LA CHIESA

      


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LITURGIA

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(es. Mt 28,1-20):
Per parola:




  Giovedì della XIX settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)

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Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde
PO194 ;
Com'è difficile, a volte, perdonare!
Eppure, se meditiamo su quella cosa meravigliosa che è il perdono cristiano, sulla gioia e sulla pace che proviamo quando siamo perdonati, non possiamo fare a meno di sentircene attratti.
All'opposto, non c'è neppure bisogno di riflettere per vedere quanto sia crudele e detestabile l'atteggiamento di chi, come il servitore della parabola, dopo essere stato esonerato, grazie alla pietà del padrone, dal pagamento di un debito elevato, si accanisce contro un altro servitore, reclamando fino all'ultimo centesimo quanto costui gli deve.
Sarebbe bene non solo condannare e deplorare in qualcun altro un'azione come quella raccontata nella parabola, ma si dovrebbe anche arrivare a riconoscere l'esigenza, in noi stessi, di una generosità più grande, per essere più comprensivi e più pronti a perdonare coloro che ci hanno offeso.
Cristo, con le sue parole e con il suo esempio, ci ha insegnato che cosa esige la vera carità cristiana e la rende attraente e desiderabile, per mezzo della sua grazia, in modo che i nostri cuori induriti si addolciscano e noi siamo pronti non solo a perdonare le offese e a mostrarci indulgenti nei confronti degli altri, ma anche a riconoscere che questi ci fanno forse un grande favore. A questo proposito, potremmo ricordarci di Giuseppe, il figlio prediletto di Giacobbe, figura di Cristo, che salvò tutta la sua famiglia dalla morte per inanizione proprio con l'essere venduto dai suoi fratelli invidiosi.




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Antifona d'ingresso
Volgi lo sguardo, Signore, alla tua alleanza,
non dimenticare per sempre la vita dei tuoi poveri.
Alzati, o Dio, difendi la mia causa,
non dimenticare la supplica di chi ti invoca.
(Cf. Sal 73,20.19.22)




Colletta
Dio onnipotente ed eterno,
guidati dallo Spirito Santo,
osiamo invocarti con il nome di Padre:
fa' crescere nei nostri cuori lo spirito di figli adottivi,
perché possiamo entrare nell'eredità che ci hai promesso.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.






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Prima lettura

Ez 12,1-12
Di giorno, davanti ai loro occhi, emigrerai.

Dal libro del profeta Ezechièle

Mi fu rivolta questa parola del Signore: «Figlio dell'uomo, tu abiti in mezzo a una genìa di ribelli, che hanno occhi per vedere e non vedono, hanno orecchi per udire e non odono, perché sono una genìa di ribelli.
Tu, figlio dell'uomo, fatti un bagaglio da esule e di giorno, davanti ai loro occhi, prepàrati a emigrare; davanti ai loro occhi emigrerai dal luogo dove stai verso un altro luogo. Forse comprenderanno che sono una genìa di ribelli. Davanti ai loro occhi prepara di giorno il tuo bagaglio, come fosse il bagaglio di un esule. Davanti a loro uscirai però al tramonto, come partono gli esiliati. Fa' alla loro presenza un'apertura nel muro ed esci di lì. Alla loro presenza mettiti il bagaglio sulle spalle ed esci nell'oscurità. Ti coprirai la faccia, in modo da non vedere il paese, perché io ho fatto di te un simbolo per gli Israeliti».
Io feci come mi era stato comandato: preparai di giorno il mio bagaglio come quello di un esule e, sul tramonto, feci un foro nel muro con le mani. Uscii nell'oscurità e sotto i loro occhi mi misi il bagaglio sulle spalle.
Al mattino mi fu rivolta questa parola del Signore: «Figlio dell'uomo, non ti ha chiesto la casa d'Israele, quella genìa di ribelli, che cosa stai facendo? Rispondi loro: Così dice il Signore Dio: Questo messaggio è per il principe di Gerusalemme e per tutta la casa d'Israele che vi abita.
Tu dirai: Io sono un simbolo per voi. Quello che ho fatto io, sarà fatto a loro; saranno deportati e andranno in schiavitù. Il principe che è in mezzo a loro si caricherà il bagaglio sulle spalle, nell'oscurità, e uscirà per la breccia che verrà fatta nel muro per farlo partire; si coprirà il viso, per non vedere con gli occhi il paese».

Parola di Dio





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Salmo responsoriale

Sal 77

Proclameremo le tue opere, Signore.

Si ribellarono a Dio, l'Altissimo,
e non osservarono i suoi insegnamenti.
Deviarono e tradirono come i loro padri,
fallirono come un arco allentato.

Lo provocarono con le loro alture sacre
e con i loro idoli lo resero geloso.
Dio udì e s'infiammò,
e respinse duramente Israele.

Ridusse in schiavitù la sua forza,
il suo splendore in potere del nemico.
Diede il suo popolo in preda alla spada
e s'infiammò contro la sua eredità.












Canto al Vangelo (Sal 118, 135)
Alleluia, alleluia.
Fa' risplendere il tuo volto sul tuo servo
e insegnami i tuoi decreti.
Alleluia.


