LA CHIESA

      


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LITURGIA

> 2 Settembre 2011 <

Mercoledì 31 Agosto 2011

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(es. Mt 28,1-20):
Per parola:




  Venerdì della XXII settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)

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Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde
DO225 ;
La gloria di Cristo si è rivelata pienamente nel suo mistero pasquale, mediante la sua passione e risurrezione. Nella sua passione infatti Gesù si è manifestato Figlio di Dio perché ha adempiuto con perfetto amore filiale tutto il disegno salvifico del Padre; ha glorificato il Padre ed è stato glorificato dal Padre come aveva chiesto nella sua preghiera sacerdotale (Gv 17, 1). La gloria divina è la gloria di amare; Gesù, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine, cioè sino all'estrema possibilità, infatti non c'è amore più grande di quello che consiste nel dare la propria vita per le persone amate (cfr. Gv 15, 13).
Questa gloria divina si è poi manifestata con la risurrezione di Cristo, vittoria completa del Figlio prediletto sulla morte e sul male.
Così gli Apostoli ricevettero la pienezza della rivelazione. Non furono però subito capaci di esprimerne tutte le ricchezze. Quando un'esperienza di vita è completamente nuova, inedita, non è possibile esprimerla subito in modo soddisfacente; mancano le parole, solo a poco a poco si riesce ad adattare il linguaggio alla realtà vissuta.
Per quanto concerne la gloria filiale di Cristo, il Nuovo Testamento ci mostra questo genere di progresso e gli sforzi fatti per esprimerla sempre meglio. All'inizio la catechesi apostolica disponeva soltanto di alcune formule brevi: "Gesù è Signore", "Gesù è il Cristo, il Figlio del Dio vivente"... Poi il contenuto densissimo di queste formule venne esplicitato, ad esempio nell'esordio della lettera agli Ebrei, oppure nel prologo del quarto Vangelo, o ancora nel passo splendido della lettera ai Colossesi che leggiamo nella liturgia di oggi. San Paolo vi esprime la gloria divina di Cristo sotto un duplice aspetto. Afferma prima la sua preesistenza e la sua superiorità su tutta la creazione, comprese le creature la cui grandezza affascinava allora le menti, cioè gli esseri celesti, chiamati con nomi impressionanti: Troni, Dominazioni, Principati e Potestà. Poi, nella seconda parte, proclama il primato di Cristo nell'ordine della redenzione e della riconciliazione: Cristo, il primo risuscitato, Cristo capo del corpo, cioè della Chiesa. Le espressioni sono molto forti, nella prima come nella seconda parte: "Tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui". Cristo sta all'inizio e sta alla fine di tutto. "Egli è prima di tutte le cose e tutte sussistono in lui", non hanno consistenza al di fuori di lui. E qui Paolo precisa che anche i Troni, le Dominazioni, i Principati, le Potestà sono stati creati per mezzo di lui, quindi gli sono sottomessi. il fascino che esercitava il pensiero di questi esseri non doveva indurre i cristiani a errori: Cristo è il solo Signore.
Meditiamolo dunque con grande gioia nel cuore.




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Antifona d'ingresso
Abbi pietà di me, Signore,
perché ti invoco tutto il giorno:
tu sei buono e pronto al perdono,
sei pieno di misericordia con chi ti invoca. (Sal 86,3.5)



Colletta
O Dio, nostro Padre,
unica fonte di ogni dono perfetto,
suscita in noi l'amore per te e ravviva la nostra fede,
perché si sviluppi in noi il germe del bene
e con il tuo aiuto maturi fino alla sua pienezza.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...




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Prima lettura

Col 1,15-20
Tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Colossési

Cristo Gesù è immagine del Dio invisibile,
primogenito di tutta la creazione,
perché in lui furono create tutte le cose
nei cieli e sulla terra,
quelle visibili e quelle invisibili:
Troni, Dominazioni,
Principati e Potenze.
Tutte le cose sono state create
per mezzo di lui e in vista di lui.
Egli è prima di tutte le cose
e tutte in lui sussistono.
Egli è anche il capo del corpo, della Chiesa.
Egli è principio,
primogenito di quelli che risorgono dai morti,
perché sia lui ad avere il primato su tutte le cose.
È piaciuto infatti a Dio
che abiti in lui tutta la pienezza
e che per mezzo di lui e in vista di lui
siano riconciliate tutte le cose,
avendo pacificato con il sangue della sua croce
sia le cose che stanno sulla terra,
sia quelle che stanno nei cieli.

