli del mondo. Noi ti preghiamo:
Signore, le nuove generazioni guardano trepidanti al futuro: aiuta i giovani a non temere ma ad avere fede in Gesù, che spiana loro la via. Noi ti preghiamo:
Signore, Gesù si dà a noi nella parola e nel pane di questa eucaristia: il contatto con il suo corpo ci rinnovi nella carne e nello spirito. Noi ti preghiamo:
Per gli ammalati della nostra comunità.
Perché non perdiamo mai la fiducia nella preghiera.
Padre buono, che trovi la tua gloria nell'uomo vivente, libera il nostro cuore dai pesi inutili e attiralo a te per intercessione del tuo Unigenito, glorioso vincitore della morte, che ora vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.
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Preghiera sulle offerte
I doni che ti presentiamo
nel glorioso ricordo della santa martire Agata
ti siano graditi, Signore, come fu preziosa ai tuoi occhi
l'offerta della sua vita. Per Cristo ...
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Antifona di comunione
"Io sono la vite e voi i tralci", dice il Signore,
"chi rimane in me e io in lui, porta molto frutto".
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Preghiera dopo la comunione
Signore, che hai glorificato sant'Agata
con la corona del martirio,
per la comunione a questo sacro convito
donaci una forza nuova perchè superiamo ogni male
e raggiungiamo la gloria del cielo. Per Cristo ...
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Casa di Preghiera San Biagio FMA (Omelia del 05-02-2019)
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Commento su Mc 5, 21-24. 35-36
«Essendo Gesù passato di nuovo in barca all'altra riva, gli si radunò attorno molta folla ed egli stava lungo il mare. E venne uno dei capi della sinagoga, di nome Giàiro, il quale, come lo vide, gli si gettò ai piedi e lo supplicò con insistenza: «La mia figlioletta sta morendo: vieni a imporle le ...
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Movimento Apostolico - rito romano (Omelia del 05-02-2019)
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Sentì nel suo corpo che era guarita dal male
La fede è relazione di purissima verità con la Persona che è sorgente della nostra vita. L'uomo è sempre povero di ogni vita. L'ha persa con il suo peccato. È entrato per la sua disobbedienza nella morte. Potrà attingere la vita solo nel suo Dio, che è vita eterna e fonte di ogni vita. Il Padre ha p ...
(continua)
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Movimento Apostolico - rito romano (Omelia del 30-01-2018)
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Chi ha toccato le mie vesti?
Una donna da dodici anni vive in uno stato di impurità perenne. La sua vita è un vero martirio silenzioso, a motivo degli effetti devastanti del suo essere impura senza che vi fosse una qualche via per poter uscire da questa infermità. Invano ha consumato le sue sostanze girando da un medico all'alt ...
(continua)
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Movimento Apostolico - rito romano (Omelia del 31-01-2017)
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Perché disturbi ancora il Maestro?
La Scrittura Santa ci rivela che sono due le fedi che governano la vita di un uomo verso la pienezza della verità e della giustizia. La prima fede è l'ascolto di Dio che parla e l'obbedienza alla sua Parola. Il Signore parla, l'uomo ascolta, obbedisce. È vera fede. Mai si può parlare di fede, quando ...
(continua)
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Paolo Curtaz (Omelia del 03-02-2015)
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Gesù incontra due dolori infiniti: quello dell'adolescente morta nella pienezza dei suoi anni e quello della donna che soffre di perdite di sangue da dodici anni. Dodici, nel linguaggio biblico, è il numero della pienezza: il loro è un dolore perfetto. Marco, con grande abilità, interseca i due racc ...
(continua)
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Movimento Apostolico - rito romano (Omelia del 03-02-2015)
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Chi ha toccato le mie vesti?
La fede in Gesù deve essere illimitata. Nessun dubbio mai sulla sua onnipotenza, grazia, verità, luce, santità, sapienza, esemplarità, amore, misericordia, pietà, compassione, parola. Un solo dubbio e si cade dalla vera fede. Una sola incertezza e si affonda. Quando si cammina con Gesù dobbiamo fida ...
