Grado della Celebrazione: FESTA Colore liturgico: Rosso Scheda Agiografica: SANTO STEFANO S1226 ;
Stefano, il primo martire cristiano, era uno dei primi sette diaconi, il cui dovere era quello di porsi al servizio della Chiesa e degli apostoli. Come servo di Cristo, Stefano era contento di essere come il suo Signore, e, nel momento della sua morte, fu molto simile a lui. Potrebbe sembrare che il Vangelo di oggi sia stato scritto a proposito di santo Stefano. Quando si trovò di fronte al sinedrio, lo Spirito Santo lo ispirò ed egli parlò con audacia; non solo respinse le accuse che gli erano state mosse, ma accusò a sua volta i suoi accusatori. Il suo sguardo era sempre rivolto al Signore, tanto che il suo volto splendeva come quello di un angelo e rifletteva la gloria di Cristo, che era in lui. La somiglianza tra santo Stefano e il suo Signore non è solo esteriore: nel momento della sua morte, Stefano rivelò le intime disposizioni del suo cuore, pregando perché i suoi assassini fossero perdonati, una preghiera che diede frutti più tardi, con la conversione di san Paolo. Santo Stefano, il cui nome significa "corona", si procurò la corona del martirio dopo esservisi preparato con una vita di fedeltà al servizio di Cristo.
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Antifona d'ingresso
Si aprirono le porte del cielo per santo Stefano;
egli è il primo della schiera dei martiri:
ha ricevuto in cielo la corona di gloria.
Si dice il Gloria.
Colletta
Donaci, o Padre, di esprimere con la vita
il mistero che celebriamo
nel giorno natalizio di santo Stefano primo martire
e insegnaci ad amare anche i nostri nemici
sull'esempio di lui,
che morendo pregò per i suoi persecutori.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.
In quei giorni, Stefano, pieno di grazia e di potenza, faceva grandi prodigi e segni tra il popolo. Allora alcuni della sinagoga detta dei Liberti, dei Cirenei, degli Alessandrini e di quelli della Cilìcia e dell'Asia, si alzarono a discutere con Stefano, ma non riuscivano a resistere alla sapienza e allo Spirito con cui egli parlava. E così sollevarono il popolo, gli anziani e gli scribi, gli piombarono addosso, lo catturarono e lo condussero davanti al Sinedrio.
Tutti quelli che sedevano nel Sinedrio, [udendo le sue parole,] erano furibondi in cuor loro e digrignavano i denti contro Stefano. Ma egli, pieno di Spirito Santo, fissando il cielo, vide la gloria di Dio e Gesù che stava alla destra di Dio e disse: «Ecco, contemplo i cieli aperti e il Figlio dell'uomo che sta alla destra di Dio».
Allora, gridando a gran voce, si turarono gli orecchi e si scagliarono tutti insieme contro di lui, lo trascinarono fuori della città e si misero a lapidarlo. E i testimoni deposero i loro mantelli ai piedi di un giovane, chiamato Saulo. E lapidavano Stefano, che pregava e diceva: «Signore Gesù, accogli il mio spirito». Poi piegò le ginocchia e gridò a gran voce: «Signore, non imputare loro questo peccato». Detto questo, morì.
Sii per me una roccia di rifugio,
un luogo fortificato che mi salva.
Perché mia rupe e mia fortezza tu sei,
per il tuo nome guidami e conducimi.
Alle tue mani affido il mio spirito;
tu mi hai riscattato, Signore, Dio fedele.
Esulterò e gioirò per la tua grazia,
perché hai guardato alla mia miseria.
Liberami dalla mano dei miei nemici
e dai miei persecutori:
sul tuo servo fa' splendere il tuo volto,
salvami per la tua misericordia.
Canto al Vangelo (Sal 117,26.27)
Alleluia, alleluia.
Benedetto colui che viene nel nome del Signore;
il Signore è Dio, egli ci illumina.
Alleluia.
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Vangelo
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Mt 10,17-22
Non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro.
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Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli:
«Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti a governatori e re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani.
Ma, quando vi consegneranno, non preoccupatevi di come o di che cosa direte, perché vi sarà dato in quell'ora ciò che dovrete dire: infatti non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi.
Il fratello farà morire il fratello e il padre il figlio, e i figli si alzeranno ad accusare i genitori e li uccideranno. Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato».
Parola del Signore
Preghiera dei fedeli (Dall'Orazionale CEI 2020)
Nella gioia del Natale, mentre celebriamo il martirio del diacono Stefano, pieno di fede e di Spirito Santo, presentiamo a Dio Padre le nostre suppliche.
Preghiamo insieme e diciamo: Dio degli apostoli e dei martiri, ascoltaci.
1. Signore, che hai dato al diacono Stefano la forza del martirio, sostieni la tua Chiesa, perché, associata alla beata passione del tuo Figlio, attenda con gioia il suo ritorno nella gloria. Noi ti preghiamo.
2. Signore, che hai mandato sulla terra il tuo amato Figlio e servo, suscita ministri generosi e fedeli, perché nella Chiesa non manchino sapienti evangelizzatori e testimoni credibili della carità. Noi ti preghiamo.
3. Signore, che chiami alla fede e alla salvezza tutti gli uomini, illumina i popoli che non hanno ancora accolto la verità del Vangelo, perché riconoscano in Gesù il Dio fatto uomo. Noi ti preghiamo.
4. Signore, che ti fai carico dei drammi dell'uomo, conforta quanti soffrono nel corpo e nello spirito, perché siano sollevati dal tuo amore di Padre. Noi ti preghiamo.
