LA CHIESA

      


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LITURGIA

> 3 Giugno 2009 <

Lunedì 1 Giugno 2009

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(es. Mt 28,1-20):
Per parola:




  San Carlo Lwanga e compagni

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Grado della Celebrazione: Memoria
Colore liturgico: Rosso
Scheda Agiografica: San Carlo Lwanga e compagni
S0603 ; DO093

I RE DELLA TERRA. Antioco assomiglia sinistramente al tiranno dell'Uganda. Entrambi abusano del loro potere, ritengono di poter disporre arbitrariamente dei loro sudditi, cercano di soffocare le voci che ricordano il dovere di dare a Cesare solo ciò che è di Cesare, perché solamente Dio va adorato. Alla fine, la fede trionfa sulle tirannie. La luce che si è cercato di nascondere sotto il moggio, risplende nella casa.
LA CHIESA È RESPONSABILITÀ NOSTRA. Un giovane laico di vent'anni, dirigente della Chiesa in periodo di persecuzione: ecco una testimonianza per ricordarci che tutti i cristiani devono assumersi la loro parte di responsabilità nelle loro comunità.
UN MARTIRIO ECUMENICO. Il popolo dei martiri è formato di anglicani e cattolici. Insieme, col loro sangue, testimoniano l'unità dei cristiani e ci esortano a lavorare più attivamente per essa.


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Antifona d'ingresso
Esultano in cielo i santi martiri,
che hanno seguito le orme di Cristo;
per suo amore hanno versato il sangue
e si allietano per sempre nel Signore.



Colletta
O Dio, che nel sangue dei martiri
hai posto il seme di nuovi cristiani,
concedi che il mistico campo della Chiesa,
fecondato dal sacrificio
di san Carlo Lwanga e dei suoi compagni,
produca una messe sempre più abbondante,
a gloria del tuo nome.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...






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Prima lettura

Tb 3,1-11.16-17
La loro preghiera fu accolta davanti alla gloria di Dio.

Dal libro di Tobìa

In quei giorni, con l'animo affranto dal dolore, sospirai e piansi. Poi iniziai questa preghiera di lamento: «Tu sei giusto, Signore, e giuste sono tutte le tue opere. Ogni tua via è misericordia e verità. Tu sei il giudice del mondo. Ora, Signore, ricòrdati di me e guardami. Non punirmi per i miei peccati e per gli errori miei e dei miei padri. Violando i tuoi comandamenti, abbiamo peccato davanti a te. Ci hai consegnato al saccheggio; ci hai abbandonato alla prigionia, alla morte e ad essere la favola, lo scherno, il disprezzo di tutte le genti, tra le quali ci hai dispersi. Ora, quando mi tratti secondo le colpe mie e dei miei padri, veri sono tutti i tuoi giudizi, perché non abbiamo osservato i tuoi comandamenti, camminando davanti a te nella verità. Agisci pure ora come meglio ti piace; da' ordine che venga presa la mia vita, in modo che io sia tolto dalla terra e divenga terra, poiché per me è preferibile la morte alla vita. Gli insulti bugiardi che mi tocca sentire destano in me grande dolore. Signore, comanda che sia liberato da questa prova; fa' che io parta verso la dimora eterna. Signore, non distogliere da me il tuo volto. Per me infatti è meglio morire che vedermi davanti questa grande angoscia, e così non sentirmi più insultare!».
Nello stesso giorno a Sara, figlia di Raguèle, abitante di Ecbàtana, nella Media, capitò di sentirsi insultare da parte di una serva di suo padre, poiché lei era stata data in moglie a sette uomini, ma Asmodèo, il cattivo demonio, glieli aveva uccisi, prima che potessero unirsi con lei come si fa con le mogli. A lei appunto disse la serva: «Sei proprio tu che uccidi i tuoi mariti. Ecco, sei già stata data a sette mariti e neppure di uno hai potuto portare il nome. Perché vorresti colpire noi, se i tuoi mariti sono morti? Vattene con loro e che da te non dobbiamo mai vedere né figlio né figlia». In quel giorno dunque ella soffrì molto, pianse e salì nella stanza del padre con l'intenzione di impiccarsi. Ma, tornando a riflettere, pensava: «Che non insultino mio padre e non gli dicano: "La sola figlia che avevi, a te assai cara, si è impiccata per le sue sventure". Così farei precipitare con angoscia la vecchiaia di mio padre negli inferi. Meglio per me che non mi impicchi, ma supplichi il Signore di farmi morire per non sentire più insulti nella mia vita». In quel momento stese le mani verso la finestra e pregò: «Benedetto sei tu, Dio misericordioso, e benedetto è il tuo nome nei secoli».
In quel medesimo momento la preghiera di ambedue fu accolta davanti alla gloria di Dio e fu mandato Raffaele a guarire tutti e due: a togliere le macchie bianche dagli occhi di Tobi, perché con gli occhi vedesse la luce di Dio, e a dare Sara, figlia di Raguèle, in sposa a Tobìa, figlio di Tobi, e così scacciare da lei il cattivo demonio Asmodèo.

