Grado della Celebrazione: Memoria Colore liturgico: Rosso Scheda Agiografica: Sant'Ireneo S0628 ; PO124
NOTA: La liturgia della Messa della Vigilia della Solennita' dei Santi Pietro e Paolo e' in questa pagina, sotto la Messa della Memoria di Sant'Ireneo.
Dice la preghiera di Colletta: "O Dio, che al vescovo sant'Ireneo hai dato la grazia di confermare la tua Chiesa nella verità e nella pace...", indicando bene l'opera compiuta da questo santo, vescovo della Chiesa di Lione nel Il secolo.
In quel tempo la dottrina cristiana era minacciata dallo gnosticismo, tendente a ridurre tutto a pura astrazione; Ireneo, con la sua predicazione e le sue opere, ne tutelò l'integrità, approfondendo la conoscenza delle Scritture e dei misteri della fede: la Trinità, Cristo centro della storia, l'Eucaristia che nutrendoci del corpo e del sangue di Cristo "rende la nostra carne atta alla visione di Dio".
Ireneo è un santo molto Ottimista: è sua la famosa affermazione: "Gloria di Dio è l'uomo vivente".
Promotore di verità, Ireneo lo fu anche di pace nella Chiesa, facendosi mediatore di riconciliazione nella controversia sulla data della Pasqua, questione ben poco importante, ma che minacciava l'unità e la pace dei cristiani in quel secolo.
Domandiamo allora, per sua intercessione, quello che oggi chiede la Chiesa: "O Dio, che al vescovo sant'Ireneo hai dato la grazia di confermare la tua Chiesa nella verità e nella pace, fa' che ci rinnoviamo nella fede e nell'amore e cerchiamo sempre ciò che promuove l'unità e la concordia".
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Antifona d'ingresso
Un insegnamento veritiero era sulla sua bocca
né c'era falsità sulle sue labbra;
con pace e rettitudine davanti a me ha camminato
e molti ha fatto allontanare dal male. (Ml 2,6)
Colletta
O Dio, che al santo vescovo Ireneo
hai dato la grazia di confermare la tua Chiesa
nella verità e nella pace,
fa' che per sua intercessione, rinnovati nella fede e nell'amore,
cerchiamo sempre ciò che promuove l'unità e la concordia.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.
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Prima lettura
2Re 24,8-17
Il re di Babilonia deportò Ioiachìn e tutti gli uomini di valore a Babilonia.
Dal secondo libro dei Re
Quando divenne re, Ioiachìn aveva diciotto anni; regnò tre mesi a Gerusalemme. Sua madre era di Gerusalemme e si chiamava Necustà, figlia di Elnatàn. Fece ciò che è male agli occhi del Signore, come aveva fatto suo padre.
In quel tempo gli ufficiali di Nabucodònosor, re di Babilonia, salirono a Gerusalemme e la città fu assediata. Nabucodònosor, re di Babilonia, giunse presso la città mentre i suoi ufficiali l'assediavano. Ioiachìn, re di Giuda, uscì incontro al re di Babilonia, con sua madre, i suoi ministri, i suoi comandanti e i suoi cortigiani; il re di Babilonia lo fece prigioniero nell'anno ottavo del suo regno.
Asportò di là tutti i tesori del tempio del Signore e i tesori della reggia; fece a pezzi tutti gli oggetti d'oro che Salomone, re d'Israele, aveva fatto nel tempio del Signore, come aveva detto il Signore. Deportò tutta Gerusalemme, cioè tutti i comandanti, tutti i combattenti, in numero di diecimila esuli, tutti i falegnami e i fabbri; non rimase che la gente povera della terra.
Deportò a Babilonia Ioiachìn; inoltre portò in esilio da Gerusalemme a Babilonia la madre del re, le mogli del re, i suoi cortigiani e i nobili del paese. Inoltre tutti gli uomini di valore, in numero di settemila, i falegnami e i fabbri, in numero di mille, e tutti gli uomini validi alla guerra, il re di Babilonia li condusse in esilio a Babilonia.
Il re di Babilonia nominò re, al posto di Ioiachìn, Mattanìa suo zio, cambiandogli il nome in Sedecìa.
O Dio, nella tua eredità sono entrate le genti:
hanno profanato il tuo santo tempio,
hanno ridotto Gerusalemme in macerie.
