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(es. Mt 28,1-20):
Per parola:




  II DOMENICA DI PASQUA o della Divina Misericordia (ANNO B)

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Grado della Celebrazione: DOMENICA
Colore liturgico: Bianco
Scheda Agiografica: II DOMENICA DI PASQUA o della Divina Misericordia (ANNO B)
BP020 ;

I profeti chiamarono il Messia "principe della pace" (Is 9,5); affermarono che una pace senza fine avrebbe caratterizzato il suo regno (Is 9,6; 11,6). In occasione della nascita di Cristo, gli angeli del cielo proclamarono la pace sulla terra agli uomini di buona volontà (Lc 2,14). Gesù stesso dice: "Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo" (Gv 14,27).
Sul monte degli Ulivi, contemplando la maestà di Gerusalemme, Gesù, con le lacrime agli occhi e con il cuore gonfio, rimproverò il suo popolo: "Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, la via della pace!" (Lc 19,42). La pace è il dono apportato dal Redentore. Egli ci ha procurato questo dono per mezzo della sua sofferenza e del suo sacrificio, della sua morte e della sua risurrezione. San Paolo afferma: "Ora invece, in Cristo Gesù, voi che un tempo eravate lontani siete diventati vicini grazie al sangue di Cristo. Egli infatti è la nostra pace, colui che ha fatto dei due un popolo solo, abbattendo il muro di separazione che era frammezzo, cioè l'inimicizia" (Ef 2,13-14). Quando, risuscitato dai morti, si mostrò agli apostoli, Gesù offrì loro innanzi tutto la pace, prezioso dono del riscatto. Quando si mostrò a loro, disse ai suoi discepoli: "Pace a voi!". Vedendoli spaventati e sperduti, li rassicurò dicendo loro che era proprio lui, risuscitato dai morti, e ripeté loro: "Pace a voi!". Gesù ha voluto fare questo dono prezioso del riscatto - la pace - e l'ha fatto, non solo agli apostoli, ma anche a tutti quelli che credevano e avrebbero creduto in lui. È per questo che mandò gli apostoli a proclamare il Vangelo della redenzione in tutti i paesi del mondo, dando loro il potere di portare la pace dell'anima per mezzo dei sacramenti del battesimo e del pentimento, per mezzo dell'assoluzione dai peccati. Inoltre, in quell'occasione, Cristo soffiò sugli apostoli e disse loro: "Ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete, i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete resteranno non rimessi" (Gv 20,21-23).
Beati coloro che credono in Dio senza averlo mai visto con i loro occhi, percepito con i loro sensi, compreso completamente con la loro intelligenza. La fede è una grazia; essa supera la conoscenza. La fede è un abbandonarsi con fiducia, non è un dato scientificamente dimostrato. Noi crediamo perché Dio si è rivelato e questa rivelazione è confermata dalla testimonianza di coloro che poterono essere presenti per decisione di Cristo e per ispirazione dello Spirito Santo, e cioè gli scrittori sacri, autori dei libri ispirati, e la Chiesa, alla cui testa si trova, in maniera invisibile, il Redentore stesso. Da ciò possiamo capire che la fede è meritoria e dunque benedetta. Infatti, accettare un sapere scientifico certo non costituisce in nessun modo un merito, mentre credere in qualcosa che non possiamo capire rappresenta un sacrificio e, perciò, un merito.
La benedizione della fede consiste nel fatto che essa ci unisce a Dio, ci indica la vera via di salvezza e ci libera così dall'angoscia del dubbio. La fede rende salda la speranza e, grazie ad essa, ci preserva dalla sfiducia, dalla tristezza, dallo smarrimento. La fede ci avvicina al soprannaturale e ci assicura così l'aiuto divino nei momenti più difficili. La fede ci innalza dalla vita materiale all'esistenza spirituale e ci riempie così di una gioia celeste.
Sulla terra, l'uomo è angosciato dal dubbio, dall'incertezza, dalla disperazione. Ma la fede lo libera da tutto questo. La fede lo rende pacifico e felice. Che cosa dobbiamo temere se Dio è con noi? La fede ci unisce a Dio e stabilisce uno stretto legame con lui. L'armonia con Dio sbocca, a sua volta, in un accordo con il proprio io, accordo che assicura una vera e propria pace interiore. Per giungere ad essa abbiamo bisogno, oltre che della fede, del pentimento che ci libera dai peccati riscattandoci. Perché è la colpa, il senso di colpa che suscita in noi l'inquietudine, e provoca tormenti spirituali, e ci procura rimorsi: tutto ciò è dovuto ad una coscienza appesantita dai peccati. La colpa non ci lascia in pace. Dice bene il profeta: "Non c'è pace per i malvagi" (Is 48,22). Mentre il salmo ci rassicura: "Grande pace per chi ama la tua legge" (Sal 119,165).




