LA CHIESA

      


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LITURGIA

> 13 Maggio 2011 <

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Per citazione
(es. Mt 28,1-20):
Per parola:




  Venerdì della III settimana di Pasqua

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Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Bianco
EP035 ;
Domenica dopo domenica, giorno dopo giorno questa parola è al centro della sua azione: "Prendete, questo è il mio corpo, questo è il mio sangue". E nessuno che non voglia attenuarlo, trasformandolo in un puro simbolo o ricordo, saprebbe spiegare ciò. È e resta il mistero della fede. Ma questo mistero sembra esercitare sempre meno il suo fascino. Piacciono di più le guarigioni miracolose con l'imposizione delle mani. Tuttavia, il Signore critica questo desiderio di miracoli spettacolari. Non è da questi che viene la salvezza, ma "colui che mangia la mia carne e beve il mio sangue avrà la vita eterna"...
Non siamo ancora riusciti a far comprendere l'intimo legame che Gesù voleva stabilire con la vita di ciascuno di noi. È ancora, per nostra colpa, assente dal mondo, dalle nostre vicende, dalle nostre storie... è ancora chiuso nei tabernacoli o relegato nei cieli!
Non può esserci, nella Chiesa, né meditazione né spiritualità se si occulta questo irritante mistero.


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Antifona d'ingresso
L'Agnello immolato
è degno di ricevere potenza e ricchezza
e sapienza e forza e onore. Alleluia. (Ap 5,12)


Colletta
Dio onnipotente,
che ci hai dato la grazia di conoscere
il lieto annunzio della risurrezione,
fa' che rinasciamo a vita nuova
per la forza del tuo Spirito di amore.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...




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Prima lettura

At 9,1-20
Egli è lo strumento che ho scelto per me, affinché porti il mio nome dinanzi alle nazioni.

Dagli Atti degli Apostoli

In quei giorni, Sàulo, spirando ancora minacce e stragi contro i discepoli del Signore, si presentò al sommo sacerdote e gli chiese lettere per le sinagoghe di Damàsco, al fine di essere autorizzato a condurre in catene a Gerusalemme tutti quelli che avesse trovato, uomini e donne, appartenenti a questa Via.
E avvenne che, mentre era in viaggio e stava per avvicinarsi a Damàsco, all'improvviso lo avvolse una luce dal cielo e, cadendo a terra, udì una voce che gli diceva: «Sàulo, Sàulo, perché mi perséguiti?». Rispose: «Chi sei, o Signore?». Ed egli: «Io sono Gesù, che tu perséguiti! Ma tu àlzati ed entra nella città e ti sarà detto ciò che devi fare».
Gli uomini che facevano il cammino con lui si erano fermati ammutoliti, sentendo la voce, ma non vedendo nessuno. Sàulo allora si alzò da terra, ma, aperti gli occhi, non vedeva nulla. Così, guidandolo per mano, lo condussero a Damàsco. Per tre giorni rimase cieco e non prese né cibo né bevanda.
C'era a Damàsco un discepolo di nome Ananìa. Il Signore in una visione gli disse: «Ananìa!». Rispose: «Eccomi, Signore!». E il Signore a lui: «Su, va' nella strada chiamata Diritta e cerca nella casa di Giuda un tale che ha nome Sàulo, di Tarso; ecco, sta pregando, e ha visto in visione un uomo, di nome Ananìa, venire a imporgli le mani perché recuperasse la vista». Rispose Ananìa: «Signore, riguardo a quest'uomo ho udito da molti quanto male ha fatto ai tuoi fedeli a Gerusalemme. Inoltre, qui egli ha l'autorizzazione dei capi dei sacerdoti di arrestare tutti quelli che invocano il tuo nome». Ma il Signore gli disse: «Va', perché egli è lo strumento che ho scelto per me, affinché porti il mio nome dinanzi alle nazioni, ai re e ai figli d'Israele; e io gli mostrerò quanto dovrà soffrire per il mio nome».
Allora Ananìa andò, entrò nella casa, gli impose le mani e disse: «Sàulo, fratello, mi ha mandato a te il Signore, quel Gesù che ti è apparso sulla strada che percorrevi, perché tu riacquisti la vista e sia colmato di Spirito Santo». E subito gli caddero dagli occhi come delle squame e recuperò la vista. Si alzò e venne battezzato, poi prese cibo e le forze gli ritornarono.
Rimase alcuni giorni insieme ai discepoli che erano a Damàsco, e subito nelle sinagoghe annunciava che Gesù è il Figlio di Dio.

Parola di Dio






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Salmo responsoriale

Sal 116

Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo.

Genti tutte, lodate il Signore,
popoli tutti, cantate la sua lode.

