LA CHIESA

      


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LITURGIA

> 30 Maggio 2012 <

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(es. Mt 28,1-20):
Per parola:




  Mercoledì della VIII settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)

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Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde
PO083 ;
Nel Vangelo di oggi ascoltiamo il discorso della sofferenza, della morte e della risurrezione di Cristo. Gesù dice ai suoi apostoli che, salito a Gerusalemme, i sommi sacerdoti e gli scribi "lo condanneranno a morte, lo consegneranno ai pagani, lo scherniranno, gli sputeranno addosso, lo flagelleranno e lo uccideranno".
E, proprio qui, nasce la domanda: Il Salvatore doveva davvero soffrire e morire perché il mondo fosse riscattato dai suoi peccati?
Essendo Dio, poteva riscattarci senza sofferenza e senza morte. Ma ha avuto pietà di noi, che siamo destinati a soffrire e a morire per i nostri peccati. Sapeva bene, infatti, che ci avrebbe attirato a sé in questo modo, attraverso la sofferenza, per distruggere i nostri peccati. Da noi vuole solo questo: che ci abbassiamo e riconosciamo il nostro stato di peccatori. E ci grida: "Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime" (Mt 11,28-29).
La sofferenza di Cristo è un grande mistero, così come il suo amore per la creazione e per gli uomini, divenuti, con il battesimo, membra del suo corpo.
La sofferenza e la morte di Cristo sono ancora più grandi per il fatto che egli continua a soffrire nelle membra del suo corpo, nei suoi figli innocenti, poveri e abbandonati.
Nel sacrificio della Messa, egli si offre ogni giorno in sacrificio, per loro e per tutti noi, al Padre dei cieli.





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Antifona d'ingresso
Il Signore è il mio sostegno,
mi ha portato al largo,
mi ha liberato perché mi vuol bene.
(Cf. Sal 17,19-20)



Colletta
Concedi, o Signore, che il corso degli eventi nel mondo
si svolga secondo la tua volontà di pace
e la Chiesa si dedichi con gioiosa fiducia al tuo servizio.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.




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Prima lettura

1Pt 1,18-25
Foste liberati dalla vostra vuota condotta con il sangue prezioso di Cristo, agnello senza difetti e senza macchia.

Dalla prima lettera di san Pietro apostolo

Carissimi, voi sapete che non a prezzo di cose effimere, come argento e oro, foste liberati dalla vostra vuota condotta, ereditata dai padri, ma con il sangue prezioso di Cristo, agnello senza difetti e senza macchia. Egli fu predestinato già prima della fondazione del mondo, ma negli ultimi tempi si è manifestato per voi; e voi per opera sua credete in Dio, che lo ha risuscitato dai morti e gli ha dato gloria, in modo che la vostra fede e la vostra speranza siano rivolte a Dio.
Dopo aver purificato le vostre anime con l'obbedienza alla verità per amarvi sinceramente come fratelli, amatevi intensamente, di vero cuore, gli uni gli altri, rigenerati non da un seme corruttibile ma incorruttibile, per mezzo della parola di Dio viva ed eterna. Perché ogni carne è come l'erba
e tutta la sua gloria come un fiore di campo.
L'erba inaridisce, i fiori cadono,
ma la parola del Signore rimane in eterno.
E questa è la parola del Vangelo che vi è stato annunciato.

Parola di Dio






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Salmo responsoriale

Sal 147

Celebra il Signore, Gerusalemme.

Celebra il Signore, Gerusalemme,
loda il tuo Dio, Sion,
perché ha rinforzato le sbarre delle tue porte,
in mezzo a te ha benedetto i tuoi figli.

Egli mette pace nei tuoi confini
e ti sazia con fiore di frumento.
Manda sulla terra il suo messaggio:
la sua parola corre veloce.

Annuncia a Giacobbe la sua parola,
i suoi decreti e i suoi giudizi a Israele.
Così non ha fatto con nessun'altra nazione,
non ha fatto conoscere loro i suoi giudizi.












Canto al Vangelo (Mc 10,45)
Alleluia, alleluia.
Il Figlio dell'uomo è venuto per servire
e dare la propria vita in riscatto per molti.
Alleluia.


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Vangelo

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Mc 10,32-45
Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell'uomo sarà consegnato.


+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, mentre erano sulla strada per salire a Gerusalemme, Gesù camminava davanti ai discepoli ed essi erano sgomenti; coloro che lo seguivano erano impauriti.
Presi di nuovo in disparte i Dodici, si mise a dire loro quello che stava per accadergli: «Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell'uomo sarà consegnato ai capi dei sacerdoti e agli scribi; lo condanneranno a morte e lo consegneranno ai pagani, lo derideranno, gli sputeranno addosso, lo flagelleranno e lo uccideranno, e dopo tre giorni risorgerà».
Gli si avvicinarono Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedèo, dicendogli: «Maestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo». Egli disse loro: «Che cosa volete che io faccia per voi?». Gli risposero: «Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra».
Gesù disse loro: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io bevo, o essere battezzati nel battesimo in cui io sono battezzato?». Gli risposero: «Lo possiamo». E Gesù disse loro: «Il calice che io bevo, anche voi lo berrete, e nel battesimo in cui io sono battezzato anche voi sarete battezzati. Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; è per coloro per i quali è stato preparato».
Gli altri dieci, avendo sentito, cominciarono a indignarsi con Giacomo e Giovanni. Allora Gesù li chiamò a sé e disse loro: «Voi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. Tra voi però non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti. Anche il Figlio dell'uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».

