LA CHIESA

      


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LITURGIA

> 1 Aprile 2010 <

Martedì 30 Marzo 2010

Mercoledì 31 Marzo 2010

Giovedì 1 Aprile 2010

Venerdì 2 Aprile 2010

Sabato 3 Aprile 2010

Domenica 4 Aprile 2010

Lunedì 5 Aprile 2010

Martedì 6 Aprile 2010

Mercoledì 7 Aprile 2010

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(es. Mt 28,1-20):
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  GIOVEDI SANTO (MESSA DEL CRISMA)

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Colore liturgico: Bianco
Scheda Agiografica: GIOVEDI SANTO (MESSA DEL CRISMA)
EGIOSA ;


NOTA: La liturgia della Messa nella Cena del Signore e' in questa pagina, sotto la Messa del Crisma.


In questa messa che si svolge nella cattedrale, si manifesta il mistero del sacerdozio di Cristo, partecipato dai ministri costituiti nelle singole Chiese locali, che rinnovano oggi il loro impegno al servizio del popolo di Dio.
Il Vescovo, circondato dagli altri sacerdoti, benedice gli oli che verranno adoperati nei diversi sacramenti: il crisma (olio mescolato con profumi), per significare il dono dello Spirito Santo nel Battesimo, nella Cresima, nell'Ordine; l'olio per i catecumeni e quello per i malati, segno della forza che libera dal male e sostiene nella prova della malattia.
Attraverso una realtà terrena, già trasformata dal lavoro dell'uomo (l'olio) e un gesto semplice e familiare (l'unzione), si esprime la ricchezza della nostra esistenza in Cristo, che lo Spirito continua a trasmettere alla Chiesa sino alla fine dei tempi.
Nella nuova ed eterna alleanza tutto ha valore perchè tutto procede dall'Unto per eccellenza, da Gesù Cristo.
In lui, come egli stesso dichiara, si realizza in pieno il testo di Is 61,1-2. Gesù dimostra attraverso le opere la sua missione (Atti 10,38).





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Antifona d'ingresso
Gesù Cristo ha fatto di noi un regno
e ci ha costituiti sacerdoti per il suo Dio e Padre;
a lui gloria e potenza nei secoli dei secoli.
Amen. (Ap 1,6)

Si dice il Gloria.





Colletta
O Padre, che hai consacrato il tuo unico Figlio
con l'unzione dello Spirito Santo
e lo hai costituito Messia e Signore,
concedi a noi, partecipi della sua consacrazione,
di essere testimoni nel mondo
della sua opera di salvezza,
Per il nostro Signore Gesù Cristo...





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Prima lettura

Is 61,1-3.6.8-9
Il Signore mi ha consacrato con l'unzione.

Dal libro del profeta Isaìa

Lo spirito del Signore Dio è su di me,
perché il Signore mi ha consacrato con l'unzione;
mi ha mandato a portare il lieto annuncio ai miseri,
a fasciare le piaghe dei cuori spezzati,
a proclamare la libertà degli schiavi,
la scarcerazione dei prigionieri,
a promulgare l'anno di grazia del Signore,
il giorno di vendetta del nostro Dio,
per consolare tutti gli afflitti,
per dare agli afflitti di Sion
una corona invece della cenere,
olio di letizia invece dell'abito da lutto,
veste di lode invece di uno spirito mesto.
Voi sarete chiamati sacerdoti del Signore,
ministri del nostro Dio sarete detti.
Io darò loro fedelmente il salario,
concluderò con loro un'alleanza eterna.
Sarà famosa tra le genti la loro stirpe,
la loro discendenza in mezzo ai popoli.
Coloro che li vedranno riconosceranno
che essi sono la stirpe benedetta dal Signore.

Parola di Dio





















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Salmo responsoriale

Sal 88

Canterò per sempre l'amore del Signore.

Ho trovato Davide, mio servo,
con il mio santo olio l'ho consacrato;
la mia mano è il suo sostegno,
il mio braccio è la sua forza.

La mia fedeltà e il mio amore saranno con lui
e nel mio nome s'innalzerà la sua fronte.
Egli mi invocherà: «Tu sei mio padre,
mio Dio e roccia della mia salvezza».

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Seconda lettura

Ap 1,5-8
Cristo ha fatto di noi un regno.

Dal libro dell'Apocalisse di san Giovanni apostolo

Grazia a voi e pace da Gesù Cristo, il testimone fedele, il primogenito dei morti e il sovrano dei re della terra.
A Colui che ci ama e ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue, che ha fatto di noi un regno, sacerdoti per il suo Dio e Padre, a lui la gloria e la potenza nei secoli dei secoli. Amen.
Ecco, viene con le nubi e ogni occhio lo vedrà,
anche quelli che lo trafissero,
e per lui tutte le tribù della terra
si batteranno il petto.
Sì, Amen!
Dice il Signore Dio: io sono l'Alfa e l'Omèga, Colui che è, che era e che viene, l'Onnipotente!

Parola di Dio

Canto al Vangelo (Is 61,1)
Gloria e lode a te, Cristo Signore!
Lo Spirito del Signore è sopra di me:
mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio.
Gloria e lode a te, Cristo Signore!


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Vangelo

Lc 4,16-21
Lo Spirito del Signore è sopra di me.


+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaìa; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto:
«Lo Spirito del Signore è sopra di me;
per questo mi ha consacrato con l'unzione
e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione
e ai ciechi la vista;
a rimettere in libertà gli oppressi
e proclamare l'anno di grazia del Signore».
Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all'inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».

Parola del Signore

Rinnovazione delle promesse sacerdotali

Dopo l'omelia, il vescovo si rivolge ai presbiteri con queste parole:

Carissimi presbiteri,
la santa Chiesa celebra la memoria annuale del giorno
in cui Cristo Signore comunicò agli apostoli e a noi il suo sacerdozio.
Volete rinnovare le promesse,
che al momento dell'ordinazione
avete fatto davanti al vostro vescovo e al popolo santo
di Dio?

Presbiteri: Sì, lo voglio.

Volete unirvi intimamente al Signore Gesù,
modello del nostro sacerdozio,
rinunziando a voi stessi
e confermando i sacri impegni
che, spinti dall'amore di Cristo,
avete assunto liberamente verso la sua Chiesa?

Presbiteri: Sì, lo voglio.

Volete essere fedeli dispensatori dei misteri di Dio
per mezzo della santa Eucaristia e delle altre azioni
liturgiche,
e adempiere il ministero della parola di salvezza
sull'esempio del Cristo, capo e pastore,
lasciandovi guidare non da interessi umani,
ma dall'amore per i vostri fratelli?

