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(es. Mt 28,1-20):
Per parola:




  DOMENICA DELLE PALME (ANNO A)

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Grado della Celebrazione: DOMENICA
Colore liturgico: Rosso
Scheda Agiografica: DOMENICA DELLE PALME (ANNO A)
APALM ;

È allo stesso tempo l'ora della luce e l'ora delle tenebre.
L'ora della luce, poiché il sacramento del Corpo e del Sangue è stato istituito, ed è stato detto: "Io sono il pane della vita... Tutto ciò che il Padre mi dà verrà a me: colui che viene a me non lo respingerò... E questa è la volontà di colui che mi ha mandato, che io non perda nulla di quanto mi ha dato, ma lo risusciti l'ultimo giorno" (Gv 6,35-39). Come la morte è arrivata dall'uomo così anche la risurrezione è arrivata dall'uomo, il mondo è stato salvato per mezzo di lui. Questa è la luce della Cena.
Al contrario, la tenebra viene da Giuda. Nessuno è penetrato nel suo segreto. Si è visto in lui un mercante di quartiere che aveva un piccolo negozio, e che non ha sopportato il peso della sua vocazione. Egli incarnerebbe il dramma della piccolezza umana. O, ancora, quello di un giocatore freddo e scaltro dalle grandi ambizioni politiche.
Lanza del Vasto ha fatto di lui l'incarnazione demoniaca e disumanizzata del male.
Tuttavia nessuna di queste figure collima con quella del Giuda del Vangelo. Era un brav'uomo, come molti altri. È stato chiamato come gli altri. Non ha capito che cosa gli si faceva fare, ma gli altri lo capivano? Egli era annunciato dai profeti, e quello che doveva accadere è accaduto. Giuda doveva venire, perché altrimenti come si sarebbero compiute le Scritture? Ma sua madre l'ha forse allattato perché si dicesse di lui: "Sarebbe stato meglio per quell'uomo se non fosse mai nato!"? Pietro ha rinnegato tre volte, e Giuda ha gettato le sue monete d'argento, urlando il suo rimorso per aver tradito un Giusto. Perché la disperazione ha avuto la meglio sul pentimento? Giuda ha tradito, mentre Pietro che ha rinnegato Cristo è diventato la pietra di sostegno della Chiesa. Non restò a Giuda che la corda per impiccarsi. Perché nessuno si è interessato al pentimento di Giuda? Gesù l'ha chiamato "amico". È veramente lecito pensare che si trattasse di una triste pennellata di stile, affinché sullo sfondo chiaro, il nero apparisse ancora più nero, e il tradimento più ripugnante? Invece, se questa ipotesi sfiora il sacrilegio, che cosa comporta allora l'averlo chiamato "amico"? L'amarezza di una persona tradita? Eppure, se Giuda doveva esserci affinché si compissero le Scritture, quale colpa ha commesso un uomo condannato per essere stato il figlio della perdizione?
Non chiariremo mai il mistero di Giuda, né quello del rimorso che da solo non può cambiare nulla. Giuda Iscariota non sarà più "complice" di nessuno.





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Antifona d'ingresso

Commemorazione dell'ingresso di Gesù in Gerusalemme

ANTIFONA

Osanna al Figlio di Davide.
Benedetto colui che viene nel nome del Signore:
è il Re d'Israele.
Osanna nell'alto dei cieli. (Mt 21,9)

Il sacerdote saluta il popolo con queste parole:

La grazia del Signore nostro Gesù Cristo,
l'amore di Dio Padre
e la comunione dello Spirito Santo
sia con tutti voi.

R. E con il tuo spirito.

Quindi rivolge al popolo una breve esortazione, per illustrare il significato del rito e per invitarlo a una partecipazione attiva e consapevole:

Fratelli carissimi,
questa assemblea liturgica è preludio alla Pasqua del Signore, alla quale ci stiamo preparando con la penitenza e con le opere di carità fin dall'inizio della Quaresima.
Gesù entra in Gerusalemme per dare compimento al mistero della sua morte e risurrezione.
Accompagniamo con fede e devozione il nostro Salvatore nel suo ingresso nella città santa, e chiediamo la grazia di seguirlo fino alla croce, per essere partecipi della sua risurrezione.

Dopo questa esortazione, il sacerdote dice a mani giunte una delle orazioni seguenti:

Preghiamo.
Dio onnipotente ed eterno,
benedici + questi rami [di ulivo],
e concedi a noi tuoi fedeli,
che accompagniamo esultanti il Cristo,
nostro Re e Signore,
di giungere con lui alla Gerusalemme del cielo.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

Oppure:
Preghiamo.
Accresci, o Dio, la fede di chi spera in te,
e concedi a noi tuoi fedeli,
che rechiamo questi rami
in onore di Cristo trionfante,
di rimanere uniti a lui,
per portare frutti di opere buone.
Per Cristo nostro Signore.

E senza nulla dire, asperge i rami con l'acqua benedetta.

Segue la proclamazione del Vangelo dell'ingresso del Signore.

VANGELO (Mt 21,1-11)
Benedetto colui che viene nel nome del Signore.

+ Dal Vangelo secondo Matteo

Quando furono vicini a Gerusalemme e giunsero presso Bètfage, verso il monte degli Ulivi, Gesù mandò due discepoli, dicendo loro: «Andate nel villaggio di fronte a voi e subito troverete un'asina, legata, e con essa un puledro. Slegateli e conduceteli da me. E se qualcuno vi dirà qualcosa, rispondete: "Il Signore ne ha bisogno, ma li rimanderà indietro subito"». Ora questo avvenne perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta: «Dite alla figlia di Sion: "Ecco, a te viene il tuo re, mite, seduto su un'asina e su un puledro, figlio di una bestia da soma"».
I discepoli andarono e fecero quello che aveva ordinato loro Gesù: condussero l'asina e il puledro, misero su di essi i mantelli ed egli vi si pose a sedere. La folla, numerosissima, stese i propri mantelli sulla strada, mentre altri tagliavano rami dagli alberi e li stendevano sulla strada. La folla che lo precedeva e quella che lo seguiva, gridava: «Osanna al figlio di Davide! Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Osanna nel più alto dei cieli!».
Mentre egli entrava in Gerusalemme, tutta la città fu presa da agitazione e diceva: «Chi è costui?». E la folla rispondeva: «Questi è il profeta Gesù, da Nàzaret di Galilea».

Parola del Signore.

Dopo il Vangelo si può fare, secondo le circostanze, una breve omelia. Per dare l'avvio alla processione, il celebrante, o un altro ministro, può fare un'esortazione con queste parole:

Imitiamo, fratelli carissimi, le folle di Gerusalemme, che acclamavano Gesù, Re e Signore, e avviamoci in pace.

Ha quindi inizio la processione verso la chiesa, nella quale si celebra la Messa. Durante la processione, il coro e il popolo eseguono i canti adatti alla celebrazione.































