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Grado della Celebrazione: Memoria Colore liturgico: Bianco
Scheda Agiografica: San Giovanni Crisostomo S0913 ; DO242
Il Crisostomo (Antiochia c. 349 - Comana sul Mar Nero 14 settembre 407) fu annunziatore fedele della parola di Dio, come presbitero ad Antiochia (386-397) e come vescovo a Costantinopoli (397-404). Qui si dedicò all'evangelizzazione e alla catechesi, all'opera liturgica, caritativa e missionaria. L'anafora eucaristica da lui rielaborata in forma definitiva sull'antico schema antiocheno è ancor oggi la più diffusa in tutto l'Oriente. La sua predicazione nel campo morale e sociale gli procurò dure opposizioni e infine l'esilio (404-407), dove morì. Nella sua opera di maestro e dottore ha rilievo il commento alle Scritture, specialmente alle lettere paoline, e il suo contributo alla dottrina eucaristica.
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Antifona d'ingresso
Il Signore gli ha aperto la bocca
in mezzo alla sua Chiesa;
lo ha colmato dello Spirito di sapienza e d'intelletto;
lo ha rivestito di un manto di gloria.
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Colletta
O Dio, sostegno e forza di chi spera in te,
che ci hai dato in san Giovanni Crisostomo
un vescovo mirabile per l'eloquenza
e per l'invitta costanza nelle persecuzioni,
fa' che il popolo cristiano,
illuminato dalla sua dottrina,
sappia imitare la sua fortezza evangelica.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
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Prima lettura
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1Tm 3,1-13
Bisogna che il vescovo sia irreprensibile; allo stesso modo i diaconi conservino il mistero della fede in una coscienza pura.
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Dalla prima lettera di san Paolo apostolo a Timòteo
Figlio mio, questa parola è degna di fede: se uno aspira all'episcopato, desidera un nobile lavoro. Bisogna dunque che il vescovo sia irreprensibile, marito di una sola donna, sobrio, prudente, dignitoso, ospitale, capace di insegnare, non dedito al vino, non violento ma benevolo, non litigioso, non attaccato al denaro. Sappia guidare bene la propria famiglia e abbia figli sottomessi e rispettosi, perché, se uno non sa guidare la propria famiglia, come potrà aver cura della Chiesa di Dio? Inoltre non sia un convertito da poco tempo, perché, accecato dall'orgoglio, non cada nella stessa condanna del diavolo. È necessario che egli goda buona stima presso quelli che sono fuori della comunità, per non cadere in discredito e nelle insidie del demonio.
Allo stesso modo i diaconi siano persone degne e sincere nel parlare, moderati nell'uso del vino e non avidi di guadagni disonesti, e conservino il mistero della fede in una coscienza pura. Perciò siano prima sottoposti a una prova e poi, se trovati irreprensibili, siano ammessi al loro servizio. Allo stesso modo le donne siano persone degne, non maldicenti, sobrie, fedeli in tutto. I diaconi siano mariti di una sola donna e capaci di guidare bene i figli e le proprie famiglie. Coloro infatti che avranno esercitato bene il loro ministero, si acquisteranno un grado degno di onore e un grande coraggio nella fede in Cristo Gesù.
Parola di Dio
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Salmo responsoriale
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Sal 100
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Camminerò con cuore innocente.
Amore e giustizia io voglio cantare,
voglio cantare inni a te, Signore.
Agirò con saggezza nella via dell'innocenza:
quando a me verrai?
Camminerò con cuore innocente
dentro la mia casa.
Non sopporterò davanti ai miei occhi azioni malvagie,
detesto chi compie delitti: non mi starà vicino.
Chi calunnia in segreto il suo prossimo
io lo ridurrò al silenzio;
chi ha occhio altero e cuore superbo
non lo potrò sopportare.
I miei occhi sono rivolti ai fedeli del paese
perché restino accanto a me:
chi cammina nella via dell'innocenza,
costui sarà al mio servizio.
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Canto al Vangelo (Lc 7,16)
Alleluia, alleluia.
Un grande profeta è sorto tra noi,
Dio ha visitato il suo popolo.
Alleluia.
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Lc 7,11-17
Ragazzo, dico a te, alzati!
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Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù si recò in una città chiamata Nain, e con lui camminavano i suoi discepoli e una grande folla.
Quando fu vicino alla porta della città, ecco, veniva portato alla tomba un morto, unico figlio di una madre rimasta vedova; e molta gente della città era con lei.
Vedendola, il Signore fu preso da grande compassione per lei e le disse: «Non piangere!». Si avvicinò e toccò la bara, mentre i portatori si fermarono. Poi disse: «Ragazzo, dico a te, àlzati!». Il morto si mise seduto e cominciò a parlare. Ed egli lo restituì a sua madre.
Tutti furono presi da timore e glorificavano Dio, dicendo: «Un grande profeta è sorto tra noi», e: «Dio ha visitato il suo popolo». Questa fama di lui si diffuse per tutta quanta la Giudea e in tutta la regione circostante.
Parola del Signore
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Preghiera dei fedeli
Il Signore, amante della vita, è il Dio che salva. Perciò ci rivolgiamo a lui con fiducia, dicendo:
Visita il tuo popolo, Signore.
Perché la Chiesa cresca come un organismo libero e armonioso alla statura perfetta di Cristo, strumento di vita per il mondo. Preghiamo:
Perché i ministri e i pastori trovino nell'intimità col Cristo, la fonte gioiosa della loro fede e del loro darsi agli altri, in purezza e povertà. Preghiamo:
Perché, a imitazione della paternità celeste, i padri di famiglia non disgiungano l'autorità dalla benevolenza. Preghiamo:
Perché coloro che hanno oltrepassato le soglie della vita, vedano fin d'ora il volto splendente di Cristo. Preghiamo:
Perché questa eucaristia sia la nostra lode al Padre che con Cristo visita ogni giorno il suo popolo. Preghiamo:
Per gli orfani e le vedove.