Parola di Dio






















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Salmo responsoriale

Sal 99

Presentatevi al Signore con esultanza.

Acclamate il Signore, voi tutti della terra,
servite il Signore nella gioia,
presentatevi a lui con esultanza

Riconoscete che solo il Signore è Dio:
egli ci ha fatti e noi siamo suoi,
suo popolo e gregge del suo pascolo.

Varcate le sue porte con inni di grazie,
i suoi atri con canti di lode,
lodatelo, benedite il suo nome.

Buono è il Signore,
il suo amore è per sempre,
la sua fedeltà di generazione in generazione.


Canto al Vangelo (Gv 8,12)
Alleluia, alleluia.
Io sono la luce del mondo, dice il Signore;
chi segue me avrà la luce della vita.
Alleluia.

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Vangelo

Lc 5,33-39
Quando lo sposo sarà loro tolto, allora in quei giorni digiuneranno.


+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, i farisei e i loro scribi dissero a Gesù: «I discepoli di Giovanni digiunano spesso e fanno preghiere, così pure i discepoli dei farisei; i tuoi invece mangiano e bevono!».
Gesù rispose loro: «Potete forse far digiunare gli invitati a nozze quando lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto: allora in quei giorni digiuneranno».
Diceva loro anche una parabola: «Nessuno strappa un pezzo da un vestito nuovo per metterlo su un vestito vecchio; altrimenti il nuovo lo strappa e al vecchio non si adatta il pezzo preso dal nuovo. E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi; altrimenti il vino nuovo spaccherà gli otri, si spanderà e gli otri andranno perduti. Il vino nuovo bisogna versarlo in otri nuovi. Nessuno poi che beve il vino vecchio desidera il nuovo, perché dice: "Il vecchio è gradevole!"».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Il messaggio di Cristo ci chiede di vivere la fede rinnovando il nostro cuore con umiltà. Preghiamo quindi il Padre perché ci trasformi secondo la sua volontà, dicendo:
Ascoltaci, o Signore.

Perché nella chiesa ci siano sempre pastori ricchi di fede e aperti ai segni dei tempi, capaci di trasmettere il vangelo nella novità dello Spirito. Preghiamo:
Perché tutti i cristiani riconoscano nella conversione del cuore e nell'amore al prossimo, le qualità che rendono sempre attuale la fede. Preghiamo:
Perché coloro che abitano nelle società ricche e opulente non dimentichino i valori evangelici della sobrietà e del digiuno a beneficio dei più poveri. Preghiamo:
Perché ci asteniamo dal pronunciare e diffondere, con troppa facilità, giudizi e pareri, ma ci sentiamo fratelli con tutti quelli che con onestà e sofferenza ricercano la verità. Preghiamo:
Perché noi, componenti di questa comunità, viviamo e celebriamo con gioia la domenica, per testimoniare che il Cristo è vivo e operante nel mondo. Preghiamo:
Per chi è triste e senza speranza.
Perché sappiamo soffrire con chi soffre.

O Dio, che in Gesù Cristo hai voluto manifestarti visibilmente agli uomini, rafforza la nostra fede, perché l'eucaristia che celebriamo ci riempia di gioia per l'incontro con lo Sposo, che vive e regna nei secoli eterni. Amen.


Preghiera sulle offerte
Santifica, Signore, l'offerta che ti presentiamo,
e compi in noi con la potenza del tuo Spirito
la redenzione che si attua nel mistero.
Per Cristo nostro Signore.


