LA CHIESA

      


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LITURGIA

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(es. Mt 28,1-20):
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  Sant'Ignazio di Antiochia

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Grado della Celebrazione: Memoria
Colore liturgico: Rosso
Scheda Agiografica: Sant'Ignazio di Antiochia
S1017 ; PO285

Nelle tre virtù teologali la speranza si trova tra la fede e la carità: si appoggia alla fede e dà slancio alla carità. Avere molta speranza è come orientarsi verso la cima di una montagna: chi vuoi raggiungerla desidera superare tutti gli ostacoli per poter contemplare il meraviglioso panorama che si gode dall'alto.
Sant'Ignazio d'Antiochia era colmo di un'immensa speranza; non assomigliava a quelli che san Paolo descrive nella lettera ai Filippesi, privi di speranza perché sono "tutti intenti alle cose della terra". Nella lettera agli Efesini san Paolo attribuisce alla mancanza di speranza tutta l'immoralità del mondo pagano: non avendo speranza, si sono abbandonati ai loro desideri impuri, che li trascinano in basso. I cristiani invece sono uomini e donne ricchi di una grande speranza, sanno di essere cittadini del cielo "e di là aspettano come Salvatore il Signore Gesù Cristo, il quale trasfigurerà il nostro misero corpo per conformarlo al suo corpo glorioso".
Anche il Signore, nel Vangelo di oggi, ci anima a una grande speranza: la speranza di conservare la nostra vita per la vita eterna, di essere con lui dove egli e, cioè nella gloria del Padre, di essere onorati dal Padre: "Se uno mi serve, il Padre lo onorerà". "Chi ha questa speranza dice san Giovanni si conserva puro". E la speranza a dare la forza di resistere alle tentazioni, a dare il coraggio di resistere nelle difficoltà. Nella Colletta della messa di oggi chiediamo a Dio che la passione di sant'Ignazio di Antiochia sia per noi fonte di fortezza nella fede. Perché possiamo pregare cosi? Perché essa è una manifestazione di grande speranza. Sant'Ignazio ha avuto il coraggio di perdere la vita per guadagnarla. Scrivendo ai Romani egli dice:
"C'è in me un'acqua viva che mi sussurra: Vieni al Padre!". E l'espressione della sua speranza: la parola di Cristo è diventata in lui come una sorgente che vuol zampillare fino al Padre. Egli ardeva dal desiderio di guadagnare Cristo e per questo vedeva la necessità di essere simile a lui nella passione, di essere macinato dai denti delle belve per diventare frumento di Cristo. "Se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto", leggiamo nel Vangelo. Nella sua grande speranza egli corre incontro al martirio, con un coraggio intrepido; scrive ai Romani di non intervenire per allontanare da lui quelle sofferenze che sono la ragione della sua speranza, perché grazie ad esse potrà ricevere la più grande grazia di Dio, la vittoria del martirio e infine la gloria di essere accanto a Cristo.
Ed ora Ignazio splende ai nostri occhi come un santo ardente di fervore e di amore, che ci fa vergognare dei nostri atteggiamenti di fronte alle piccole difficoltà della nostra vita. Come san Paolo scrive ripetutamente, dovremmo poter dire: "Noi ci vantiamo anche nelle tribolazioni, ben sapendo che la tribolazione produce la pazienza, la pazienza una virtù provata e la virtù provata la speranza". Ed è una speranza che non delude.




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Antifona d'ingresso
Sono stato crocifisso con Cristo:
non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me;
io vivo nella fede del Figlio di Dio,
che mi ha amato e ha dato se stesso per me. (Gal 2,19-20)



Colletta
Dio onnipotente ed eterno,
che nel sacrificio dei martiri
edifichi la tua Chiesa, mistico corpo del Cristo,
fa' che la gloriosa passione
che meritò a sant'Ignazio una corona immortale,
ci renda sempre forti nella fede.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...





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Prima lettura

Ef 1,11-14
Noi, che già prima abbiamo sperato nel Cristo, siamo stati fatti eredi; e anche voi avete ricevuto il sigillo dello Spirito Santo.

Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni

Fratelli,
in Cristo siamo stati fatti anche eredi,
predestinati - secondo il progetto di colui
che tutto opera secondo la sua volontà -
a essere lode della sua gloria,
noi, che già prima abbiamo sperato nel Cristo.
In lui anche voi,
dopo avere ascoltato la parola della verità,
il Vangelo della vostra salvezza,
e avere in esso creduto,
avete ricevuto il sigillo dello Spirito Santo che era stato promesso,
il quale è caparra della nostra eredità,
in attesa della completa redenzione
di coloro che Dio si è acquistato a lode della sua gloria.

Parola di Dio














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Salmo responsoriale

Sal 32

Beato il popolo scelto dal Signore.

