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LITURGIA

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(es. Mt 28,1-20):
Per parola:




  Beata Maria Vergine del Rosario

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Grado della Celebrazione: Memoria
Colore liturgico: Bianco
Scheda Agiografica: Beata Maria Vergine del Rosario
S1007 ; DO273

La memoria del Rosario conduce il pensiero alle prime parole dell'Ave Maria: "Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te", che ripetiamo tante volte quando preghiamo il Rosario. E un modo di metterci alla presenza di Maria e nello stesso tempo alla presenza del Signore, perché "il Signore è con lei", di rimanere in maniera semplice con la Madonna, rivivendo con lei tutti i misteri della vita di Gesù, tutti i misteri della nostra salvezza.
Il racconto dell'annunciazione a prima vista ci presenta un solo mistero, ma se guardiamo bene vi si trovano tutti i misteri del Rosario: l'annunciazione, ma anche la visitazione, perché vi si nomina Elisabetta, e il Natale di Gesù: "Concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù". Anche i misteri gloriosi sono annunciati: "Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore gli darà il trono di Davide suo padre... e il suo regno non avrà fine". E nella risurrezione e ascensione che Gesù riceve la dignità di re messianico, la gloria eterna nel regno del Padre. Dunque, misteri gaudiosi e misteri gloriosi. Sembra che manchino quelli dolorosi, ma troviamo anche quelli, non descritti, ma nel loro principio. Pensiamo alla risposta di Maria all'annuncio dell'Angelo: non è un grido di trionfo, ma una parola di umiltà: "Eccomi, sono la serva del Signore", che la mette in profonda consonanza con il Servo del Signore annunciato da Isaia, il Servo che sarà glorificato, ma prima umiliato, condannato, ucciso, "trafitto per i nostri delitti".
Maria sa, per ispirazione dello Spirito Santo, che i misteri gloriosi non possono avvenire senza passaggio attraverso l'obbedienza fiduciosa e dolorosa al disegno divino.
I misteri del Rosario sono una sola unità, ed è importante sapere che in ogni mistero gaudioso ci sono in radice tutti i misteri gloriosi e anche i dolorosi, come via per giungere alla gloria.
Chiediamo alla Madonna di aiutarci a capire profondamente l'unità del mistero di Cristo, perché esso si possa attuare nei suoi diversi aspetti in tutti gli eventi della nostra vita.
Mi piace riportare, a proposito della preghiera del Rosario, un piccolo testo che trovai anni fa in una rivista benedettina: "Dì il tuo Rosario dice Dio e non fermarti ad ascoltare gli sciocchi che dicono che è una devozione sorpassata e destinata a morire. Io so che cos'è la pietà, nessuno può dire che non me ne intendo, e ti dico che il Rosario mi piace, quando è recitato bene. I Padre Nostro, le Avemarie, i misteri di mio Figlio che meditate, sono Io che ve li ho dati. Questa preghiera te lo dico io è come un raggio di Vangelo, nessuno me la cambierà. Il Rosario mi piace dice Dio semplice e umile, come furono mio Figlio e sua Madre...".
Rinnoviamo, se è necessario, la nostra stima per il Rosario. Certo, bisogna pregarlo con rispetto, ed è meglio dirne due decine senza fretta che cinque di corsa. Ma detto con tranquillità è un modo di essere in compagnia di Maria alla presenza di Gesù.






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Antifona d'ingresso
Ave, Maria, piena di grazia: il Signore è con te;
tu sei benedetta fra le donne
e benedetto è il frutto del tuo seno. (Lc 1,28.42)


Colletta
Infondi nel nostro spirito la tua grazia, o Padre;
tu, che nell'annunzio dell'angelo
ci hai rivelato l'incarnazione del tuo Figlio,
per la sua passione e la sua croce,
con l'intercessione della beata Vergine Maria,
guidaci alla gloria della risurrezione.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...





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Prima lettura

Gio 4,1-11
Tu hai pietà per una pianta di ricino, e io non dovrei avere pietà di Nìnive, la grande città?

