LA CHIESA

      


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LITURGIA

> 2 Aprile 2011 <

Giovedì 31 Marzo 2011

Venerdì 1 Aprile 2011

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Domenica 3 Aprile 2011

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Per citazione
(es. Mt 28,1-20):
Per parola:




  Sabato della III settimana di Quaresima

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Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Viola
EQ036 ;
Se siamo onesti, dobbiamo riconoscere che noi tutti abbiamo la tendenza a compiacerci di noi stessi.
Forse perché pratichiamo molto fedelmente la nostra religione, come quel fariseo zelante, pensiamo di dover essere considerati "per bene".
Non abbiamo ancora capito queste parole di Dio in Osea: "Voglio l'amore e non il sacrificio" (Os 6,6). Invece di glorificare il Padre per quello che è, il nostro ringraziamento troppo spesso riguarda ciò che noi siamo o, peggio, consiste nel confrontarci, in modo a noi favorevole, con gli altri. È proprio questo giudizio sprezzante nei confronti dei fratelli che Gesù rimprovera al fariseo, così come gli rimprovera il suo atteggiamento nei confronti di Dio.
Durante questa Quaresima, supplichiamo Gesù di cambiare radicalmente il nostro spirito e il nostro cuore, e di darci l'umiltà del pubblicano che invece ha scoperto l'atteggiamento e la preghiera "giusti" di fronte a Dio. Non comprenderemo mai abbastanza che il nostro amore è in stretta relazione con la nostra umiltà. La cosa migliore che possiamo fare di fronte a Dio, in qualsiasi misura ci pretendiamo santi, è di umiliarci di fronte a Dio.
Ci sono dei momenti in cui non riusciamo a rendere grazie in modo sincero; allora possiamo fare la preghiera del pubblicano, possiamo cioè approfittare della nostra miseria per avvicinarci a Gesù: "O Dio, abbi pietà di me peccatore". Gesù esaudisce sempre questa preghiera.
L'umiltà non ha niente a che vedere con un qualsiasi complesso di colpa o con un qualsiasi senso di inferiorità. È una disposizione d'amore; essa suppone che sappiamo già per esperienza che il nostro stato di peccatori attira l'amore misericordioso del Padre, poiché "chi si umilia sarà esaltato". Essa suppone cioè che siamo entrati nello spirito del Magnificat.





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Antifona d'ingresso
Anima mia, benedici il Signore,
non dimenticare tanti suoi benefici:
egli perdona tutte le tue colpe. (Sal 103,2-3)


Colletta
O Dio, nostro Padre,
che nella celebrazione della Quaresima
ci fai pregustare la gioia della Pasqua,
donaci di approfondire e vivere
i misteri della redenzione
per godere la pienezza dei suoi frutti.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...





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Prima lettura

Os 6,1-6
Voglio l'amore e non il sacrificio.

Dal libro del profeta Osèa

«Venite, ritorniamo al Signore:
egli ci ha straziato ed egli ci guarirà.
Egli ci ha percosso ed egli ci fascerà.
Dopo due giorni ci ridarà la vita
e il terzo ci farà rialzare,
e noi vivremo alla sua presenza.
Affrettiamoci a conoscere il Signore,
la sua venuta è sicura come l'aurora.
Verrà a noi come la pioggia d'autunno,
come la pioggia di primavera che feconda la terra».
Che dovrò fare per te, Èfraim,
che dovrò fare per te, Giuda?
Il vostro amore è come una nube del mattino,
come la rugiada che all'alba svanisce.
Per questo li ho abbattuti per mezzo dei profeti,
li ho uccisi con le parole della mia bocca
e il mio giudizio sorge come la luce:
poiché voglio l'amore e non il sacrificio,
la conoscenza di Dio più degli olocàusti.

Parola di Dio



















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Salmo responsoriale

Sal 50

Voglio l'amore e non il sacrificio.

Pietà di me, o Dio, nel tuo amore;
nella tua grande misericordia
cancella la mia iniquità.
Lavami tutto dalla mia colpa,
dal mio peccato rendimi puro.

Tu non gradisci il sacrificio;
se offro olocàusti, tu non li accetti.
Uno spirito contrito è sacrificio a Dio;
un cuore contrito e affranto tu, o Dio, non disprezzi.

Nella tua bontà fa' grazia a Sion,
ricostruisci le mura di Gerusalemme.
Allora gradirai i sacrifici legittimi,
l'olocàusto e l'intera oblazione.