Parola di Dio



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Salmo responsoriale

Sal 24

A te, Signore, elevo l'anima mia.

Mio Dio, in te confido:
che io non resti deluso!
Non trionfino su di me i miei nemici!
Chiunque in te spera non resti deluso.

Fammi conoscere, Signore, le tue vie,
insegnami i tuoi sentieri.
Guidami nella tua fedeltà e istruiscimi,
perché sei tu il Dio della mia salvezza.

Ricòrdati, Signore, della tua misericordia
e del tuo amore, che è da sempre.
Ricòrdati di me nella tua misericordia,
per la tua bontà, Signore.

Buono e retto è il Signore,
indica ai peccatori la via giusta;
guida i poveri secondo giustizia,
insegna ai poveri la sua via.

















Canto al Vangelo (Gv 11,25)
Alleluia, alleluia.
Io sono la risurrezione e la vita, dice il Signore;
chiunque crede in me non morirà in eterno.
Alleluia.


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Vangelo

Mc 12,18-27
Non è Dio dei morti, ma dei viventi!


+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, vennero da Gesù alcuni sadducei - i quali dicono che non c'è risurrezione - e lo interrogavano dicendo: «Maestro, Mosè ci ha lasciato scritto che, se muore il fratello di qualcuno e lascia la moglie senza figli, suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello. C'erano sette fratelli: il primo prese moglie, morì e non lasciò discendenza. Allora la prese il secondo e morì senza lasciare discendenza; e il terzo egualmente, e nessuno dei sette lasciò discendenza. Alla fine, dopo tutti, morì anche la donna. Alla risurrezione, quando risorgeranno, di quale di loro sarà moglie? Poiché tutti e sette l'hanno avuta in moglie».
Rispose loro Gesù: «Non è forse per questo che siete in errore, perché non conoscete le Scritture né la potenza di Dio? Quando risorgeranno dai morti, infatti, non prenderanno né moglie né marito, ma saranno come angeli nei cieli. Riguardo al fatto che i morti risorgono, non avete letto nel libro di Mosè, nel racconto del roveto, come Dio gli parlò dicendo: "Io sono il Dio di Abramo, il Dio di Isacco e il Dio di Giacobbe"? Non è Dio dei morti, ma dei viventi! Voi siete in grave errore».

Parola del Signore


Preghiera dei fedeli
Al Dio che ha risuscitato Cristo dai morti, rivolgiamo la nostra preghiera perché apra il nostro cuore e la nostra mente alla ricchezza del suo mistero. Diciamo insieme:
Illuminaci, o Signore.

Perché la Chiesa aiuti gli uomini a superare i problemi e le difficoltà della vita, alla luce della risurrezione di Cristo. Preghiamo:
Perché chi ha responsabilità di governo promuova anche la dimensione spirituale degli uomini. Preghiamo:
Perché i sofferenti trovino in Dio e nella risurrezione di Cristo, senso e conforto al loro dolore. Preghiamo:
Perché tutti gli uomini si accostino a Dio come datore della vita e liberatore da ogni male. Preghiamo:
Perché la nostra comunità sappia leggere e interpretare la storia quotidiana alla luce della parola di Dio. Preghiamo:
Per le persone vedove della nostra parrocchia.
Per chi non crede nella risurrezione dei morti.

O Dio dei viventi e Padre di ciascuno di noi, aiutaci a gustare e vivere pienamente i nostri giorni accanto a te, perché possiamo diventare uomini a immagine del tuo Figlio e nostro Signore, che vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.




Preghiera sulle offerte
Signore, che hai dato ai tuoi santi martiri
la forza di preferire al peccato la morte,
accogli le nostre offerte e fa' che serviamo al tuo altare
con la piena dedizione del nostro spirito.
Per Cristo nostro Signore.


Antifona di comunione
Né morte né vita, né alcun'altra creatura
potrà mai separarci dall'amore del Cristo.
(cf. Rm 8,38-39)


Preghiera dopo la comunione
Abbiamo partecipato ai tuoi misteri, Signore,
nel glorioso ricordo dei tuoi martiri;
questo sacramento, che li sostenne nella passione,
ci renda forti nella fede e nell'amore,
in mezzo ai rischi e alle prove della vita.
Per Cristo nostro Signore.