Presbiteri: Sì, lo voglio.

Quindi, rivolgendosi al popolo, il vescovo continua:

E ora, figli carissimi, pregate per i vostri sacerdoti:
che il Signore effonda su di loro
l'abbondanza dei suoi doni,
perché siano fedeli ministri di Cristo, sommo sacerdote,
e vi conducano a lui, unica fonte di salvezza.

Diacono: Per tutti i nostri sacerdoti, preghiamo.

Ascoltaci, Signore.

Vescovo:
E pregate anche per me,
perché sia fedele al servizio apostolico,
affidato alla mia umile persona,
e tra voi diventi ogni giorno di più immagine viva
e autentica del Cristo sacerdote, buon pastore,
maestro e servo di tutti.

Diacono: Per il nostro vescovo N., preghiamo.

Ascoltaci, Signore.

Vescovo:
Il Signore ci custodisca nel suo amore
e conduca tutti noi, pastori e gregge,
alla vita eterna.

Amen.

Non si dice il Credo e si omette la preghiera universale.

Preghiera sulle offerte
La potenza pasquale di questo sacrificio
elimini, Signore, in noi le conseguenze del peccato
e ci faccia crescere come nuove creature.
Per Cristo nostro Signore.


PREFAZIO
Il sacerdozio di Cristo e il ministero dei sacerdoti.

È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno.
Con l'unzione dello Spirito Santo
hai costituito il Cristo tuo Figlio
Pontefice della nuova ed eterna alleanza,
e hai voluto che il suo unico sacerdozio
fosse perpetuato nella Chiesa.
Egli comunica il sacerdozio regale
a tutto il popolo dei redenti,
e con affetto di predilezione sceglie alcuni tra i fratelli
che mediante l'imposizione delle mani
fa partecipi del suo ministero di salvezza.
Tu vuoi che nel suo nome
rinnovino il sacrificio redentore,
preparino ai tuoi figli la mensa pasquale,
e, servi premurosi del tuo popolo,
lo nutrano con la tua parola
e lo santifichino con i sacramenti.
Tu proponi loro come modello il Cristo, perché,
donando la vita per te e per i fratelli,
si sforzino di conformarsi all'immagine del tuo Figlio,
e rendano testimonianza di fedeltà e di amore generoso.
Per questo dono del tuo amore, o Padre,
insieme con tutti gli angeli e i santi,
cantiamo con esultanza l'inno della tua lode: Santo...


Antifona di comunione
"Canterò in eterno le grazie del Signore;
di generazione in generazione
annunzierò la sua fedeltà". (Sal 89,2)

Oppure:
"Lo Spirito del Signore è sopra di me:
mi ha mandato per annunziare ai poveri
il lieto messaggio". (Lc 4,18)


Preghiera dopo la comunione
Concedi, Dio onnipotente,
che, rinnovati dai santi misteri,
diffondiamo nel mondo
il buon profumo del Cristo.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.


O M E L I E
a cura di
Qumran2.net

Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 29-03-2018)
Capite quello che ho fatto per voi?
Nel Vangelo secondo Giovanni, nella celebrazione dell'Ultima Cena, non si fa alcun riferimento né all'Eucaristia e né al Sacerdozio. Forse perché queste divine realtà non sono necessarie alla vita della Chiesa? O forse perché il vero fine di quelle divine realtà è finalizzato ad un amore senza limit ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 13-04-2017)
Commento su Gv13, 3-5
Gesù sapendo che era giunta la sua ora...., sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose le vesti e, preso un asciugatoio, se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell'acqua in un catino e cominciò a lavare i piedi dei dis ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 13-04-2017)
Capite quello che ho fatto per voi?
Non basta osservare l'agire di Gesù, leggendo il Vangelo. Neanche è sufficiente ripetere ciò che Lui ha fatto, donando alle sue azioni nuove incarnazioni nella storia. L'imitazione di Cristo non è ripetizione meccanica delle sue opere e neanche aggiornamento di esse come frutto del cuore o della men ...
(continua)
Agenzia SIR     (Omelia del 13-04-2017)
Commento su Giovanni 13,1 -15
L'Eucaristia che inaugura il Triduo Pasquale, la sera del Giovedì Santo, narra di due cene, nelle quali si sacrifica un Agnello, il cui sangue è salvezza e liberazione; l'una e l'altra danno il via a un esodo, da cui nasce un popolo. La prima cena - narrata dall'Esodo - è quella dell'antico popol ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 24-03-2016)
Capite quello che ho fatto per voi?
Nel Vangelo secondo Giovanni la lavanda dei piedi prende il posto dell'Eucaristia. Perché questo spostamento di umiltà o questa diversa manifestazione della Persona di Gesù Signore? Quando Giovanni scrive il suo Vangelo, la Chiesa aveva un grande bisogno di rivedere se stessa, rimeditarsi, ripensars ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 24-03-2016)
Commento su Gv 13, 1; 4-8
«Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine (eis tèlos) [...]. Si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell'acqua nel catino e cominciò a lavar ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 17-04-2014)
Cominciò a lavare i piedi dei discepoli
Nell'Antica Scrittura non vi è traccia che un uomo lavi i piedi ad un altro uomo. Si offriva dell'acqua e ognuno provvedeva da sé. Così agivano gli uomini ospitali. Poi il Signore apparve a lui alle Querce di Mamre, mentre egli sedeva all'ingresso della tenda nell'ora più calda del giorno. Egli alz ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 17-04-2014)
Commento su Is 61,1
"Lo spirito del Signore Dio è su di me, perché il Signore mi ha consacrato con l'unzione; mi ha mandato a portare il lieto annuncio ai miseri, a fasciare le piaghe dei cuori spezzati, a proclamare la libertà degli schiavi, la scarcerazione dei prigionieri". Is 61,1 Come vivere questa Parola? Il ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 28-03-2013)
Commento su Gv 13,1-15
Inizia con la cena l'ultima notte di Gesù. Una cena pasquale celebrata secondo il calendario antico, contrapposto a quello del rinato tempio, quasi a segnare una presa di distanza. E stasera, in tutte le nostre chiese, ripeteremo quella cena in obbedienza all'ordine del Maestro di rifare quel gesto ...
(continua)
mons. Antonio Riboldi     (Omelia del 28-03-2013)
Giovedì Santo
IN MATTINATA, in tutte le cattedrali della Chiesa nel mondo, ogni vescovo raduna, in modo particolare, tutti i sacerdoti della sua Diocesi, per quella suggestiva celebrazione definita ?Messa del Crisma', ossia la benedizione degli oli sacri: dei catecumeni, degli infermi e del sacro crisma. Momenti, ...
(continua)
padre Lino Pedron     (Omelia del 28-03-2013)

