LA CHIESA

      


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LITURGIA

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Per citazione
(es. Mt 28,1-20):
Per parola:




  Sabato della XV settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)

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Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde
PO156 ;
Il Vangelo di oggi ci dice che Dio vuole la nostra felicità. Capisco veramente che cosa significa ciò? Dio vuole la felicità di noi tutti, qualunque siano i nostri limiti. Ciò che è straordinario è che tutto ciò che costituisce la nostra sofferenza o la nostra felicità si trova espresso nella Bibbia. Noi vi ci ritroviamo interamente: noi e le nostre esperienze. È in Gesù che la parola decisiva di Dio ci è rivelata, ed è in lui che ci è rivelato il "Sì" di Dio. Dio non può dirci di più, e con maggiore insistenza, che attraverso Gesù, suo Figlio, nostro Salvatore. Gesù ci ha detto prima di tutto questo: siamo accettati nella nostra vita. Ecco ciò che esprime la parola di Dio. Lo capiamo? Gesù dice: "Voglio la tua felicità infinita. Nella tua vita l'afflizione non avrà l'ultima parola quando sarai a pezzi, il tuo lume di speranza si sarà spento, e tu dirai: ‘‘Io sono cattivo''". Colui che accoglie le parole di Dio imparerà che, al di là di queste parole che gli sfuggono, la vita rinasce. La Chiesa non vive, se la Bibbia non raggiunge la vita nel cuore delle comunità. E la nostra vita è così spesso gelata! Le cose che escono dal congelatore sembrano spesso scipite, senza gusto, riconoscibili solo dalla loro etichetta. Ma è sufficiente che siano riscaldate perché riprendano gusto. Anche la nostra vita è spesso gelata, come pure le nostre relazioni.
Ma la parola di Dio riscalda. La Bibbia ci dice: per quanto la sua situazione sia disperata, ciascuno di noi può ripartire da zero. Perché è chiamato, e può cominciare a sentire che cos'è la vita, la sapienza, la capacità d'amare. Troverà un senso nella sua vita, se questa sarà impregnata d'amore per la parola che l'ha raggiunto e l'ha reso capace di aprirsi sempre più a se stesso. Egli non ha niente di meglio da dire su ciò che può essere la vita.
Metti la tua vita sotto il segno della parola, e vedrai tu stesso il risultato.


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Antifona d'ingresso
Nella giustizia contemplerò il tuo volto,
al mio risveglio mi sazierò della tua presenza. (Sal 17,15)


Colletta
O Dio, che mostri agli erranti la luce della tua verità,
perché possano tornare sulla retta via,
concedi a tutti coloro che si professano cristiani
di respingere ciò che è contrario a questo nome
e di seguire ciò che gli è conforme.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...




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Prima lettura

Mi 2,1-5
Sono avidi di campi e li usurpano, di case e se le prendono.

Dal libro del profeta Michèa

Guai a coloro che meditano l'iniquità
e tramano il male sui loro giacigli;
alla luce dell'alba lo compiono,
perché in mano loro è il potere.
Sono avidi di campi e li usurpano,
di case e se le prendono.
Così opprimono l'uomo e la sua casa,
il proprietario e la sua eredità.
Perciò così dice il Signore:
«Ecco, io medito contro questa genìa
una sciagura da cui non potranno sottrarre il collo
e non andranno più a testa alta,
perché sarà un tempo di calamità.
In quel tempo
si intonerà su di voi una canzone,
si leverà un lamento e si dirà:
"Siamo del tutto rovinati;
ad altri egli passa l'eredità del mio popolo,
non si avvicinerà più a me,
per restituirmi i campi che sta spartendo!".
Perciò non ci sarà nessuno
che tiri a sorte per te,
quando si farà la distribuzione
durante l'assemblea del Signore».

Parola di Dio
























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Salmo responsoriale

Sal 9

Non dimenticare i poveri, Signore!

Oppure:
Ascolta, Signore, le suppliche dei poveri.

Perché, Signore, ti tieni lontano,
nei momenti di pericolo ti nascondi?
Con arroganza il malvagio perseguita il povero:
cadano nelle insidie che hanno tramato!

Il malvagio si vanta dei suoi desideri,
l'avido benedice se stesso.
Nel suo orgoglio il malvagio disprezza il Signore:
«Dio non ne chiede conto, non esiste!»;
questo è tutto il suo pensiero.

Di spergiuri, di frodi e d'inganni ha piena la bocca,
sulla sua lingua sono cattiveria e prepotenza.
Sta in agguato dietro le siepi,
dai nascondigli uccide l'innocente.

Eppure tu vedi l'affanno e il dolore,
li guardi e li prendi nelle tue mani.
A te si abbandona il misero,
dell'orfano tu sei l'aiuto.




Canto al Vangelo (2Cor 5,19)
Alleluia, alleluia.
Dio ha riconciliato a sé il mondo in Cristo,
affidando a noi la parola della riconciliazione.
Alleluia.

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Vangelo

Mt 12,14-21
Impose loro di non divulgarlo, perché si compisse ciò che era stato detto.


+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, i farisei uscirono e tennero consiglio contro Gesù per farlo morire. Gesù però, avendolo saputo, si allontanò di là. Molti lo seguirono ed egli li guarì tutti e impose loro di non divulgarlo, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa:
«Ecco il mio servo, che io ho scelto;
il mio amato, nel quale ho posto il mio compiacimento.
Porrò il mio spirito sopra di lui
e annuncerà alle nazioni la giustizia.
Non contesterà né griderà
né si udrà nelle piazze la sua voce.
Non spezzerà una canna già incrinata,
non spegnerà una fiamma smorta,
finché non abbia fatto trionfare la giustizia;
nel suo nome spereranno le nazioni».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Dio ci ha dato la grazia di essere tra quelli che seguono Gesù. Egli ci guarisce e ci dona la speranza. Per questo lo preghiamo per noi e per tutto il mondo, dicendo:
Ascoltaci, o Signore.

