LA CHIESA

      


> e-mail    > chi siamo    > scripts e banners   > newsletters    > translate ita>eng

LITURGIA

> 26 Giugno 2013 <

Lunedì 24 Giugno 2013

Martedì 25 Giugno 2013

Mercoledì 26 Giugno 2013

Giovedì 27 Giugno 2013

Venerdì 28 Giugno 2013

Sabato 29 Giugno 2013

Domenica 30 Giugno 2013

Lunedì 1 Luglio 2013

Martedì 2 Luglio 2013

Mercoledì 3 Luglio 2013

Newsletter
Per ricevere la Liturgia del giorno inserisci la tua mail:


Cerca nella BIBBIA
Per citazione
(es. Mt 28,1-20):
Per parola:




  Mercoledì della XII settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)

> Vai direttamente alle OMELIE 

Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde
DO123 ;

NOTA: La liturgia della Messa della Vigilia della Nativita' di San Giovanni Battista e' in questa pagina, sotto la Messa del Mercoledì della XII settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari).

Gesù ci mette in guardia contro coloro che proclamandosi profeti, non trasmettono la sua parola: "Guardatevi dai falsi profeti". I falsi profeti non sono precursori di Cristo, non preparano la sua venuta, non sono servi del Buon Pastore, ma lupi rapaci, malgrado il loro travestimento. Ce ne sono molti anche ai nostri tempi, che proclamano messaggi presentandoli come messaggi di salvezza mentre sono parole che conducono alla perdizione: quelli che parlano di libertà e di morale permissiva, quelli che parlano di giustizia, ma predicano la violenza. Tutti costoro si travestono da pecore, cioè manifestano intenzioni eccellenti, ma Gesù ci avverte: "Dai loro frutti li riconoscerete". I predicatori di libertà, che proclamano l'emancipazione da ogni autorità, che pretendono di portare la vera vita e di sopprimere l'odiosa schiavitù, in realtà conducono ad un'altra schiavitù, ad esempio quella del sesso, della droga, perché il loro messaggio non è basato sul vero fondamento, che è il mistero di Cristo. I loro frutti sono frutti di morte, di degradazione. Noi dobbiamo ascoltare la voce di Cristo, che ci vuoi davvero liberi:
"Cristo ci ha liberati scrive san Paolo perché rimanessimo liberi". Non dobbiamo rinnegare l'aspirazione alla libertà che Dio stesso ha posto nel cuore dell'uomo,
ma dobbiamo essere lucidi a proposito del modo di trovare la vera libertà. Non è abbandonandosi a tutti gli istinti che si raggiunge, ma disciplinandoli per favorire l'aspirazione umana più profonda, che è l'amore vero.
I tanti profeti di giustizia proclamano di voler portare la giustizia alla nostra società, ed è evidentemente un'aspirazione ottima, ma può anche nascondere aspirazioni di lupi rapaci, che vengono per divorare e uccidere. Lo vediamo quando, in nome della giustizia, si commettono violenze di ogni genere. Dobbiamo lavorare per la giustizia con perseveranza, ma in modo coerente con l'ideale di giustizia, che si persegue non con la violenza e l'oppressione, ma con la costanza, l'impegno, la pazienza. Tutti i frutti dello Spirito conducono alla vera giustizia di Dio.
E necessario operare un discernimento, cercando sempre la via del Signore, che fa evitare gli eccessi opposti e ci dà il vero equilibrio, l'equilibrio della vita nuova, la vita del Cristo risorto, la vita di fede, in una parola.
Abramo nella prima lettura ci è presentato proprio come esempio di fede: "Abramo credette al Signore, che glielo accreditò come giustizia". In questa pagina profondissima, che ha suscitato tante riflessioni di san Paolo e che lascia già intravedere tutto il mistero di Cristo e tutta la vita cristiana, vediamo insieme la speranza di Abramo, la sua fede e anche la sua adesione al mistero della carità di Dio. Abramo ascolta il Signore: "Non temere, Abram. Io sono il tuo scudo; la tua ricompensa sarà molto grande". Così Dio ravviva la sua speranza, che deve superare le circostanze immediate che non lasciano spiragli verso un futuro: "Ecco, a me non hai dato una discendenza e un mio domestico sarà mio erede". Ma il Signore promette: "Non costui sarà il tuo erede, ma uno nato da te". Poi fa uscire Abramo, gli fa contemplare il cielo: "Conta le stelle, se riesci a contarle. Tale sarà la tua discendenza". Abramo crede e la sua fede lo rende giusto.
Queste parole di Dio, che immediatamente riguardano Isacco, più profondamente si riferiscono a Cristo: l'erede di Abramo è Cristo, la moltitudine dei figli di Abramo sono coloro che credono in Cristo, che saranno una cosa sola in lui, come dice san Paolo nella lettera ai Galati: "Tale sarà la tua discendenza". Le vere parole profetiche riguardano sempre Cristo.
Abramo ebbe fede nel Signore. Noi dobbiamo la parola di Cristo, che viene dai veri profeti, credere e trovare in essa la pienezza della vita. In questo testo però non è evocata soltanto la parola del Signore, ma anche la sua azione, che conclude l'alleanza. Il sacrificio misterioso, accompagnato da una manifestazione di terrore e di speranza insieme, è il segno profetico del sacrificio di Cristo, che stabilirà la nuova ed eterna alleanza. Così Abramo è già misteriosamente introdotto nel mistero di Cristo e lo sarà più profondamente ancora nel momento del sacrificio di Isacco. Abramo ascolta Dio e per la sua obbediente fede vede il giorno di Cristo e ne gioisce, come dirà Gesù nel Vangelo di Giovanni.
L'esempio di Abramo ci guida nella giusta direzione, quella della fede nella parola del Signore e del frutto dello Spirito, che trasforma la vita in modo conseguente alla fede.