Colletta
Dio onnipotente ed eterno,
che hai dato come modello agli uomini
il Cristo tuo Figlio, nostro Salvatore,
fatto uomo e umiliato fino alla morte di croce,
fa' che abbiamo sempre presente
il grande insegnamento della sua passione,
per partecipare alla gloria della risurrezione.
Egli è Dio e vive e regna con te...

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Prima lettura

Is 50,4-7
Non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputi, sapendo di non restare confuso.

Dal libro del profeta Isaìa

Il Signore Dio mi ha dato una lingua da discepolo,
perché io sappia indirizzare
una parola allo sfiduciato.

Ogni mattina fa attento il mio orecchio
perché io ascolti come i discepoli.
Il Signore Dio mi ha aperto l'orecchio
e io non ho opposto resistenza,
non mi sono tirato indietro.

Ho presentato il mio dorso ai flagellatori,
le mie guance a coloro che mi strappavano la barba;
non ho sottratto la faccia
agli insulti e agli sputi.

Il Signore Dio mi assiste,
per questo non resto svergognato,
per questo rendo la mia faccia dura come pietra,
sapendo di non restare confuso.

Parola di Dio

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Salmo responsoriale

Sal 21

Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?

Si fanno beffe di me quelli che mi vedono,
storcono le labbra, scuotono il capo:
«Si rivolga al Signore; lui lo liberi,
lo porti in salvo, se davvero lo ama!».

Un branco di cani mi circonda,
mi accerchia una banda di malfattori;
hanno scavato le mie mani e i miei piedi.
Posso contare tutte le mie ossa.

Si dividono le mie vesti,
sulla mia tunica gettano la sorte.
Ma tu, Signore, non stare lontano,
mia forza, vieni presto in mio aiuto.

Annuncerò il tuo nome ai miei fratelli,
ti loderò in mezzo all'assemblea.
Lodate il Signore, voi suoi fedeli,
gli dia gloria tutta la discendenza di Giacobbe,
lo tema tutta la discendenza d'Israele.

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Seconda lettura

Fil 2,6-11
Cristo umiliò se stesso, per questo Dio lo esaltò.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippési

Cristo Gesù,
pur essendo nella condizione di Dio,
non ritenne un privilegio
l'essere come Dio,
ma svuotò se stesso
assumendo una condizione di servo,
diventando simile agli uomini.
Dall'aspetto riconosciuto come uomo,
umiliò se stesso
facendosi obbediente fino alla morte
e a una morte di croce.

Per questo Dio lo esaltò
e gli donò il nome
che è al di sopra di ogni nome,
perché nel nome di Gesù
ogni ginocchio si pieghi
nei cieli, sulla terra e sotto terra,
e ogni lingua proclami:
«Gesù Cristo è Signore!»,
a gloria di Dio Padre.

Parola di Dio

Canto al Vangelo (Fil 2,8-9)
Lode e onore a te, Signore Gesù!

Per noi Cristo si è fatto obbediente fino alla morte
e a una morte di croce.
Per questo Dio lo esaltò
e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome.

Lode e onore a te, Signore Gesù!


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Vangelo

Mt 26,14- 27,66
La passione del Signore.


+ Passione di nostro Signore Gesù Cristo secondo Matteo

- Quanto volete darmi perché io ve lo consegni?
In quel tempo, uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariota, andò dai capi dei sacerdoti e disse: «Quanto volete darmi perché io ve lo consegni?». E quelli gli fissarono trenta monete d'argento. Da quel momento cercava l'occasione propizia per consegnare Gesù.

- Dove vuoi che prepariamo per te, perché tu possa mangiare la Pasqua?
Il primo giorno degli Ázzimi, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Dove vuoi che prepariamo per te, perché tu possa mangiare la Pasqua?». Ed egli rispose: «Andate in città da un tale e ditegli: "Il Maestro dice: Il mio tempo è vicino; farò la Pasqua da te con i miei discepoli"». I discepoli fecero come aveva loro ordinato Gesù, e prepararono la Pasqua.

- Uno di voi mi tradirà
Venuta la sera, si mise a tavola con i Dodici. Mentre mangiavano, disse: «In verità io vi dico: uno di voi mi tradirà». Ed essi, profondamente rattristati, cominciarono ciascuno a domandargli: «Sono forse io, Signore?». Ed egli rispose: «Colui che ha messo con me la mano nel piatto, è quello che mi tradirà. Il Figlio dell'uomo se ne va, come sta scritto di lui; ma guai a quell'uomo dal quale il Figlio dell'uomo viene tradito! Meglio per quell'uomo se non fosse mai nato!». Giuda, il traditore, disse: «Rabbì, sono forse io?». Gli rispose: «Tu l'hai detto».

- Questo è il mio corpo; questo è il mio sangue
Ora, mentre mangiavano, Gesù prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e, mentre lo dava ai discepoli, disse: «Prendete, mangiate: questo è il mio corpo». Poi prese il calice, rese grazie e lo diede loro, dicendo: «Bevetene tutti, perché questo è il mio sangue dell'alleanza, che è versato per molti per il perdono dei peccati. Io vi dico che d'ora in poi non berrò di questo frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo con voi, nel regno del Padre mio». Dopo aver cantato l'inno, uscirono verso il monte degli Ulivi.

- Percuoterò il pastore e saranno disperse le pecore del gregge
Allora Gesù disse loro: «Questa notte per tutti voi sarò motivo di scandalo. Sta scritto infatti: "Percuoterò il pastore e saranno disperse le pecore del gregge". Ma, dopo che sarò risorto, vi precederò in Galilea».

Pietro gli disse: «Se tutti si scandalizzeranno di te, io non mi scandalizzerò mai». Gli disse Gesù: «In verità io ti dico: questa notte, prima che il gallo canti, tu mi rinnegherai tre volte». Pietro gli rispose: «Anche se dovessi morire con te, io non ti rinnegherò». Lo stesso dissero tutti i discepoli.

- Cominciò a provare tristezza e angoscia
Allora Gesù andò con loro in un podere, chiamato Getsèmani, e disse ai discepoli: «Sedetevi qui, mentre io vado là a pregare». E, presi con sé Pietro e i due figli di Zebedeo, cominciò a provare tristezza e angoscia. E disse loro: «La mia anima è triste fino alla morte; restate qui e vegliate con me». Andò un poco più avanti, cadde faccia a terra e pregava, dicendo: «Padre mio, se è possibile, passi via da me questo calice! Però non come voglio io, ma come vuoi tu!».

Poi venne dai discepoli e li trovò addormentati. E disse a Pietro: «Così, non siete stati capaci di vegliare con me una sola ora? Vegliate e pregate, per non entrare in tentazione. Lo spirito è pronto, ma la carne è debole». Si allontanò una seconda volta e pregò dicendo: «Padre mio, se questo calice non può passare via senza che io lo beva, si compia la tua volontà». Poi venne e li trovò di nuovo addormentati, perché i loro occhi si erano fatti pesanti. Li lasciò, si allontanò di nuovo e pregò per la terza volta, ripetendo le stesse parole. Poi si avvicinò ai discepoli e disse loro: «Dormite pure e riposatevi! Ecco, l'ora è vicina e il Figlio dell'uomo viene consegnato in mano ai peccatori. Alzatevi, andiamo! Ecco, colui che mi tradisce è vicino».