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Antifona d'ingresso
Come bambini appena nati,
bramate il puro latte spirituale,
che vi faccia crescere verso la salvezza. Alleluia. (1Pt 2,2)

Oppure:
Entrate nella gioia e nella gloria,
e rendete grazie a Dio, che vi ha chiamato
al regno dei cieli. Alleluia. (4 Esd 2,36-37 (Volg.))







Colletta
Dio di eterna misericordia,
che nella ricorrenza pasquale
ravvivi la fede del tuo popolo,
accresci in noi la grazia che ci hai dato,
perché tutti comprendiamo l'inestimabile ricchezza
del Battesimo che ci ha purificati,
dello Spirito che ci ha rigenerati,
del Sangue che ci ha redenti.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

Oppure:
O Dio, che in ogni Pasqua domenicale
ci fai vivere le meraviglie della salvezza,
fa' che riconosciamo con la grazia dello Spirito
il Signore presente nell'assemblea dei fratelli,
per rendere testimonianza della sua risurrezione.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...















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Prima lettura

At 4,32-35
Un cuore solo e un'anima sola.

Dagli Atti degli Apostoli

La moltitudine di coloro che erano diventati credenti aveva un cuore solo e un'anima sola e nessuno considerava sua proprietà quello che gli apparteneva, ma fra loro tutto era comune.
Con grande forza gli apostoli davano testimonianza della risurrezione del Signore Gesù e tutti godevano di grande favore.
Nessuno infatti tra loro era bisognoso, perché quanti possedevano campi o case li vendevano, portavano il ricavato di ciò che era stato venduto e lo deponevano ai piedi degli apostoli; poi veniva distribuito a ciascuno secondo il suo bisogno.

Parola di Dio



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Salmo responsoriale

Sal 117

Rendete grazie al Signore perché è buono: il suo amore è per sempre.

Dica Israele:
«Il suo amore è per sempre».
Dica la casa di Aronne:
«Il suo amore è per sempre».
Dicano quelli che temono il Signore:
«Il suo amore è per sempre».

La destra del Signore si è innalzata,
la destra del Signore ha fatto prodezze.
Non morirò, ma resterò in vita
e annuncerò le opere del Signore.
Il Signore mi ha castigato duramente,
ma non mi ha consegnato alla morte.

La pietra scartata dai costruttori
è divenuta la pietra d'angolo.
Questo è stato fatto dal Signore:
una meraviglia ai nostri occhi.
Questo è il giorno che ha fatto il Signore:
rallegriamoci in esso ed esultiamo!







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Seconda lettura

1Gv 5,1-6
Chiunque è stato generato da Dio vince il mondo.

Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo

Carissimi, chiunque crede che Gesù è il Cristo, è stato generato da Dio; e chi ama colui che ha generato, ama anche chi da lui è stato generato.
In questo conosciamo di amare i figli di Dio: quando amiamo Dio e osserviamo i suoi comandamenti. In questo infatti consiste l'amore di Dio, nell'osservare i suoi comandamenti; e i suoi comandamenti non sono gravosi.
Chiunque è stato generato da Dio vince il mondo; e questa è la vittoria che ha vinto il mondo: la nostra fede.
E chi è che vince il mondo se non chi crede che Gesù è il Figlio di Dio? Egli è colui che è venuto con acqua e sangue, Gesù Cristo; non con l'acqua soltanto, ma con l'acqua e con il sangue. Ed è lo Spirito che dà testimonianza, perché lo Spirito è la verità.

