LA CHIESA

      


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LITURGIA

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Per citazione
(es. Mt 28,1-20):
Per parola:




  Mercoledì della XVIII settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)

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Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde
DO183 ;
Nel Vangelo odierno una donna pagana ci dà un meraviglioso esempio di fede. Non ha diritto a niente, e lo riconosce; Gesù non le promette niente, ma la sua insistenza piena di fede ottiene la guarigione della figlia e l'elogio del Signore.
Nella prima lettura il popolo invece manca di fede. Dio gli ha promesso una terra; pochi mesi dopo averlo fatto uscire dall'Egitto lo invita a prenderne possesso:
"Il Signore disse a Mosè: Manda uomini a esplorare il paese di Canaan che sto per dare agli Israeliti". La relazione degli esploratori presenta aspetti contrastanti: il paese è davvero magnifico, è "un paese dove scorre latte e miele"; ma "il popolo che abita il paese è potente, le città sono fortificate e immense". Come reagire a questo stato di cose? Ci sono due possibilità: aver fede nella promessa del Signore e andare avanti, oppure fissarsi sulle difficoltà, sugli ostacoli e perdersi di coraggio. Quando però ci si lascia abbacinare dalle difficoltà, esse ingrandiscono, ed è proprio quello che succede al popolo degli Israeliti, i quali "alzarono la voce e diedero in alte grida; il popolo pianse tutta quella notte". E un pianto che è solo desolazione provocata dalla propria vigliaccheria.
Dio non può sopportare questa mancanza di fede nelle sue promesse, che lo ferisce nel cuore, e prende una decisione che corrisponde a quella degli Israeliti:
Non volete entrare nel paese? E non vi entrerete! "Io vi farò quello che ho sentito dire da voi. Sconterete le vostre iniquità per quarant'anni, nessuno di voi potrà entrare nel paese nel quale ho giurato di farvi abitare".
Nel nostro tempo purtroppo questo atteggiamento di sfiducia nei riguardi del Signore è molto diffuso. I giovani in particolare non hanno più il coraggio di prendere impegni duraturi perché non si fidano del Signore. Accettano di dedicarsi per un po' di tempo a qualche opera generosa, ed è già un bene, però non hanno il coraggio di impegnarsi in modo definitivo contando sulla grazia di Dio. E chiaro, senza la grazia divina nessuno è capace di mantenere un impegno per tutta la vita: tante cose cambiano, noi stessi cambiamo... però con il dono del Signore possiamo portare a termine in modo positivo ogni impegno preso nel suo nome.
Molti giovani non si sposano, ma convivono, perché non hanno il coraggio di impegnarsi in un matrimonio indissolubile: non fanno conto della grazia del Signore.
Egli propone loro un dono bellissimo: una vita di amore fedele, costante, che può sempre crescere ed essi dicono: "E impossibile, le difficoltà sono troppo grandi". E quando si sposano, spesso il divorzio rappresenta una soluzione dello stesso genere: è un abbandonare l'impegno preso perché si giudica che le difficoltà siano troppo grandi. Nell'Invitatorio della Preghiera delle Ore la Chiesa ci fa pregare il salmo che ricorda questo episodio della vita del popolo eletto: "Oggi se sentirete la sua voce non indurite il vostro cuore, come nel giorno della tentazione nel deserto, in cui i vostri padri mi hanno contestato e allora ho giurato nella mia collera:
Non entreranno nel luogo del mio riposo". E una messa m guardia contro questo atteggiamento e un incoraggiarci a seguire l'esempio della fede grande della donna cananea, che ottenne quanto non le era stato promesso proprio per la sua fede.








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Antifona d'ingresso
O Dio, vieni a salvarmi.
Signore, vieni presto in mio aiuto.
Sei tu il mio soccorso, la mia salvezza:
Signore, non tardare. (Sal 70,2.6)



Colletta
Mostraci la tua continua benevolenza, o Padre,
e assisti il tuo popolo,
che ti riconosce suo pastore e guida;
rinnova l'opera della tua creazione
e custodisci ciò che hai rinnovato.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...




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Prima lettura

Nm 13,1-3.25-14,1.26-30.34-35
Rifiutarono una terra di delizie.

