LA CHIESA

      


> e-mail    > chi siamo    > scripts e banners   > newsletters    > translate ita>eng

LITURGIA

> 13 Agosto 2011 <

Giovedì 11 Agosto 2011

Venerdì 12 Agosto 2011

Sabato 13 Agosto 2011

Domenica 14 Agosto 2011

Lunedì 15 Agosto 2011

Martedì 16 Agosto 2011

Mercoledì 17 Agosto 2011

Giovedì 18 Agosto 2011

Venerdì 19 Agosto 2011

Sabato 20 Agosto 2011


Cerca nella BIBBIA
Per citazione
(es. Mt 28,1-20):
Per parola:




  Sabato della XIX settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)

> Vai direttamente alle OMELIE 

Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde
DO196 ;
Nel dialogo tra Giosuè e il popolo riguardo al servizio del Signore Dio, alcune cose fanno meraviglia. La prima è che, dopo aver comandato agli Israeliti di servire il Signore, Giosuè lascia loro la scelta: "Se vi dispiace di servire il Signore, scegliete oggi chi volete servire", cioè qualche dio dei pagani. Poi, quando il popolo dichiara di voler servire Jahvè, il Signore d'Israele che l'ha liberato dalla schiavitù, Giosuè, invece di approvare questa giusta decisione, prende a impugnarla, tiene un discorso dissuasivo: "Voi non potrete servire il Signore", sarà troppo difficile, anzi sarà pericoloso, perché il Signore, in caso di infedeltà, "si volterà contro di voi, vi farà del male e vi consumerà".
Perché questo atteggiamento? Perché Giosuè vuol evitare il rischio di un impegno superficiale da parte degli Israeliti, un impegno che non reggerebbe alla prima difficoltà.
Accettare di entrare in un rapporto di alleanza con Dio non è una cosa da poco, non si tratta di una cerimonia esterna, senza conseguenze per la vita, che si dimentica appena è finita. Si tratta invece di un impegno radicale, che deve coinvolgere tutta la persona, in tutte le sue attività, in tutti i suoi pensieri, in tutte le sue aspirazioni. Nessuno è costretto a prendere questo impegno; Dio rispetta la libertà, lui che ha creato l'uomo libero e lo vuole libero
Sa Dio che una costrizione non è degna dell'uomo, e non è degna di Dio.
Ciascuno è quindi libero di scegliere, anche una via di perdizione. Però chi si impegna ad entrare in alleanza con Dio deve farlo sul serio. La dignità della persona umana sta precisamente nella capacità di prendere impegni seri e di mantenerli. Così fu rinnovata a Sichem l'alleanza del Sinai.
Noi cristiani siamo invitati a rinnovare ogni anno, nella veglia pasquale del Sabato Santo, i nostri impegni battesimali: rinunciare risolutamente a tutte le attrattive torbide e ambigue, a tutte le idolatrie del denaro, del sesso, del potere, a tutto ciò che in fondo è indegno della nostra umanità. Siamo invitati ad accogliere in pieno la luce di Dio nella nostra vita, il desiderio di Dio sulla nostra esistenza, l'amore di Dio. Siamo invitati a fondare tutto sulla relazione con Dio, che dà la vera libertà interiore, rende accoglienti, semplici, permette i rapporti più sinceri, più cordiali con gli altri.
Chi riceve l'amore che viene da Dio è sempre spinto a diffondere questo amore generosamente e umilmente.
Nel Vangelo di oggi vediamo che Gesù, essendo completamente disponibile all'amore proveniente dal cuore del Padre, era accogliente verso tutti e in particolare con i bambini, i quali non hanno le complicazioni degli adulti cresciuti male.
Torniamo quindi ai nostri impegni battesimali, per vivere una vita nuova, luminosa, quali figli di Dio carissimi, camminando nella carità come Cristo ci ha amati e ha dato se stesso per noi.








Ricevi la Liturgia via mail >
Ascolta il Vangelo >

Antifona d'ingresso
Sii fedele, Signore, alla tua alleanza,
non dimenticare mai la vita dei tuoi poveri.
Sorgi, Signore, difendi la tua causa,
non dimenticare le suppliche di coloro che t'invocano. (Sal 74,20.19.22.23)



Colletta
Dio onnipotente ed eterno,
che ci dai il privilegio di chiamarti Padre,
fa' crescere in noi lo spirito di figli adottivi,
perché possiamo entrare
nell'eredità che ci hai promesso.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...