Canto al Vangelo (Sal 94,8)
Gloria e lode a te, o Cristo!
Oggi non indurite il vostro cuore,
ma ascoltate la voce del Signore.
Gloria e lode a te, o Cristo!

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Vangelo

Lc 18,9-14
Il pubblicano tornò a casa giustificato, a differenza del fariseo.


+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ancora questa parabola per alcuni che avevano l'intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri:
«Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l'altro pubblicano.
Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: "O Dio, ti ringrazio perché non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che possiedo".
Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: "O Dio, abbi pietà di me peccatore".
Io vi dico: questi, a differenza dell'altro, tornò a casa sua giustificato, perché chiunque si esalta sarà umiliato, chi invece si umilia sarà esaltato».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
La giustificazione e la salvezza non sono opera nostra ma dono della misericordia infinita di Dio. Invochiamo perciò il Signore perchè, nella nostra povertà, egli ci accolga e ci riconcili. Diciamo insieme:
Signore, pietà di noi peccatori.

Perché la Chiesa proclami continuamente la misericordia di Dio che la chiama a nuova conversione, purificandola e rinnovandola con il suo amore. Preghiamo:
Perchè nessun uomo pretenda di possedere tutta la verità, ma tutti la ricerchino e la servano con umiltà. Preghiamo:
Perchè chi pensa alla religione solo come ad un insieme di pratiche esteriori, possa comprendere che il vero culto a Dio è nel coinvolgimento del cuore. Preghiamo:
Perchè la coscienza dei cristiani si opponga ai peccati collettivi delle nazioni, come la corsa agli armamenti, lo sfruttamento dei poveri, la soppressione della vita, e aiuti l'uomo a ritrovare la via della riconciliazione. Preghiamo:
Perchè il sangue di Cristo versato per molti ci faccia vivere l'esperienza di essere amati dall'infinito amore del Padre. Preghiamo:
Per chi si è rivolto a noi chiedendoci perdono.
Per chi abbiamo considerato inferiore a noi.

O Signore, che pervadi il nostro cuore con la tua potenza quando la nostra conversione è profonda e sincera, accetta la preghiera che ti rivolgiamo: fa' che il nostro cuore non aderisca mai a ciò che impedisce l'incontro vero con te. Per Cristo nostro Signore. Amen.


Preghiera sulle offerte
O Dio, che ci doni la grazia
di accostarci con animo purificato ai misteri pasquali,
fa' che celebrando i giorni della loro istituzione
ti rendiamo l'omaggio di una lode a te gradita.
Per Cristo nostro Signore.


PREFAZIO DI QUARESIMA III
I frutti della penitenza

È veramente cosa buona e giusta,
innalzare un inno a te, Padre onnipotente,
e cantare insieme la tua lode.
Tu vuoi che ti glorifichiamo
con le opere della penitenza quaresimale,
perché la vittoria sul nostro egoismo
ci renda disponibili alle necessità dei poveri,
a imitazione di Cristo tuo Figlio, nostro salvatore.
E noi, uniti agli Angeli e agli Arcangeli,
ai Troni e alle Dominazioni
e alla moltitudine dei Cori celesti,
cantiamo con voce incessante
l'inno della tua gloria: Santo...


Antifona di comunione
Il pubblicano, stando a distanza,
si batteva il petto e diceva:
"O Dio, abbi pietà di me peccatore". (Lc 18,13)


Preghiera dopo la comunione
Signore, il pane del cielo
che ci doni con tanta larghezza,
susciti in noi sincera devozione
e coerenza di vita.
Per Cristo nostro Signore.


O M E L I E
a cura di
Qumran2.net

Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 30-03-2019)
Commento su Lc 18, 9-14
?Disse ancora questa parabola per alcuni che avevano l'intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri: «Due uomini salirono al tempio a pregare: un'era fariseo e l'altro pubblicano. Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: «O Dio, ti ringrazio perché non sono come gli altri u ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 30-03-2019)
O Dio, abbi pietà di me peccatore
Leggendo attentamente la morale del fariseo, notiamo che essa è fatta consistere in due soli comandamenti: il settimo e il sesto. Sappiamo che la giustizia consisteva per lui nell'osservanza della tradizione degli antichi. Anche il digiuno era quello secondo gli uomini, non quello secondo Dio, così ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 05-03-2016)
Commento su Os.6,3
"Affrettiamoci a conoscere il Signore, la sua venuta è sicura come l'aurora. Verrà a noi come la pioggia d'autunno, come la pioggia di primavera che feconda la terra"." OS.6,3 Come vivere questa Parola? Mi diceva un giovane: conoscere il Signore è una bella scommessa ma io devo dirti che la defin ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 14-03-2015)