- Misero le mani addosso a Gesù e lo arrestarono
Mentre ancora egli parlava, ecco arrivare Giuda, uno dei Dodici, e con lui una grande folla con spade e bastoni, mandata dai capi dei sacerdoti e dagli anziani del popolo. Il traditore aveva dato loro un segno, dicendo: «Quello che bacerò, è lui; arrestatelo!». Subito si avvicinò a Gesù e disse: «Salve, Rabbì!». E lo baciò. E Gesù gli disse: «Amico, per questo sei qui!». Allora si fecero avanti, misero le mani addosso a Gesù e lo arrestarono. Ed ecco, uno di quelli che erano con Gesù impugnò la spada, la estrasse e colpì il servo del sommo sacerdote, staccandogli un orecchio. Allora Gesù gli disse: «Rimetti la tua spada al suo posto, perché tutti quelli che prendono la spada, di spada moriranno. O credi che io non possa pregare il Padre mio, che metterebbe subito a mia disposizione più di dodici legioni di angeli? Ma allora come si compirebbero le Scritture, secondo le quali così deve avvenire?». In quello stesso momento Gesù disse alla folla: «Come se fossi un ladro siete venuti a prendermi con spade e bastoni. Ogni giorno sedevo nel tempio a insegnare, e non mi avete arrestato. Ma tutto questo è avvenuto perché si compissero le Scritture dei profeti». Allora tutti i discepoli lo abbandonarono e fuggirono.

- Vedrete il Figlio dell'uomo seduto alla destra della Potenza
Quelli che avevano arrestato Gesù lo condussero dal sommo sacerdote Caifa, presso il quale si erano riuniti gli scribi e gli anziani. Pietro intanto lo aveva seguito, da lontano, fino al palazzo del sommo sacerdote; entrò e stava seduto fra i servi, per vedere come sarebbe andata a finire.

I capi dei sacerdoti e tutto il sinedrio cercavano una falsa testimonianza contro Gesù, per metterlo a morte; ma non la trovarono, sebbene si fossero presentati molti falsi testimoni. Finalmente se ne presentarono due, che affermarono: «Costui ha dichiarato: "Posso distruggere il tempio di Dio e ricostruirlo in tre giorni"». Il sommo sacerdote si alzò e gli disse: «Non rispondi nulla? Che cosa testimoniano costoro contro di te?». Ma Gesù taceva. Allora il sommo sacerdote gli disse: «Ti scongiuro, per il Dio vivente, di dirci se sei tu il Cristo, il Figlio di Dio». «Tu l'hai detto - gli rispose Gesù -; anzi io vi dico: d'ora innanzi vedrete il Figlio dell'uomo seduto alla destra della Potenza e venire sulle nubi del cielo».

Allora il sommo sacerdote si stracciò le vesti dicendo: «Ha bestemmiato! Che bisogno abbiamo ancora di testimoni? Ecco, ora avete udito la bestemmia; che ve ne pare?». E quelli risposero: «È reo di morte!». Allora gli sputarono in faccia e lo percossero; altri lo schiaffeggiarono, dicendo: «Fa' il profeta per noi, Cristo! Chi è che ti ha colpito?».

- Prima che il gallo canti, tu mi rinnegherai tre volte
Pietro intanto se ne stava seduto fuori, nel cortile. Una giovane serva gli si avvicinò e disse: «Anche tu eri con Gesù, il Galileo!». Ma egli negò davanti a tutti dicendo: «Non capisco che cosa dici». Mentre usciva verso l'atrio, lo vide un'altra serva e disse ai presenti: «Costui era con Gesù, il Nazareno». Ma egli negò di nuovo, giurando: «Non conosco quell'uomo!». Dopo un poco, i presenti si avvicinarono e dissero a Pietro: «È vero, anche tu sei uno di loro: infatti il tuo accento ti tradisce!». Allora egli cominciò a imprecare e a giurare: «Non conosco quell'uomo!». E subito un gallo cantò. E Pietro si ricordò della parola di Gesù, che aveva detto: «Prima che il gallo canti, tu mi rinnegherai tre volte». E, uscito fuori, pianse amaramente.

- Consegnarono Gesù al governatore Pilato
Venuto il mattino, tutti i capi dei sacerdoti e gli anziani del popolo tennero consiglio contro Gesù per farlo morire. Poi lo misero in catene, lo condussero via e lo consegnarono al governatore Pilato.
Allora Giuda - colui che lo tradì -, vedendo che Gesù era stato condannato, preso dal rimorso, riportò le trenta monete d'argento ai capi dei sacerdoti e agli anziani, dicendo: «Ho peccato, perché ho tradito sangue innocente». Ma quelli dissero: «A noi che importa? Pensaci tu!». Egli allora, gettate le monete d'argento nel tempio, si allontanò e andò a impiccarsi. I capi dei sacerdoti, raccolte le monete, dissero: «Non è lecito metterle nel tesoro, perché sono prezzo di sangue». Tenuto consiglio, comprarono con esse il "Campo del vasaio" per la sepoltura degli stranieri. Perciò quel campo fu chiamato "Campo di sangue" fino al giorno d'oggi. Allora si compì quanto era stato detto per mezzo del profeta Geremia: «E presero trenta monete d'argento, il prezzo di colui che a tal prezzo fu valutato dai figli d'Israele, e le diedero per il campo del vasaio, come mi aveva ordinato il Signore».

- Sei tu il re dei Giudei?
Gesù intanto comparve davanti al governatore, e il governatore lo interrogò dicendo: «Sei tu il re dei Giudei?». Gesù rispose: «Tu lo dici». E mentre i capi dei sacerdoti e gli anziani lo accusavano, non rispose nulla.

Allora Pilato gli disse: «Non senti quante testimonianze portano contro di te?». Ma non gli rispose neanche una parola, tanto che il governatore rimase assai stupito. A ogni festa, il governatore era solito rimettere in libertà per la folla un carcerato, a loro scelta. In quel momento avevano un carcerato famoso, di nome Barabba. Perciò, alla gente che si era radunata, Pilato disse: «Chi volete che io rimetta in libertà per voi: Barabba o Gesù, chiamato Cristo?». Sapeva bene infatti che glielo avevano consegnato per invidia.

Mentre egli sedeva in tribunale, sua moglie gli mandò a dire: «Non avere a che fare con quel giusto, perché oggi, in sogno, sono stata molto turbata per causa sua». Ma i capi dei sacerdoti e gli anziani persuasero la folla a chiedere Barabba e a far morire Gesù. Allora il governatore domandò loro: «Di questi due, chi volete che io rimetta in libertà per voi?». Quelli risposero: «Barabba!». Chiese loro Pilato: «Ma allora, che farò di Gesù, chiamato Cristo?». Tutti risposero: «Sia crocifisso!». Ed egli disse: «Ma che male ha fatto?». Essi allora gridavano più forte: «Sia crocifisso!».