>

Prima lettura

Gs 24,14-29
Sceglietevi oggi chi servire.

Dal libro di Giosuè

In quei giorni, Giosuè disse al popolo: «Ora, dunque, temete il Signore e servitelo con integrità e fedeltà. Eliminate gli dèi che i vostri padri hanno servito oltre il Fiume e in Egitto e servite il Signore. Se sembra male ai vostri occhi servire il Signore, sceglietevi oggi chi servire: se gli dèi che i vostri padri hanno servito oltre il Fiume oppure gli dèi degli Amorrei, nel cui territorio abitate. Quanto a me e alla mia casa, serviremo il Signore».
Il popolo rispose: «Lontano da noi abbandonare il Signore per servire altri dèi! Poiché è il Signore, nostro Dio, che ha fatto salire noi e i padri nostri dalla terra d'Egitto, dalla condizione servile; egli ha compiuto quei grandi segni dinanzi ai nostri occhi e ci ha custodito per tutto il cammino che abbiamo percorso e in mezzo a tutti i popoli fra i quali siamo passati. Il Signore ha scacciato dinanzi a noi tutti questi popoli e gli Amorrei che abitavano la terra. Perciò anche noi serviremo il Signore, perché egli è il nostro Dio».
Giosuè disse al popolo: «Voi non potete servire il Signore, perché è un Dio santo, è un Dio geloso; egli non perdonerà le vostre trasgressioni e i vostri peccati. Se abbandonerete il Signore e servirete dèi stranieri, egli vi si volterà contro e, dopo avervi fatto tanto bene, vi farà del male e vi annienterà». Il popolo rispose a Giosuè: «No! Noi serviremo il Signore».
Giosuè disse allora al popolo: «Voi siete testimoni contro voi stessi, che vi siete scelti il Signore per servirlo!». Risposero: «Siamo testimoni!».
«Eliminate allora gli dèi degli stranieri, che sono in mezzo a voi, e rivolgete il vostro cuore al Signore, Dio d'Israele!».
Il popolo rispose a Giosuè: «Noi serviremo il Signore, nostro Dio, e ascolteremo la sua voce!». Giosuè in quel giorno concluse un'alleanza per il popolo e gli diede uno statuto e una legge a Sichem. Scrisse queste parole nel libro della legge di Dio. Prese una grande pietra e la rizzò là, sotto la quercia che era nel santuario del Signore. Infine, Giosuè disse a tutto il popolo: «Ecco: questa pietra sarà una testimonianza per noi, perché essa ha udito tutte le parole che il Signore ci ha detto; essa servirà quindi da testimonianza per voi, perché non rinneghiate il vostro Dio». Poi Giosuè congedò il popolo, ciascuno alla sua eredità.
Dopo questi fatti, Giosuè figlio di Nun, servo del Signore, morì a centodieci anni.

Parola di Dio







>

Salmo responsoriale

Sal 15

Tu sei, Signore, mia parte di eredità.

Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.
Ho detto al Signore: «Il mio Signore sei tu».
Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:
nelle tue mani è la mia vita.

Benedico il Signore che mi ha dato consiglio;
anche di notte il mio animo mi istruisce.
Io pongo sempre davanti a me il Signore,
sta alla mia destra, non potrò vacillare.

Mi indicherai il sentiero della vita,
gioia piena alla tua presenza,
dolcezza senza fine alla tua destra.











Canto al Vangelo (Mt 11,25)
Alleluia, alleluia.
Ti rendo lode, Padre,
Signore del cielo e della terra,
perché ai piccoli hai rivelato i misteri del Regno.
Alleluia.


>

Vangelo

Mt 19,13-15
Non impedite che i bambini vengano a me; a chi è come loro, infatti, appartiene il regno dei cieli.


+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, furono portati a Gesù dei bambini perché imponesse loro le mani e pregasse; ma i discepoli li rimproverarono.
Gesù però disse: «Lasciateli, non impedite che i bambini vengano a me; a chi è come loro, infatti, appartiene il regno dei cieli».
E, dopo avere imposto loro le mani, andò via di là.

