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Grado della Celebrazione: Feria Colore liturgico: Verde
DO156 ;
Luca nel suo Vangelo dell'infanzia ci dice che Gesù era sottomesso a Giuseppe e a Maria. Come uomo, egli ha imparato la mitezza da sua madre, che non ha mai gridato, che ha alzato la sua voce solo per magnificare il Signore.
Oggi il Vangelo ci presenta Gesù proprio come il servo mite e umile di cuore. E umile il Figlio di Dio che, di fronte ai farisei che tramano "per toglierlo di mezzo", non contende, ma si allontana; è mite il Figlio di Dio che guarisce tutti. Compie veramente la figura del servo di Dio che non oppone resistenza con la violenza, ma con la mitezza, di colui di cui Isaia ha detto:
"Lo Spirito del Signore è sopra di me; mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto messaggio, per proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; per rimettere in libertà gli oppressi".
Ma c'è un altro aspetto. Per due volte Isaia, nel passo riportato dal Vangelo odierno, parla di "genti", cioè dei pagani, di tutte le nazioni: "Annunzierà la giustizia alle genti", "Nel suo nome spereranno le genti". Appare chiaramente l'intenzione di Dio di estendere a tutto il mondo la sua carità, il suo amore forte e umile. Così si spiega anche la prima lettura. Dio si è scelto e formato un popolo, dopo averlo liberato dalle mani dei pagani. Ma tutti i privilegi che egli ha elargito a questo popolo: "l'adozione a figli, la gloria, le alleanze, la legislazione, il culto, le promesse, i patriarchi", come scrive Paolo ai Romani (9,4), gli sono dati per la salvezza delle genti. Paolo stesso, ebreo da ebrei, è stato chiamato per essere l'apostolo delle genti. E san Pietro scrive nella sua prima lettera, parlando dei profeti: "Fu loro rivelato che non per se stessi, ma per voi, erano ministri di quelle cose che ora vi sono state annunziate".
Tutti i doni, tutte le grazie che il Signore ci fa sono per l'utilità di tutti, come scrive ancora Pietro: "Ciascuno viva secondo la grazia ricevuta mettendola a servizio di tutti".
Domandiamo a Gesù di spalancarci il cuore alla universale carità che riempie il suo, fornace ardente di carità.
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Antifona d'ingresso
Nella giustizia contemplerò il tuo volto,
al mio risveglio mi sazierò della tua presenza. (Sal 17,15)
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Colletta
O Dio, che mostri agli erranti la luce della tua verità,
perché possano tornare sulla retta via,
concedi a tutti coloro che si professano cristiani
di respingere ciò che è contrario a questo nome
e di seguire ciò che gli è conforme.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
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Prima lettura
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Es 12,37-42
Notte di veglia fu questa per il Signore per farli uscire dalla terra d'Egitto.
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Dal libro dell'Èsodo
In quei giorni, gli Israeliti partirono da Ramses alla volta di Succot, in numero di seicentomila uomini adulti, senza contare i bambini. Inoltre una grande massa di gente promiscua partì con loro e greggi e armenti in mandrie molto grandi.
Fecero cuocere la pasta che avevano portato dall'Egitto in forma di focacce àzzime, perché non era lievitata: infatti erano stati scacciati dall'Egitto e non avevano potuto indugiare; neppure si erano procurati provviste per il viaggio.
La permanenza degli Israeliti in Egitto fu di quattrocentotrent'anni. Al termine dei quattrocentotrent'anni, proprio in quel giorno, tutte le schiere del Signore uscirono dalla terra d'Egitto.
Notte di veglia fu questa per il Signore per farli uscire dalla terra d'Egitto. Questa sarà una notte di veglia in onore del Signore per tutti gli Israeliti, di generazione in generazione.
Parola di Dio
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Salmo responsoriale
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Sal 135
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Il suo amore è per sempre.
Rendete grazie al Signore perché è buono,
nella nostra umiliazione si è ricordato di noi,
ci ha liberati dai nostri avversari.
Colpì l'Egitto nei suoi primogeniti,
da quella terra fece uscire Israele,
con mano potente e braccio teso.
Divise il Mar Rosso in due parti,
in mezzo fece passare Israele,
vi travolse il faraone e il suo esercito.
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Canto al Vangelo (2Cor 5,19)
Alleluia, alleluia.
Dio ha riconciliato a sé il mondo in Cristo,
affidando a noi la parola della riconciliazione.
Alleluia.
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Mt 12,14-21
Impose loro di non divulgarlo, perché si compisse ciò che era stato detto.
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Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, i farisei uscirono e tennero consiglio contro Gesù per farlo morire. Gesù però, avendolo saputo, si allontanò di là. Molti lo seguirono ed egli li guarì tutti e impose loro di non divulgarlo, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa:
«Ecco il mio servo, che io ho scelto;
il mio amato, nel quale ho posto il mio compiacimento.
Porrò il mio spirito sopra di lui
e annuncerà alle nazioni la giustizia.
Non contesterà né griderà
né si udrà nelle piazze la sua voce.
Non spezzerà una canna già incrinata,
non spegnerà una fiamma smorta,
finché non abbia fatto trionfare la giustizia;
nel suo nome spereranno le nazioni».
Parola del Signore
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Preghiera dei fedeli
Dio ci ha dato la grazia di essere tra quelli che seguono Gesù. Egli ci guarisce e ci dona la speranza. Per questo lo preghiamo per noi e per tutto il mondo, dicendo:
Ascoltaci, o Signore.