Gesù ha cominciato la sua vita per opera dello Spirito Santo, ora comincia la sua opera nella potenza dello stesso Spirito Santo. Lo Spirito lo conduce in Galilea: Là era iniziata la sua vita, là comincia la sua opera. Nella disprezzata "Galilea dei pagani" zampilla la salvezza per la forza dello S ...
(continua)

  GIOVEDI SANTO (MESSA NELLA CENA DEL SIGNORE)

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Colore liturgico: Bianco
Scheda Agiografica: GIOVEDI SANTO (MESSA NELLA CENA DEL SIGNORE)
EGIOSB ;

Gesù trascorre le ultime ore della sua vita terrena in compagnia dei suoi discepoli. Il Maestro manifesta un amore straordinario per gli apostoli, impartendo loro insegnamenti e raccomandazioni. Durante l'ultima Cena, Gesù ha mostrato - con le sue parole - l'amore infinito che aveva per i suoi discepoli e gli ha dato validità eterna istituendo l'Eucaristia, facendo dono di sé: egli ha offerto il suo Corpo e il suo Sangue sotto forma di pane e di vino perché diventassero cibo spirituale per noi e santificassero il nostro corpo e la nostra anima. Egli ha espresso il suo amore nel dolore che provava quando ha annunciato a Giuda Iscariota il suo tradimento ormai prossimo e agli apostoli la loro debolezza. Egli ha fatto percepire il suo amore lavando i piedi agli apostoli e permettendo al suo discepolo prediletto, Giovanni, di appoggiarsi al suo petto. Nella sua vita pubblica, Gesù ha raccomandato più di una volta ai suoi discepoli di non cercare di occupare il primo posto, ma di aspirare piuttosto all'umiltà del cuore. Ha detto e ripetuto che il suo regno, cioè la Chiesa, non deve essere ad immagine dei regni terreni o delle comunità umane in cui ci sono dei primi e degli ultimi, dei governanti e dei governati, dei potenti e degli oppressi. Al contrario, nella sua Chiesa, quelli che sono chiamati a reggere dovranno in realtà essere al servizio degli altri; perché il dovere di ogni credente è di non cercare l'apparenza, ma i valori interiori, di non preoccuparsi del giudizio degli uomini, ma di quello di Dio.
Nonostante l'insegnamento così chiaro di Gesù, gli apostoli continuarono a disputarsi i primi posti nel Regno del Messia.
Durante l'ultima Cena, Gesù non si è accontentato di parole, ma ha dato l'esempio mettendosi a lavare loro i piedi. E, dopo aver finito, ha detto: "Voi mi chiamate Maestro e Signore e dite bene perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro ho lavato i vostri piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri" (Gv 13,13-14).
La Cena si ripete nei secoli. Infatti Gesù ha investito gli apostoli e i loro successori del potere e del dovere di ripetere la Cena eucaristica nella santa Messa.
Cristo si sacrifica durante la Messa. Ma, per riprendere le parole di san Paolo, egli resta lo stesso "ieri, oggi e sempre" (Eb 13,8).
I credenti che partecipano al Sacrificio eucaristico cambiano, ma il loro comportamento nei confronti di Cristo è più o meno lo stesso di quello degli apostoli nel momento della Cena. Ci sono stati e ci sono tuttora dei santi e dei peccatori, dei fedeli e dei traditori, dei martiri e dei rinnegatori.
Volgiamo lo sguardo a noi stessi. Chi siamo? Qual è il nostro comportamento nei confronti di Cristo? Dio ci scampi dall'avere qualcosa in comune con Giuda, il traditore. Che Dio ci permetta di seguire san Pietro sulla via del pentimento. Il nostro desiderio più profondo deve però essere quello di avere la sorte di san Giovanni, di poter amare Gesù in modo tale che egli ci permetta di appoggiarci al suo petto e di sentire i battiti del suo cuore pieno d'amore; di giungere al punto che il nostro amore si unisca al suo in modo che possiamo dire con san Paolo: "Non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me" (Gal 2,20).






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Antifona d'ingresso
Di null'altro mai ci glorieremo
se non della croce di Gesù Cristo, nostro Signore:
egli è la nostra salvezza, vita e risurrezione;
per mezzo di lui siamo stati salvati e liberati. (cf. Gal 6,14)

Si dice il Gloria. Durante il canto dell'inno, si suonano le campane. Terminato il canto, non si suoneranno più fino alla Veglia pasquale.





Colletta
O Dio, che ci hai riuniti per celebrare la santa Cena
nella quale il tuo unico Figlio,
prima di consegnarsi alla morte,
affidò alla Chiesa il nuovo ed eterno sacrificio,
convito nuziale del suo amore,
fa' che dalla partecipazione a così grande mistero
attingiamo pienezza di carità e di vita.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...






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Prima lettura

Es 12,1-8.11-14
Prescrizioni per la cena pasquale.

Dal libro dell'Èsodo

In quei giorni, il Signore disse a Mosè e ad Aronne in terra d'Egitto:
«Questo mese sarà per voi l'inizio dei mesi, sarà per voi il primo mese dell'anno. Parlate a tutta la comunità d'Israele e dite: "Il dieci di questo mese ciascuno si procuri un agnello per famiglia, un agnello per casa. Se la famiglia fosse troppo piccola per un agnello, si unirà al vicino, il più prossimo alla sua casa, secondo il numero delle persone; calcolerete come dovrà essere l'agnello secondo quanto ciascuno può mangiarne.
Il vostro agnello sia senza difetto, maschio, nato nell'anno; potrete sceglierlo tra le pecore o tra le capre e lo conserverete fino al quattordici di questo mese: allora tutta l'assemblea della comunità d'Israele lo immolerà al tramonto. Preso un po' del suo sangue, lo porranno sui due stipiti e sull'architrave delle case nelle quali lo mangeranno. In quella notte ne mangeranno la carne arrostita al fuoco; la mangeranno con àzzimi e con erbe amare. Ecco in qual modo lo mangerete: con i fianchi cinti, i sandali ai piedi, il bastone in mano; lo mangerete in fretta. È la Pasqua del Signore!
In quella notte io passerò per la terra d'Egitto e colpirò ogni primogenito nella terra d'Egitto, uomo o animale; così farò giustizia di tutti gli dèi dell'Egitto. Io sono il Signore! Il sangue sulle case dove vi troverete servirà da segno in vostro favore: io vedrò il sangue e passerò oltre; non vi sarà tra voi flagello di sterminio quando io colpirò la terra d'Egitto. Questo giorno sarà per voi un memoriale; lo celebrerete come festa del Signore: di generazione in generazione lo celebrerete come un rito perenne"».