Parola di Dio

Sequenza
[Facoltativa]

Alla vittima pasquale,
s'innalzi oggi il sacrificio di lode.
L'Agnello ha redento il suo gregge,
l'Innocente ha riconciliato
noi peccatori col Padre.

Morte e Vita si sono affrontate
in un prodigioso duello.
Il Signore della vita era morto;
ma ora, vivo, trionfa.

«Raccontaci, Maria:
che hai visto sulla via?».
«La tomba del Cristo vivente,
la gloria del Cristo risorto,
e gli angeli suoi testimoni,
il sudario e le sue vesti.
Cristo, mia speranza, è risorto:
precede i suoi in Galilea».

Sì, ne siamo certi:
Cristo è davvero risorto.
Tu, Re vittorioso,
abbi pietà di noi.


Canto al Vangelo (Gv 20,29)
Alleluia, alleluia.
Perché mi hai veduto, Tommaso, tu hai creduto;
beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!
Alleluia.

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Vangelo

Gv 20,19-31
Otto giorni dopo venne Gesù.


+ Dal Vangelo secondo Giovanni

La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».
Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».
Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c'era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».
Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Come la prima comunità cristiana, anche noi riuniti per celebrare l'Eucaristia invochiamo il Signore ricco di misericordia.
Preghiamo insieme dicendo: Ascolta, Signore, il tuo popolo.

1. Per la Chiesa sparsa nel mondo, perché nella diversità di culture e di lingue ritrovi la sua unità attorno al Vangelo e all'unico comandamento dell'amore, preghiamo.
2. Per le persone che si impegnano per costruire una società basata sulla giustizia, sulla solidarietà e sul rispetto dei più deboli, perché sentano la forza della fede come sostegno nei loro sforzi quotidiani, preghiamo.
3. Per tutti coloro che a causa di un dolore o di una sofferenza hanno smarrito la propria fede, perché sentano la forza della preghiera delle comunità cristiane al loro fianco che li guida alla riscoperta del volto di Cristo risorto, preghiamo.
4. Per coloro che si trovano in ristrettezza economica, perché trovino nella società persone capaci di pensare strategie nuove, capaci di superare la crisi nella condivisione e nella solidarietà, preghiamo.
5. Per tutti coloro che partecipano a questa Eucaristia, perché, passati attraverso il mistero della Pasqua, riconosciamo la presenza del Signore risorto nella nostra comunità radunata nel giorno del Signore, preghiamo.

Signore Gesù, morto e risorto per la nostra salvezza, ascolta la preghiera della tua Chiesa e manifesta ancora a tutti i prodigi del tuo amore. Tu, che vivi e regni nei secoli dei secoli.


Preghiera sulle offerte
Accogli con bontà, Signore.
l'offerta del tuo popolo [e dei nuovi battezzati]:
tu che ci hai chiamati alla fede
e rigenerati nel Battesimo,
guidaci alla felicità eterna.
Per Cristo nostro Signore.


PREFAZIO PASQUALE I
Cristo agnello pasquale

È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
proclamare sempre la tua gloria, o Signore,
e soprattutto esaltarti in questo giorno
nel quale Cristo, nostra Pasqua, si è immolato.
È lui il vero Agnello
che ha tolto i peccati del mondo,
è lui che morendo ha distrutto la morte
e risorgendo ha ridato a noi la vita.
Per questo mistero,
nella pienezza della gioia pasquale,
l'umanità esulta su tutta la terra,
e con l'assemblea degli angeli e dei santi
canta l'inno della tua gloria: Santo...


Antifona di comunione
"Accosta la tua mano, tocca le cicatrici dei chiodi
e non essere incredulo, ma credente". Alleluia. (cf. Gv 20,27)


Preghiera dopo la comunione
Dio onnipotente,
la forza del sacramento pasquale che abbiamo ricevuto
continui a operare nella nostra vita.
Per Cristo nostro Signore.

Congedo come nel giorno di Pasqua.