Perché forte è il suo amore per noi
e la fedeltà del Signore dura per sempre.



Canto al Vangelo (Gv 6,56)
Alleluia, alleluia.
Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue
rimane in me e io in lui, dice il Signore.
Alleluia.


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Vangelo

Gv 6,52-59
La mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda.


+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?».
Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell'ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda.
Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me.
Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».
Gesù disse queste cose, insegnando nella sinagoga a Cafàrnao.

Parola del Signore





Preghiera dei fedeli
Gesù si è manifestato a Paolo come il Signore perseguitato nei fratelli credenti, per inculcarci il senso del corpo mistico. La nostra preghiera diventa universale, dicendo:
Signore della gloria, salva tutti gli uomini.

- Per la Chiesa, perchè rimanga sempre in stato di conversione vera, e lo manifesti in tutte le sue strutture e le sue opere. Preghiamo.
- Per tutti coloro che continuano a perseguitare i credenti, perchè la luce del Signore risorto li folgori anche attraverso la testimonianza eroica dei martiri. Preghiamo.
- Per le istituzioni e le iniziative catecumenali delle nostre comunità, create per l'evangelizzazione dei credenti, perchè siano veramente ispirate al modello biblico della Chiesa delle origini. Preghiamo.
- Per i giovani dei nostri gruppi ecclesiali, perchè si accostino con frequenza all'eucaristia, e da essa siano stimolati a una più profonda comunione tra di loro e a una disponibilità maggiore verso tutti. Preghiamo.
- Per noi che partecipiamo all'eucaristia, perchè facciamo di essa una rinnovata esperienza di comunione trinitaria ed ecclesiale. Preghiamo.
- Per i sacerdoti ostacolati e incompresi nella loro attività pastorale. Preghiamo.
- Per gli anziani della parrocchia. Preghiamo.

O Dio ineffabile nei tuoi disegni, che trasformi i persecutori in apostoli, suscita nella Chiesa una rinnovata testimonianza di fede eroica, perchè, come dalla morte di Stefano scaturì la conversione di Paolo, così dal seme dei nuovi martiri rifiorisca oggi una vita cristiana autentica. Per Cristo nostro Signore. Amen.










Preghiera sulle offerte
Santifica, o Dio, i doni che ti presentiamo
e trasforma in offerta perenne tutta la nostra vita
in unione alla vittima spirituale,
il tuo servo Gesù, unico sacrificio a te gradito.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

Oppure:
Santifica, o Dio, questi doni,
e accogliendo l'offerta della vittima spirituale,
trasforma tutti noi in sacrificio perenne a te gradito.
Per Cristo nostro Signore.





PREFAZIO PASQUALE III
Cristo sempre vive e intercede per noi

È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
proclamare sempre la tua gloria, o Signore,
e soprattutto esaltarti in questo tempo
nel quale Cristo, nostra Pasqua, si è immolato.
Egli continua a offrirsi per noi
e intercede come nostro avvocato:
sacrificato sulla croce più non muore,
e con i segni della passione vive immortale.
Per questo mistero, nella pienezza della gioia pasquale,
l'umanità esulta su tutta la terra,
e con l'assemblea degli angeli e dei santi
canta l'inno della tua gloria: Santo...


Antifona di comunione
Il Cristo crocifisso è risorto dai morti
e ci ha redenti. Alleluia.

Oppure:
"Questo è il pane disceso dal cielo.
Chi mangia questo pane,
vivrà in eterno". Alleluia. (Gv 6,58)


Preghiera dopo la comunione
O Dio, che ci hai nutriti con questo sacramento,
ascolta la nostra umile preghiera:
il memoriale della Pasqua,
che Cristo tuo Figlio ci ha comandato di celebrare,
ci edifichi sempre nel vincolo della tua carità.
Per Cristo nostro Signore.

Oppure:
Santifica e rinnova, o Padre, i tuoi fedeli,
che hai convocato a questa mensa,
ed estendi a tutti gli uomini
la libertà e la pace conquistata sulla croce.
Per Cristo nostro Signore.