Parola di Dio




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Salmo responsoriale

Sal 115

Il tuo calice, Signore, è dono di salvezza.

Che cosa renderò al Signore,
per tutti i benefici che mi ha fatto?
Alzerò il calice della salvezza
e invocherò il nome del Signore.

Agli occhi del Signore è preziosa
la morte dei suoi fedeli.
Io sono tuo servo, figlio della tua schiava:
tu hai spezzato le mie catene.

A te offrirò un sacrificio di ringraziamento
e invocherò il nome del Signore.
Adempirò i miei voti al Signore
davanti a tutto il suo popolo.












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Seconda lettura

1Cor 11,23-26
Ogni volta che mangiate questo pane, annunciate la morte del Signore.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi

Fratelli, io ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: «Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me».
Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è la Nuova Alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me».
Ogni volta infatti che mangiate questo pane e bevete al calice, voi annunciate la morte del Signore, finché egli venga.

Parola di Dio

Canto al Vangelo (Gv 13,34)
Gloria e lode e onore a te, Cristo Signore!
Vi do un comandamento nuovo, dice il Signore:
come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri.
Gloria e lode e onore a te, Cristo Signore!


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Vangelo

Gv 13,1-15
Li amò sino alla fine.


+ Dal Vangelo secondo Giovanni

Prima della festa di Pasqua, Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine.
Durante la cena, quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda, figlio di Simone Iscariota, di tradirlo, Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell'acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l'asciugamano di cui si era cinto.
Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: «Signore, tu lavi i piedi a me?». Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci; lo capirai dopo». Gli disse Pietro: «Tu non mi laverai i piedi in eterno!». Gli rispose Gesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me». Gli disse Simon Pietro: «Signore, non solo i miei piedi, ma anche le mani e il capo!». Soggiunse Gesù: «Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto puro; e voi siete puri, ma non tutti». Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: «Non tutti siete puri».
Quando ebbe lavato loro i piedi, riprese le sue vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Capite quello che ho fatto per voi? Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi».

Parola del Signore

Lavanda dei piedi

Dove motivi pastorali lo consigliano, dopo l'omelia ha luogo la lavanda dei piedi. I prescelti per il rito - uomini o ragazzi - vengono accompagnati dai ministri agli scanni preparati per loro in un luogo adatto.
Il sacerdote (deposta, se è necessario, la casula) si porta davanti a ciascuno di essi e, con l'aiuto dei ministri, versa dell'acqua sui piedi e li asciuga.
Durante il rito, si cantano alcune antifone, scelte tra quelle proposte, o altri canti adatti alla circostanza.



ANTIFONA PRIMA (cf. Gv 13,4.5.15)

Il Signore si alzò da tavola versò dell'acqua in un catino,
e cominciò a lavare i piedi ai discepoli:
ad essi volle lasciare questo esempio.


ANTIFONA SECONDA (Gv 13,6.7.8)

"Signore, tu lavi i piedi a me?".
Gesù gli rispose dicendo:
"Se non ti laverò, non avrai parte con me".
V. Venne dunque a Simon Pietro, e disse a lui Pietro:
- Signore, tu lavi...
V. "Quello che io faccio, ora non lo comprendi,
ma lo comprenderai un giorno".
- Signore, tu lavi...


ANTIFONA TERZA (cf. Gv 13,14)

"Se vi ho lavato i piedi,
io, Signore e Maestro,
quanto più voi avete il dovere
di lavarvi i piedi l'un l'altro".


ANTIFONA QUARTA (Gv 13,35)

"Da questo tutti sapranno
che siete miei discepoli,
se vi amerete gli uni gli altri".
V. Gesù disse ai suoi discepoli:
- Da questo tutti sapranno...


ANTIFONA QUINTA (Gv 13,34)

"Vi do un comandamento nuovo:
che vi amiate gli uni gli altri
come io ho amato voi", dice il Signore.


ANTIFONA SESTA (cf. 1Cor 13,13)

Fede, speranza e carità,
tutte e tre rimangano tra voi:
ma più grande di tutte è la carità.
V. Fede, speranza e carità,
tutte e tre le abbiamo qui al presente:
ma più grande di tutte è la carità.
- Fede...

Subito dopo la lavanda dei piedi - quando questa ha luogo - oppure dopo l'omelia, si dice la preghiera universale.
In questa Messa si omette il Credo.



Liturgia Eucaristica

All'inizio della Liturgia eucaristica, si può disporre la processione dei fedeli che portano doni per i poveri.
Mentre si svolge la processione, si esegue il canto seguente o un altro canto adatto.



Dov'è carità e amore, lì c'è Dio.

Ci ha riuniti tutti insieme Cristo, amore.
Rallegriamoci, esultiamo nel Signore!
Temiamo e amiamo il Dio vivente,
e amiamoci tra noi con cuore sincero.

Noi formiamo, qui riuniti, un solo corpo:
evitiamo di dividerci tra noi,
via le lotte maligne, via le liti
e regni in mezzo a noi Cristo Dio.

Fa' che un giorno contempliamo il tuo volto
nella gloria dei beati, Cristo Dio.
E sarà gioia immensa, gioia vera:
durerà per tutti i secoli senza fine.

Preghiera sulle offerte
Concedi a noi tuoi fedeli, Signore,
di partecipare degnamente ai santi misteri,
perché ogni volta che celebriamo
questo memoriale del sacrificio del Signore,
si compie l'opera della nostra redenzione.
Per Cristo nostro Signore.


PREFAZIO DELLA SS. EUCARISTIA I
L'Eucaristia memoriale del sacrificio di Cristo

È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo,
Dio onnipotente e misericordioso,
per Cristo nostro Signore.
Sacerdote vero ed eterno,
egli istituì il rito del sacrificio perenne;
a te per primo si offrì vittima di salvezza,
e comandò a noi di perpetuare l'offerta in sua memoria.
Il suo corpo per noi immolato è nostro cibo e ci dà forza,
il suo sangue per noi versato
è la bevanda che ci redime da ogni colpa.
Per questo mistero del tuo amore,
uniti agli angeli e ai santi,
cantiamo con gioia l'inno della tua lode: Santo...


Antifona di comunione
"Questo è il mio corpo, che è per voi;
questo calice è la nuova alleanza
nel mio sangue", dice il Signore.
"Fate questo ogni volta che ne prendete,
in memoria di me". (1Cor 11,24.25)

Terminata la distribuzione della comunione, si lascia sull'altare la pisside con le particole per la comunione del giorno seguente; la Messa si conclude con l'orazione dopo la comunione.