Dal libro dei Numeri

In quei giorni, il Signore parlò a Mosè [nel deserto di Paran] e disse: «Manda uomini a esplorare la terra di Canaan che sto per dare agli Israeliti. Manderete un uomo per ogni tribù dei suoi padri: tutti siano prìncipi fra loro». Mosè li mandò dal deserto di Paran, secondo il comando del Signore.
Al termine di quaranta giorni tornarono dall'esplorazione della terra e andarono da Mosè e Aronne e da tutta la comunità degli Israeliti nel deserto di Paran, verso Kades; riferirono ogni cosa a loro e a tutta la comunità e mostrarono loro i frutti della terra.
Raccontarono: «Siamo andati nella terra alla quale tu ci avevi mandato; vi scorrono davvero latte e miele e questi sono i suoi frutti. Ma il popolo che abita quella terra è potente, le città sono fortificate e assai grandi e vi abbiamo anche visto i discendenti di Anak. Gli Amaleciti abitano la regione del Negheb; gli Ittiti, i Gebusei e gli Amorrei le montagne; i Cananei abitano presso il mare e lungo la riva del Giordano».
Caleb fece tacere il popolo davanti a Mosè e disse: «Dobbiamo salire e conquistarla, perché certo vi riusciremo». Ma gli uomini che vi erano andati con lui dissero: «Non riusciremo ad andare contro questo popolo, perché è più forte di noi». E diffusero tra gli Israeliti il discredito sulla terra che avevano esplorato, dicendo: «La terra che abbiamo attraversato per esplorarla è una terra che divora i suoi abitanti; tutto il popolo che vi abbiamo visto è gente di alta statura. Vi abbiamo visto i giganti, discendenti di Anak, della razza dei giganti, di fronte ai quali ci sembrava di essere come locuste, e così dovevamo sembrare a loro». Allora tutta la comunità alzò la voce e diede in alte grida; quella notte il popolo pianse.
Il Signore parlò a Mosè e ad Aronne e disse: «Fino a quando sopporterò questa comunità malvagia che mormora contro di me? Ho udito le mormorazioni degli Israeliti contro di me. Riferisci loro: "Come è vero che io vivo, oracolo del Signore, così come avete parlato alle mie orecchie io farò a voi! I vostri cadaveri cadranno in questo deserto. Nessun censito tra voi, di quanti siete stati registrati dai venti anni in su e avete mormorato contro di me, potrà entrare nella terra nella quale ho giurato a mano alzata di farvi abitare, a eccezione di Caleb, figlio di Iefunnè, e di Giosuè, figlio di Nun. Secondo il numero dei giorni che avete impiegato per esplorare la terra, quaranta giorni, per ogni giorno un anno, porterete le vostre colpe per quarant'anni e saprete che cosa comporta ribellarsi a me". Io, il Signore, ho parlato. Così agirò con tutta questa comunità malvagia, con coloro che si sono coalizzati contro di me: in questo deserto saranno annientati e qui moriranno».

Parola di Dio





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Salmo responsoriale

Sal 105

Ricòrdati di noi, Signore, per amore del tuo popolo.

Abbiamo peccato con i nostri padri,
delitti e malvagità abbiamo commesso.
I nostri padri, in Egitto,
non compresero le tue meraviglie.

Presto dimenticarono le sue opere,
non ebbero fiducia del suo progetto,
arsero di desiderio nel deserto
e tentarono Dio nella steppa.

Dimenticarono Dio che li aveva salvati,
che aveva operato in Egitto cose grandi,
meraviglie nella terra di Cam,
cose terribili presso il Mar Rosso.

Egli li avrebbe sterminati,
se Mosè, il suo eletto,
non si fosse posto sulla breccia davanti a lui
per impedire alla sua collera di distruggerli.















Canto al Vangelo (Lc 7,16)
Alleluia, alleluia.
Un grande profeta è sorto tra noi,
e Dio ha visitato il suo popolo.
Alleluia.

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Vangelo

Mt 15,21-28
Donna, grande è la tua fede!


+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù si ritirò verso la zona di Tiro e di Sidòne. Ed ecco una donna Cananea, che veniva da quella regione, si mise a gridare: «Pietà di me, Signore, figlio di Davide! Mia figlia è molto tormentata da un demonio». Ma egli non le rivolse neppure una parola.
Allora i suoi discepoli gli si avvicinarono e lo implorarono: «Esaudiscila, perché ci viene dietro gridando!». Egli rispose: «Non sono stato mandato se non alle pecore perdute della casa d'Israele».
Ma quella si avvicinò e si prostrò dinanzi a lui, dicendo: «Signore, aiutami!». Ed egli rispose: «Non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini». «È vero, Signore, - disse la donna - eppure i cagnolini mangiano le briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni».
Allora Gesù le replicò: «Donna, grande è la tua fede! Avvenga per te come desideri». E da quell'istante sua figlia fu guarita.

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
La nostra preghiera si innalzi piena di speranza al Padre, mediante la voce e lo spirito di Cristo, nostro mediatore e nostra guida. Preghiamo insieme e diciamo:
Salvaci, o Signore.