O M E L I E
a cura di
Qumran2.net

Agenzia SIR     (Omelia del 08-04-2018)

Il significato del mistero pasquale nel vangelo si dischiude nell'apertura di futuro in una situazione chiusa e disperata: si ricrea una comunità; si ripara e restaura un legame di fiducia. Appare un Dio più aperto al futuro che al computo dei peccati. L'annuncio della resurrezione di Gesù diventa m ...
(continua)
don Luciano Cantini     (Omelia del 08-04-2018)
Non ci posso credere!
Metti qui il tuo dito È con una certa violenza che il Caravaggio racconta l'episodio di Tommaso: Gesù con la destra discosta la veste dal costato e con la sinistra afferra la mano di Tommaso costringendolo a inserire il suo dito dentro la ferita aperta. Con una fisicità esasperata, Tommaso viene c ...
(continua)
Sulla strada - TV2000     (Omelia del 08-04-2018)
Commento su Giovanni 20,19-31
...
(continua)
don Domenico Bruno     (Omelia del 08-04-2018)
In bilico tra santi e falsi dei
Il filo sul quale cammina la fede della Chiesa (ovvero tutti noi) è molto sottile. In effetti un po' tutti abbiamo delle credenze "particolari", dei riti ai quali ci affidiamo per svariati motivi, magari per salutarci con degli amici o prima di vedere una partita, atteggiamenti pagani, superstiziosi ...
(continua)
Wilma Chasseur     (Omelia del 08-04-2018)
Audio commento alla liturgia - Gv 20,19-31
Clicca qui per scaricare il commento in formato MP3.Per ascoltare il commento, clicca sul play sulla sinistra del lettore: ...
(continua)
don Luca Garbinetto     (Omelia del 08-04-2018)
La fede della Chiesa nel Risorto
Gesù venne e ?stette in mezzo'. In mezzo alla comunità riunita, in mezzo alla Chiesa. Costi quel che costi: in mezzo si può essere anche di impiccio, si potrebbe rischiare di dare fastidio. Ma Gesù Risorto ci sta, e non se ne va più. Perché desidera stare con noi. Perché desidera che noi stiamo con ...
(continua)
don Alberto Brignoli     (Omelia del 08-04-2018)
Bigotti? Anche no...
I nostri fratelli d'Oltralpe, i Francesi, sono sempre stati notoriamente critici di fronte a ogni forma di religiosità ?di massa?, o a espressioni di fede puramente devozionali o identitarie, intorno alle quali, cioè, un popolo costruisce la propria cultura e tradizione. A questa popolazione e alla ...
(continua)
don Giovanni Berti     (Omelia del 08-04-2018)
Segni di morte diventano segni di vita
Clicca qui per la vignetta della settimana. Ammetto che sono un fifone quando si tratta di malattie e di vedere persone che stanno male e con ferite. Ricordo bene quando, anni fa, andai a trovare un ragazzo ricoverato all'ospedale per un incidente. Aveva diverse fasciature, soprattutto al collo. ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 08-04-2018)
Video commento a Gv 20,19-31
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(continua)
don Claudio Doglio     (Omelia del 08-04-2018)
Video commento a Gv 20,19-31
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(continua)
mons. Roberto Brunelli     (Omelia del 08-04-2018)
Otto giorni dopo: la mano nel fianco
Oggi, otto giorni dopo avere celebrato la risurrezione di Gesù, si legge il vangelo (Giovanni 20,19-31) che riferisce quanto accadde otto giorni dopo la prima manifestazione del Risorto ai suoi apostoli. ?Tommaso, uno dei Dodici, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevnno gli altri discepoli: ...
(continua)
diac. Vito Calella     (Omelia del 08-04-2018)
Credere come "consegna" e "conversione"
Cosa vuol dire credere? Credere è la ?consegna? della nostra iniziativa umana autosufficiente all'iniziativa divina e gratuita dello Spirito Santo che abita in noi. Credere è un'esperienza di conversione, di cambiamento del nostro modo di essere e agire. Il Vangelo di Giovanni di questa domenica ...
(continua)
don Fabio Rosini     (Omelia del 08-04-2018)
Audio commento al Vangelo del 8 aprile 2018
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(continua)
don Alessandro Farano     (Omelia del 08-04-2018)
Video commento - II Domenica di Pasqua - Anno B
Un ulteriore commento alla Parola di Dio domenicale: https://annunciatedaitetti.blogspot.it ...
(continua)
padre Antonio Rungi     (Omelia del 08-04-2018)
Perdono, riconciliazione e carità: questa è la Domenica della Divina Misericordia
Come è noto, San Giovanni Paolo II, Papa, ha dedicato la Domenica in Albis, ottava di Pasqua, alla Divina Misericordia. Ed oggi noi celebriamo questa speciale Domenica per ricordare a noi che il Dio in cui noi crediamo è un Dio che ci perdona, perché ci ama profondamente e non vuole che nessuno dei ...
(continua)
padre Ermes Ronchi     (Omelia del 08-04-2018)
Gesù non si scandalizza davanti ai dubbi di Tommaso
Otto giorni dopo venne Gesù, a porte chiuse. Mi conforta pensare che, se anche trova chiuso, Lui non se ne va, ma continua il suo assedio dolce e implacabile. Otto giorni dopo è ancora lì: l'abbandonato ritorna da quelli che sanno solo abbandonare, il tradito ritorna da quelli che lo hanno consegnat ...
(continua)
Omelie.org - autori vari     (Omelia del 08-04-2018)