Perché lo Spirito Santo operi fortemente nella sua Chiesa, rendendola annuncio di giustizia e di salvezza. Preghiamo:
Perché chi chiede e chi amministra la giustizia, sia capace di farlo con amore e comprensione verso tutti. Preghiamo:
Perché i sacerdoti che confessano sappiano far sentire ai peccatori la pazienza, la misericordia e l'amore del Padre. Preghiamo:
Perché i malati, mentre sperano dal Signore la guarigione, sappiano soffrire in unione con Gesù. Preghiamo:
Perché tutti noi, sacerdoti, religiosi e laici di questa comunità, non desideriamo mai il successo di essere tanti o bravi, ma di essere piccolo gruppo che spera tutto dal Signore.
Preghiamo:
Per chi sente la propria croce pesante e gravosa.
Per chi sta trascorrendo il periodo delle ferie.
Signore, che ci ami e che passi notti di veglia per ognuno di noi, apri i nostri cuori a comprendere l'altezza, la larghezza, la profondità del tuo amore, e rendici generosi e attenti verso i nostri fratelli. Per Cristo nostro Signore. Amen.
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Preghiera sulle offerte
Guarda, Signore, i doni della tua Chiesa in preghiera,
e trasformali in cibo spirituale
per la santificazione di tutti i credenti.
Per Cristo nostro Signore.
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Antifona di comunione
Il passero trova la casa, la rondine il nido dove porre i suoi piccoli, presso i tuoi altari, Signore degli eserciti, mio re e mio Dio. Beato chi abita la tua casa: sempre canta le tue lodi. (Sal 84,4-5)
Oppure:
Dice il Signore: "Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue, rimane in me e io in lui". (Gv 6,56)
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Preghiera dopo la comunione
Signore, che ci hai nutriti alla tua mensa,
fa' che per la comunione a questi santi misteri
si affermi sempre più nella nostra vita
l'opera della redenzione. Per Cristo nostro Signore.
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Paolo Curtaz (Omelia del 18-07-2015)
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Nel Vangelo di Matteo troviamo con frequenza quelle che gli esegeti definiscono ?formule di compimento?. L'evangelista, cioè, si preoccupa di aiutare il lettore a riconoscere nelle vicende di Gesù il compimento delle profezie dell'Antico Testamento. Matteo vuole rassicurare la sua comunità, composta ...
(continua)
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Movimento Apostolico - rito romano (Omelia del 18-07-2015)
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Porrò il mio spirito sopra di lui
Nessuno potrà mai compiere una sola opera di Dio, se non è pervaso di potenza, di forza, saggezza, verità, consiglio di Spirito Santo. Nulla opera il Padre senza il suo Santo Spirito. Nulla potrà mai operare l'uomo. Lui è solo strumento. È come una cornamusa. È un sacco vuoto. Per emettere dei suoni ...
(continua)
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Paolo Curtaz (Omelia del 19-07-2014)
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La disputa sul sabato, a sentire Matteo, è la goccia che fa traboccare il vaso: i farisei, i devoti del tempo, i pretoriani della fede, i pii di Israele, i migliori, decidono di far uccidere Gesù. Non è possibile convincere il Nazareno dell'enormità delle proprie affermazioni: tanto vale ucciderlo. ...
(continua)
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Movimento Apostolico - rito romano (Omelia del 19-07-2014)
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Nel suo nome spereranno le nazioni
Oggi, il Vangelo, concretamente, ci insegna cosa è la vera religione e come essa va vissuta. Non ce lo insegna attraverso un trattato come potremmo intitolare: "De vera religione", "Sulla vera religione", bensì attraverso la presentazione della più pura realtà di Gesù Signore. La vera religione è Ge ...
(continua)
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Paolo Curtaz (Omelia del 20-07-2013)
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Commento su Mt 12,14-21
Fugge i farisei che lo vogliono morto. Non vuole lo scontro, non aizza i suoi discepoli, comunque fedeli e determinati, a difenderlo con la violenza. Non vuole nemmeno sollevare le folle sfruttando la sua notorietà e i miracoli che ha compiuto: chiede ai guariti di tacere, di nascondere i prodigi. G ...
(continua)
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Riccardo Ripoli (Omelia del 20-07-2013)
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I farisei però, usciti, tennero consiglio contro di lui per toglierlo di mezzo
Quando qualcuno fa qualcosa di buono e non è in linea con il potere precostituito è scomodo, da un lato perché non è controllabile, e dall'altro perché permette agli altri di notare che chi ha il potere fa molto poco per gli altri e tanto per se stesso. In molti comuni le associazioni che non sono a ...
(continua)
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Movimento Apostolico - rito romano (Omelia del 20-07-2013)
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Molti lo seguirono ed egli li guarì tutti e impose loro di non divulgarlo
Nessuno potrà mai amare secondo la divina verità, se non si fa carico del peccato dell'altro e non assume sulle proprie spalle tutte le conseguenze dell'antica colpa e anche di tutte le colpe attuali che si commettono quotidianamente. Dio vide che il suo amore era assai carente. Non era perfetto. Po ...
(continua)
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Paolo Curtaz (Omelia del 21-07-2012)
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Commento su Matteo 12,14-21
Di cosa hanno paura i farisei? Delle parole dette dal Signore? Della stringente logica dei suoi ragionamenti? Di cosa hanno paura? I farisei sono amati dalla folla che li considera dei santi, dei virtuosi: vivono la Legge, scritta e orale, in ogni minuzia. Non sono come i sadducei, gli aristocratici ...
(continua)
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