Grado della Celebrazione: Memoria Colore liturgico: Bianco Scheda Agiografica: Beata Vergine Maria Regina S0822 ; PO203
Quando un popolo è oppresso, o quando un paese è invaso da un altro, esso è per così dire nelle tenebre. L'angoscia di un individuo è una specie di oscurità. Ogni volta che un popolo o un individuo è nel buio, cerca la luce della liberazione spera ardentemente che un giorno verrà la luce.
Quando un popolo cammina nelle tenebre, è portato di solito a dedurre che Dio lo ha abbandonato. È una conclusione sbagliata, perché è stato, invece, il popolo ad abbandonare Dio. Quando il popolo si pente, comincia a ritrovare la retta via: può camminare nella luce e avere speranza.
Qualche volta, questa speranza di luce si localizza su un bambino la cui nascita può dare corpo e vita alla speranza. Per gli abitanti della Palestina settentrionale, l'invasione degli Assiri era stata oscurità e tristezza, ma la profezia di Isaia sulla nascita di un bambino era capace di infondere speranza.
L'annuncio della nascita di questo fanciullo si riferiva ad un futuro re, dotato di una notevole saggezza e prudenza, un guerriero che sarebbe stato ritenuto un eroe dal suo popolo. Con la sua potenza avrebbe riportato la pace e così l'oscurità si sarebbe cambiata in luce.
La cristianità primitiva ha visto in questo bambino portatore di speranza Gesù di Nazaret. Avendo Maria dato alla luce la speranza fatta carne, è onorata come Regina del cielo.
Gesù non fu un guerriero né un eroe. Però, insegnò la sapienza. Si dedicò al popolo. Proclamò una pace che il mondo non può dare. Non fu il tipo di re che il popolo si era immaginato, ma trasformò le tenebre in luce.
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Antifona d'ingresso
Alla tua destra è assisa la Regina,
tessuto d'oro è il suo vestito. (Cf. Sal 44,10.14)
Colletta
O Padre, che ci hai dato come Madre e Regina
la Vergine Maria,
dalla quale nacque Cristo tuo Figlio,
per sua intercessione concedi a noi
la gloria promessa ai tuoi figli nel regno dei cieli.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.
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Prima lettura
Ez 34,1-11
Strapperò loro di bocca le mie pecore e non saranno più il loro pasto.
Dal libro del profeta Ezechièle
Mi fu rivolta questa parola del Signore:
«Figlio dell'uomo, profetizza contro i pastori d'Israele, profetizza e riferisci ai pastori: Così dice il Signore Dio: Guai ai pastori d'Israele, che pascono se stessi! I pastori non dovrebbero forse pascere il gregge? Vi nutrite di latte, vi rivestite di lana, ammazzate le pecore più grasse, ma non pascolate il gregge. Non avete reso forti le pecore deboli, non avete curato le inferme, non avete fasciato quelle ferite, non avete riportato le disperse. Non siete andati in cerca delle smarrite, ma le avete guidate con crudeltà e violenza. Per colpa del pastore si sono disperse e sono preda di tutte le bestie selvatiche: sono sbandate. Vanno errando le mie pecore su tutti i monti e su ogni colle elevato, le mie pecore si disperdono su tutto il territorio del paese e nessuno va in cerca di loro e se ne cura.
Perciò, pastori, ascoltate la parola del Signore: Com'è vero che io vivo - oracolo del Signore Dio -, poiché il mio gregge è diventato una preda e le mie pecore il pasto d'ogni bestia selvatica per colpa del pastore e poiché i miei pastori non sono andati in cerca del mio gregge - hanno pasciuto se stessi senza aver cura del mio gregge -, udite quindi, pastori, la parola del Signore: Così dice il Signore Dio: Eccomi contro i pastori: a loro chiederò conto del mio gregge e non li lascerò più pascolare il mio gregge, così non pasceranno più se stessi, ma strapperò loro di bocca le mie pecore e non saranno più il loro pasto. Perché così dice il Signore Dio: Ecco, io stesso cercherò le mie pecore e le passerò in rassegna».