Preghiera dopo la comunione
Padre onnipotente,
che nella vita terrena ci nutri alla Cena del tuo Figlio,
accoglici come tuoi commensali
al banchetto glorioso del cielo.
Per Cristo nostro Signore.

Reposizione del SS. Sacramento
Dopo l'orazione, il sacerdote, in piedi, dinanzi all'altare, pone l'incenso nel turibolo, si inginocchia e incensa per tre volte il Santissimo Sacramento; quindi, indossato il velo omerale, prende la pisside e la ricopre con il velo.
Si forma la processione che, attraverso la chiesa, accompagna il Santissimo Sacramento al luogo della reposizione, preparato in una cappella convenientemente ornata. Apre la processione il crocifero; si portano le candele accese e l'incenso. Intanto si canta l'inno Pange lingua (eccetto le due ultime strofe) o un altro canto eucaristico.
Giunta la processione al luogo della reposizione, il sacerdote depone la pisside; quindi pone l'incenso nel turibolo e, in ginocchio, incensa il Santissimo Sacramento, mentre si canta il Tantum ergo sacramentum ; chiude poi il tabernacolo o la custodia della reposizione.
Dopo alcuni istanti di adorazione in silenzio, il sacerdote e i ministri si alzano, genuflettono e ritornano in sacrestia.
Segue la spogliazione dell'altare; se è possibile, si rimuovono le croci dalla chiesa; quelle che rimangono in chiesa, è bene velarle.
Si esortino i fedeli, tenute presenti le circostanze e le diverse situazioni locali, a dedicare un po' di tempo nella notte all'adorazione davanti al Santissimo Sacramento nel tabernacolo. Se l'adorazione si protrae oltre la mezzanotte, si faccia senza alcuna solennità.



O M E L I E
a cura di
Qumran2.net

don Marco Pozza     (Omelia del 18-04-2019)
La (mancata) lavanda dei piedi
Sono le ultime ore di un condannato a morte. Al Cristo non resta che una sola giornata di sole a disposizione, proprio Lui ch'è stato il Sole di quelle dodici pallide lune: ?Offrirò loro una cena?, questo ha deciso. Prima d'arrampicarsi sul legno, di patire quella sete marcia - «Ho sete!» (Gv 19,28) ...
(continua)
don Alberto Brignoli     (Omelia del 18-04-2019)
È l'ora di donare la vita. Per amore.
Il Vangelo di Giovanni è chiaro: Gesù sapeva tutto. Come un malato terminale, a cui medici e parenti hanno rivelato l'entità del suo male e la durata dei suoi giorni; come un condannato, recluso nel braccio della morte in attesa dell'esecuzione capitale; come un soldato, rimasto da solo in prima lin ...
(continua)
don Maurizio Prandi     (Omelia del 18-04-2019)
L'Eucaristia nella vita di tutti giorni
Forse mescolo un po' di cose, ma mi piacerebbe raccogliere il cammino percorso come comunità parrocchiale in questi ultimi tempi. Trovo una grande continuità tra quanto condiviso insieme in Quaresima - la realtà come primo luogo formativo, - e di conseguenza quanto richiesto dai genitori nelle domen ...
(continua)
Omelie.org - autori vari     (Omelia del 18-04-2019)

COMMENTO ALLE LETTURE Commento a cura di Giuseppe Di Stefano Il brano di questo Giovedì Santo dell'evangelista Giovanni è talmente conosciuto e chiaro da non saperne più ricavare sottolineature particolari in grado di alimentare la nostra anima. Purtuttavia qualcosa va pure meditato, proprio i ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 18-04-2019)
Commento su Gv 13, 3-4
?Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell'acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l'asciugamano ...
(continua)
padre Gian Franco Scarpitta     (Omelia del 18-04-2019)
Colui che serve
?Io sono in mezzo a voi come colui che serve? esclama Gesù ai suoi discepoli e accompagna quest'espressione con una serie di atti allusivi e in se stessi categorici nell'espressione. Ci si trova innanzitutto in una sala convenientemente adornata e predisposta appartenente a qualcuno che Gesù doveva ...
(continua)
don Lucio D'Abbraccio     (Omelia del 18-04-2019)
Fate questo in memoria di me
Il Triduo pasquale inizia con la commemorazione dell'Ultima Cena. Gesù, la vigilia della sua passione, offrì al Padre il suo corpo e il suo sangue sotto le specie del pane e del vino e, donandoli in nutrimento agli Apostoli, comandò loro di perpetuarne l'offerta in sua memoria. Questa sera la Chies ...
(continua)
Agenzia SIR     (Omelia del 18-04-2019)
Commento su Giovanni 13,1-15
La collocazione cronologica è precisa, Giovanni menziona il momento antecedente alla grande festa ebraica di Pesach, tutto il popolo si preparava ad esultare in questo giorno benedetto perché l'Altissimo l'aveva liberato dal giogo di Faraone e salvato dai flutti del Mare dei Giunchi. Il clima quind ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 18-04-2019)
Perché anche voi facciate come io ho fatto a voi
Il vero insegnamento è come l'apprendimento di un'arte. L'arte si apprende non solo con le parole, ma anche è soprattutto con il mostrare concretamente, visibilmente, come le cose si fanno. Perché un artista raggiunga il sommo dell'apprendimento occorre che lui si serva di ogni suo senso: udito, vis ...
(continua)
padre Fernando Armellini     (Omelia del 18-04-2019)
Video commento su Gv 13,1-15
...
(continua)
Monastero Domenicano Matris Domini     (Omelia del 29-03-2018)
Commeto su Gv 19,38-42
Lectio 38Dopo questi fatti Giuseppe di Arimatea, che era discepolo di Gesù, ma di nascosto, per timore dei Giudei, chiese a Pilato di prendere il corpo di Gesù. Pilato lo concesse. Allora egli andò e prese il corpo di Gesù. Giovanni riprende la tradizione dei Sinottici che attribuiscono a Giusepp ...
(continua)
Monastero Domenicano Matris Domini     (Omelia del 29-03-2018)
Commento su Gv 19,31-37
Lectio 31Era il giorno della Parasceve e i Giudei, perché i corpi non rimanessero sulla croce durante il sabato - era infatti un giorno solenne quel sabato -, chiesero a Pilato che fossero spezzate loro le gambe e fossero portati via. Soggetto di questo versetto sono i Giudei, cioè i sommi sacerd ...
(continua)
Monastero Domenicano Matris Domini     (Omelia del 29-03-2018)
Commento su Gv 19,23-30
Lectio 23I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti, ne fecero quattro parti - una per ciascun soldato - e la tunica. Ma quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d'un pezzo da cima a fondo. Secondo le usanze dell'epoca, le vesti di un condannato a morte spettavano d ...
(continua)
Monastero Domenicano Matris Domini     (Omelia del 29-03-2018)
Commento su Gv 19,17-22
Lectio 17ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo detto del Cranio, in ebraico Gòlgota, Quando Gesù parlava della croce lo faceva con un termine dal doppio significato essere innalzato. Il racconto della croce è nella stessa prospettiva e si presenta come una interpretazione di questo ...
(continua)
Monastero Domenicano Matris Domini     (Omelia del 29-03-2018)
Commento su Gv 19,1-16
Lectio 1Allora Pilato fece prendere Gesù e lo fece flagellare. Pilato rientra nel pretorio e prende Gesù. E' questo infatti il senso letterale del verbo che troviamo nell'originale greco, lambanein che ha una connotazione violente. Il prefetto aveva detto ?prendetelo voi? (18,31); ripeterà questa ...
(continua)
don Marco Pozza     (Omelia del 29-03-2018)
Di giovedì. Piedi sporchi e pance vuote
L'hanno già venduto e Lui lo sa: carne da macello, merce di baratto, amori al confine. Chi non l'ha venduto, ha già in mente una scappatoia: nel momento del boato, quando il cielo sopra il Golgota s'oscurerà, gli amici sembreranno passeri dopo una sassaiola. Chi s'è visto, s'è visto. Conosce tutto, ...
(continua)
don Alberto Brignoli     (Omelia del 29-03-2018)
Brocca, catino, e grembiule
?La Chiesa del Grembiule: sembra un'immagine un tantino audace, discinta, provocante. Una fotografia leggermente scollacciata di Chiesa. Di quelle che non si espongono nelle vetrine per non far mormorare la gente e per evitare commenti pettegoli, ma che tutt'al più si confinano in un album di famigl ...
(continua)
dom Luigi Gioia     (Omelia del 29-03-2018)
Quale memoria
Basta pensarci un attimo per rendersi conto di quanto il cristianesimo tutto intero, la Chiesa, le nostre comunità cristiane con la loro diversità di ministeri e di carismi, l'attività missionaria e caritativa dispiegata dalla Chiesa nel mondo - tutto questo sia stato inaugurato e sia costantemente ...
(continua)
Omelie.org - autori vari     (Omelia del 29-03-2018)