Dal libro del profeta Giona

Giona provò grande dispiacere e fu sdegnato. Pregò il Signore: «Signore, non era forse questo che dicevo quand'ero nel mio paese? Per questo motivo mi affrettai a fuggire a Tarsis; perché so che tu sei un Dio misericordioso e pietoso, lento all'ira, di grande amore e che ti ravvedi riguardo al male minacciato. Or dunque, Signore, toglimi la vita, perché meglio è per me morire che vivere!». Ma il Signore gli rispose: «Ti sembra giusto essere sdegnato così?».
Giona allora uscì dalla città e sostò a oriente di essa. Si fece lì una capanna e vi si sedette dentro, all'ombra, in attesa di vedere ciò che sarebbe avvenuto nella città. Allora il Signore Dio fece crescere una pianta di ricino al di sopra di Giona, per fare ombra sulla sua testa e liberarlo dal suo male. Giona provò una grande gioia per quel ricino.
Ma il giorno dopo, allo spuntare dell'alba, Dio mandò un verme a rodere la pianta e questa si seccò. Quando il sole si fu alzato, Dio fece soffiare un vento d'oriente, afoso. Il sole colpì la testa di Giona, che si sentì venire meno e chiese di morire, dicendo: «Meglio per me morire che vivere».
Dio disse a Giona: «Ti sembra giusto essere così sdegnato per questa pianta di ricino?». Egli rispose: «Sì, è giusto; ne sono sdegnato da morire!». Ma il Signore gli rispose: «Tu hai pietà per quella pianta di ricino per cui non hai fatto nessuna fatica e che tu non hai fatto spuntare, che in una notte è cresciuta e in una notte è perita! E io non dovrei avere pietà di Nìnive, quella grande città, nella quale vi sono più di centoventimila persone, che non sanno distinguere fra la mano destra e la sinistra, e una grande quantità di animali?».

Parola di Dio




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Salmo responsoriale

Sal 85

Signore, tu sei misericordioso e pietoso.

Pietà di me, Signore,
a te grido tutto il giorno.
Rallegra la vita del tuo servo,
perché a te, Signore, rivolgo l'anima mia.

Tu sei buono, Signore, e perdoni,
sei pieno di misericordia con chi t'invoca.
Porgi l'orecchio, Signore, alla mia preghiera
e sii attento alla voce delle mie suppliche.

Tutte le genti che hai creato verranno
e si prostreranno davanti a te, Signore,
per dare gloria al tuo nome.
Grande tu sei e compi meraviglie:
tu solo sei Dio.













Canto al Vangelo (Rom 8,15)
Alleluia, alleluia.
Avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi,
per mezzo del quale gridiamo: «Abbà! Padre!».
Alleluia.


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Vangelo

Lc 11,1-4
Signore, insegnaci a pregare.


+ Dal Vangelo secondo Luca

Gesù si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli».
Ed egli disse loro: «Quando pregate, dite:
Padre,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno;
dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano,
e perdona a noi i nostri peccati,
anche noi infatti perdoniamo a ogni nostro debitore,
e non abbandonarci alla tentazione».

Parola del Signore





Preghiera dei fedeli
Il nostro cuore desidera incontrarsi con Dio, ma non sempre conosciamo quello che gli è gradito. Chiediamogli perciò di ispirarci le parole e gli atteggiamenti per metterci in verità e trasparenza dinanzi a lui, dicendo:
Signore, insegnaci a pregare.

- Nella preghiera il dubbio si fa chiarezza, la paura diventa fiducia, l'ansia si trasforma in abbandono. Aiuta tutti gli uomini, Signore, a sperimentare la forza rinnovatrice e benefica della preghiera. Preghiamo:
- La Chiesa ha il compito di rivolgere al Padre l'incessante preghiera di Cristo per gli uomini. Aiuta, o Signore, le comunità cristiane a celebrare con fede sempre viva e attuale la liturgia di ogni giorno. Preghiamo:
- Quando le forze vengono meno è facile lasciarsi prendere dalla tentazione dell'inutilità. Aiuta, o Signore, gli anziani e i malati a comprendere che la vocazione alla preghiera li rende utili a tutto il mondo. Preghiamo:
- La domenica per tanti cristiani è diventata soltanto una possibilità di evasione. Aiutaci, o Signore, a riscoprire il valore della festa come incontro con te nell'eucaristia e nel volto dei fratelli. Preghiamo:
- Per coloro che nella Chiesa hanno il coraggio di dire e di ascoltare la verità. Preghiamo:
- Per i laici che costruiscono e animano la Chiesa. Preghiamo:

O Dio onnipotente, che ci hai dato in Gesù Cristo un modello e un maestro di preghiera, fa' che seguendo la sua parola e il suo esempio anche noi possiamo entrare in un dialogo filiale con te che sei la sorgente e il fine della nostra vita.
Per Cristo nostro Signore. Amen.