Il Signore è il mio pastore:
non manco di nulla.
Su pascoli erbosi mi fa riposare,
ad acque tranquille mi conduce.
Rinfranca l'anima mia.
Mi guida per il giusto cammino
a motivo del suo nome.
Anche se vado per una valle oscura,
non temo alcun male, perché tu sei con me.
Il tuo bastone e il tuo vincastro
mi danno sicurezza.
Davanti a me tu prepari una mensa
sotto gli occhi dei miei nemici.
Ungi di olio il mio capo;
il mio calice trabocca.
Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagne
tutti i giorni della mia vita,
abiterò ancora nella casa del Signore
per lunghi giorni.
Canto al Vangelo (Eb 4,12)
Alleluia, alleluia.
La parola di Dio è viva, efficace;
discerne i sentimenti e i pensieri del cuore.
Alleluia.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola:
«Il regno dei cieli è simile a un padrone di casa che uscì all'alba per prendere a giornata lavoratori per la sua vigna. Si accordò con loro per un denaro al giorno e li mandò nella sua vigna. Uscito poi verso le nove del mattino, ne vide altri che stavano in piazza, disoccupati, e disse loro: "Andate anche voi nella vigna; quello che è giusto ve lo darò". Ed essi andarono. Uscì di nuovo verso mezzogiorno, e verso le tre, e fece altrettanto. Uscito ancora verso le cinque, ne vide altri che se ne stavano lì e disse loro: "Perché ve ne state qui tutto il giorno senza far niente?". Gli risposero: "Perché nessuno ci ha presi a giornata". Ed egli disse loro: "Andate anche voi nella vigna".
Quando fu sera, il padrone della vigna disse al suo fattore: "Chiama i lavoratori e da' loro la paga, incominciando dagli ultimi fino ai primi". Venuti quelli delle cinque del pomeriggio, ricevettero ciascuno un denaro. Quando arrivarono i primi, pensarono che avrebbero ricevuto di più. Ma anch'essi ricevettero ciascuno un denaro. Nel ritirarlo, però, mormoravano contro il padrone dicendo: "Questi ultimi hanno lavorato un'ora soltanto e li hai trattati come noi, che abbiamo sopportato il peso della giornata e il caldo".
Ma il padrone, rispondendo a uno di loro, disse: "Amico, io non ti faccio torto. Non hai forse concordato con me per un denaro? Prendi il tuo e vattene. Ma io voglio dare anche a quest'ultimo quanto a te: non posso fare delle mie cose quello che voglio? Oppure tu sei invidioso perché io sono buono?".
Così gli ultimi saranno primi e i primi, ultimi».
Parola del Signore
Preghiera dei fedeli
Fratelli carissimi, rivolgiamoci con riconoscenza a Dio padre che ci chiama a collaborare con lui nella sua vigna, dicendo:
Aiutaci, o Signore, a servirti con gioia.
Per il popolo santo di Dio, perché serva il Signore nell'umiltà, e rispetti tutti coloro che, per vari motivi, non si trovano a lavorare nel campo della Chiesa. Preghiamo:
Per tutti i cristiani, perché sappiano affrontare la fatica con fede e amore, senza lamentarsi come gli operai della prima ora. Preghiamo:
Per gli anziani, perché siano sempre pronti a rispondere alle ispirazioni del Signore che li chiama ogni giorno a rendersi utili, secondo le proprie possibilità. Preghiamo:
Per i disoccupati e cassintegrati, perché la società si senta impegnata a rivedere le attuali regole del lavoro e dell'economia. Preghiamo:
Per tutti noi, perché non ascoltiamo invano il Signore che ci passa accanto, invitandoci all'impegno. Preghiamo:
Per i sindacati.
Perché ringraziamo Dio della sua continua gratuità.