Pilato, visto che non otteneva nulla, anzi che il tumulto aumentava, prese dell'acqua e si lavò le mani davanti alla folla, dicendo: «Non sono responsabile di questo sangue. Pensateci voi!». E tutto il popolo rispose: «Il suo sangue ricada su di noi e sui nostri figli». Allora rimise in libertà per loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò perché fosse crocifisso.

- Salve, re dei Giudei!
Allora i soldati del governatore condussero Gesù nel pretorio e gli radunarono attorno tutta la truppa. Lo spogliarono, gli fecero indossare un mantello scarlatto, intrecciarono una corona di spine, gliela posero sul capo e gli misero una canna nella mano destra. Poi, inginocchiandosi davanti a lui, lo deridevano: «Salve, re dei Giudei!». Sputandogli addosso, gli tolsero di mano la canna e lo percuotevano sul capo. Dopo averlo deriso, lo spogliarono del mantello e gli rimisero le sue vesti, poi lo condussero via per crocifiggerlo.

- Insieme a lui vennero crocifissi due ladroni
Mentre uscivano, incontrarono un uomo di Cirene, chiamato Simone, e lo costrinsero a portare la sua croce. Giunti al luogo detto Gòlgota, che significa «Luogo del cranio», gli diedero da bere vino mescolato con fiele. Egli lo assaggiò, ma non ne volle bere. Dopo averlo crocifisso, si divisero le sue vesti, tirandole a sorte. Poi, seduti, gli facevano la guardia. Al di sopra del suo capo posero il motivo scritto della sua condanna: «Costui è Gesù, il re dei Giudei».

Insieme a lui vennero crocifissi due ladroni, uno a destra e uno a sinistra.

- Se tu sei Figlio di Dio, scendi dalla croce!
Quelli che passavano di lì lo insultavano, scuotendo il capo e dicendo: «Tu, che distruggi il tempio e in tre giorni lo ricostruisci, salva te stesso, se tu sei Figlio di Dio, e scendi dalla croce!». Così anche i capi dei sacerdoti, con gli scribi e gli anziani, facendosi beffe di lui dicevano: «Ha salvato altri e non può salvare se stesso! È il re d'Israele; scenda ora dalla croce e crederemo in lui. Ha confidato in Dio; lo liberi lui, ora, se gli vuol bene. Ha detto infatti: "Sono Figlio di Dio"!». Anche i ladroni crocifissi con lui lo insultavano allo stesso modo.

- Elì, Elì, lemà sabactàni?
A mezzogiorno si fece buio su tutta la terra, fino alle tre del pomeriggio. Verso le tre, Gesù gridò a gran voce: «Elì, Elì, lemà sabactàni?», che significa: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?». Udendo questo, alcuni dei presenti dicevano: «Costui chiama Elia». E subito uno di loro corse a prendere una spugna, la inzuppò di aceto, la fissò su una canna e gli dava da bere. Gli altri dicevano: «Lascia! Vediamo se viene Elia a salvarlo!». Ma Gesù di nuovo gridò a gran voce ed emise lo spirito.

(Qui si genuflette e si fa una breve pausa)

Ed ecco, il velo del tempio si squarciò in due, da cima a fondo, la terra tremò, le rocce si spezzarono, i sepolcri si aprirono e molti corpi di santi, che erano morti, risuscitarono. Uscendo dai sepolcri, dopo la sua risurrezione, entrarono nella città santa e apparvero a molti. Il centurione, e quelli che con lui facevano la guardia a Gesù, alla vista del terremoto e di quello che succedeva, furono presi da grande timore e dicevano: «Davvero costui era Figlio di Dio!».

Vi erano là anche molte donne, che osservavano da lontano; esse avevano seguito Gesù dalla Galilea per servirlo. Tra queste c'erano Maria di Màgdala, Maria madre di Giacomo e di Giuseppe, e la madre dei figli di Zebedèo.

- Giuseppe prese il corpo di Gesù e lo depose nel suo sepolcro nuovo
Venuta la sera, giunse un uomo ricco, di Arimatèa, chiamato Giuseppe; anche lui era diventato discepolo di Gesù. Questi si presentò a Pilato e chiese il corpo di Gesù. Pilato allora ordinò che gli fosse consegnato. Giuseppe prese il corpo, lo avvolse in un lenzuolo pulito e lo depose nel suo sepolcro nuovo, che si era fatto scavare nella roccia; rotolata poi una grande pietra all'entrata del sepolcro, se ne andò. Lì, sedute di fronte alla tomba, c'erano Maria di Màgdala e l'altra Maria.

- Avete le guardie: andate e assicurate la sorveglianza come meglio credete
Il giorno seguente, quello dopo la Parascève, si riunirono presso Pilato i capi dei sacerdoti e i farisei, dicendo: «Signore, ci siamo ricordati che quell'impostore, mentre era vivo, disse: "Dopo tre giorni risorgerò". Ordina dunque che la tomba venga vigilata fino al terzo giorno, perché non arrivino i suoi discepoli, lo rubino e poi dicano al popolo: "È risorto dai morti". Così quest'ultima impostura sarebbe peggiore della prima!». Pilato disse loro: «Avete le guardie: andate e assicurate la sorveglianza come meglio credete». Essi andarono e, per rendere sicura la tomba, sigillarono la pietra e vi lasciarono le guardie.

Parola del Signore.



Forma breve (27, 11-54):

Passione di nostro Signore Gesù Cristo secondo Matteo

- Sei tu il re dei Giudei?
In quel tempo Gesù comparve davanti al governatore, e il governatore lo interrogò dicendo: «Sei tu il re dei Giudei?». Gesù rispose: «Tu lo dici». E mentre i capi dei sacerdoti e gli anziani lo accusavano, non rispose nulla.

Allora Pilato gli disse: «Non senti quante testimonianze portano contro di te?». Ma non gli rispose neanche una parola, tanto che il governatore rimase assai stupito. A ogni festa, il governatore era solito rimettere in libertà per la folla un carcerato, a loro scelta. In quel momento avevano un carcerato famoso, di nome Barabba. Perciò, alla gente che si era radunata, Pilato disse: «Chi volete che io rimetta in libertà per voi: Barabba o Gesù, chiamato Cristo?». Sapeva bene infatti che glielo avevano consegnato per invidia.

Mentre egli sedeva in tribunale, sua moglie gli mandò a dire: «Non avere a che fare con quel giusto, perché oggi, in sogno, sono stata molto turbata per causa sua». Ma i capi dei sacerdoti e gli anziani persuasero la folla a chiedere Barabba e a far morire Gesù. Allora il governatore domandò loro: «Di questi due, chi volete che io rimetta in libertà per voi?». Quelli risposero: «Barabba!». Chiese loro Pilato: «Ma allora, che farò di Gesù, chiamato Cristo?». Tutti risposero: «Sia crocifisso!». Ed egli disse: «Ma che male ha fatto?». Essi allora gridavano più forte: «Sia crocifisso!».

Pilato, visto che non otteneva nulla, anzi che il tumulto aumentava, prese dell'acqua e si lavò le mani davanti alla folla, dicendo: «Non sono responsabile di questo sangue. Pensateci voi!». E tutto il popolo rispose: «Il suo sangue ricada su di noi e sui nostri figli». Allora rimise in libertà per loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò perché fosse crocifisso.