Antifona di comunione
Quant'è grande la tua bontà, Signore! La riservi per quelli che ti temono. (Sal 31,20)

Oppure:
Beati gli operatori di pace: saranno chiamati figli di Dio. Beati i perseguitati per causa della giustizia: di essi è il regno dei cieli. (Mt 5,9-10)


Preghiera dopo la comunione
O Signore, che ci hai nutriti alla tua mensa,
fa' che questo sacramento ci rafforzi nel tuo amore
e ci spinga a servirti nei nostri fratelli.
Per Cristo nostro Signore.


O M E L I E
a cura di
Qumran2.net

don Nicola Salsa     (Omelia del 06-09-2019)
Gesù e la forza di cambiare
...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 02-09-2016)
Nessuno poi che beve il vino vecchio desidera il nuovo
Modello di un cammino perennemente nuovo è San Paolo. Lui reputa il vino vecchio nel quale aveva vissuto prima di conoscere Cristo Gesù e per la cui difesa stava distruggendo la Chiesa di Dio, una spazzatura, qualcosa di cui disfarsi dinanzi alla sublimità della conoscenza di Gesù Signore. La sua vi ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 04-09-2015)

Quanto è difficile staccarsi dalle nostre abitudini religiose! Anche quelle apparentemente sane e sante... Anche quelle cattoliche e che ci hanno insegnato. Non basta sovrapporre la novità del Vangelo a ciò che pensiamo di credere: ci è necessaria un'autentica conversione del cuore, un cambiamento r ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 04-09-2015)
Il vecchio è gradevole!
Il cammino nella perenne novità della volontà di Dio obbliga a lasciare ogni giorno ciò che è stato ieri, perché ci si aggiorni sulla Parola che oggi il Signore fa risuonare al nostro cuore, perché noi la viviamo, donandole consistenza e realtà storica. Questo cammino stanca. È sufficiente qualche d ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 05-09-2014)

È inutile illudersi: non possiamo accogliere il vino nuovo del vangelo negli otri del vecchio pensiero religioso. Pensiero che ci è connaturale, fatto di sante abitudini, di qualche tradizione, e di ripetizioni automatiche. Anche fra noi cattolici. Paradossalmente noi discepoli del Signore rischiamo ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 05-09-2014)
Allora in quei giorni digiuneranno
Gesù insegna una dottrina nuova con autorità. Conduce una vita conformemente alla verità che insegna. Il mondo religioso nel quale vive è incarcerato in una religiosità fatta di molti atti esteriori, che tolgono il respiro all'anima, alla mente, al cuore. Non c'è spazio in essa per le mozioni del cu ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 06-09-2013)
Commento su Lc 5,33-39
È difficile convertirsi, siamo onesti, tanto più difficile quando siamo convinti di essere nel giusto e di avere bisogno, al massimo, di una piccola revisione di facciata. La Chiesa, poi, noi Chiesa, su questo siamo abilissimi: appellandoci ai principi assoluti e alla Tradizione continuiamo a reiter ...
(continua)
Movimento Apostolico - rito romano     (Omelia del 06-09-2013)
Il vino nuovo bisogna versarlo in otri nuovi
Il digiuno è pratica religiosa antica, risalente alla notte dei tempi, mai però voluta direttamente da Dio, da Lui comandata. Celebre è il digiuno di Mosè sul monte. Ricòrdati, non dimenticare, come hai provocato all'ira il Signore, tuo Dio, nel deserto. Da quando usciste dalla terra d'Egitto fin ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 06-09-2013)
Commento su Luca 5, 38
Il vino nuovo bisogna metterlo in otri nuovi. Lc 5, 38 Come vivere questa Parola? Questa Parola sapienziale viene pronunciata da Gesù quando Scribi e Farisei (i perpetui suoi oppositori) gli buttano in faccia la loro critica corrosiva circa il digiuno. Ci tengono a dire che, mentre i discepoli di ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 07-09-2012)
Commento su Luca 5,33-39
La novità del Regno è imperiosa, dinamica, folgorante. Come immaginare di sovrapporla alle vecchie abitudini religiose? Come pensare di mettere il vino giovane, ancora in fermentazione, in vecchie botti? Eppure anche noi facciamo così, spesso: infarciti di una religiosità (cattolica!) piena di abitu ...
(continua)