Hanno abbandonato i cadaveri dei tuoi servi
in pasto agli uccelli del cielo,
la carne dei tuoi fedeli agli animali selvatici.
Hanno versato il loro sangue come acqua
intorno a Gerusalemme
e nessuno seppelliva.
Siamo divenuti il disprezzo dei nostri vicini,
lo scherno e la derisione di chi ci sta intorno.
Fino a quando sarai adirato, Signore: per sempre?
Arderà come fuoco la tua gelosia?
Non imputare a noi le colpe dei nostri antenati:
presto ci venga incontro la tua misericordia,
perché siamo così poveri!
Aiutaci, o Dio, nostra salvezza,
per la gloria del tuo nome;
liberaci e perdona i nostri peccati
a motivo del tuo nome.
Canto al Vangelo (Gv 14,23)
Alleluia, alleluia.
Se uno mi ama, osserverà la mia parola, dice il Signore,
e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui.
Alleluia.
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Vangelo
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Mt 7,21-29
La casa costruita sulla roccia e la casa costruita sulla sabbia.
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Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non chiunque mi dice: "Signore, Signore", entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. In quel giorno molti mi diranno: "Signore, Signore, non abbiamo forse profetato nel tuo nome? E nel tuo nome non abbiamo forse scacciato demòni? E nel tuo nome non abbiamo forse compiuto molti prodigi?". Ma allora io dichiarerò loro: "Non vi ho mai conosciuti. Allontanatevi da me, voi che operate l'iniquità!".
Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia. Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande».
Quando Gesù ebbe terminato questi discorsi, le folle erano stupite del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come i loro scribi.
Parola del Signore
Preghiera dei fedeli
Fratelli, preghiamo il Padre, perché ci doni la fedeltà e la coerenza necessarie per costruire la nostra casa sulla roccia, dicendo:
Guida, Padre, il nostro cammino.
- Per il popolo di Dio, perché la frequenza ai sacramenti e l'obbedienza al vangelo siano stabile fondamento della sua missione nel mondo. Preghiamo.
- Per i giovani, perché lo Spirito susciti in molti di loro la forza di corrispondere alla chiamata al sacerdozio e alla vita religiosa. Preghiamo.
- Per i giovani sposi, perché fondino la loro unione sulla grazia del sacramento ricevuto e sulla ricerca di una comunione perfetta nello spirito e nel corpo. Preghiamo.
- Per quanti sono in ricerca della verità, perché la lealtà verso se stessi e il desiderio di realizzarsi li spinga ad avvicinarsi al Cristo redentore. Preghiamo.
- Per noi qui riuniti in assemblea, perché non basiamo la costruzione del futuro sulle nostre buone intenzioni, ma sull'adesione a Cristo presente nell'eucaristia e nella Chiesa. Preghiamo.
- Per chi è senza casa.
- Per le famiglie della nostra parrocchia.
O Dio, che ami e proteggi chi compie la tua volontà, non guardare alla nostra debolezza, ma alla sincerità del nostro impegno a completare l'opera della tua creazione. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Preghiera sulle offerte
Il sacrificio che ti offriamo, o Signore,
nel gioioso ricordo della nascita al cielo di sant'Ireneo,
glorifichi il tuo nome e ci ispiri l'amore alla verità,
perché custodiamo intatta la fede
e salda l'unità della Chiesa.
Per Cristo nostro Signore.
Antifona alla comunione
«Rimanete in me e io in voi», dice il Signore.
«Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto». (Gv 15,4-5)
Preghiera dopo la comunione
La partecipazione a questi santi misteri, o Padre,
accresca in noi la fede
che sant'Ireneo testimoniò fino alla morte,
perché diventiamo anche noi
veri discepoli di Cristo tuo Figlio.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
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don Marco Scandelli (Omelia del 25-06-2020)
#2minutiDiVangelo - Giovedì 25/06 - Gli "iniqui" predicano e fan prodigi, ma senza amore!