COMMENTO ALLE LETTURE Commento a cura di Rocco Pezzimenti 1. Anche in prossimità della Passione, Cristo si mostra padrone del tempo e delle vicende umane. Non va incontro alla sua morte come fa un qualunque uomo, ma la affronta con piena consapevolezza ?sapendo che era venuta per lui l'ora di p ...
(continua)
padre Gian Franco Scarpitta     (Omelia del 29-03-2018)
Per amore, solo per amore
Ci si sente incoraggiati quando sente apprezzati e amati fino in fondo. Si sa benissimo che quando si è oggetto di considerazione, stima, attenzione da parte degli altri ci sentiamo incoraggiati a progredire su tutto e a moltiplicare le nostre risorse e i nostri talenti ad edificazione degli altri, ...
(continua)
Agenzia SIR     (Omelia del 29-03-2018)
Commento su Giovanni 13,1-15
?Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò fino alla fine?. Ecco, nelle parole di Giovanni, il senso fondamentale e completo della Cena del Signore che oggi la Chiesa celebra. È una storia d'amore, ?la? storia dell'am ...
(continua)
don Maurizio Prandi     (Omelia del 13-04-2017)
Dio sceglie i piedi
Oggi comincia quello che chiamiamo il Triduo Pasquale, cioè tre giorni nei quali, quasi come al rallentatore ripercorriamo il cuore della fede in Gesù, figlio di Dio e rivelatore del volto di Dio. La giornata di oggi è attesa come quella in cui si celebra il momento in cui Gesù istituisce il sacrame ...
(continua)
don Alberto Brignoli     (Omelia del 13-04-2017)
Re in una notte di luna piena
Uno dei temi che sentiremo spesso "ritornare" nelle letture, nei testi, nella liturgia e nella spiritualità di questi giorni di Pasqua sarà quello della "regalità", riferito ovviamente a Gesù Cristo. Quello che è il motivo della condanna a morte di Gesù, secondo quando ci è stato tramandato dalla st ...
(continua)
Omelie.org - autori vari     (Omelia del 13-04-2017)

COMMENTO ALLE LETTURE Commento a cura di padre Gianmarco Paris Ripercorriamo in questa meditazione, con calma, i gesti e le parole che la pagina di Vangelo ci propone; cerchiamo di renderci presenti nel cenacolo, insieme a Gesù e agli apostoli. Siamo vicini alla festa di Pasqua, la festa che a ...
(continua)
padre Gian Franco Scarpitta     (Omelia del 13-04-2017)
La profondità del donarsi di Gesù
In Gesù Cristo è avvenuta la rivelazione di tutto ciò che Dio aveva da manifestarci e in Lui, Dio fatto Uomo, riscontriamo che la rivelazione è la piena autocomunicazione di Dio all'uomo: egli rivela se stesso indefinitamente e senza riserve, familiarizzando con l'uomo e facendosi dono per lui. La S ...
(continua)
don Gianfranco Calabrese     (Omelia del 24-03-2016)
Video commento su Giovanni 13,1-15
...
(continua)
don Claudio Doglio     (Omelia del 24-03-2016)
L'Eucaristia è rimedio e difesa
Clicca qui per scaricare il commento in formato MP3.Per ascoltare il commento, clicca sul play sulla sinistra del lettore: ...
(continua)
Monastero Domenicano Matris Domini     (Omelia del 24-03-2016)
Commento su Gv 13,1-15
Collocazione del brano Il capitolo 13 apre la seconda parte del vangelo di Giovanni, quella in cui si parla dell'ora di Gesù. In questa ultima parte del suo Vangelo (13-21) il quarto evangelista si riavvicina al racconto dei sinottici, pur mantenendo la sua originalità. Nel capitolo 13 Giovanni ...
(continua)
Monastero Domenicano Matris Domini     (Omelia del 24-03-2016)
Commento su 1Cor 11,23-26
Collocazione del brano Nel capitolo 11 della prima lettera ai Corinti, Paolo redarguisce severamente i suoi fedeli poiché quando si riunivano per la cena del Signore, ognuno prendeva il proprio pasto senza che la cena fosse una vera esperienza di condivisione. Così alcuni se ne tornavano a casa sa ...
(continua)
don Luca Garbinetto     (Omelia del 24-03-2016)
Il corpo donato
In alcuni Paesi dell'America Latina, quando si celebra un funerale, si dice che la messa è celebrata ?a corpo presente', per indicare che vi è la salma del defunto e per distinguerla dalla celebrazione di commemorazione. Ciò che invece celebriamo oggi, e che continueremo a celebrare nei giorni sa ...
(continua)
don Maurizio Prandi     (Omelia del 24-03-2016)