Esultate, o giusti, nel Signore;
per gli uomini retti è bella la lode.
Lodate il Signore con la cetra,
con l'arpa a dieci corde a lui cantate.

Retta è la parola del Signore
e fedele ogni sua opera.
Egli ama la giustizia e il diritto;
dell'amore del Signore è piena la terra.

Beata la nazione che ha il Signore come Dio,
il popolo che egli ha scelto come sua eredità.
Il Signore guarda dal cielo:
egli vede tutti gli uomini.










Canto al Vangelo (Sal 32,22)
Alleluia, alleluia.
Su di noi sia il tuo amore, Signore,
come da te noi speriamo.
Alleluia.

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Vangelo

Lc 12,1-7
Anche i capelli del vostro capo sono tutti contati.


+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, si erano radunate migliaia di persone, al punto che si calpestavano a vicenda, e Gesù cominciò a dire anzitutto ai suoi discepoli:
«Guardatevi bene dal lievito dei farisei, che è l'ipocrisia. Non c'è nulla di nascosto che non sarà svelato, né di segreto che non sarà conosciuto. Quindi ciò che avrete detto nelle tenebre sarà udito in piena luce, e ciò che avrete detto all'orecchio nelle stanze più interne sarà annunciato dalle terrazze.
Dico a voi, amici miei: non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo e dopo questo non possono fare più nulla. Vi mostrerò invece di chi dovete aver paura: temete colui che, dopo aver ucciso, ha il potere di gettare nella Geènna. Sì, ve lo dico, temete costui.
Cinque passeri non si vendono forse per due soldi? Eppure nemmeno uno di essi è dimenticato davanti a Dio. Anche i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate paura: valete più di molti passeri!».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
La salvezza non è frutto del nostro sforzo, ma è dono gratuito dell'incondizionato amore di Dio. Resi forti da questo amore, rivolgiamogli ora la nostra preghiera:
Ascoltaci, o Signore, nostra salvezza.

Perché la Chiesa non si lasci condizionare da disegni o progetti unicamente umani ma, serva della parola, annunci il vangelo nella sua integralità. Preghiamo:
Perché i rapporti tra i cristiani siano sempre sostenuti dalla carità, qualificati dalla franchezza, e improntati a piena fiducia l'uno per l'altro. Preghiamo:
Perché gli anziani e i malati che si sentono inutili alla società, offrano a Dio la loro impotenza e sappiano l'immenso valore che ogni giornata ha agli occhi di Dio. Preghiamo:
Perché ogni uomo si lasci umanizzare dalla grazia di Dio, sappia vivere riconciliato con la vita, amandola ed apprezzandola sempre e ovunque come dono del Creatore. Preghiamo:
Perché i credenti di questa comunità rafforzino la loro fede nello Spirito Santo, che è sigillo e caparra della nostra completa redenzione, e vivano nell'attesa del Signore che viene a rivelare pienamente il suo mistero. Preghiamo:
Per chi ha timore di conoscere se stesso in profondità.
Per chi ha l'impressione di essere dimenticato da Dio.

O Dio Padre, che hai inviato nel mondo tuo Figlio Gesù per realizzare il tuo disegno di salvezza, aiutaci a comprendere sempre più profondamente il mistero della sua morte perché possiamo partecipare alla sua gloriosa risurrezione. Per lo stesso Cristo nostro Signore. Amen.


Preghiera sulle offerte
Accogli, Signore,
l'offerta del nostro servizio sacerdotale,
come hai gradito il sacrificio di sant'Ignazio,
frumento del Cristo macinato nel martirio,
per formare il pane a te consacrato.
Per Cristo nostro Signore.


Antifona di comunione
Sono frumento del Cristo:
ch'io sia macinato dai denti delle belve
per diventare pane puro e santo.


Preghiera dopo la comunione
Ci sostenga e ci rinnovi, Signore,
il pane che abbiamo spezzato alla tua mensa
nella nascita al cielo
del martire sant'Ignazio,
perché con le parole e con le opere
ci dimostriamo autentici cristiani.
Per Cristo nostro Signore.