Per chi, oggi, si accosta al sacramento della riconciliazione.
O Signore, salvezza di chi spera in te, fà che la tua lode risuoni in terra come nei cieli, perché ci hai dato come amico e salvatore il Signore nostro Gesù Cristo, che con te vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.
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Preghiera sulle offerte
Accetta, Signore, il sacrificio,
che ti offriamo con gioia
nel ricordo di san Giovanni Crisostomo,
e fa' che secondo il suo insegnamento
uniamo all'offerta eucaristica
il dono di tutta la nostra vita.
Per Cristo nostro Signore.
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Antifona di comunione
Il buon pastore dona la vita
per il suo gregge. (cf. Gv 10,11)
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Preghiera dopo la comunione
O Signore, il mistero eucaristico,
che ha riunito la tua Chiesa
nella gloriosa memoria di san Giovanni Crisostomo,
ci confermi nel tuo amore
e ci renda fedeli testimoni della tua verità.
Per Cristo nostro Signore.
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don Nicola Salsa (Omelia del 17-09-2019)
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Credo perché Gesù è degno della mia fiducia
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(continua)
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Movimento Apostolico - rito romano (Omelia del 17-09-2019)
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Ragazzo, dico a te, àlzati!
Si prenda un chiodo dalle grandi dimensioni e lo si accostati al fuoco. Con esso non si può perforare un legno dal grande spessore. Non è sufficientemente arroventato. Più il chiodo è rovente e più riesce a penetrare nel legno se spinto in esso. Elia è ferro nel fuoco, ma non è fuoco. Ha bisogno di ...
(continua)
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Movimento Apostolico - rito romano (Omelia del 13-09-2016)
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Dio ha visitato il suo popolo
La vedova di Sarepta confessa che la vera parola di Dio è in Elia e che lui è uomo di Dio non dopo il miracolo della farina e dell'olio, bensì dopo che il profeta le aveva risuscitato il Figlio. Mai prima era avvenuto un miracolo così grande.
In seguito accadde che il figlio della padrona di casa s ...
(continua)
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Paolo Curtaz (Omelia del 16-09-2014)
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Nain, la fiorita. Un piccolo villaggio immerso nelle colline poco distante da Nazareth. Ma la fiorita è appassita: un grave lutto ha colpito la piccola comunità. Gesù assiste alla scena di un funerale: un figlio unico di madre vedova viene condotto fuori dal villaggio per essere sepolto. Figlio unic ...
(continua)
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Movimento Apostolico - rito romano (Omelia del 16-09-2014)
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Il morto si mise seduto e cominciò a parlare
Sempre il confronto fa la differenza. La differenza è essenza della persona. Elia ed Eliseo sono profeti del Dio vivente. Sono i primi e gli unici ad operare una risurrezione.
In seguito accadde che il figlio della padrona di casa si ammalò. La sua malattia si aggravò tanto che egli cessò di respir ...
(continua)
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Casa di Preghiera San Biagio FMA (Omelia del 16-09-2014)
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Commento su 1Cor 12,27
"Voi siete corpo di Cristo e ognuno, secondo la propria parte, sue membra"
1 Cor 12,27
Come vivere questa Parola?
La Liturgia ci aiuta a vivere quella ricchezza della Chiesa che sono i suoi Santi. Cornelio e Cipriano non solo furono generosi pastori nella Chiesa primitiva ma testimoniarono la lor ...
(continua)
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Paolo Curtaz (Omelia del 17-09-2013)
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Commento su Lc 7,11-17
Il funerale del figlio unico di madre vedova: sembra l'inizio di un film horror! Esiste un dolore più grande? No, certo: perciò Luca sintetizza in questo miracolo l'opera di salvezza del Signore Gesù. Il dolore è una cosa seria, inutile banalizzarlo: Gesù ha resuscitato questo ragazzo riconsegnandol ...
(continua)
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Casa di Preghiera San Biagio FMA (Omelia del 17-09-2013)
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Commento su Luca 7, 14-15
Poi disse: «Ragazzo, dico a te, àlzati!». Il morto si mise seduto e cominciò a parlare. Ed egli lo restituì a sua madre.
Lc 7, 14-15
Come vivere questa Parola?
Gesù e la morte
Il viaggio che Gesù fa nella terra di Israele sembra preoccupato non tanto di mete geografiche da raggiungere, quanto ...
(continua)
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Movimento Apostolico - rito romano (Omelia del 17-09-2013)
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Un grande profeta è sorto tra noi
Dalla Scrittura Antica Elia è ricordato come il grande profeta del Dio vivente. Grande nelle parole e grande nelle opere, nei segni o prodigi. Di Lui così parla il Siracide.
Allora sorse Elia profeta, come un fuoco; la sua parola bruciava come fiaccola. Egli fece venire su di loro la carestia e c ...
(continua)
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Paolo Curtaz (Omelia del 18-09-2012)
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Commento su Luca 7,11-17
Il dolore innocente è l'unica seria obiezione all'esistenza di un Dio buono. Se Dio fosse come molti cattolici lo immaginano, lunatico e impietoso, allora tutto si spiegherebbe. Ma per chi, come noi, crede fino in fondo alla bontà del Dio annunciato da Cristo, diventa difficile spiegare il dolore in ...
(continua)
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