Ricevi la Liturgia via mail >
Condividi questa Liturgia su > Facebook
Ascolta il Vangelo >

Antifona d'ingresso
Il Signore è la forza del suo popolo,
rifugio di salvezza per il suo consacrato.
Salva il tuo popolo, o Signore,
e benedici la tua eredità,
sii loro pastore e sostegno per sempre. (Cf. Sal 27,8-9)




Colletta
Donaci, o Signore,
di vivere sempre nel timore e nell'amore per il tuo santo nome,
poiché tu non privi mai della tua guida
coloro che hai stabilito sulla roccia del tuo amore.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.





>

Prima lettura

Gen 15,1-12.17-18
Abramo credette a Dio e ciò gli fu accreditato come giustizia. E il Signore concluse un'alleanza con lui.

Dal libro della Gènesi

In quei giorni, fu rivolta ad Abram, in visione, questa parola del Signore: «Non temere, Abram. Io sono il tuo scudo; la tua ricompensa sarà molto grande».
Rispose Abram: «Signore Dio, che cosa mi darai? Io me ne vado senza figli e l'erede della mia casa è Elièzer di Damasco». Soggiunse Abram: «Ecco, a me non hai dato discendenza e un mio domestico sarà mio erede».
Ed ecco, gli fu rivolta questa parola dal Signore: «Non sarà costui il tuo erede, ma uno nato da te sarà il tuo erede». Poi lo condusse fuori e gli disse: «Guarda in cielo e conta le stelle, se riesci a contarle»; e soggiunse: «Tale sarà la tua discendenza». Egli credette al Signore, che glielo accreditò come giustizia.
E gli disse: «Io sono il Signore, che ti ho fatto uscire da Ur dei Caldei per darti in possesso questa terra». Rispose: «Signore Dio, come potrò sapere che ne avrò il possesso?». Gli disse: «Prendimi una giovenca di tre anni, una capra di tre anni, un ariete di tre anni, una tortora e un colombo».
Andò a prendere tutti questi animali, li divise in due e collocò ogni metà di fronte all'altra; non divise però gli uccelli. Gli uccelli rapaci calarono su quei cadaveri, ma Abram li scacciò.
Mentre il sole stava per tramontare, un torpore cadde su Abram, ed ecco terrore e grande oscurità lo assalirono. Quando, tramontato il sole, si era fatto buio fitto, ecco un braciere fumante e una fiaccola ardente passare in mezzo agli animali divisi.
In quel giorno il Signore concluse quest'alleanza con Abram:
«Alla tua discendenza
io do questa terra,
dal fiume d'Egitto
al grande fiume, il fiume Eufrate».

Parola di Dio











>

Salmo responsoriale

Sal 104

Il Signore si è sempre ricordato della sua alleanza.

Rendete grazie al Signore e invocate il suo nome,
proclamate fra i popoli le sue opere.
A lui cantate, a lui inneggiate,
meditate tutte le sue meraviglie.

Gloriatevi del suo santo nome:
gioisca il cuore di chi cerca il Signore.
Cercate il Signore e la sua potenza,
ricercate sempre il suo volto.

Voi, stirpe di Abramo, suo servo,
figli di Giacobbe, suo eletto.
È lui il Signore, nostro Dio:
su tutta la terra i suoi giudizi.

Si è sempre ricordato della sua alleanza,
parola data per mille generazioni,
dell'alleanza stabilita con Abramo
e del suo giuramento a Isacco.






Canto al Vangelo (Gv 15,4.5)
Alleluia, alleluia.
Rimanete in me e io in voi, dice il Signore;
chi rimane in me porta molto frutto.
Alleluia.

>

Vangelo

Condividi il Vangelo su >   Facebook Ascolta il Vangelo >    

Mt 7,15-20
Dai loro frutti li riconoscerete.


+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Guardatevi dai falsi profeti, che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro sono lupi rapaci! Dai loro frutti li riconoscerete.
Si raccoglie forse uva dagli spini, o fichi dai rovi? Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi; un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni. Ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco. Dai loro frutti dunque li riconoscerete».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Dio Padre vuole la salvezza di ogni uomo. Affinché si compia questa promessa, diciamo insieme:
Dio, fonte di ogni bene, ascoltaci.