Commento al Vangelo di Giovedì 25 Giugno 2020 a cura di don Marco Scandelli (con la partecipazione straordinaria di Kasper)
#2minutiDiVangelo
Matteo 7,21-29
Non chi dice "Signore, Signore" entrerà nel Regno dei cieli. Ma non è che dobbiamo fare quello che dicono certi preti... gli iniqui so ... (continua)
don Giampaolo Centofanti (Omelia del 25-06-2020)
Gesù ci conduce in una sequela serena. Non è dunque un perfezionismo da energumeni a infonderci vita. Ma la grazia gradualmente ci aiuta a riconoscere e a liberarci di tante motivazioni fasulle del nostro agire che prima ci parevano così naturali che nemmeno ce ne avvedevamo. Difese, calcoli, protag ... (continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA (Omelia del 27-06-2019)
Commento su Mt 7,21
«Non chiunque mi dice: «Signore, Signore», entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli.»
Mt 7,21
Come vivere questa Parola?
Signore, Signore è l'acclamazione liturgica di fede e di preghiera: Il Signore è il Kyrios, Dio Gesù è il Signore, è il centro dell ... (continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA (Omelia del 28-06-2018)
Commento su Mt 7, 21
"Non chiunque mi dice Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli."
Mt 7, 21
Come vivere questa Parola?
L' evangelista Matteo si trova di fronte a una comunità ricca di entusiasmo e di fede. I cristiani di Corinto fanno profezie, esorci ... (continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA (Omelia del 23-06-2016)
Commento su Mt 7,21-29
«La casa costruita sulla roccia e la casa costruita sulla sabbia»
Mt 7,21-29
Come vivere questa Parola?
Gesù con molta chiarezza afferma che, se una persona non è coerente e pretende di costruire la sua vita sulla doppiezza, non entra nel regno dei cieli. E' simile ad un uomo che ha edificato la ... (continua)
Paolo Curtaz (Omelia del 25-06-2015)
No, non ci bastano le parole. Abbiamo bisogno di parole credibili, pronunciate da persone che vivono ciò che dicono. La folla è ammirata da Gesù perché, diversamente dagli uomini religiosi del suo tempo, fa ciò che dice. Perciò la sua parola è autorevole, ascoltata e accolta. Così per noi: non basta ... (continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA (Omelia del 25-06-2015)
Commento su Mt 7, 24-25
«Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia. Chiunque ascolta ... (continua)
Paolo Curtaz (Omelia del 26-06-2014)
Anche noi siamo stupiti e anche un po' scossi. Gesù parla con autorevolezza, è evidente a tutti che sa bene di cosa parla. Leggendo ci accorgiamo che le sue parole, in questo caso, sono rivolte a noi. A noi discepoli che cerchiamo con semplicità e autenticità di vivere il vangelo, che cerchiamo di l ... (continua)
Paolo Curtaz (Omelia del 27-06-2013)
Commento su Mt 7,21-29
Anche noi siamo stupiti dalle parole del Maestro. Restiamo senza parole ascoltando la sua Parola. Parola impegnativa, che giudica, che scuote, che inquieta e che, pure, trabocca di verità. Parola autorevole, parola piena di buon senso. Gesù non si appella ad un ruolo, non fa valere la sua autorità: ... (continua)
SANTI PIETRO E PAOLO APOSTOLI (Messa della Vigilia)
PIETRO, scelto da Cristo a fondamento dell'edificio ecclesiale, clavigero del Regno dei cieli (Mt 16, 13-19), pastore del gregge santo (Gv 21, 15-17), confermatore dei fratelli (Lc 22, 32), è nella sua persona e nei suoi successori il segno visibile dell'unità e della comunione nella fede e nella carità.
PAOLO, cooptato nel collegio apostolico dal Cristo stesso sulla via di Damasco (At 9, 1-16), strumento eletto per portare il suo nome davanti ai popoli (At 9,15), è il più grande missionario di tutti i tempi, l'avvocato dei pagani, l'apostolo delle genti, colui che insieme a Pietro fa risuonare il messaggio evangelico nel mondo mediterraneo. Entrambi gli apostoli «sigillarono con il martirio a Roma, verso l'anno 67, la loro testimonianza al Maestro. La «Depositio martyrum» (354) ne riferisce la solennità il 29 giugno.
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Antifona d'ingresso
Pietro, apostolo, e Paolo, dottore delle genti,
hanno insegnato a noi la tua legge, Signore.
Si dice il Gloria.
Colletta
Signore Dio nostro,
che nella predicazione dei santi apostoli Pietro e Paolo
hai dato alla Chiesa le primizie della fede cristiana,
per loro intercessione vieni in nostro aiuto
e guidaci nel cammino della salvezza eterna.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.