- Salve, re dei Giudei!
Allora i soldati del governatore condussero Gesù nel pretorio e gli radunarono attorno tutta la truppa. Lo spogliarono, gli fecero indossare un mantello scarlatto, intrecciarono una corona di spine, gliela posero sul capo e gli misero una canna nella mano destra. Poi, inginocchiandosi davanti a lui, lo deridevano: «Salve, re dei Giudei!». Sputandogli addosso, gli tolsero di mano la canna e lo percuotevano sul capo. Dopo averlo deriso, lo spogliarono del mantello e gli rimisero le sue vesti, poi lo condussero via per crocifiggerlo.

- Insieme a lui vennero crocifissi due ladroni
Mentre uscivano, incontrarono un uomo di Cirene, chiamato Simone, e lo costrinsero a portare la sua croce. Giunti al luogo detto Gòlgota, che significa «Luogo del cranio», gli diedero da bere vino mescolato con fiele. Egli lo assaggiò, ma non ne volle bere. Dopo averlo crocifisso, si divisero le sue vesti, tirandole a sorte. Poi, seduti, gli facevano la guardia. Al di sopra del suo capo posero il motivo scritto della sua condanna: «Costui è Gesù, il re dei Giudei».

Insieme a lui vennero crocifissi due ladroni, uno a destra e uno a sinistra.

- Se tu sei Figlio di Dio, scendi dalla croce!
Quelli che passavano di lì lo insultavano, scuotendo il capo e dicendo: «Tu, che distruggi il tempio e in tre giorni lo ricostruisci, salva te stesso, se tu sei Figlio di Dio, e scendi dalla croce!». Così anche i capi dei sacerdoti, con gli scribi e gli anziani, facendosi beffe di lui dicevano: «Ha salvato altri e non può salvare se stesso! È il re d'Israele; scenda ora dalla croce e crederemo in lui. Ha confidato in Dio; lo liberi lui, ora, se gli vuol bene. Ha detto infatti: "Sono Figlio di Dio"!». Anche i ladroni crocifissi con lui lo insultavano allo stesso modo.

- Elì, Elì, lemà sabactàni?
A mezzogiorno si fece buio su tutta la terra, fino alle tre del pomeriggio. Verso le tre, Gesù gridò a gran voce: «Elì, Elì, lemà sabactàni?», che significa: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?». Udendo questo, alcuni dei presenti dicevano: «Costui chiama Elia». E subito uno di loro corse a prendere una spugna, la inzuppò di aceto, la fissò su una canna e gli dava da bere. Gli altri dicevano: «Lascia! Vediamo se viene Elia a salvarlo!». Ma Gesù di nuovo gridò a gran voce ed emise lo spirito.

(Qui si genuflette e si fa una breve pausa)

Ed ecco, il velo del tempio si squarciò in due, da cima a fondo, la terra tremò, le rocce si spezzarono, i sepolcri si aprirono e molti corpi di santi, che erano morti, risuscitarono. Uscendo dai sepolcri, dopo la sua risurrezione, entrarono nella città santa e apparvero a molti. Il centurione, e quelli che con lui facevano la guardia a Gesù, alla vista del terremoto e di quello che succedeva, furono presi da grande timore e dicevano: «Davvero costui era Figlio di Dio!».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Nella consapevolezza che la misura dell'amore di Dio per noi è di essere senza misura, eleviamo al Padre le nostre preghiere. Preghiamo dicendo: Ascoltaci Signore.

1. Perché la Chiesa alzi con coraggio il vessillo della croce, annunciando nel Cristo il Figlio di Dio che si dona e muore per i poveri, i piccoli, i diseredati e gli oppressi. Preghiamo.
2. Perché i cristiani che sono perseguitati in varie parti del mondo abbiano la forza di associare le loro sofferenze ai patimenti di Cristo in croce, fonte della salvezza per l'umanità. Preghiamo.
3. Perché tutti coloro che sono crocifissi dall'ingiustizia e dalla violenza degli uomini trovino nei cristiani fratelli solidali e pronti ad offrire un aiuto concreto. Preghiamo.
4. Perché i malati che sentono la morte vicina siano raggiunti dalla pace e dalla consolazione che sgorgano dall'amore di Dio, che ci aspetta nella felicità eterna. Preghiamo.
5. Perché con gli occhi della fede riconosciamo gli insegnamenti della Passione di Gesù e ci rendiamo dono d'amore per i fratelli. Preghiamo.

Ascolta o Padre le nostre preghiere: rendici capaci di accompagnare Gesù nel cammino della croce, per partecipare anche della sua risurrezione. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore


Preghiera sulle offerte
Dio onnipotente, la passione del tuo unico Figlio
affretti il giorno del tuo perdono;
non lo meritiamo per le nostre opere,
ma l'ottenga dalla tua misericordia
questo unico mirabile sacrificio.
Per Cristo nostro Signore.


PREFAZIO
La passione redentrice del Signore.

È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo,
Dio onnipotente ed eterno,
per Cristo nostro Signore.
Egli, che era senza peccato,
accettò la passione per noi peccatori
e, consegnandosi a un'ingiusta condanna,
portò il peso dei nostri peccati.
Con la sua morte lavò le nostre colpe
e con la sua risurrezione
ci acquistò la salvezza.
E noi, con tutti gli angeli del cielo,
innalziamo a te il nostro canto,
e proclamiamo insieme la tua lode: Santo...


Antifona di comunione
"Padre, se questo calice non può passare
senza che io lo beva,
sia fatta la tua volontà" (Mt 26,42; cf. Mc 14,36; cf. Lc 22,42)


Preghiera dopo la comunione
O Padre, che ci hai nutriti con i tuoi santi doni,
e con la morte del tuo Figlio
ci fai sperare nei beni in cui crediamo,
fa' che per la sua risurrezione
possiamo giungere alla meta della nostra speranza.
Per Cristo nostro Signore.