Il Giovedì santo è l'ultimo giorno di Quaresima e allo stesso tempo è l'apertura del triduo Pasquale. Mai come quest'anno è forte, per me, la sensazione di avere per lo meno tentato di compiere quel cammino che riguarda tutta la nostra persona e che, con le parole di don Tonino Bello sintetizzo cos ...
(continua)
padre Paul Devreux     (Omelia del 24-03-2016)

Siamo nell'ultima cena di Gesù, con i suoi discepoli. Quella che ha desiderato ardentemente e nella quale istituisce l'Eucaristia, secondo quanto raccontano i Sinottici. Gesù praticamente dice:" Io mi sono fatto pane, per poter nutrire tutti quelli che desiderano un mio aiuto. Anche voi, se desidera ...
(continua)
don Alberto Brignoli     (Omelia del 24-03-2016)
Vi ho dato un esempio
"Temo di non essere stato un buon genitore... Mi pare che tutti gli insegnamenti sulla fede che ho cercato di dare a mio figlio siano stati vani, visto che in chiesa non ci va più, forse nemmeno a Pasqua". Capita spesso, soprattutto in occasione delle feste liturgiche più importanti, di incontrare g ...
(continua)
Omelie.org - autori vari     (Omelia del 24-03-2016)

COMMENTO ALLE LETTURE Commento a cura di Giuseppe Di Stefano «Nella notte in cui veniva tradito» Al cuore del mistero della Redenzione, c'è una parola, un verbo, che riascoltiamo in ogni messa. Un verbo che ci richiama alla mente un evento avvenuto di notte, e un personaggio, i cui lineament ...
(continua)
padre Gian Franco Scarpitta     (Omelia del 24-03-2016)
Sai che basta l'amore
Entrare a Gerusalemme è stato per Gesù un atto paragonabile a un trionfo, visto che il suo passaggio per le vie del dentro veniva accompagnato dalle ovazioni della folla che si accalcava attorno a lui facendogli ressa e omaggiandolo con il lancio di palme e rami d'ulivo e dispiegando i mantelli man ...
(continua)
Agenzia SIR     (Omelia del 24-03-2016)

Sono molti i giorni solenni per la fede cristiana; e numerosi quelli "intimi", particolarmente sentiti dalla devozione popolare. Il Giovedì Santo a sera, con la lavanda dei piedi, solennità e intimità vanno insieme perché riviviamo, insieme a Gesù, le ultime ore della sua vita trascorse con i suoi d ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 02-04-2015)

È finita, l'ora tanto attesa è arrivata. La macchina si è messa in moto, impossibile fermarla ormai. Giuda ha lasciato prevalere le tenebre, i suoi compagni non capiscono cosa sta succedendo, ignari e ingenui come non mai, la folla ha già dimenticato i prodigi e le parole. È l'ora delle tenebre, l'o ...
(continua)
Omelie.org - autori vari     (Omelia del 02-04-2015)

COMMENTO ALLE LETTURE Commento a cura di don Davide Arcangeli Nel film di animazione "Monster & co." ci vuole una bambina, di nome boo, perché Sullivan il miglior spaventatore tra i mostri, intraprenda un cammino di conversione, fino a fondare, insieme all'amico Mike una nuova impresa in cui il ...
(continua)
padre Antonio Rungi     (Omelia del 02-04-2015)
Fate questo in memoria di me
Nella notte in cui Gesù fu tradito, ci ricordano gli evangelisti, egli nel cenacolo, ove era convenuto insieme a tutto il gruppo degli apostoli stava celebrando la pasqua, come facevano e fanno tutti gli israeliti. Ad un certo momento della cena Gesù prende un pezzo di pane azzimo (senza sale e liev ...
(continua)
don Michele Cerutti     (Omelia del 02-04-2015)

Francois-Marie Arouet, noto come Voltaire, è stato uno scrittore acido, dissacrante e fortemente polemico nei confronti della religione cattolica arrivando a delle proprie offese nei confronti della Santa Eucaristia. Egli è arrivato a dire: "L'Eucaristia è una superstizione mostruosa, ultimo termin ...
(continua)
don Marco Pedron     (Omelia del 02-04-2015)
Servi e Signori
13,1 Prima della festa di Pasqua Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò fino alla fine. PRIMA DELLA FESTA DI PASQUA=è Pasqua e quest'anno Gesù non offrirà un agnello per Pasqua ma offrirà se stesso come agnello pa ...
(continua)
don Alberto Brignoli     (Omelia del 02-04-2015)
Un cibo che sia condivisione
Uno dei temi principali - se non il principale - del primo giorno del Triduo Pasquale è il tema dell'Eucaristia, sia perché ne ricordiamo l'istituzione sia perché nel contesto della Passione diviene il memoriale, il ricordo vivo, della Pasqua del Signore, il suo testamento vivente alla Chiesa, il do ...
(continua)
don Luca Garbinetto     (Omelia del 02-04-2015)
La Trinità umile
Chi piega le ginocchia per lavare i piedi all'altro è il servo. Oggi contempliamo il mistero di Dio che si fa servo dell'uomo. ?Non ci si abitua mai al mistero dell'umiltà di Dio', ci ricorda papa Francesco. L'umiltà si traduce concretamente nell'atteggiamento del servizio, della diaconia, e nella s ...
(continua)
don Giorgio Zevini     (Omelia del 02-04-2015)
Triduo Pasquale
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(continua)
don Gianfranco Calabrese     (Omelia del 02-04-2015)
Video commento su Giovanni 13,1-15
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(continua)
padre Gian Franco Scarpitta     (Omelia del 02-04-2015)
Offrire e riprendere
Nessuno mi toglie la vita, ma la offro da me stesso, perché ho il potere di offrirla e il potere di riprenderla di nuovo. Questo comando ho ricevuto dal Padre mio" (Gv 10, 17-18) Con queste parole Gesù, fomentando lo sdegno e l'inimicizia dei Giudei che tenteranno di ucciderlo, afferma la sua comun ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 02-04-2015)
Commento su Gv 13,14-15
«Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi». Gv 13,14-15 Come vivere questa Parola? Gesù trascorre l'ultimo periodo della sua vita terrena con ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 02-04-2015)
E voi siete puri, ma non tutti
La coscienza dell'uomo oggi è sfasata, alterata, totalmente contraffatta. Non riesce più a operare quel santo discernimento tra puro e impuro, giusto e ingiusto, sacro e profano, vero e falso, morale e immorale, lecito e illecito, ciò che può appartenermi e ciò che mai potrà appartenermi, perché non ...
(continua)
don Gianfranco Calabrese     (Omelia del 02-04-2015)
Video commento su Giovanni 13,1-15
...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 17-04-2014)
Commento su Giovanni 13,1-15
Inizia il Triduo della passione, morte e resurrezione del Signore: tre giorni di grande intensità spirituale. Il giovedì santo facciamo memoria dell'istituzione dell'Ultima cena e del sacerdozio. Il triduo pasquale è il cuore del nostro anno liturgico, il vertice della nostra fede. Il nostro passo ...
(continua)
don Claudio Doglio     (Omelia del 17-04-2014)
Omelia nella Messa "in Cena Domini" del Giovedì Santo
Clicca qui per scaricare il commento in formato MP3.Per ascoltare il commento, clicca sul play sulla sinistra del lettore: ...
(continua)
padre Antonio Rungi     (Omelia del 17-04-2014)
Intorno al tavolo con Gesù per vivere la comunione ecclesiale e la fraternità
Il giovedì santo è per antica tradizione della chiesa cattolica il giorno dell'eucaristia e del sacerdozio, ma anche della comunione ecclesiale, del servizio della carità e della fraternità. La liturgia della Messa in Coena Domini ci offre i parametri essenziali per vivere questo giorno, iniziato co ...
(continua)
don Alberto Brignoli     (Omelia del 17-04-2014)
Dio, quotidiano ed eterno
Tra le cose sulle quali l'uomo contemporaneo - vale a dire ognuno di noi - trova maggior difficoltà nel suo vivere quotidiano ce ne sono due che sembrano tra di loro contradditorie, quasi opposte l'una all'altra, ma che in realtà sono le due facce di un'unica medaglia. Una è proprio la quotidianità; ...
(continua)
Agenzia SIR     (Omelia del 17-04-2014)