Il fariseo della parabola di oggi non dice il falso quando si vanta davanti a Dio delle sue buone azioni. Davvero è un fedele devoto e si sforza con tutti i suoi mezzi di non trasgredire neppure uno iota della Legge. D'altronde il pubblicano che si ferma in fondo alla sinagoga è veramente uno che sb ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 14-03-2015)
Commento su Lc 18, 10-14
«Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l'altro pubblicano. Il fariseo, stando in piedi pregava così tra sé: "O Dio, ti ringrazio perché non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adulteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte alla settimana e pago le decime ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 14-03-2015)
O Dio, abbi pietà di me peccatore
Il fariseo vive una religione sganciata da ogni verità. Si professa conoscitore profondo delle scritture ma non ne possiede lo spirito. Ha solo la lettera di esse, ma non l'anima. È sufficiente ricordarsi del Salmo per comprendere quanto falsa sia la sua preghiera. Dal profondo a te grido, o Signor ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 29-03-2014)

Di primo acchito il fariseo della parabola ci sta proprio antipatico, così come tendiamo a solidarizzare con il pubblicano. Ma, a ben leggere, le cose non stanno così: è un bel tipo il fariseo, uno sincero. Pregare con le mani alzate era la consuetudine e dimostra di essere veramente devoto. Digiuna ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 29-03-2014)
Due uomini salirono al tempio a pregare
La preghiera è la manifestazione del nostro cuore al Signore. Ogni uomo prega dalle profondità del suo cuore, che può essere superbo, arrogante, prepotente, invidioso, geloso, stolto, insipiente, meschino, empio, idolatra, superstizioso, debole, fragile, viziato, concupiscente, avaro, accidioso, ma ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 29-03-2014)
Commento su Os 6, 2
"Dopo due giorni ci ridarà la vita e il terzo ci farà rialzare, e noi vivremo alla sua presenza." Os 6, 2 Come vivere questa Parola? Questi numeri e gli effetti raccontati da Osea ci fanno immediatamente pensare al triduo pasquale! Non ci fermiamo al genere letterario che li formula. Il simbolo ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 09-03-2013)
Commento su Lc 18,9-14
Salgono al tempio i due protagonisti della parabola di oggi. Uno è giusto, si sforza di essere in regola con la Legge, osserva scrupolosamente tutti i precetti. È un fariseo devoto, non un bigotto, vive ciò che dice, davvero osserva anche le minuzie della Legge! L'altro è un poveraccio, un peccatore ...
(continua)
Riccardo Ripoli     (Omelia del 09-03-2013)
Chi si esalta sarà umiliato e chi si umilia sarà esaltato
Tante volte ci sarà capitato di fare dei paragoni guardando agli sbagli degli altri e giudicandoli, ringraziando per non essere genitori snaturati che picchiano, zingari che rubano o semplicemente umili e non boriosi come il nostro interlocutore. Già il solo fatto di sentirsi migliori di un altro è ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 09-03-2013)
Commento su Luca 18,14
Il pubblicano tornò a casa giustificato a differenza del fariseo. Lc 18,14 Come vivere questa Parola? Non tutti i farisei erano come quello che Gesù presenta in questa parabola; però indubbiamente succedeva spesso che quel tipo di persone coincidesse con quel tipo di fariseo descritto da Gesù. ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 09-03-2013)
O Dio, abbi pietà di me peccatore
La superbia allontana Dio dal cuore. L'umiltà invece lo avvicina, lo attrae, lo conquista. Il nostro Dio ama gli umili, mentre non può amare i superbi, perché il loro cuore è così indurito da non consentire nessuna sua presenza nella loro vita. Il peccatore umile, cioè colui che sempre riconosce il ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 17-03-2012)
Commento su Luca 18,9-14
La feroce parabola del Signore ci invita a non vedere la nostra fede come un gioiello da mostrare a Dio, come un'ulteriore occasione per sfoggiare le nostre capacità spirituali. Il fariseo che si compiace della propria devozione, in fondo, dice il vero: sta veramente mettendocela tutta per vivere e ...
(continua)