O M E L I E
a cura di
Qumran2.net

Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 19-10-2018)
Commento su Lc 12, 2
«Guardatevi bene dal lievito dei farisei, che è l'ipocrisia. Non c'è nulla di nascosto che non sarà svelato, né di segreto che non sarà conosciuto» Lc 12, 2 Come vivere questa Parola? Gesù definisce l'ipocrisia come il lievito dei farisei. Il lievito è quel pizzico di sostanza che si aggiunge all ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 19-10-2018)
Guardatevi bene dal lievito dei farisei
Sono sufficienti pochi grammi di lievito nella pasta ed essa tutta si fermenta. Gesù vede il regno di Dio come vero lievito nella pasta del mondo. Concretamente lievito del regno è il discepolo del Signore a sua volta lievitato con il lievito del cuore di Cristo Gesù, lievito di verità, carità, vita ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 20-10-2017)
Commento su Lc 12, 1-2; 4-7
«Guardatevi bene dal lievito dei farisei, che è l'ipocrisia. Non c'è nulla di nascosto che non sarà rivelato, né di segreto che non sarà conosciuto [...]. Dico a voi, amici miei: non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo e dopo questo non possono fare più nulla. Vi mostrerò invece di chi dov ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 14-10-2016)
Commento su Ef 1, 13-14
«In lui anche voi, dopo avere ascoltato la parola della verità, il Vangelo della vostra salvezza, e avere in esso creduto, avete ricevuto il sigillo dello Spirito Santo che era stato promesso, il quale è caparra della nostra eredità, in attesa della completa redenzione di coloro che Dio si è acquist ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 14-10-2016)
Guardatevi bene dal lievito dei farisei
Quando la religione è in mano a persone ipocrite, dal viso angelico ma dal cuore diabolico, essa viene trasformata in uno strumento di morte, disperazione, angoscia, terrore, mai potrà essere vera via di vita, benedizione, gioia, pace, ricerca del vero bene. L'ipocrisia è veleno letale per la religi ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 16-10-2015)

Il clima di ostilità nei confronti del falegname che si è fatto profeta è cresciuto a dismisura, dopo le invettive contro i farisei e i dottori della Legge. Finché Gesù puntava il dito contro le storture di chi non crede poteva andare ma, ora, Gesù accusa esplicitamente coloro che erano visti come i ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 16-10-2015)
Guardatevi bene dal lievito dei farisei
L'ipocrisia è la maschera che l'uomo indossa per nascondere quanto di marcio, lurido, putrido vi è nel cuore. Gesù dice ai discepoli di guardarsi bene dal lievito dei farisei. Questo ammonimento di Gesù ha un duplice significato. I suoi discepoli mai devono cadere nella trappola dell'ipocrisia di qu ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 17-10-2014)

I farisei, gli scribi, i dottori della Legge hanno falsato l'annuncio, hanno nascosto il volto straordinario del Dio di Israele. In un modo o nell'altro tutti si sono allontanati da Dio e, quel che è peggio, hanno allontanato il popolo da Dio... E nessuno riconosce Gesù come profeta anzi, tutto lasc ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 17-10-2014)
Anche i capelli del vostro capo sono tutti contati
Gesù vuole i suoi discepoli vera luce del mondo, vero sale della terra. La luce non ha tenebre. Non ha lati oscuri, nascosti. Neanche il sale si potrà mai rivestire di apparenze contrarie a ciò che esso è secondo verità di natura. Luce e sale non hanno un momento di realtà e un momento di apparenza. ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 17-10-2014)
Commento su Ef 1,12-14
"Avete ricevuto il sigillo dello Spirito Santo che era stato promesso, il quale è caparra della nostra eredità, in attesa della completa redenzione di coloro che Dio si è acquistato a lode della Sua gloria" Ef 1,12-14 Come vivere questa Parola? Non è affatto troppo ardito interpretare il sigillo ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 19-10-2012)
Commento su Luca 12,1-7
Non dobbiamo temere, valiamo molto più dei passeri... Con questa scanzonata affermazione Gesù ci mette di buon umore, ci rassicura; siamo preziosi agli occhi di Dio. Se diventiamo discepoli, se davvero accettiamo l'enorme sfida del vangelo e del mondo nuovo non dobbiamo temere nulla. I devoti contem ...
(continua)
Riccardo Ripoli     (Omelia del 19-10-2012)
Cinque passeri non si vendono forse per due soldi? Eppure nemmeno uno di essi è dimenticato davanti a Dio
Quando vediamo una persona sola, un poveretto che chiede l'elemosina ci viene da dire "abbandonato da Dio e dagli uomini". Niente di più sbagliato. Quanti di noi si sono sentiti abbandonati dalle persone, amici che non ci sono nel momento del bisogno, figli che escono di casa e non fanno più nemmeno ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 19-10-2012)
Guardatevi bene dal lievito dei farisei, che è l'ipocrisia
L'ipocrita è persona senza legge di Dio nel suo cuore. Nasconde questa assenza di verità, saggezza, scienza, timore del Signore, obbedienza ai comandamenti con una maschera di religiosità fatta di pura esteriorità. Mentre è tutto sporcizia morale, putridume etico, impurità e concupiscienza, superbia ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 19-10-2012)
Commento su Luca 12,4
Dico a voi, amici miei: non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo e dopo questo non possono fare più nulla. Lc 12,4 Come vivere questa Parola? Nel Capitolo 11 del Vangelo di Luca, i ?guai' rivolti da Gesù ai farisei e ai dottori della Legge, sono occasioni per invitare i discepoli a gua ...
(continua)