COMMENTO ALLE LETTURE Commento a cura di Giuseppe Di Stefano Arriviamo a questa II domenica di Pasqua dopo aver celebrato per una settimana intera il grande ?giorno fatto dal Signore?, in cui le labbra non possono esprimere altro che esultanza e lode. E' talmente grande e sorprendente il fatt ...
(continua)
Omelie.org (bambini)     (Omelia del 08-04-2018)

Le prime parole che Gesù pronuncia ai suoi discepoli che si erano nascosti per paura di fare la stessa fine del loro Maestro, sono: ?Pace a voi?. Non dice: ?La pace sia con voi?, nel senso che augura, che spera che la pace sia con loro... cioè, non li invita a fare la pace se per caso qualcuno aves ...
(continua)
don Roberto Fiscer     (Omelia del 08-04-2018)
#StradeDorate - Commento su Giovanni 20,19-31
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(continua)
Missionari della Via     (Omelia del 08-04-2018)

È domenica: i discepoli di Gesù, frastornati dalla passione e anche per paura di essere arrestati dai Giudei, sono rinchiusi in una stanza. Ma Gesù risorto entra a porte chiuse e dice: pace a voi. Non è solo un augurio, ma un dono: mostra le sue ferite gloriose, come fossero i suoi ?trofei? e rasser ...
(continua)
don Domenico Luciani     (Omelia del 08-04-2018)
Video commento su Gv 20,19-31
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(continua)
Diocesi di Vicenza     (Omelia del 08-04-2018)
La Parola - Commento al Vangelo di Giovanni (Gv 20,19-31)
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(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 08-04-2018)
Ricevete lo Spirito Santo
Nel giardino dell'Eden l'uomo è stato creato da Dio perché vivesse sempre, senza distaccarsi neanche per un attimo, da Lui e dalla sua volontà, a lui fatta conoscere per parola data. Niente dovrà essere dal cuore dell'uomo, tutto invece dal cuore di Dio. Allora il Signore Dio plasmò l'uomo con polv ...
(continua)
Wilma Chasseur     (Omelia del 08-04-2018)
La nuova beatitudine
Oggi ci viene promessa una nuova beatitudine: quella del credere senza vedere.? Beati quelli che crederanno senza aver visto?. Ed è proprio quella che possiamo mettere in pratica noi del ventunesimo secolo che con gli occhi della carne, non abbiamo mai visto Gesù, né morto, né vivo né risorto. Ma cr ...
(continua)
padre Gian Franco Scarpitta     (Omelia del 08-04-2018)
Resistenza al dubbio
La liturgia seguita a illustrarci il mistero della Pasqua e lo fa ponendo alla nostra attenzione da un lato l'organizzazione della prima comunità apostolica man mano che prosegue nella sua missione di annuncio di Gesù Risorto, dall'altro le varie apparizioni di Gesù o altro pertinente il seguito del ...
(continua)
CPM-ITALIA Centri di Preparazione al Matrimonio (coppie - famiglie)     (Omelia del 08-04-2018)
Commento su At 4,32-35; Sal 117; 1Gv 5,1-6; Gv 20,19-31
Potremmo definire questa 2a domenica come ?Il problema della fede?, oppure ?la trasmissione della fede?, e andrebbero bene tutti e due. Se si parlassi del se dubbioso di Tommaso, l'uomo di oggi, che di fronte alla notizia della risurrezione di N.S.G.C., esclama il famoso ?se non vedo nelle sue mani ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 08-04-2018)