O M E L I E
a cura di
Qumran2.net

Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 10-05-2019)
Commento su Gv 6,52-57
?Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?». Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 10-05-2019)
Così anche colui che mangia me vivrà per me
Gesù rivela ai Giudei non solo la verità e realtà dell'Eucaristia, ma anche la sua finalità. Mai verità, realtà, finalità dovranno essere separate. Esse dovranno rimanere una cosa sola, se si vuole che il dono di Cristo Gesù produca veri frutti di vita eterna. Non si può ricevere l'Eucaristia se non ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 20-04-2018)
Commento su Gv 6, 56-57
?Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia di me vivrà per me.? Gv 6, 56-57 Come vivere questa Parola? Il termine dimora, tanto caro all'evangelista Giovanni, viene qui i ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 20-04-2018)
Colui che mangia me vivrà per me
Gesù vive per il Padre, portando a compimento nel suo corpo, nella sua anima, nel suo spirito, nel suo cuore tutte le parole del Padre, anche quelle che annunziavano la sua indicibile sofferenza, il suo olocausto per l'espiazione dei peccati. Venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo so ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 15-04-2016)
Commento su Gv 6, 55
«La mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda». Gv 6, 55 Come vivere questa Parola? Con un realismo sorprende - tanto che i Giudei se ne scandalizzano - Gesù afferma che il vero cibo e la vera bevanda sono la sua carne e il suo sangue. Egli ci invita ad una profonda adesione alla sua per ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 24-04-2015)

Gesù si è accalorato nel dibattito con la folla che lo cercava dopo la moltiplicazione dei pani e dei pesci. Ha scosso gli animi, ha invitato tutti ad una ricerca più profonda, ha indicato un percorso per saziare la fame e sete di felicità che tutti portiamo nel cuore, e, alla fine, ha parlato di un ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 24-04-2015)
La mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda
Quanto Gesù dice ai Giudei è sconvolgente. Viene dichiarata abolita tutta la legge antica sul sangue. Tutte le vittime dovevano essere sgozzate e anche gli animali le cui carni andavano mangiate. Il sangue era di Dio. Lo si versava o sul suo altare o nella terra. Berlo era già una condanna a morte. ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 24-04-2015)
Commento su Gv 6,52-57
"Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: "Come può costui darci la sua carne da mangiare?". Gesù disse loro: "In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 09-05-2014)

Siamo seri: chi conosce la cultura e la sensibilità del mondo ebraico contemporaneo a Gesù non può sussultare quando legge queste parole. Gesù sta cercando di raddrizzare la situazione, di portare i suoi ammiratori ad una profondità maggiore, di farli passare da una visione terrena della fede ad una ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 09-05-2014)
Come può costui darci la sua carne da mangiare?
I figli di Israele conoscevano le opere del Signore, sempre impensabili, inconcepibili per ogni mente creata. La roccia dona acqua. Il mare diviene terra asciutta. Il pane discende dal cielo. Una valle piena di ossa si trasforma in umanità nuova. La mano del Signore fu sopra di me e il Signore mi p ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 09-05-2014)
Commento su Gv 6, 52-54
«Come può costui darci la sua carne da mangiare? Gesù disse loro: "In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell'ultimo giorn ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 19-04-2013)
Commento su Gv 6,52-59
Ora esagera, il Signore, siamo seri. Ha chiesto alla folla di non cercare Dio per farsi riempire la pancia. Ha chiesto di fidarsi di lui e di credere in ciò che egli dice di Dio. Ha parlato di un Dio che sazia il cuore, che desidera intensamente comunicare all'uomo la sua stessa vita. Un Dio che chi ...
(continua)
Riccardo Ripoli     (Omelia del 19-04-2013)
La mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda
Carne e sangue. Si può pensare a qualcosa di più umano di questo? Carne e sangue rappresentano tutta la nostra essenza di uomini e donne: la carne che si lacera, che cresce, che muore; il sangue che scorre, che da linfa vitale, che sgorga dalle ferite. Anche la nostra anima, la spiritualità, il nost ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 19-04-2013)
Commento su Giovanni 6, 57
Colui che mangia me vivrà per me. Gv 6, 57 Come vivere questa parola? La parola scandalosa di Gesù colpisce i Giudei ( così Giovanni nel suo vangelo definisce gli oppositori di Gesù, quel gruppo composto da farisei, sadducei, leviti che amano provocarlo per cercare di accusarlo con le sue stess ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 19-04-2013)
Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda
Con divina saggezza e intelligenza di Spirito Santo, Gesù aveva spostato l'asse del suo discorso da sé al Padre. Aveva racchiuso se stesso e i Giudei nell'unica vera fede: quella da accordare al Padre, che dona Cristo ai Giudei e i Giudei a Cristo. Che Gesù sia il dono del Padre non soltanto ai Giud ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 27-04-2012)
Commento su Giovanni 6,52-59
Nutrirsi di Cristo, accedere a lui, partecipare alla sua vita divina ci spalanca alla vita eterna che, come dicevamo nei giorni scorsi, è già iniziata per ciascuno di noi. La vita che viviamo nella carne diventa, allora, il modo di scoprire la vita vera, la vita altra, quella nascosta nell'intima pr ...
(continua)