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Invochiamo con fiducia e semplicità il nostro Padre celeste che apre il regno della sua grazia ai piccoli. Preghiamo insieme e diciamo:
Benedici i tuoi figli, o Signore.

Per la Chiesa nostra madre, perché esprima l'amore di Dio verso i piccoli, gli umili e gli abbandonati. Preghiamo:
Per i paesi sottosviluppati, perché con l'aiuto di tutta l'umanità possano garantire all'infanzia nutrimento ed educazione. Preghiamo:
Per i genitori cristiani, perché non facciano come gli apostoli che allontanavano i bambini da Gesù, ma li aiutino con amore a conoscere e ad amare Dio. Preghiamo:
Per gli istituti e le organizzazioni che lavorano per l'infanzia, perché vivano la loro missione come provvidenza di Dio all'umanità. Preghiamo:
Per noi qui presenti, perché ci sforziamo di essere più semplici, così da accogliere con gioia e stupore i doni che il Signore ci dà ogni giorno. Preghiamo:
Per le famiglie in difficoltà per una nuova gravidanza.
Per i consultori familiari.

Esaudisci con benevolenza le nostre domande, Signore, e accresci in noi la fiducia filiale nel tuo amore di Padre e nella tua provvidenza. Per Cristo nostro Signore. Amen.


Preghiera sulle offerte
Accogli con bontà, Signore, questi doni
che tu stesso hai posto nelle mani della tua Chiesa,
e con la tua potenza trasformali per noi
in sacramento di salvezza.
Per Cristo nostro Signore.


Antifona di comunione
Gerusalemme, loda il Signore,
egli ti sazia con fiore di frumento. (Sal 147,12.14)


Preghiera dopo la comunione
La partecipazione a questi sacramenti
salvi il tuo popolo, Signore,
e lo confermi nella luce della tua verità.
Per Cristo nostro Signore.



O M E L I E
a cura di
Qumran2.net

Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 19-08-2017)
Dopo avere imposto loro le mani, andò via di là
Nella Scrittura Antica i bambini erano dati e portati a Dio, perché divenissero figli della promessa all'ottavo giorno dalla loro nascita. La circoncisione li faceva figli di Abramo. Disse Dio ad Abramo: «Da parte tua devi osservare la mia alleanza, tu e la tua discendenza dopo di te, di generazion ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 16-08-2014)

Come un cerchio che si chiude, nuovamente troviamo i bambini come protagonisti della pagina di vangelo di oggi. Siamo chiamati a diventare bambini per fare esperienza di tenerezza e diventare capaci di perdonare e di vivere da perdonati. E ci vuole un cuore da bambini per imparare a stupirci delle g ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 17-08-2013)
Commento su Mt 19,13-15
Non impediamo che i bambini vadano a Gesù! Non facciamo anche noi come gli zelanti apostoli che considerano il chiasso dei bambini un inopportuno disturbo per il grande rabbino mistico! Non impediamo ai bambini di accostarsi al Signore, proponendo loro delle liturgie incomprensibili e noiose, delle ...
(continua)
Riccardo Ripoli     (Omelia del 17-08-2013)
I discepoli li sgridavano
A volte perdiamo di vista le cose importanti e di sostanza per inseguire una correttezza che spesso è solo formale. Molte persone si sposano, mettono su famiglia, un bambino, due bambini. Lavoriamo per mantenere questo nuovo nucleo, poi pian piano si inizia a lavorare sempre più per inseguire sogni ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 17-08-2013)
Non impedite che i bambini vengano a me
Nell'Antico Testamento dei bambini a servizio del Signore si parla solo del giovane Samuele, consacrato dalla madre al Signore prima ancora che fosse concepito. Il giovane Samuele serviva il Signore alla presenza di Eli. La parola del Signore era rara in quei giorni, le visioni non erano frequent ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 18-08-2012)
Commento su Matteo 19,13-15
I bambini fanno rumore, ovvio. Soprattutto in chiesa, durante le nostre funzioni. E più sono piccoli e più sono fastidiosi, si permettono magari di piangere disperati proprio nei momenti mistici della celebrazione. E poi questi bambini che non vengono a messa se non perché "obbligati" dai parroci! C ...
(continua)