Perché lo Spirito Santo operi fortemente nella sua Chiesa, rendendola annuncio di giustizia e di salvezza. Preghiamo:
Perché chi chiede e chi amministra la giustizia, sia capace di farlo con amore e comprensione verso tutti. Preghiamo:
Perché i sacerdoti che confessano sappiano far sentire ai peccatori la pazienza, la misericordia e l'amore del Padre. Preghiamo:
Perché i malati, mentre sperano dal Signore la guarigione, sappiano soffrire in unione con Gesù. Preghiamo:
Perché tutti noi, sacerdoti, religiosi e laici di questa comunità, non desideriamo mai il successo di essere tanti o bravi, ma di essere piccolo gruppo che spera tutto dal Signore.
Preghiamo:
Per chi sente la propria croce pesante e gravosa.
Per chi sta trascorrendo il periodo delle ferie.

Signore, che ci ami e che passi notti di veglia per ognuno di noi, apri i nostri cuori a comprendere l'altezza, la larghezza, la profondità del tuo amore, e rendici generosi e attenti verso i nostri fratelli. Per Cristo nostro Signore. Amen.


Preghiera sulle offerte
Guarda, Signore, i doni della tua Chiesa in preghiera,
e trasformali in cibo spirituale
per la santificazione di tutti i credenti.
Per Cristo nostro Signore.


Antifona di comunione
Il passero trova la casa, la rondine il nido dove porre i suoi piccoli,
presso i tuoi altari, Signore degli eserciti, mio re e mio Dio.
Beato chi abita la tua casa: sempre canta le tue lodi. (Sal 84,4-5)

Oppure:
Dice il Signore: "Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue,
rimane in me e io in lui". (Gv 6,56)



Preghiera dopo la comunione
Signore, che ci hai nutriti alla tua mensa,
fa' che per la comunione a questi santi misteri
si affermi sempre più nella nostra vita
l'opera della redenzione. Per Cristo nostro Signore.



O M E L I E
a cura di
Qumran2.net

Paolo Curtaz     (Omelia del 18-07-2015)

Nel Vangelo di Matteo troviamo con frequenza quelle che gli esegeti definiscono ?formule di compimento?. L'evangelista, cioè, si preoccupa di aiutare il lettore a riconoscere nelle vicende di Gesù il compimento delle profezie dell'Antico Testamento. Matteo vuole rassicurare la sua comunità, composta ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 18-07-2015)
Porrò il mio spirito sopra di lui
Nessuno potrà mai compiere una sola opera di Dio, se non è pervaso di potenza, di forza, saggezza, verità, consiglio di Spirito Santo. Nulla opera il Padre senza il suo Santo Spirito. Nulla potrà mai operare l'uomo. Lui è solo strumento. È come una cornamusa. È un sacco vuoto. Per emettere dei suoni ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 19-07-2014)

La disputa sul sabato, a sentire Matteo, è la goccia che fa traboccare il vaso: i farisei, i devoti del tempo, i pretoriani della fede, i pii di Israele, i migliori, decidono di far uccidere Gesù. Non è possibile convincere il Nazareno dell'enormità delle proprie affermazioni: tanto vale ucciderlo. ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 19-07-2014)
Nel suo nome spereranno le nazioni
Oggi, il Vangelo, concretamente, ci insegna cosa è la vera religione e come essa va vissuta. Non ce lo insegna attraverso un trattato come potremmo intitolare: "De vera religione", "Sulla vera religione", bensì attraverso la presentazione della più pura realtà di Gesù Signore. La vera religione è Ge ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 20-07-2013)
Commento su Mt 12,14-21
Fugge i farisei che lo vogliono morto. Non vuole lo scontro, non aizza i suoi discepoli, comunque fedeli e determinati, a difenderlo con la violenza. Non vuole nemmeno sollevare le folle sfruttando la sua notorietà e i miracoli che ha compiuto: chiede ai guariti di tacere, di nascondere i prodigi. G ...
(continua)
Riccardo Ripoli     (Omelia del 20-07-2013)
I farisei però, usciti, tennero consiglio contro di lui per toglierlo di mezzo
Quando qualcuno fa qualcosa di buono e non è in linea con il potere precostituito è scomodo, da un lato perché non è controllabile, e dall'altro perché permette agli altri di notare che chi ha il potere fa molto poco per gli altri e tanto per se stesso. In molti comuni le associazioni che non sono a ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 20-07-2013)
Molti lo seguirono ed egli li guarì tutti e impose loro di non divulgarlo
Nessuno potrà mai amare secondo la divina verità, se non si fa carico del peccato dell'altro e non assume sulle proprie spalle tutte le conseguenze dell'antica colpa e anche di tutte le colpe attuali che si commettono quotidianamente. Dio vide che il suo amore era assai carente. Non era perfetto. Po ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 21-07-2012)
Commento su Matteo 12,14-21
Di cosa hanno paura i farisei? Delle parole dette dal Signore? Della stringente logica dei suoi ragionamenti? Di cosa hanno paura? I farisei sono amati dalla folla che li considera dei santi, dei virtuosi: vivono la Legge, scritta e orale, in ogni minuzia. Non sono come i sadducei, gli aristocratici ...
(continua)