O M E L I E
a cura di
Qumran2.net

Monastero Domenicano Matris Domini     (Omelia del 09-04-2017)
Commento su Mt 21,1-11
Collocazione del brano Con l'ingresso di Gesù a Gerusalemme inizia l'ultimo atto della vita di Gesù. Nella città santa insegnerà nel tempio e sosterrà alcune controversie con i farisei e i sadducei. Seguiranno le maledizioni agli scribi e ai farisei e il quinto e ultimo discorso, quello escatologi ...
(continua)
Monastero Domenicano Matris Domini     (Omelia del 09-04-2017)
Commento su Mt 26,,26-35
Collocazione del brano Siamo nei capitoli dedicati alla passione e morte di Gesù. Gesù sta celebrando la Pasqua con i suoi discepoli. Nel brano precedente aveva detto che uno dei suoi lo avrebbe tradito e in un piccolo dialogo cerca di dissuadere Giuda dal compiere quel gesto. Ora istituisce l'Euc ...
(continua)
Monastero Domenicano Matris Domini     (Omelia del 09-04-2017)
Commento su Mt 26,14-27,66
Collocazione del brano Il capitolo 26 di Matteo è interamente dedicato alla Passione di Gesù e ai suoi preliminari. Si apre con un annuncio esplicito da parte di Gesù ai discepoli: Il figlio dell'Uomo sarà consegnato per essere crocifisso. (1-2) Seguono gli accordi dei capi dei sacerdoti e gli anz ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 09-04-2017)
Commento su Fil 2, 6-8
Cristo Gesù, pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio; ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini; apparso in forma umana, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce. Fil 2, 6- ...
(continua)
Sulla strada - TV2000     (Omelia del 09-04-2017)
Commento su Matteo 26,14-27,66
...
(continua)
Wilma Chasseur     (Omelia del 09-04-2017)
Audio commento alla liturgia - Mt 26,14-27,66
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(continua)
don Claudio Doglio     (Omelia del 09-04-2017)
Pilato se ne lavò le mani senza responsabilità
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(continua)
don Maurizio Prandi     (Omelia del 09-04-2017)
La Croce, inizio di un mondo nuovo
Abbiamo ascoltato una domanda nel vangelo di oggi: chi è costui? E anche la risposta: il profeta Gesù, da Nazareth di Galilea... Matteo insiste, una volta di più, sulla provenienza, poco nobile di Gesù, colui che, ad un esame attento del testo emerge come l'innocente: - Per il sinedrio (non trovan ...
(continua)
Omelie.org - autori vari     (Omelia del 09-04-2017)

COMMENTO ALLE LETTURE Commento a cura di don Paolo Ricciardi Oggi, Domenica delle Palme, siamo stati chiamati a rivivere spiritualmente l'ingresso di Gesù in Gerusalemme, acclamato come il re d'Israele, che viene nel nome del Signore. Questa gloria di Cristo Re è oggi però solo preannunciata, i ...
(continua)
Omelie.org (bambini)     (Omelia del 09-04-2017)