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Vangelo

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Mt 18,21-19,1
Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette.


+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Pietro si avvicinò a Gesù e gli disse: «Signore, se il mio fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrò perdonargli? Fino a sette volte?».
E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette.
Per questo, il regno dei cieli è simile a un re che volle regolare i conti con i suoi servi. Aveva cominciato a regolare i conti, quando gli fu presentato un tale che gli doveva diecimila talenti. Poiché costui non era in grado di restituire, il padrone ordinò che fosse venduto lui con la moglie, i figli e quanto possedeva, e così saldasse il debito. Allora il servo, prostrato a terra, lo supplicava dicendo: "Abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa". Il padrone ebbe compassione di quel servo, lo lasciò andare e gli condonò il debito.
Appena uscito, quel servo trovò uno dei suoi compagni, che gli doveva cento denari. Lo prese per il collo e lo soffocava, dicendo: "Restituisci quello che devi!". Il suo compagno, prostrato a terra, lo pregava dicendo: "Abbi pazienza con me e ti restituirò". Ma egli non volle, andò e lo fece gettare in prigione, fino a che non avesse pagato il debito.
Visto quello che accadeva, i suoi compagni furono molto dispiaciuti e andarono a riferire al loro padrone tutto l'accaduto. Allora il padrone fece chiamare quell'uomo e gli disse: "Servo malvagio, io ti ho condonato tutto quel debito perché tu mi hai pregato. Non dovevi anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te?". Sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini, finché non avesse restituito tutto il dovuto.
Così anche il Padre mio celeste farà con voi se non perdonerete di cuore, ciascuno al proprio fratello».
Terminati questi discorsi, Gesù lasciò la Galilea e andò nella regione della Giudea, al di là del Giordano.

Parola del Signore



Preghiera dei fedeli
Rivolgiamoci a Dio Padre, che è più grande del nostro povero cuore e può aprire il nostro animo al perdono e all'amore. Preghiamo insieme e diciamo:
Aiutaci a perdonare, o Signore.

Per il Papa, i vescovi, i sacerdoti, perché siano sempre esempio e strumento di riconciliazione e di pace. Preghiamo:
Per la nostra società, perché scompaia da essa l'assurda legge della vendetta organizzata e sostenuta dalla tradizione. Preghiamo:
Per tutti i cristiani, perché pensando alla bontà di Dio che continuamente perdona, aprano il cuore alla tolleranza e alla comprensione. Preghiamo:
Per i coniugi che si trovano in crisi, perché nel perdono reciproco possano riscoprire e approfondire il loro amore. Preghiamo:
Per noi qui presenti, perché l'eucaristia alla quale partecipiamo, liberi il nostro animo dall'indifferenza, dalla diffidenza e dal rancore. Preghiamo:
Perché anche noi collaboriamo alla perequazione dei beni.
Perché le difficoltà non irrigidiscano i nostri cuori.

Accogli, o Padre, queste invocazioni che ti rivolgiamo con grande umiltà, sapendo di essere spesso simili al servo ingrato ed esoso, e dona la pace ai nostri cuori. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore. Amen.


Preghiera sulle offerte
Accetta con bontà, o Signore, i doni della tua Chiesa:
nella tua misericordia li hai posti nelle nostre mani,
con la tua potenza trasformali per noi in sacramento di salvezza.
Per Cristo nostro Signore.


Antifona alla comunione
Celebra il Signore, Gerusalemme!
Egli ti sazia con fiore di frumento.
(Sal 147,12.14)


Preghiera dopo la comunione
La partecipazione ai tuoi sacramenti
ci salvi, o Signore,
e confermi noi tutti nella luce della tua verità.
Per Cristo nostro Signore.


O M E L I E
a cura di
Qumran2.net

don Carlo Occelli     (Omelia del 12-08-2021)
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don Carlo Occelli     (Omelia del 13-08-2020)
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don Carlo Occelli     (Omelia del 13-08-2020)
Commento al Vangelo 13 agosto 2020
...
(continua)
don Giampaolo Centofanti     (Omelia del 13-08-2020)

Più viene lo Spirito, più lo accogliamo, più non giudichiamo il cuore degli altri e li accettiamo, nel profondo, così come sono. Dico nel profondo perché se certi limiti altrui in una crescente grazia di carità li accogliamo senza particolare difficoltà altri limiti non possono non creare fatica. Ma ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 13-08-2015)

Ancora sul perdono e, questa volta, il Vangelo punta in alto. Pietro crede di fare una bella figura proponendosi di perdonare fino a sette volte il torto subito. Pensateci: se qualcuno vi viene a chiedere scusa perché ha sparlato di voi e, dopo essere stato perdonato, torna a dirvi di avere di nuovo ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 14-08-2014)

Ci siamo. Pietro è conosciuto nel gruppo per la sua generosità. E per la sua goffaggine. Sa che deve essere all'altezza della responsabilità affidatagli dal Signore e dimostrare di avere ampiamente capito l'ammonimento riguardante il perdono. Osa, esagera, fa il botto: è disposto a perdonare fino a ...
(continua)