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Prima lettura
At 3,1-10
Quello che ho te lo do: nel nome di Gesù Cristo, il Nazareno, àlzati e cammina!
Dagli Atti degli Apostoli
In quei giorni, Pietro e Giovanni salivano al tempio per la preghiera delle tre del pomeriggio. Qui di solito veniva portato un uomo, storpio fin dalla nascita; lo ponevano ogni giorno presso la porta del tempio detta Bella, per chiedere l'elemosina a coloro che entravano nel tempio.
Costui, vedendo Pietro e Giovanni che stavano per entrare nel tempio, li pregava per avere un'elemosina. Allora, fissando lo sguardo su di lui, Pietro insieme a Giovanni disse: «Guarda verso di noi». Ed egli si volse a guardarli, sperando di ricevere da loro qualche cosa.
Pietro gli disse: «Non possiedo né argento né oro, ma quello che ho te lo do: nel nome di Gesù Cristo, il Nazareno, àlzati e cammina!». Lo prese per la mano destra e lo sollevò.
Di colpo i suoi piedi e le caviglie si rinvigorirono e, balzato in piedi, si mise a camminare; ed entrò con loro nel tempio camminando, saltando e lodando Dio.
Tutto il popolo lo vide camminare e lodare Dio e riconoscevano che era colui che sedeva a chiedere l'elemosina alla porta Bella del tempio, e furono ricolmi di meraviglia e stupore per quello che gli era accaduto.
I cieli narrano la gloria di Dio,
l'opera delle sue mani annuncia il firmamento.
Il giorno al giorno ne affida il racconto
e la notte alla notte ne trasmette notizia.
Senza linguaggio, senza parole,
senza che si oda la loro voce,
per tutta la terra si diffonde il loro annuncio
e ai confini del mondo il loro messaggio.
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Seconda lettura
Gal 1,11-20
Dio mi scelse fin dal seno di mia madre.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati
Fratelli, vi dichiaro che il Vangelo da me annunciato non segue un modello umano; infatti io non l'ho ricevuto né l'ho imparato da uomini, ma per rivelazione di Gesù Cristo.
Voi avete certamente sentito parlare della mia condotta di un tempo nel giudaismo: perseguitavo ferocemente la Chiesa di Dio e la devastavo, superando nel giudaismo la maggior parte dei miei coetanei e connazionali, accanito com'ero nel sostenere le tradizioni dei padri.
Ma quando Dio, che mi scelse fin dal seno di mia madre e mi chiamò con la sua grazia, si compiacque di rivelare in me il Figlio suo perché lo annunciassi in mezzo alle genti, subito, senza chiedere consiglio a nessuno, senza andare a Gerusalemme da coloro che erano apostoli prima di me, mi recai in Arabia e poi ritornai a Damasco.
In seguito, tre anni dopo, salii a Gerusalemme per andare a conoscere Cefa e rimasi presso di lui quindici giorni; degli apostoli non vidi nessun altro, se non Giacomo, il fratello del Signore. In ciò che vi scrivo - lo dico davanti a Dio - non mentisco.
Parola di Dio
Canto al Vangelo (Gv 21,17)
Alleluia, alleluia.
Signore, tu conosci tutto;
tu sai che ti voglio bene.
Alleluia.
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Vangelo
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Gv 21,15-19
Pasci i miei agnelli, pasci le mie pecore.
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Dal Vangelo secondo Giovanni
[Dopo che si fu manifestato risorto ai suoi discepoli,] quand'ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli».
Gli disse di nuovo, per la seconda volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pascola le mie pecore».
Gli disse per la terza volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli domandasse «Mi vuoi bene?», e gli disse: «Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecore. In verità, in verità io ti dico: quando eri più giovane ti vestivi da solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti vestirà e ti porterà dove tu non vuoi». Questo disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio.
E, detto questo, aggiunse: «Seguimi».
Parola del Signore
Preghiera dei fedeli Si dice il Credo.
Gesù nel Vangelo viene riconosciuto da Pietro come il Messia. Chiediamo al Padre di rendere anche noi capaci di riconoscere in Gesù il salvatore del mondo, l'inviato di Dio e Signore della nostra vita.
Preghiamo dicendo: Ascoltaci Signore.