Video commento a Gv 20,1-9
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(continua)
fr. Massimo Rossi     (Omelia del 08-04-2018)
Commento su Giovanni 20,19-31
Il racconto dell'apparizione del Risorto a Tommaso risente di una modalità letteraria tipica del quarto evangelista: l'utilizzo di un personaggio, come figura collettiva, per presentare cioè un atteggiamento non solo individuale, ma diffuso... L'apostolo incredulo è la personificazione del dubbio de ...
(continua)
padre Fernando Armellini     (Omelia del 08-04-2018)
Videocommento su Gv 20,19-31
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(continua)
don Gianfranco Calabrese     (Omelia del 08-04-2018)
Video commento su Giovanni 20,19-31
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(continua)
Carla Sprinzeles     (Omelia del 08-04-2018)
Commento su Atti 4,32-35; Gv 20,19-31
La Pasqua, la risurrezione di Gesù è un evento storico non rappresentabile. Per noi il termine ?risurrezione? si riferisce a un morto a cui è restituita la vita terrena, riferito a Gesù, è diverso. Vuole dire che egli ha vissuto la sua morte ignominiosa con una tale fiducia nella forza di amore di ...
(continua)
don Claudio Luigi Fasulo     (Omelia del 08-04-2018)
Audio commento alla seconda domenica di Pasqua (anno B - Gv 20,19-31)
...
(continua)
Monastero Domenicano Matris Domini     (Omelia del 12-04-2015)
Commento su 1Gv 5,1-6
Collocazione del brano In queste domeniche di Pasqua dell'anno B ci accompagna la prima lettera di Giovanni. L'autore della lettera non dichiara mai il proprio nome, ma la tradizione antica e i contenuti della lettera ci orientano verso Giovanni apostolo ed evangelista. Sono forti infatti le somig ...
(continua)
Wilma Chasseur     (Omelia del 12-04-2015)
Audio commento alla liturgia - Gv 20,19-31
Clicca qui per scaricare il commento in formato MP3.Per ascoltare il commento, clicca sul play sulla sinistra del lettore: ...
(continua)
don Claudio Doglio     (Omelia del 12-04-2015)
La nostra fede vince il mondo
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(continua)
mons. Gianfranco Poma     (Omelia del 12-04-2015)
Pace a voi!
Nella seconda domenica di Pasqua leggiamo il brano che conclude il Vangelo di Giovanni (Giov.20,19-31), con la dichiarazione del motivo che ha guidato l'autore nel comporre la sua opera: non intende esaurire la narrazione dei segni compiuti da Gesù ma piuttosto aprire gli occhi dei suoi lettori alla ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 12-04-2015)
Commento su Gv 20, 26-29
«Poi Gesù disse a Tommaso: "Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio costato; e non essere incredulo, ma credente!". Gli rispose Tommaso: "Mio Signore e mio Dio!". Gesù gli disse: "Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno c ...
(continua)
don Michele Cerutti     (Omelia del 12-04-2015)