Preghiera sulle offerte
O Padre, rendici degni del sacrificio eucaristico
e fa' che celebriamo con sincera fede
i misteri del tuo Figlio,
per raccogliere i frutti della redenzione.
Per Cristo nostro Signore.


Prefazio della beata Vergine Maria.


Antifona di comunione
L'angelo disse a Maria:
"Ecco, concepirai e darai alla luce un figlio
e gli porrai nome Gesù". (Lc 1,31)


Preghiera dopo la comunione
O Dio, nostro Padre, concedi a noi,
che in questo sacramento abbiamo annunziato
la morte e risurrezione del tuo Figlio,
di essere sempre uniti alla sua passione
per condividere la gioia immensa del tuo regno.
Per Cristo nostro Signore.



O M E L I E
a cura di
Qumran2.net

don Nicola Salsa     (Omelia del 09-10-2019)
Signore insegnaci a pregare
...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 09-10-2019)
Commento su Lc 11, 1-4
1 Gesù si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli». 2Ed egli disse loro: «Quando pregate, dite: Padre, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno; 3dacci ogni giorno ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 09-10-2019)
Padre, sia santificato il tuo nome
La preghiera insegnata da Gesù non solo contiene tutte le richieste contenute nelle preghiere antiche, ma anche porta nella più pura verità quelle richieste e in più mette l'uomo come il solo responsabile dell'esaudimento da parte del Padre celeste. C'è grande differenza di cuore. Il cuore di Gesù è ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 10-10-2018)
Commento su Lc. 11, 1-4
«Quando pregate, dite Padre, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno; dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano, e perdona a noi i nostri peccati, anche noi infatti perdoniamo a ogni nostro debitore, e non abbandonarci alla tentazione». Lc. 11, 1-4 Come vivere questa Parola? Luca ha pos ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 10-10-2018)
Signore, insegnaci a pregare
La preghiera è il frutto di due verità. Nell'assenza anche di una sola verità, la nostra preghiera o è falsa o è non perfettamente vera. Perché la sua preghiera sia vera l'uomo deve conoscere secondo verità sia Dio che se stesso. Chi è Dio? È la fonte della verità dell'uomo. Cosa è l'uomo? È persona ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 11-10-2017)
Commento su Gn 4,10
?Tu hai pietà per una pianta di ricino, e io non dovrei avere pietà di Nìnive, la grande città?? Gn 4,10 Come vivere questa Parola? La stizza di Giona continua. Esce dalla città convertita e si mette a distanza per vedere come procede. Nel suo dialogo con Dio, si giustifica della sua prima fuga ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 05-10-2016)
Padre, sia santificato il tuo nome
Santificare il nome di Dio ha un altissimo significato. Esso ci è rivelato tutto dal Profeta Ezechiele. Il Signore santifica il suo nome, liberando corpo, spirito, anima, volontà, desideri, sentimenti dei suoi adoratori da ogni sozzura, iniquità, concupiscienza, vizio, immoralità, idolatria, nefande ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 05-10-2016)
Commento su Lc 11,1
«Un giorno Gesù si trovava in un luogo a pregare e quando ebbe finito uno dei discepoli gli disse: "Signore, insegnaci a pregare"». Lc 11,1 Come vivere questa Parola? Questa parola ci insegna quanto sia di primaria importanza l'esempio, la testimonianza. Gli Apostoli non si sognano di chiedere l ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 07-10-2015)

Insegnaci a pregare, Signore. Gli apostoli sono rimasti colpiti dalla qualità della preghiera del Maestro. Certo, anche loro pregano, come fa ogni pio israelita. Pregano al mattino, con le benedizioni e lo Shemà, pregano il giorno di sabato, ascoltando la lettura e il commento della Torah. Così come ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 07-10-2015)
Commento su Lc 11,1
"Gesù si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare.» Lc 11,1 Come vivere questa Parola? Non è l'unica volta che il Vangelo parla di Gesù, ritraendolo intento a pregare. E non è difficile pensare che "l'orante del Padre" dev ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 08-10-2014)