1. Perché la Chiesa non mostri al mondo soltanto le rughe di un'organizzazione terrena, ma lasci intravedere una comunità operosa di discepoli fedeli al Signore Gesù. Preghiamo.
2. Per il Papa, perché sappia aprirsi all'azione dello Spirito al fine di essere pastore e guida della Chiesa che Gesù gli ha affidato. Preghiamo.
3. Perché i cristiani sappiano incarnare la logica del vangelo, vivendo con sobrietà e aderendo ai valori della carità, dell'unità, della responsabilità. Preghiamo.
4. Per i battezzati che oggi sono privi del sostegno della fede, perché incontrino cristiani veri e credibili, innamorati di Gesù Cristo, che li richiamino alla possibilità di una autentica conversione. Preghiamo.
5. Per la nostra comunità, perché rimanga unita anche quando la croce ferisce e prova la fede, testimoniando l'amore per il Signore anche nelle difficoltà. Preghiamo.
O Padre, tu sai come siamo attaccati alle nostre cose, ai nostri progetti, al nostro individualismo. Dacci una fede autentica e sincera, affinché sappiamo edificare la tua Chiesa, vivendo da fratelli, nell'obbedienza alla tua volontà e nella logica del tuo amore. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.
Preghiera sulle offerte
Deponiamo i nostri doni sul tuo altare, o Signore,
celebrando con gioia la solennità
dei santi apostoli Pietro e Paolo
e, se temiamo per la povertà dei nostri meriti,
fa' che ci rallegriamo
per la grandezza della tua misericordia.
Per Cristo nostro Signore.
PREFAZIO
La duplice missione di Pietro e di Paolo nella Chiesa
È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo,
Dio onnipotente ed eterno.
Oggi ci dai la gioia di celebrare i due santi apostoli:
Pietro, che per primo confessò la fede nel Cristo,
Paolo, che illuminò le profondità del mistero;
il pescatore di Galilea,
che costituì la Chiesa delle origini con i giusti d'Israele,
il maestro e dottore,
che annunciò la salvezza a tutte le genti.
In modi diversi
hanno radunato l'unica famiglia di Cristo
e, associati nella venerazione del popolo cristiano,
condividono la stessa corona di gloria.
E noi,
insieme agli angeli e ai santi,
cantiamo senza fine
l'inno della tua gloria: Santo, ...
Antifona alla comunione
«Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?».
«Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene». (Gv 21,15.17)
Preghiera dopo la comunione
Con la forza di questi divini sacramenti
sostieni, o Signore, i tuoi fedeli,
che hai illuminato con la dottrina degli apostoli.
Per Cristo nostro Signore.
(Si può utilizzare la formula della benedizione solenne)
Dio onnipotente, che ha fondato la Chiesa
sulla fede dell'apostolo Pietro,
vi renda saldi nell'adesione a Cristo
e vi colmi della sua benedizione. R. Amen.
Dio, che ci ha illuminato con la predicazione di san Paolo,
vi insegni con l'esempio dell'apostolo
a condurre a Cristo i fratelli. R. Amen.
Pietro con il potere delle chiavi,
Paolo con la sua parola intercedano per noi
e ci accompagnino a quella patria
che essi hanno raggiunto
con il martirio della croce e della spada. R. Amen.
E la benedizione di Dio onnipotente,
Padre e Figlio e Spirito Santo,
discenda su di voi e con voi rimanga sempre. R. Amen.
Casa di Preghiera San Biagio FMA (Omelia del 29-06-2015)
Commento su Mt 16,15-17
"Ma voi, chi dite che io sia?". Rispose Simon Pietro: "Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente". E Gesù gli disse: "Beato sei tu,..."
Mt 16,15-17
Come vivere questa Parola?
Dopo un po' di tempo passato insieme, siamo ad una svolta. Gesù chiede con umiltà ai discepoli che cosa hanno capito di ... (continua)
Paolo Curtaz (Omelia del 29-06-2013)
Commento su Mt 16,13-19
Oggi la Chiesa celebra in un'unica festa Pietro e Paolo, le colonne che diedero la loro vita nell'annuncio del vangelo e che insieme morirono a Roma. Viviamo in profonda comunione e senso di gratitudine con chi ci diede il Cristo.
Pietro e Paolo, così unici, così diversi, così simili. Unici perché ... (continua)