Ascolta, o Padre buono, queste preghiere e sostieni il nostro animo nelle fatiche e nell'arsura della nostra giornata terrena. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Preghiera sulle offerte
Ti offriamo, o Padre, i nostri doni
nella memoria della beata Vergine Maria
e a te innalziamo la nostra supplica
perché ci soccorra l'umanità del suo Figlio,
che si offrì per noi Agnello senza macchia sulla croce.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
PREFAZIO DELLA BEATA VERGINE MARIA I
La maternità della beata Vergine Maria
È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo,
Dio onnipotente ed eterno.
Noi ti lodiamo, ti benediciamo,
ti glorifichiamo
nella memoria della beata sempre Vergine Maria.
Per opera dello Spirito Santo
ha concepito il tuo unico Figlio,
e sempre intatta nella sua gloria verginale,
ha irradiato sul mondo la luce eterna,
Gesù Cristo, Signore nostro.
Per mezzo di lui gli Angeli lodano la tua grandezza,
le Dominazioni ti adorano,
le Potenze ti venerano con tremore;
a te inneggiano i cieli dei cieli e i Serafini,
uniti in eterna esultanza.
Al loro canto concedi, o Signore,
che si uniscano le nostre umili voci
nell'inno di lode: Santo, ...
Antifona alla comunione
Beata sei tu, Vergine Maria, perché hai creduto:
in te si è compiuta la parola del Signore. (Cf. Lc 1,45)
Preghiera dopo la comunione
O Signore, che ci hai nutriti con i tuoi sacramenti,
concedi a noi, che celebriamo la memoria
della beata Vergine Maria,
di partecipare al convito eterno.
Per Cristo nostro Signore.
Mercoledì - XX del Tempo Ordinario - Commento al Vangelo
... (continua)
don Marco Scandelli (Omelia del 18-08-2021)
#2minutiDiVangelo - Mercoledì XX TO - Lavorare per Dio è già un grandissimo guadagno
Commento al Vangelo del XX mercoledì del TO - a cura di don Marco Scandelli
#2minutiDiVangelo
Mt 20 1-16 ... (continua)
don Marco Scandelli (Omelia del 19-08-2020)
#2minutiDiVangelo - Mercoledì 19/08 - A ogni uomo un soldo!
Commento al Vangelo di mercoledì 19 agosto 2020 - XX settimana del Tempo Ordinario - a cura di don Marco Scandelli
#2minutiDiVangelo
Matteo 20 1-16
A ogni uomo un soldo! È incomprensibile che nel Vangelo di oggi alcuni dei lavoratori della prima ora si siano lagnati con il padrone per aver da ... (continua)
L'uomo da solo calcola, si chiude, si appesantisce, si agita, coi propri ragionamenti e nei propri schemi. Lo Spirito porta oltre, in un amore liberante. Un amore che sovverte le valutazioni terrene, le apparenze. Che bello sperimentare che la vigna del Signore, il regno dei cieli, è vicino. Veniamo ... (continua)
Paolo Curtaz (Omelia del 19-08-2015)
È incomprensibile l'atteggiamento del padrone della vigna. Va in strada presto, al mattino, per assumere i primi operai. Quando si accorge che non bastano torna ancora per cercare altri operai. Stabilisce con loro "quanto è giusto" come ricompensa. Quando esce alle cinque del pomeriggio, vede ancora ... (continua)
Paolo Curtaz (Omelia del 20-08-2014)
Quanto è grande il nostro Dio? Ci concede di lavorare nella sua vigna, il mondo. Non solo: esce diverse volte durante la giornata per assumere dei braccianti a giornata, anche alla fine del giorno, quando è ormai inutile la loro presenza. Ma non vuole umiliarli, fare l'elemosina. Dio sa bene (il nos ... (continua)
Paolo Curtaz (Omelia del 21-08-2013)
Commento su Mt 20,1-16
La chiave di lettura della dura parabola di oggi sta tutta in un particolare: nel pensiero degli operai della prima ora che, vedendo il padrone dare comunque un denaro a quanti hanno lavorato per un'ora soltanto prima del tramonto, pensano: "Se a costoro che hanno lavorato meno di noi, - questo è il ... (continua)