Parola del Signore




Preghiera dei fedeli
La fede nel Cristo morto e risorto illumina il nostro cammino e ci dispone all'amore fraterno. Per questo diciamo al Padre:
Signore, insegnaci ad amare.

Signore, sciogli le paure della tua Chiesa, perché professi con coraggio le tue beatitudini dell'umiltà e del servizio. Ti preghiamo:
Signore, sbriciola i baluardi dell'orgoglio e della supremazia, perché tra i popoli rifioriscano simpatia e fraternità. Ti preghiamo:
Signore, slega l'umanità dai lacci dell'ambizione e dall'ingordigia dei sensi, perché riscopra la bellezza della semplicità della vita. Ti preghiamo:
Signore, purifica il cuore di chi esercita il ministero dell'autorità, perché promuova il bene comune. Ti preghiamo:
Signore, aiuta questa nostra comunità, perché dall'eucaristia del cristo morto e risorto impari a donarsi totalmente e gratuitamente agli altri. Ti preghiamo:
Perché i cristiani rinuncino ad ogni privilegio.
Per chi, in silenzio, vive accanto ai sofferenti.

Padre, ti invochiamo con fiducia perché hai promesso di sciogliere la durezza del nostro cuore. Con la potenza dello Spirito, rendici abili al servizio fraterno e fedeli alla parola di Gesù Cristo, servo e salvatore di tutti. Egli è Dio e regna con te nella gloria, per i secoli dei secoli. Amen.


Preghiera sulle offerte
O Dio, da te provengono questi doni
e tu li accetti come segno del nostro servizio sacerdotale:
fa' che, per tua misericordia,
l'offerta che ascrivi a nostro merito
ci ottenga il premio della gioia eterna.
Per Cristo nostro Signore.


Antifona alla comunione
Canterò al Signore, che mi ha beneficato,
e loderò il nome del Signore Altissimo. (Cf. Sal 12,6)

Oppure:
Ecco, io sono con voi tutti i giorni,
sino alla fine del mondo. (Mt 28,20)


Preghiera dopo la comunione
Saziati dal dono di salvezza,
invochiamo la tua misericordia, o Signore:
questo sacramento, che ci nutre nel tempo,
ci renda partecipi della vita eterna.
Per Cristo nostro Signore.


O M E L I E
a cura di
Qumran2.net

don Domenico Bruno     (Omelia del 26-05-2021)
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don Marco Scandelli     (Omelia del 26-05-2021)
#2minutiDiVangelo - Mercoledì VIII - E' più bello servire che essere sempre riveriti
Commento al Vangelo del Mercoledì VIII del Tempo Ordinario - a cura di don Marco Scandelli #2minutiDiVangelo Mc 10 32b.45 ...
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don Carlo Occelli     (Omelia del 26-05-2021)
Commento al Vangelo 26 maggio 2021
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don Alessandro Farano     (Omelia del 26-05-2021)
Mercoledi? della VIII settimana del TO - Commento al Vangelo
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don Nicola Salsa     (Omelia del 26-05-2021)
Si vive per servire (Mc 10,32-45)
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(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 25-05-2016)
Commento su Sal 147, 1-2
«Celebra il Signore, Gerusalemme, loda il tuo Dio, Sion, perché ha rinforzato le sbarre delle tue porte, in mezzo a te ha benedetto i tuoi figli». Sal 147, 1-2 Come vivere questa Parola? Il salmo di oggi fa parte di una piccola collezione che chiude l'intero libro dei salmi. Sono tutti inni, un ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 27-05-2015)

Lo sgomento degli apostoli dopo l'episodio del giovane ricco si trasforma in paura. Alle già difficili esigenze proposte da Gesù per diventare suoi discepoli, ecco aggiungersi una inattesa profezia sul destino del Maestro. Gesù vede ciò che i suoi ancora non vedono che, cioè, la diffidenza nei suoi ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 27-05-2015)
Commento su Mc 10,42-45
"Allora Gesù, chiamatili a sé, disse loro: «Voi sapete che coloro che sono ritenuti capi delle nazioni le dominano, e i loro grandi esercitano su di esse il potere. Fra voi però non è così; ma chi vuol essere grande tra voi si farà vostro servitore, e chi vuol essere il primo tra voi sarà il servo d ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 29-05-2013)
Commento su Mc 10,32-45
L'incontro con il giovane ricco e la successiva catechesi ottiene un risultato sorprendente: l'accenno alle persecuzioni ottenute assieme alla vita dell'Eterno lascia i discepoli sgomenti e gli apostoli spauriti. È così seria la faccenda? Non stanno andando verso la gloria, non stanno per assistere ...
(continua)