Per la santa Chiesa, perché l'azione dello Spirito la aiuti a condividere le esigenze dell'uomo contemporaneo e ne ravvivi l'apertura missionaria al mondo. Preghiamo:
Per i sacerdoti e i religiosi, perché l'ideale dell'imitazione di Cristo li faccia guide sicure e generatori fecondi della comunità cristiana. Preghiamo:
Per la fame nel mondo, perché la solidarietà dei più ricchi sia offerta con gratuità per attuare la giusta perequazione dei beni. Preghiamo:
Per la famiglia, perché crescano in essa la consapevolezza e le ragioni della sua unità voluta da Dio, a vantaggio della persona e per il bene della civiltà. Preghiamo:
Per tutti i cristiani, perché il loro impegno sociale sia testimonianza viva del rinnovamento umano prodotto dall'incontro con Cristo. Preghiamo:
Per ottenere il dono del discernimento.
Per chi abitualmente usa la violenza.

O Dio, ricco di sapienza e di misericordia, la tua gloria è l'uomo che vive. Donaci di aderire con tutto il cuore e con tutta l'anima al messaggio evangelico, affinché con sapienza lavoriamo alla costituzione del tuo regno sulla terra. Per Cristo nostro Signore. Amen.


Preghiera sulle offerte
Questo sacrificio di espiazione e di lode
ci purifichi e ci rinnovi, o Signore,
perché i nostri pensieri e le nostre azioni
siano conformi alla tua volontà.
Per Cristo nostro Signore.


Antifona alla comunione
Gli occhi di tutti sono rivolti a te in attesa e
tu dai loro il cibo a tempo opportuno. (Sal 144,15)

Oppure:
«Io sono il buon pastore e do la mia vita per le pecore»,
dice il Signore. (Cf. Gv 10,115.15)


Preghiera dopo la comunione
O Padre, che ci hai rinnovati
con il santo Corpo e il prezioso Sangue del tuo Figlio,
fa' che l'assidua celebrazione dei divini misteri
ci ottenga la pienezza della redenzione.
Per Cristo nostro Signore.


O M E L I E
a cura di
Qumran2.net

don Carlo Occelli     (Omelia del 23-06-2021)
Commento al Vangelo 23 giugno 2021
...
(continua)
don Domenico Bruno     (Omelia del 23-06-2021)
Il nostro audio quotidiano
Ricevi ogni giorno il commento direttamente sul tuo telefono: unisciti al canale Telegram @annunciatedaitetti Resta aggiornato col sito: annunciatedaitetti.it Iscriviti anche al canale YouTube NOVITA': Ascolta raDioON la web radio dallo spirito divino. Clicca Qui oppure vai su www.rdon.it ...
(continua)
don Marco Scandelli     (Omelia del 23-06-2021)
#2minutiDiVangelo - Mercoledì XII T.O. - Meglio 100 preti in meno che un prete "cattivo" in più
Commento al Vangelo del Mercoledì della XII settimana del Tempo Ordinario - a cura di don Marco Scandelli #2minutiDiVangelo Mc 7 15-20 ...
(continua)
don Nicola Salsa     (Omelia del 23-06-2021)
Alla ricerca dei buoni frutti (Mt 7,15-20)
...
(continua)
don Alessandro Farano     (Omelia del 23-06-2021)
Mercoledi? della XII settimana del Tempo Ordinario - Anno B
...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 26-06-2019)
Commento su Mt 7,15
«Guardatevi dai falsi profeti, che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro sono lupi rapaci!» Mt 7,15 Come vivere questa Parola? Nel contesto, i falsi profeti, non sono quelli che dicono cose sbagliate, ma quelli che non fanno ciò che dicono. Il vero pericolo non è quello di dir cose sbaglia ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 27-06-2018)
Commento su Mt 7, 17-18
"Si raccoglie forse uva dalle spine, o fichi dai rovi? Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi; un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni." Mt 7, 17-18 Come vivere questa Parola? La metafora dell'al ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 22-06-2016)
Commento su Mt 7,16-17
«Dai loro frutti li riconoscerete (...). Ogni albero buono produce frutti buoni» Mt 7,16-17 Come vivere questa Parola? Gesù invita i suoi discepoli ad essere attenti ed osservare la vita di coloro che parlano: dal loro agire si manifesta la realtà in cui credono. Se vivono nella contraddizione tr ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 25-06-2014)

Giovanni, di cui ieri abbiamo celebrato la nascita, è riconosciuto come il più grande fra i profeti. Certo: il suo stile è ancora tutto legato ai profeti del primo testamento che minacciavano punizione e giudizio implacabile e ha dovuto faticare non poco per riconoscere nel Nazareno il vero volto de ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 26-06-2013)
Commento su Mt 7,6.12-14
Dai loro frutti li riconoscerete. Il detto di Gesù, talmente importante da essere ripreso due volte da Matteo in poche righe, diventa uno strumento molto importante per il discernimento delle persone di fede che incontriamo. Oggi, grazie alla capillare diffusione dei media, il mondo (anche cattolico ...
(continua)