5. Signore, che nel protomartire ci hai dato un modello di vita eroica nella fede e nella carità, rafforzaci nel credere e nell'amare, perché esercitiamo con trasparenza, nella Chiesa e nella società, gli incarichi ricevuti. Noi ti preghiamo.
Accogli, o Padre, le nostre preghiere e per intercessione di santo Stefano rendici veri amici di Cristo tuo Figlio, perché in vita e in morte sappiamo tenere fisso lo sguardo su di lui, che vive glorioso accanto a te nei secoli dei secoli.
Preghiera sulle offerte
Ti siano graditi, o Signore,
i doni del servizio sacerdotale
che oggi ti presentiamo nella gloriosa memoria
del santo martire Stefano.
Per Cristo nostro Signore.
PREFAZIO DI NATALE I
Cristo luce
È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo,
Dio onnipotente ed eterno.
Nel mistero del Verbo incarnato
è apparsa agli occhi della nostra mente
la luce nuova del tuo fulgore,
perché conoscendo Dio visibilmente,
per mezzo di lui siamo conquistati
all'amore delle realtà invisibili.
E noi,
uniti agli Angeli e agli Arcangeli,
ai Troni e alle Dominazioni
e alla moltitudine dei cori celesti,
cantiamo con voce incessante
l'inno della tua gloria: Santo, ...
PREFAZIO DI NATALE II
Nell'incarnazione Cristo reintegra l'universo
È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno,
per Cristo Signore nostro.
Nel mistero adorabile del Natale
egli, Verbo invisibile,
apparve visibilmente nella nostra carne,
per assumere in sé tutto il creato
e sollevarlo dalla sua caduta.
Generato prima dei secoli,
cominciò a esistere nel tempo,
per reintegrare l'universo nel tuo disegno, o Padre,
e ricondurre a te l'umanità dispersa.
Per questo dono della tua benevolenza,
uniti a tutti gli angeli,
cantiamo esultanti la tua lode: Santo, ...
PREFAZIO DI NATALE III
Il sublime scambio nell'incarnazione del Verbo
È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno,
per Cristo Signore nostro.
In lui [oggi] risplende in piena luce
il sublime scambio che ci ha redenti:
la nostra debolezza è assunta dal Verbo,
la natura mortale è innalzata a dignità perenne,
e noi, uniti a te in comunione mirabile,
condividiamo la tua vita immortale.
Per questo mistero di salvezza,
uniti ai cori degli angeli,
proclamiamo esultanti
la tua lode: Santo, ...
Antifona alla comunione
Lapidavano Stefano, che pregava e diceva:
«Signore Gesù, accogli il mio spirito». (At 7,59)
Preghiera dopo la comunione
Ti rendiamo grazie
per i molteplici doni della tua misericordia, o Padre,
che ci salvi con la nascita del tuo Figlio
e ci allieti con la celebrazione del santo martire Stefano.
Per Cristo nostro Signore.
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Santo Stefano primo martire (At At 6,8-12;7,54-60)
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Commento su Mt 10,17-20
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Commento su At 6, 8-10; 12; 55-60
«In quei giorni, Stefano, pieno di grazia e di potenza, faceva grandi prodigi e segni tra il popolo. Allora alcuni della sinagoga detta dei Liberti... si alzarono a discutere con Stefano, ma non riuscivano a resistere alla sapienza e allo Spirito con cui parlava. E così sollevarono il popolo, gli an ... (continua)
Monaci Benedettini Silvestrini (Omelia del 26-12-2017)
Stefano esempio di morte per la vita
Il contrasto è enorme. I filosofi direbbero che ci troviamo davanti ad una figura retorica denominata ossimoro. La morte dona la vita! Questa affermazione è, appunto, un ossimoro. Ieri, giorno di Natale, abbiamo avuto il presepe del bambino appena nato con il canto degli angeli e la visita dei pasto ... (continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA (Omelia del 26-12-2016)
Commento su Mt. 10,20
"Non siete voi a parlare ma parla in voi lo spirito del Padre vostro"
Mt. 10,20
Come vivere questa Parola?
Gesù immediatamente prima di inviare gli apostoli ad annunciare il Regno di Dio, diede loro alcuni insegnamenti pratici raccomandando quello che sostanzialmente, è l'espressione della carità ... (continua)
Paolo Curtaz (Omelia del 26-12-2015)
Con un tempismo perlomeno discutibile, la Chiesa ci fa celebrare, all'indomani del Natale, la memoria del primo discepolo ucciso: Stefano di Gerusalemme. Per ricordarci che credere non è un affare da bambini.
Amo la Chiesa. Tanto. Perché tira diritto per la propria strada, perché tiene lo sguardo f ... (continua)
Paolo Curtaz (Omelia del 26-12-2014)
Mi sono anche informato con gli amici liturgisti e abbiamo ragionato a lungo. Non mi hanno convinto, devo essere sincero. La domanda me la pongo tutti gli anni, il giorno dopo il Natale: per quale misteriosissima ragione la Chiesa che festeggia otto giorni di festa, tanto dura il Natale, il giorno d ... (continua)
Paolo Curtaz (Omelia del 26-12-2013)
Commento su Mt 10,17-22
Otto giorni per dirci ancora la grande notizia che già conosciamo e che stentiamo a riconoscere e a rendere presente. Siamo qui per far rinascere Dio nei nostri cuori, per lasciargli spazio, per lasciare che sia lui a condurre la sua Chiesa, a incarnarsi nelle nostre a volte stanche e demotivate com ... (continua)