Parole potenti questa sera. Gesù sa che è l'ora. Sa che il Padre gli ha dato tutto. Sa che viene da lui e a Dio ritorna. La piena comunione col Padre è la fonte della sua pace, anche nell'ora dell'angoscia. Si parla di morte dicendo che tutto "passa al Padre", facendo Pasqua. In questo giorno non ...
(continua)
don Luca Garbinetto     (Omelia del 17-04-2014)
Li amò sino alla fine!
Inizia il triduo pasquale, inizia il Giorno della nostra salvezza, inizia il tempo opportuno. Ecco l'Ora, in cui Gesù compie le promesse di Dio verso il suo popolo, amando i suoi ?sino alla fine' (v. 1). L'incipit solenne del racconto della lavanda dei piedi ci pone nel clima giusto per entrare nel ...
(continua)
padre Gian Franco Scarpitta     (Omelia del 17-04-2014)
L'Amore e il Dono
Lavare i piedi e donare se stesso nel pane e nel vino. Sono questi i gesti memorabili con cui Gesù manifesta risolutamente il mistero della vera grandezza di Dio, che è l'Amore. Lo fa nel contesto di quella che viene definita "l'ultima cena", riguardante la commemorazione della Pasqua ebraica della ...
(continua)
don Marco Pratesi     (Omelia del 17-04-2014)
Ruminare i Salmi - Salmo 116,13 (Giovedi Santo, Cena del Signore)
Ruminare i Salmi - Salmo 116,13 (Vulgata / liturgia 115,4) (Giovedi Santo, Cena del Signore) CEI Alzerò il calice della salvezza e invocherò il nome del Signore. TILC Alzerò il calice per il Signore: lo ringrazierò, perché mi ha salvato. Lett.: Il calice della salvezza alzerò, nel nome del S ...
(continua)
Riccardo Ripoli     (Omelia del 28-03-2013)
Come ho fatto io, facciate anche voi
Papa Francesco sta dando alla Chiesa, prima ancora che ai fedeli, un grande esempio. Non usa tanto le parole, ma affida ai gesti quotidiani un messaggio che possa volare sulle ali del tempo e riportare la mente alle origini, a quel Gesù che nella sua quotidianità era umile, vicino al povero, amorevo ...
(continua)
Omelie.org - autori vari     (Omelia del 28-03-2013)

COMMENTO ALLE LETTURE a cura di Massimo Cautero Rileggendo e meditando il brano di Giovanni sulla "lavanda dei piedi", alla luce di quanto abbiamo vissuto nella Chiesa in queste ultime settimane, sempre più forte emergeva la riflessione sulla vera libertà, su tutto quello che, nella verità, ren ...
(continua)
don Alberto Brignoli     (Omelia del 28-03-2013)
Non solo un rito
Se la Cena Pasquale del popolo ebraico si preoccupava del compimento delle norme e delle tradizioni che Mosè aveva dato al suo popolo, perché attraverso quel ricordo si potesse rendere nuovamente attuale l'Esodo, la Cena Pasquale che Gesù celebra, pur essendo la sua risposta di fedeltà alla tradizio ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 28-03-2013)
Cominciò a lavare i piedi dei discepoli
Gesù chiude la sua vita terrena nel Cenacolo, rivelando ai suoi discepoli il segreto di tutta la sua vita pubblica. Essa è tutta racchiusa in un gesto: la lavanda dei piedi. In questa opera Gesù manifesta l'essenza della vera religione. Questa essenza ha un solo nome: carità, amore, pietà, compassio ...
(continua)
padre Gian Franco Scarpitta     (Omelia del 28-03-2013)
La Cena della rivelazione suprema
Per noi cristiani Dio si è rivelato come Amore. La massima espressione di questo Amore è la croce, elemento di supplizio sopra il quale, nel Cristo, Dio offre se stesso in riscatto dell'uomo. Accettando di morire in croce per noi, Dio rende l'idea evidente di come lui voglia rivelarsi all'uomo, ma a ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 28-03-2013)
Commento su Giovanni 13,14
Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri Gv 13,14 Come vivere questa Parola? Chi durante la cena si china a lavare i piedi degli ospiti è lo schiavo della casa. L'ultima cena di Gesù con i suoi discepoli è segnata - anche - ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 05-04-2012)
Commento su Giovanni 13,1-15
È finita. Lo sa bene, il Maestro. Ha fatto di tutto per convertire il cuore degli uomini, il cuore del suo popolo. cosa gli resta da fare? È finita. Gesù, come accade anche a noi, sperimenta il limite, misura la fragilità, pesa il rifiuto dell'uomo. Che ce ne facciamo di un Dio che dialoga? Che ci l ...
(continua)