(continua)
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Casa di Preghiera San Biagio FMA (Omelia del 03-02-2015)
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Commento su Mc 5, 21, 28-30; 33-34
«Diceva infatti: "Se riuscirò anche solo a toccare le sue vesti, sarò salvata. E subito le si fermò il flusso di sangue e sentì nel suo corpo che era guarita dal male. E subito Gesù, essendosi accorto della forza che era uscita da lui, si voltò dicendo: "Chi ha toccato le mie vesti?"... E la donna, ...
(continua)
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Paolo Curtaz (Omelia del 04-02-2014)
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Sono due donne le protagoniste del vangelo di oggi. Entrambe hanno a che fare con l'impurità rituale: l'una perché segnata dalla morte, l'altra dalle perdite di sangue che la fanno piombare in una impurità perenne. Marco, con abilità, interseca le due storie e ci lancia un segnale: la ragazza ha dod ...
(continua)
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Movimento Apostolico - rito romano (Omelia del 04-02-2014)
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Perché disturbi ancora il Maestro?
Il miracolo è opera di Dio, ma anche frutto della fede dell'uomo nella divina onnipotenza. Fin dove si può spinge la fede? Quanto è grande la divina onnipotenza? Ci sono ostacoli per essa? Oggi una donna ci insegna che ciò che l'uomo non riesce a farlo, a causa della sua scienza che non è onnipotent ...
(continua)
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Casa di Preghiera San Biagio FMA (Omelia del 04-02-2014)
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Commento su Mc 5,36
«Non temere, soltanto abbi fede!»
Mc 5,36
Come vivere questa Parola?
Delicatissima, pur nello scorrere semplice del racconto, questa pagina che narra l'incontro di Gesù con un uomo che è capo militare ma vive il drammatico momento del vedersi ghermire la sua bambina dall'inesorabilità della mort ...
(continua)
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Paolo Curtaz (Omelia del 05-02-2013)
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Commento su Mc 5,21-43
Qualche mese fa il filosofo Cacciari scrisse un interessante articolo sul sorriso di Gesù. Siamo reduci da molte riflessioni che hanno sottolineato l'aspetto salvifico e redentivo del Maestro, la forza delle sue parole e il suo impegno portato fino alla morte. Insomma: la fede ha molto a che fare co ...
(continua)
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Riccardo Ripoli (Omelia del 05-02-2013)
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Non temere, continua solo ad aver fede!
Davanti ad eventi che vanno al di là della nostra comprensione o di quelli innanzi ai quali siamo impotenti come un terremoto che distrugge tutto, il crollo di una casa, una malattia incurabile, la morte di una persona cara in molti sono portati alla rassegnazione, alla disperazione, all'imprecazion ...
(continua)
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Movimento Apostolico - rito romano (Omelia del 05-02-2013)
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Non temere, soltanto abbi fede!
Gesù è l'uomo dalla purissima fede. È anche il vero Maestro di fede. Non solo insegna la Parola della fede, dice anche ad ogni persona come la fede va manifestata, rivelata, mostrata nella storia. Aiuta tutti quelli che vengono a contatto con Lui come camminare di fede in fede, fino a giungere alla ...
(continua)
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Casa di Preghiera San Biagio FMA (Omelia del 05-02-2013)
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Commento su Ebrei 12,1-2
"Circondati da un così gran numero di testimoni, deposto tutto ciò che è di peso e il peccato che ci assedia, corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti, tenendo fisso lo sguardo su Gesù, autore e perfezionatore della fede".
Ebr 12,1-2
Come vivere questa Parola?
L'autore della Lette ...
(continua)
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Paolo Curtaz (Omelia del 31-01-2012)
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Commento su Marco 5,21-43
Due dolori incrociano oggi i passi del Maestro Gesù: la disperazione di Giairo che sta perdendo la figlia adolescente e la paura della donna emorroissa che da anni cerca di guarire dalle sue perdite. Due dolori diversi si sovrappongono: il dolore di chi viene investito dalla durezza della vita e dal ...
(continua)
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