La domenica in albis (o della Divina Misericordia) è, nell'anno liturgico, la seconda domenica di Pasqua, cioè la domenica che segue tale solennità. Noi oggi viviamo questa domenica. La locuzione latina in albis (vestibus), significa nella sua traduzione letterale in bianche (vesti). Ai primi tempi ...
(continua)
don Nazareno Galullo (giovani)     (Omelia del 12-04-2015)
Ho poca fede come Tommaso, o ho paura come Pietro?
Se non vedo non credo! Eh si, chissà quante volte, magari senza troppo dirlo in giro, lo abbiamo pensato anche noi. Magari quando abbiamo pensato che in quella situazione ci avrebbe aiutato Dio...e invece nulla. Se vedessi qualche miracolo, probabilmente crederei. In molti la pensano così. Forse an ...
(continua)
don Giovanni Berti     (Omelia del 12-04-2015)
Gesù è risorto non solo a parole
Clicca qui per la vignetta della settimana. Un amico missionario mi ha ricordato che proprio in questi giorni ricorre il trentesimo anniversario della morte nelle Filippine di un giovane missionario del PIME (pontificio istituto missione estere), Padre Tullio Favali, originario di Mantova. Padre ...
(continua)
don Roberto Rossi     (Omelia del 12-04-2015)
Con grande forza davano testimonianza della risurrezione del Signore Gesù
Il vangelo ci riporta due incontri fondamentali di Gesù Risorto, quando appare nel Cenacolo ai suoi apostoli la sera di Pasqua e otto giorni dopo. La sera di Pasqua: si presenta già con il suo corpo glorioso, porta e augura la pace. Ce n'è tanto bisogno nel cuore degli apostoli, sconcertarti per ...
(continua)
don Roberto Fiscer     (Omelia del 12-04-2015)
#StradeDorate - Commento su Giovanni 20,19-31
...
(continua)
padre Ermes Ronchi     (Omelia del 12-04-2015)
Quelle ferite di Gesù sono l'alfabeto dell'amore
I discepoli erano chiusi in casa per paura dei Giudei. La paura è la paralisi della vita. Ciò che apre il futuro e fa ripartire la vita sono invece gli incontri. Gesù lo sa bene. I suoi sono scappati tutti, l'hanno abbandonato: che cosa di meno affidabile di quel gruppetto allo sbando? E tuttavia G ...
(continua)
dom Luigi Gioia     (Omelia del 12-04-2015)
Otto giorni dopo venne Gesù
Due volte il vangelo di oggi sottolinea il fatto che i discepoli si trovavano dietro delle porte chiuse. Queste porte erano chiuse - ci viene detto - per timore dei Giudei, ma in realtà erano chiuse alla speranza. Se i discepoli avessero atteso qualcuno, se i discepoli avessero atteso Gesù, avrebber ...
(continua)
don Alberto Brignoli     (Omelia del 12-04-2015)
Caro Tommaso...
Congiunzione subordinativa condizionale: la grammatica che studiavamo a scuola ci dà questa definizione di una particella tanto insignificante quanto di fondamentale importanza come la congiunzione "se". Pare proprio una sillaba da nulla, e invece - se andiamo a sviscerarla - si rivela in tutta la s ...
(continua)
don Domenico Luciani     (Omelia del 12-04-2015)
Video commento su Gv 20,19-31
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(continua)
Omelie.org - autori vari     (Omelia del 12-04-2015)

COMMENTO ALLE LETTURE Commento a cura delle Clarisse di Via Vitellia Arriviamo a questa II domenica di Pasqua dopo aver celebrato per una settimana intera il grande "giorno fatto dal Signore", in cui le labbra non possono esprimere altro che esultanza e lode. E' talmente grande e sorprendente i ...
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Omelie.org (bambini)     (Omelia del 12-04-2015)