Insegnaci a pregare, Signore, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli. Siamo affascinati dalla preghiera, da quella finestra sul mondo interiore che è la preghiera e che può cambiare la qualità della vita di una persona. Affascinati da chi, come i monaci, vive la preghiera come dimensione ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 08-10-2014)
Signore, insegnaci a pregare
L'uomo è povero, anzi privo di tutto. La sua vita è dagli altri, è interamente dall'Altro, cioè da Dio, dal suo Signore e Creatore, dal suo Redentore e Salvatore, dal suo Ispiratore e Santificatore. L'uomo non è vita, non è fonte di vita, non ha in sé le radici del suo essere, del suo operare, del s ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 08-10-2014)
Commento su Lc 11, 1-2
«Gesù si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: "Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli". Ed egli disse loro: "Quando pregate, dite: PADRE!». Lc 11, 1-2 Come vivere questa Parola? Nel "Padre nostro" secondo la ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 09-10-2013)
Commento su Lc 11,1-4
Insegnaci a pregare chiedono i discepoli vedendo Gesù pregare. Perché dobbiamo pregare? Per dirci "cristiani"? Perché ci hanno insegnato così? Perché conviene farlo? La principale ragione è che siamo chiamati a pregare perché Gesù ha pregato. Affascinati dall'intimo rapporto che Gesù ha con il Padre ...
(continua)
Riccardo Ripoli     (Omelia del 09-10-2013)
Perdonaci i nostri peccati, perché anche noi perdoniamo ad ogni nostro debitore
Quante volte sbagliamo nei confronti delle persone e vorremmo, a volte pretendiamo, che ci perdonino, che passino oltre i nostri errori, che capiscano il momento di crisi in cui vertevamo, che siano comprensivi nei nostri confronti. è giusto, ma ci siamo domandati quante volte noi siamo disponibili ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 09-10-2013)
Commento su Matteo 11,2
Quando pregate, dite: Padre, sia santificato il tuo nome. Mt 11,2 Come vivere questa Parola? I discepolo hanno chiesto a Gesù che insegnasse loro a pregare e il Signore ha regalato, a loro e a noi, quel gioiello di preghiera che è il Padre nostro. Già l'appellativo PADRE apre cerchi di luce nei c ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 09-10-2013)
Dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano
Commuove la profezia di Isaia sulla paternità di Dio. È Lui la vera fonte della vita per Israele. Lui è più che l'acqua per i pesci del mare, più che l'aria per gli uccelli. Guarda dal cielo e osserva dalla tua dimora santa e gloriosa. Dove sono il tuo zelo e la tua potenza, il fremito delle tue ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 10-10-2012)
Commento su Luca 11,1-4
Insegnaci a pregare, Signore, che ne sappiamo noi mendicanti, di preghiera? Come possiamo imitare la tua preghiera intensa, quella preghiera che ha preceduto e accompagnato ogni tua scelta, ogni tuo gesto, ogni tuo miracolo? No, sono fragili le nostre preghiere, non sanno chiedere, non sanno ringraz ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 10-10-2012)
Signore, insegnaci a pregare
Mai nella Scrittura Antica vi è una simile richiesta. Mai un uomo ha chiesto al suo Dio che gli insegnasse come si prega. Invece si chiedeva con insistenza a Dio che insegnasse la sua legge e come prestare ad essa una sollecita, pronta, immediata obbedienza. La benedizione di Dio era per chi osserva ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 10-10-2012)
Commento su Luca 11,2
Quando pregate dite Padre Lc 11,2 Come vivere questa Parola? "Insegnaci a pregare" chiedono gli apostoli a Gesù, dopo averlo più volte colto in profondo raccoglimento. Essi non pregavano? Certamente! Eppure intuivano che il loro era un incerto balbettio, un recitare salmi che non reggeva al con ...
(continua)
Riccardo Ripoli     (Omelia del 10-10-2012)
Signore, insegnaci a pregare
Quando si è ragazzi si deve imparare a dialogare con gli insegnanti, con gli amici, con le persone che ogni giorno incontriamo, ma più di tutti si deve capire come fare per parlare con i nostri genitori. Se è facile entrare in contatto con gli amici perché si parla la stessa lingua, se non è troppo ...
(continua)