O M E L I E
a cura di
Qumran2.net

Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 06-06-2018)
Commento su Mc 12,27
«Dio non è il Dio dei morti ma dei viventi» Mc 12,27 Come vivere questa Parola? Come erano lontani dal conoscere questa verità evangelica, quelli che, soprattutto in certi tempi passati, denunciavano il cristianesimo come religione di morte! Qui è l'Evangelista Marco a proclamare Dio come il D ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 07-06-2017)
Commento su Mc 12, 24
Rispose loro Gesù: «Non è forse per questo che siete in errore, perché non conoscete le Scritture né la potenza di Dio? Mc 12, 24 Come vivere questa Parola? La domanda dei saducei a Gesù è sulla Risurrezione, centrale nella nostra fede. Certamente un tema grande, forte, che solo dalla fede si ri ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 07-06-2017)
Non è Dio dei morti, ma dei viventi!
I sadducei sono veri sofisti della parola. Prima affermano ciò che è falso e ciò che è vero non secondo la sana e pura rivelazione e neanche la tradizione d'Israele. Poi adducono gli argomenti a sostegno delle loro affermazioni vere o false, ma senza alcun fondamento scritturistico. Noi sappiamo che ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 01-06-2016)
Commento su 2Tm 1, 6-9
«Ti ricordo di ravvivare il dono di Dio, che è in te mediante l'imposizione delle mie mani. Dio infatti non ci ha dato uno spirito di timidezza, ma di forza, di carità e di prudenza. Non vergognarti dunque di dare testimonianza al Signore nostro, né di me, che sono in carcere per lui; ma, con la for ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 03-06-2015)

Gesù crede nella resurrezione dei morti. Bella forza!, direte voi... Non è così scontato. L'idea della sopravvivenza delle anime si fa strada nella riflessione biblica solo dopo il ritorno dall'esilio, al tempo di Gesù era una convinzione condivisa solo da una minima parte del giudaismo. I sadducei, ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 03-06-2015)
I quali dicono che non c'è risurrezione
Ogni uomo, chiunque esso sia, deve essere un cercatore della verità. Poiché la verità è dinamica, universale, divina, eterna, increata, invisibile e non solamente storica, umana, terrena, visibile, egli ha l'obbligo di mai smettere di cercare, approfondire, chiedere, interrogare, domandare. Ma sempr ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 03-06-2015)
Commento su Mc 12, 26-27
"Disse Gesù: "Riguardo al fatto che i morti risorgono, non avete letto nel libro di Mosè, nel racconto del roveto, come Dio gli parlò dicendo: "Io sono il Dio di Abramo, il Dio di Isacco e il Dio di Giacobbe"? Non è Dio dei morti, ma dei viventi!". Mc 12, 26-27 Come vivere questa Parola? Tra gli ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 05-06-2013)
Commento su Mc 12,18-27
L'allegra disputa sulla vedova ammazza-mariti è una farsa per mettere in difficoltà il Signore Gesù: i sadducei, conservatori, non ammettevano le novità della Legge orale e la devozione dei farisei. Farisei che, fra i molti difetti, avevano il pregio di approfondire il tema della sopravvivenza delle ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 05-06-2013)
Non conoscete le Scritture né la potenza di Dio
Il cammino della rivelazione, nel tempo, è lento, molto lento. A volte esso è fatto di piccolissimi passaggi, quasi insignificanti, al tempo in cui essi avvengono, tuttavia introducono nella storia un modo nuovo di vedere, sentire, percepire, cogliere la realtà, vivere ogni altra relazione con Dio e ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 05-06-2013)
Commento su Tobia 3,3
Signore ricordati di me! Tb 3,3 Come vivere questa Parola? Nel momento più cupo del dolore, sale al labbro di Tobi e di Sara questo grido carico di fiducia. Oppressi dalle disgrazie che li hanno colpiti e dall'incomprensione umana, i due, pur senza conoscersi, ricorrono con invocazioni equival ...
(continua)
Monaci Benedettini Silvestrini     (Omelia del 05-06-2013)
La forza della preghiera
Tobi resta talmente mortificato dalla risposta alquanto indispettita della moglie Anna (vi ricordate la lettura di ieri), che, in un momento di sconforto, si rivolge al Signore chiedendo che lo faccia morire. La sua pena è al colmo: alla cecità già così pesante si aggiungono i rimproveri e le incomp ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 06-06-2012)
Commento su Marco 12,18-27
Ancora una polemica, ancora un dibattito. Quanto siamo rissosi, sempre, anche per le cose di Dio! Già siamo un popolo litigioso, ma nella Chiesa riusciamo a fare anche di peggio! Conservatori contro progressisti, movimenti contro associazioni, tifosi del parroco di prima contro tifosi dell'attuale.. ...
(continua)