L'evangelista Giovanni inizia oggi il vangelo con queste parole: "La sera di quel giorno, il primo della settimana". Chi di voi mi sa dire a quale giorno si riferisce? Alla domenica di Risurrezione. Giovanni dunque oggi ci sta raccontando ancora quello che è successo il giorno di Pasqua. La resur ...
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Paolo Curtaz     (Omelia del 12-04-2015)
Video commento a Gv 20,19-31
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don Claudio Doglio     (Omelia del 12-04-2015)
Video commento a Gv 20,19-31
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don Giorgio Zevini     (Omelia del 12-04-2015)
Video commento a Gv 20, 19-31
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don Luciano Cantini     (Omelia del 12-04-2015)
Segni scritti e segni di oggi
Questi sono stati scritti Dalla sua esperienza personale Giovanni ha raccolto e raccontato sette segni compiuti da Gesù: il primo nelle nozze di Cana, il secondo, di cui si tiene il conto, ancora a Cana quando guarì il figlio del funzionario di Cafarnao, poi il risanamento dell'infermo lungo la pis ...
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padre Antonio Rungi     (Omelia del 12-04-2015)
O Dio di infinita misericordia, perdonaci
La seconda domenica di Pasqua per decisione di San Giovanni Paolo II, papa, è stata indicata, da un punto di vista liturgico, della divina misericordia. Il Risorto, che appare agli apostoli, con i segni della passione, il giorno stesso della sua risurrezione, si rivolge ai suoi discepoli, ma manc ...
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Diocesi di Vicenza     (Omelia del 12-04-2015)
La Parola - commento a Gv 20, 19-31
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don Lello Ponticelli     (Omelia del 12-04-2015)
Prediche senza Pulpito - Gv 20,19-31
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padre Giuseppe De Nardi     (Omelia del 12-04-2015)
Sulla Tua Parola - Gv 20,19-31
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Paolo Curtaz     (Omelia del 12-04-2015)

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don Marco Pratesi     (Omelia del 12-04-2015)
Ruminare i Salmi - Salmo 118,18 (II domenica di Pasqua, anno B)
CEI Il Signore mi ha castigato duramente, ma non mi ha consegnato alla morte. TILC Il Signore mi ha colpito duramente, ma non mi ha lasciato morire. 1Giovanni 5,3 In questo consiste l'amore di Dio, nell'osservare i suoi comandamenti; e i suoi comandamenti non sono gravosi. Giovanni 20,27 Gesù ...
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padre Gian Franco Scarpitta     (Omelia del 12-04-2015)
Provare per credere o credere per provare?
Provare per credere, diceva un vecchio slogan. Quando si è scettici su una testimonianza o su un fatto raccontato, quando non si reputano sufficienti alcuni elementi di prova o non soddisfano certi argomenti atti a convincerci di una verità che ci viene propinata, si vuole immediatamente andare a co ...
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Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 12-04-2015)
Mostrò loro le mani e il fianco
Il Crocifisso è il Risorto, il Risorto è il Crocifisso. Questa identità è essenza della fede. La verità di Dio e dell'uomo è in questa unità di croce e di risurrezione. L'Agnello immolato è il Vivente, il Signore, Colui che ha in mano la chiave per aprire i sigilli della storia. Questa verità è il p ...
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fr. Massimo Rossi     (Omelia del 12-04-2015)
Commento su Giovanni 20,19-31
"Pace a voi!" Dunque, il Signore risorto si fa riconoscere attraverso le sue ferite... Vi confesso che non ci avevo mai pensato granché: il Figlio di Dio avrebbe potuto manifestarsi in tutta la sua gloria, come sul monte Tabor, in occasione della trasfigurazione; ora era finalmente il Cristo, non ...
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Agenzia SIR     (Omelia del 12-04-2015)
Commento su Giovanni 20,19-31
L'incontro di Gesù risorto con Tommaso, il discepolo restio a credere nella risurrezione, sintetizza emblematicamente la complementarietà di vedere e credere. "Poiché mi hai veduto, tu hai creduto" (Gv 20, 29). Tommaso e gli altri testimoni oculari vedono e credono. Poi, in base alla loro testimonia ...
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mons. Roberto Brunelli     (Omelia del 12-04-2015)
Una domenica e un anno sulla misericordia
Come è noto, qualche settimana fa il papa ha indetto a sorpresa un Anno Santo straordinario. Egli parla spesso dell'infinita misericordia di Dio, che tende le sue braccia a tutti e, se accoglie qualcuno con maggior calore, è proprio chi della sua misericordia ha più bisogno. L'imminente giubileo tra ...
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Paolo Curtaz     (Omelia del 15-04-2012)
Commento su Giovanni 20,19-31
È possibile abbandonare i sepolcri? Riuscire, in qualche modo, a dare corpo alla speranza dell'annuncio di Gesù risorto? Sembra una storia a lieto fine: il crocefisso è risorto, il dolore è superato, lui non è più prigioniero della morte. Ma... Ci sono molte sorelle, molti fratelli, che hanno saput ...
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