Oggi, Domenica delle Palme, inizia la Settimana Santa. Innanzi tutto cerchiamo di capire che cosa è la Settimana Santa. E' una settimana dell'anno in cui ci viene chiesto di essere santi? E' la settimana santa perché l'ha deciso il Papa? E' la settimana in cui si festeggiano tutti i santi? Nien ...
(continua)
don Marco Pozza     (Omelia del 09-04-2017)
Il Dio-lavapiedi e la città drogata
Di traverso: è andato giusto di traverso all'intera città di Gerusalemme. Lui si è messo contro tutto, ha messo tutti contro Lui: il passato al presente, il fuoco alla cenere, il Vangelo alla Torah. Il Tempio, con tutti i suoi chierichetti in pompa magna, lo spia da lontano. Che la casa di Dio fosse ...
(continua)
don Alberto Brignoli     (Omelia del 09-04-2017)
Prendiamoci le nostre responsabilità
Leggendo attentamente la Passione secondo Matteo, mi sono accorto di una particolarità, che mi piace sottoporre alla vostra attenzione, dopo averla fatta mia. Comparandola con le narrazioni di Passione degli altri sinottici (e ancor più con quella di Giovanni) ho notato una differenza sostanziale, o ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 09-04-2017)
Per crucem
Per questo siamo arrivati sin qui. Per questo abbiamo seguito il Nazareno nel deserto, e sul Tabor. Per questo ci siamo identificati nella sete della samaritana, nella cecità del mendicante di Siloe, nell'angoscia profonda delle sorelle Marta e Maria per la morte di Lazzaro. Per questo. Per essere ...
(continua)
don Giovanni Berti     (Omelia del 09-04-2017)
Le monete e l'acqua
Clicca qui per la vignetta della settimana. Le monete e l'acqua sono due elementi materiali che in questo racconto della passione di Gesù secondo l'evangelista Matteo, diventano simboli molto forti di tutta la vicenda e provocazioni per il cammino di fede. Le monete di Giuda Giuda con i tre ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 09-04-2017)
Video commento a Mt 26,14-27,66
...
(continua)
don Claudio Doglio     (Omelia del 09-04-2017)
Video commento a Mt 26,14-27,66
...
(continua)
don Roberto Farruggio     (Omelia del 09-04-2017)
Commento alle letture con i ragazzi - Domenica delle palme (Anno A)
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(continua)
don Roberto Farruggio     (Omelia del 09-04-2017)
Commento alle letture - Domenica delle Palme (Anno A)
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(continua)
padre Ermes Ronchi     (Omelia del 09-04-2017)
Quel centurione che vide un re morire di amore
Si aprono, con la lettura della Passione del Signore, i giorni supremi, quelli da cui deriva e a cui conduce tutta la nostra fede. E quelli che fanno ancora innamorare. Volete sapere qualcosa di voi e di me? - dice il Signore - Vi do un appuntamento: un uomo in croce. La croce è l'immagine più pura ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 09-04-2017)
Però non come voglio io, ma come vuoi tu!
Gesù non è solo il Maestro con la Parola di purissima verità, attinta, per la comunione dello Spirito Santo, sempre nel cuore del Padre. È il Maestro anche con la vita, con l'esempio. La sua missione inizia con il superamento delle tentazioni. Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano ...
(continua)
mons. Roberto Brunelli     (Omelia del 09-04-2017)
Però sia fatto come vuoi tu
Con la processione delle Palme (o con il suo sostituto, il ritiro in chiesa di un rametto di ulivo) e poco dopo, con la lettura durante la Messa del vangelo della Passione (quest'anno, quello di Matteo, capitoli 26 e 27), la liturgia di oggi celebra due momenti della vita di Gesù, tra loro vicinissi ...
(continua)
Agenzia SIR     (Omelia del 09-04-2017)
Commento su Matteo 26,14-27,66
La domenica delle Palme presenta gli ultimi giorni della vita terrena di Gesù su un duplice binario: quello della gloria e quello della sconfitta. La gloria nell'ingresso a Gerusalemme; la sconfitta nella crocifissione. Momenti antitetici: normalmente si dice "per crucem ad lucem"; in questo caso, p ...
(continua)
don Gianfranco Calabrese     (Omelia del 09-04-2017)
Video commento su Matteo 26,14-27,66
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(continua)
don Domenico Luciani     (Omelia del 09-04-2017)
Video commento su Mt 26,14- 27,66
...
(continua)
don Roberto Fiscer     (Omelia del 09-04-2017)
#StradeDorate - Commento su Matteo 26,14-27,66
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(continua)
dom Luigi Gioia     (Omelia del 09-04-2017)
Quando il senso svanisce
C'è qualcosa che l'uomo della Bibbia teme ancora più della sofferenza fisica, del dolore e delle prove della vita. C'è una forma di afflizione interiore legata direttamente alla relazione con il Signore che più di ogni altra chiude l'orizzonte e fa paura. Essa si esprime quando il salmista geme in e ...
(continua)
dom Luigi Gioia     (Omelia del 09-04-2017)
Quando il senso svanisce
Il testo dell'omelia si trova in Luigi Gioia, "Mi guida la tua mano. Omelie sui vangeli domenicali. Anno A", ed. Dehoniane. Clicca qui ...
(continua)
padre Antonio Rungi     (Omelia del 09-04-2017)
Palma e Croce, i simboli della riconciliazione
Due segni e simboli importantissimi nella liturgia cattolica oggi ci guidano nella riflessione sui testi della parola di Dio di questa domenica delle Palme o di Passione: questi segni sono il ramoscello d'ulivo che benediciamo e che ci scambiamo in segno di pace e la croce, su cui viene inchiodato i ...
(continua)
Missionari della Via     (Omelia del 09-04-2017)
Commento su Matteo 26,14-27,66
Gesù viene osannato e acclamato: il Messia entra in Gerusalemme in groppa ad un asinello, mite ed umile, come profetizzato in Zaccaria. Tutti sventolano rami d'ulivo per acclamare il Liberatore, il Salvatore; ma non lo sarà secondo le attese umane, infatti quasi tutti lo abbandoneranno nell'ora dell ...
(continua)
Diocesi di Vicenza     (Omelia del 09-04-2017)
La Parola - commento a Mt 26,14-27,66
A cura di don Alessio Graziani Registrato nell'Oratorio di san Nicola, Vicenza. ...
(continua)
padre Giuseppe De Nardi     (Omelia del 09-04-2017)
Sulla Tua Parola - Mt 21,1-11
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(continua)
padre Gian Franco Scarpitta     (Omelia del 09-04-2017)
La triplice simbiosi nella preghiera spassionata di Gesù
Ratzinger scrive che Gesù, mentre fa ingresso a Gerusalemme nel suo incedere acclamato per le vie principali della città, rivendica una posizione regale tipica di quelle dell'Antico Testamento, che si evince anche dalla cavalcatura scelta: anche Salomone viene unto re per volere del padre Davide che ...
(continua)
Carla Sprinzeles     (Omelia del 09-04-2017)
Commento su Isaia 50,4-7; Matteo 27,11-54
Oggi la liturgia ci invita a riflettere sul mistero centrale della fede cristiana, ossia sulla passione, morte e risurrezione del Signore. La missione di Gesù non risponde alle attese di un messia trionfante, che instaura un nuovo ordine politico e sociale, ma una nuova spiritualità basata sull'amor ...
(continua)
don Giorgio Zevini     (Omelia del 09-04-2017)
Video Commento a Mt 26, 14 - 27, 66
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(continua)
fr. Massimo Rossi     (Omelia del 09-04-2017)
Commento su Matteo 26,14-27,66
Nel suo racconto della Passione, l'evangelista Matteo ha assegnato a Gesù poche battute, pochissime, rispetto a Luca e a Giovanni. Per avere un quadro completo della vicenda, vi esorto a rileggere tutte e tre le redazioni. In particolare, Matteo riporta il grido del Crocifisso: "Dio mio, Dio mio, ...
(continua)
CPM-ITALIA Centri di Preparazione al Matrimonio (coppie - famiglie)     (Omelia del 09-04-2017)
Commento su Is 50,4-7; Sal 21; Fil 2,6-11; Mt 26,14-27,66
Se dovessimo cercare una parola chiave per questa domenica delle Palme, potremmo trovarla nel termine obbedienza. A chi bisogna obbedire? Ai figli viene detto che occorre obbedire ai genitori; ai credenti di qualsivoglia religione si richiede l'obbedienza ai loro capi spirituali; ai sudditi è impost ...
(continua)
padre Fernando Armellini     (Omelia del 09-04-2017)
Video commento su Mt 26,14-27,66
...
(continua)
don Claudio Doglio     (Omelia del 13-04-2014)
Omelia nella domenica delle Palme
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(continua)
Giovani Missioitalia     (Omelia del 13-04-2014)
Osanna
Gesù entra a Gerusalemme per festeggiare con i Suoi discepoli la pasqua Ebraica e come già temevano i farisei viene accolto trionfalmente dalla folla. Questo ingresso non è fatto a caso ma preparato bene da Gesù che manda i suoi discepoli " Andate nel villaggio di fronte a voi e subito troverete un' ...
(continua)
Monastero Domenicano Matris Domini     (Omelia del 13-04-2014)
Commento su Fil 2,6-11
Collocazione del brano Questo brano di Paolo è uno dei tre inni Cristologici che l'Apostolo riprende dalla prassi liturgica delle prime comunità cristiane e introduce nelle sue argomentazioni. In particolare in questa lettera, scritta dal carcere, egli esorta la comunità di Filippi ad essere conco ...
(continua)
padre Antonio Rungi     (Omelia del 13-04-2014)
Con Cristo sulla via della gioia e della pace
La liturgia di questa domenica ha un valore del tutto speciale, perché ci fa vivere due momenti importanti e conclusivi della vita di Gesù: il suo ingresso in Gerusalemme e l'inizio della settimana della passione. Questa domenica, infatti, è chiamata delle Palme perché si benedicono le palme quale e ...
(continua)
Wilma Chasseur     (Omelia del 13-04-2014)
Audio commento alla liturgia
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(continua)
Gaetano Salvati     (Omelia del 13-04-2014)
Commento su Matteo 26,14-27,66
Oggi celebriamo l'ingresso trionfale di Gesù a Gerusalemme (Mt 21,7) e il penoso "Crocifiggilo" (27,22) della folla riunita per condannare Cristo. La liturgia della Domenica delle Palme propone due letture del vangelo, entrambe di san Matteo. La prima, proclamata all'inizio della processione delle ...
(continua)
don Valentino Porcile     (Omelia del 13-04-2014)
Video commento a Mt 26,14-27.66
...
(continua)
don Claudio Doglio     (Omelia del 13-04-2014)
Video commento a Mt 26,14-27.66
...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 13-04-2014)
Il Dio donato
Gesù sale su di un asinello che si inerpica deciso sul fianco della collina, sulla strada che costeggia le imponenti mura, per entrare nella città santa. La gente lo riconosce, alcuni bambini gli corrono innanzi, alcuni tagliano rami di palma e di ulivo, qualcuno grida "osanna". Arriva il Messia, Ge ...
(continua)
don Roberto Rossi     (Omelia del 13-04-2014)
Osanna a chi ci salva col suo amore
Ci commuove ogni anno, nella Domenica delle Palme, salire assieme a Gesù il monte verso il santuario, accompagnarlo lungo la via verso l'alto. In questo giorno, ovunque sulla terra e lungo i secoli, giovani e gente di ogni età Lo acclamano gridando: "Osanna al figlio di Davide! Benedetto colui che v ...
(continua)
mons. Antonio Riboldi     (Omelia del 13-04-2014)
Occorre una seria e profonda preparazione
In ogni Domenica delle Palme fa tenerezza l'agitare delle palme benedette, non solo da parte dei bambini, ma anche degli adulti che tengono rami d'olivo con una speranza nel cuore, quella di vivere un po' di pace, in questo tormentato mondo, in questa nostra travagliata vita. Una volta benedetti i ...
(continua)
mons. Gianfranco Poma     (Omelia del 13-04-2014)
Davvero quest'uomo era Figlio di Dio!
Il racconto della passione di Gesù è il tesoro più grande che la Chiesa possieda: è di una tale ricchezza che non finiremo mai di studiare, meditare, contemplare, per vivere e gustare il nostro incontro con Dio. Il racconto della Passione secondo Matteo (26-27) è il centro della Liturgia della dome ...
(continua)
don Luca Garbinetto     (Omelia del 13-04-2014)
Il Re umile e il corteo degli esclusi (Mt 21,1-11)
Commento per la commemorazione dell'ingresso di Gesù in Gerusalemme Gesù entra nella Città santa, Città della pace: Gerusalemme. Gesù entra nella Settimana Santa, per instaurare il Regno della pace. Spazio e tempo si avviano al culmine. Gesù, il Messia, si appresta a portare a compimento la Sua m ...
(continua)
don Luca Garbinetto     (Omelia del 13-04-2014)
Sulla croce, uno che ha il nostro stesso accento
L'evangelista Matteo si preoccupa di mostrare ai suoi lettori che Gesù è il compimento di tutte le promesse fatte da Dio al suo popolo. Gesù è la pienezza del dono di salvezza che Dio stesso ha voluto lasciare in eredità alla storia dell'uomo. In Gesù, l'amore di Dio penetra profondamente dentro la ...
(continua)
don Alberto Brignoli     (Omelia del 13-04-2014)
Al termine del cammino
Il cammino volge al termine. L'annuale tentativo di "ritornare al Signore con tutto il cuore", e di "lasciarci riconciliare con lui" attraverso le opere di penitenza della Quaresima, non ha più molto tempo a disposizione. Ed è perfettamente inutile cercare di ricuperare il tempo perduto facendo un r ...
(continua)
padre Ermes Ronchi     (Omelia del 13-04-2014)
Chi abbraccia la croce ha la forza di risorgere
Il racconto della morte di Gesù in croce è la lettura più bella e re­gale di tutto l'anno. E mentre i credenti di tutte le fedi invocano Dio nei giorni della loro sofferenza, ora i cristiani vanno a Dio nei giorni del­la sua sofferenza (Bonhoeffer). La croce è l'immagine più pura e più alta che Dio ...
(continua)
dom Luigi Gioia     (Omelia del 13-04-2014)
La Passione del Signore
C'è qualcosa che l'uomo della Bibbia teme ancora più della sofferenza fisica, del dolore e delle prove della vita. C'è una forma di sofferenza più grande e più profonda legata direttamente alla relazione con il Signore. Una forma di sofferenza che più di ogni altra chiude l'orizzonte e fa paura. Que ...
(continua)
don Luciano Cantini     (Omelia del 13-04-2014)
Salva te stesso
Quelli che passavano di lì Gli uomini passano distratti, assorti nei propri pensieri, ma non così distratti da non guardare e proferire sentenze continuando la propria strada. Spesso le nostre relazioni sono così: sfuggenti, provvisorie, di passaggio. Succede, nella quotidianità della vita, quello ...
(continua)
don Domenico Luciani     (Omelia del 13-04-2014)
Video commento su Mt 26,14- 27,66
...
(continua)
mons. Roberto Brunelli     (Omelia del 13-04-2014)
Mio Dio, mio Dio, perché mi hai abbandonato?
Con la processione delle Palme che precede la Messa, e poco dopo con la lettura del vangelo della Passione (quest'anno, quello di Matteo, capitoli 26 e 27), la liturgia di oggi celebra due momenti della vita di Gesù, tra loro vicinissimi eppure contrastanti come più non si potrebbe: dapprima il suo ...
(continua)
Omelie.org - autori vari     (Omelia del 13-04-2014)