Per la Chiesa, perché rinnovi la sua fede nella potenza della preghiera umile e incessante, come il Signore ha insegnato ai suoi discepoli. Preghiamo:
Per i nostri fratelli che gemono nel pianto e nel dolore, perché trovino persone che sappiano ascoltare e comprendere, amare e soccorrere. Preghiamo:
Per i fedeli delle religioni non cristiane, perché la pratica della virtù e il desiderio di salvezza aprano la via a Cristo, salvatore di tutti gli uomini. Preghiamo:
Per le nostre celebrazioni eucaristiche, perché lontane dallo spirito intimistico, divengano segno di carità e di amore universali. Preghiamo:
Per noi, perché invochiamo il Signore non solo nei momenti di necessità, ma lo ringraziamo dei benefici che quotidianamente ci elargisce. Preghiamo:
Perché chi compie il bene, non guardi a chi è diretto.
Perché conserviamo la fede durante la prova.

Padre degli orfani e avvocato degli umili, ascolta le nostre preghiere: le presentiamo a te, perché sei la nostra salvezza nel presente e la nostra speranza per il futuro. Per Cristo nostro Signore. Amen.


Preghiera sulle offerte
Santifica, o Dio, i doni che ti presentiamo
e trasforma in offerta perenne tutta la nostra vita
in unione alla vittima spirituale,
il tuo servo Gesù,
unico sacrificio a te gradito.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.


Antifona di comunione
Ci hai mandato, Signore, un pane dal cielo,
un pane che porta in sé ogni dolcezza e soddisfa ogni desiderio. (Sap 16,20)


Preghiera dopo la comunione
Accompagna con la tua continua protezione, Signore,
il popolo che hai nutrito con il pane del cielo,
e rendilo degno dell'eredità eterna.
Per Cristo nostro Signore.



O M E L I E
a cura di
Qumran2.net

Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 03-08-2016)
Donna, grande è la tua fede!
Gesù ammira la fede della donna cananea: "Grande è la tua fede!". Allora è giusto che ci chiediamo: ma in verità cosa è la fede? Come noi possiamo sapere se la nostra fede è piccola, grande, inesistente? Vi è un principio infallibile che ci aiuta a dare una risposta? Nell'Antico Testamento fede era ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 05-08-2015)

Gli apostoli non vogliono affatto interessarsi della donna che urla loro dietro, che fa la sceneggiata. Sono solo in imbarazzo, vogliono disfarsene al più presto come capita anche a noi, oggi, quando siamo assillati da qualche mendicante e lo liquidiamo con una monetina. Gesù no, non è così. Gli sta ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 05-08-2015)
Pietà di me, Signore, figlio di Davide!
Una donna cananea, una straniera, viene da Gesù, rivolgendogli una preghiera perfetta: "Pietà di me, Signore, figlio di Davide!". Lei non si rivolge ad un taumaturgo, ad un profeta, ad un giusto di Israele. Si rivolge al Signore, al Figlio di Davide. A Lui chiede pietà per sua figlia gravemente torm ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 07-08-2013)
Commento su Mt 15,21-28
Sconcerta la durezza di Gesù che nemmeno rivolge una parola alla donna pagana che chiede insistentemente la guarigione della figlia. La sua risposta ci mette in imbarazzo: Gesù è un razzista, asseconda lo stereotipo del giudeo che si occupa solo dei suoi correligionari? No, certo: se così fosse non ...
(continua)
Riccardo Ripoli     (Omelia del 07-08-2013)
Davvero grande è la tua fede! Ti sia fatto come desideri
Nel massimo rispetto per chi non crede in Dio, devo dire che devo qualunque cosa io abbia fatto nella vita di positivo l'ho fatta per Fede. Questo non significa non sbagliare, ma vuole anche dire tenacia anche davanti ai problemi che possano apparire insormontabili perché so che dove non arrivo io, ...
(continua)
Monaci Benedettini Silvestrini     (Omelia del 07-08-2013)
E li condusse in disparte, su un alto monte
La Festa della Trasfigurazione, trasfigurazione del Signore. La manifestazione particolare della sua vera identità, identità divina, identità gloriosa, identità che Gesù, anzi che Dio stesso concede oggi ai tre discepoli più vicini, Pietro, Giacomo e Giovanni, e grazie a loro anche a noi... Una cele ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 07-08-2013)
Ma egli non le rivolse neppure una parola
Gesù è la nuova Casa di Dio, il suo Nuovo tempio nel mondo. È Lui la Casa di preghiera per tutti i popoli. Questa verità di Gesù va proclamata, gridata ai quattro venti. Ogni uomo ha il diritto di pregare Gesù. A nessuno questo diritto dovrà essere negato. Si commette grave ingiustizia quando si vie ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 08-08-2012)
Commento su Matteo 15,21-28
Spera in una guarigione, la donna cananea. Gli hanno detto che Gesù è un grande guaritore, qualcuno che opera miracoli straordinari. Non sa nemmeno cos'è la fede, non conosce la promessa di Israele, non si occupa di queste cose. Sa solo che Gesù potrebbe guarire la figlia e grida, sbraita, fa la sce ...
(continua)