COMMENTO ALLE LETTURE Commento a cura di don Mauro Manganozzi La passione di Gesù è un dramma umano. La storia della passione è magistrale, una sceneggiatura di arte sopraffina, che tiene attaccati al racconto fino al suo epilogo. Da una parte Gesù che porta con sé i vessilli della giustizia e ...
(continua)
Omelie.org (bambini)     (Omelia del 13-04-2014)

Con questa Domenica, detta delle Palme, ha inizio la Grande Settimana. Si chiama così perché è la settimana più importante dell'anno liturgico. Viene anche chiamata Settimana Santa, perché proprio in questi giorni si ricorda il dono di amore di Gesù per noi. Le vacanze della scuola sono un aiuto pe ...
(continua)
Wilma Chasseur     (Omelia del 13-04-2014)
Perché Gesù morì sulla croce?
Entriamo nella più grande settimana dell'anno. La più grande perché, liturgicamente, è addirittura santa. L'unica santa settimana dell'anno perché ricorda i fatti sconvolgenti della nostra salvezza. Quali palme dobbiamo stendere? Nel Vangelo delle Palme vediamo la folla che stende mantelli e p ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 13-04-2014)
Allora gli sputarono in faccia e lo percossero
Caino uccide Abele e il Signore lo rispetta nella sua dignità. Non vuole che nessuno lo tocchi, nessuno lo infastidisca, nessuno lo privi del suo onore. Non può essere vendicato, ucciso. Neanche può essere vilipeso, disprezzato, offeso. Adamo conobbe Eva sua moglie, che concepì e partorì Caino e di ...
(continua)
fr. Massimo Rossi     (Omelia del 13-04-2014)

Quest'oggi l'omelia non è prevista a motivo del lungo racconto del Vangelo. Fra gli innumerevoli aspetti che la Passione di Matteo offre alla nostra riflessione, ho scelto la domanda che gli Apostoli rivolgono a Gesù all'esordio del racconto: "Dove vuoi che prepariamo per te, perché tu possa mangia ...
(continua)
padre Gian Franco Scarpitta     (Omelia del 13-04-2014)
L'umiltà del Messia
Mi ricordo di una frase che mi disse, durante l'anno di Noviziato, il mio Direttore Spirituale: "Gian Franco, ricordati che tu non sarai mai come una banconota da 100.000 lire sulla quale tutti quanti si chinano, poveri o ricchi che siano, grandi o piccoli, colti o illetterati. Ci sarà sempre chi ti ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 13-04-2014)
Video commento a Mt 26,14-27.66
...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 13-04-2014)
Commento su Is 50, 6-7
"Ho presentato il mio dorso ai flagellatori, le mie guance a coloro che mi strappavano la barba; non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputi. Il Signore Dio mi assiste, per questo non resto svergognato, per questo rendo la mia faccia dura come pietra, sapendo di non restare confuso". Is 50 ...
(continua)
CPM-ITALIA Centri di Preparazione al Matrimonio (coppie - famiglie)     (Omelia del 13-04-2014)
Commento su Is 50,4-7;Sal 21;Fil 2,6-11;Mt 26,14-27,66
Prima "Osanna al Figlio di Davide" e dopo "Sia crocifisso", ma sempre umiltà e obbedienza. Colui che viene osannato al suo ingresso in Gerusalemme termina la sua straordinaria avventura appeso al legno della croce abbandonato da tutti: "Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato". La liturgia o ...
(continua)