LA CHIESA

      


> e-mail    > chi siamo    > scripts e banners   > newsletters    > translate ita>eng

LITURGIA

> 3 Febbraio 2014 <

Sabato 1 Febbraio 2014

Domenica 2 Febbraio 2014

Lunedì 3 Febbraio 2014

Martedì 4 Febbraio 2014

Mercoledì 5 Febbraio 2014

Giovedì 6 Febbraio 2014

Venerdì 7 Febbraio 2014

Sabato 8 Febbraio 2014

Domenica 9 Febbraio 2014

Lunedì 10 Febbraio 2014

Newsletter
Per ricevere la Liturgia del giorno inserisci la tua mail:


Cerca nella BIBBIA
Per citazione
(es. Mt 28,1-20):
Per parola:




  Lunedì della IV settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)

> Vai direttamente alle OMELIE 

Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde
PO041 ;
Questo episodio misterioso della liberazione di un posseduto è una parabola vivente che ci porta a riflettere sul posto che diamo ai beni materiali nella nostra vita.
In questo passo del Vangelo, per tre volte, incontriamo il verbo "supplicare" usato nel rivolgersi a Gesù. In primo luogo sono gli spiriti malvagi - essi sono molte legioni - a supplicare Gesù di non cacciarli via da quella regione. In effetti, nel paese dei Geraseni, paese pagano, essi regnano padroni. Supplicano dunque Gesù di mandarli via sotto le sembianze di un branco di porci. E Cristo li esaudisce, perché per lui la liberazione di una persona umana, creata ad immagine e somiglianza di Dio, è molto più preziosa dell'eventuale perdita di un branco. Duemila porci si precipitano nel mare: una tragedia per i Geraseni.
Essi inviano dunque una delegazione a supplicare Gesù di andarsene dalla loro regione. Essi non sono disposti a sacrificare i loro beni materiali come riscatto per la liberazione di un uomo. Gesù, che predica che non si possono servire due padroni - Dio e il denaro -, è per loro un guastafeste. Essi preferiscono i loro beni a Gesù: lo supplicano di lasciare il loro paese. È triste vedere Gesù messo alla porta. Molto educatamente, ma messo alla porta. È vero che essi hanno una scusa: non sanno ciò che fanno, poiché sono pagani. È ancora più triste vedere oggi Gesù messo alla porta in un paese "cristiano", da famiglie "cristiane", da persone che si dicono cristiane, ma che non sono disposte ad amare Dio più delle ricchezze. Noi siamo tra queste?
Alla fine è il posseduto, una volta guarito, a supplicare: egli chiede a Gesù di poterlo seguire. Ma il Signore non accetta; lo manda in missione, a casa sua. Poiché non tutti coloro che hanno incontrato Cristo hanno la stessa vocazione. Ma tutti devono annunciare la misericordia del Signore.



Ricevi la Liturgia via mail >
Condividi questa Liturgia su > Facebook
Ascolta il Vangelo >

Antifona d'ingresso
Salvaci, Signore Dio nostro,
radunaci dalle genti,
perché ringraziamo il tuo nome santo:
lodarti sarà la nostra gloria. (Sal 105,47)



Colletta
Signore Dio nostro,
concedi a noi tuoi fedeli
di adorarti con tutta l'anima
e di amare tutti gli uomini con la carità di Cristo.
Egli è Dio, e vive e regna con te,
nell'unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.





>

Prima lettura

2Sam 15,13-14.30; 16,5-13
Fuggiamo dalle mani di Assalonne. Lasciate che Simei maledica, poiché glielo ha ordinato il Signore.

Dal secondo libro di Samuèle

In quei giorni, arrivò un informatore da Davide e disse: «Il cuore degli Israeliti è con Assalonne». Allora Davide disse a tutti i suoi servi che erano con lui a Gerusalemme: «Alzatevi, fuggiamo; altrimenti nessuno di noi scamperà dalle mani di Assalonne. Partite in fretta, perché non si affretti lui a raggiungerci e faccia cadere su di noi la rovina e passi la città a fil di spada».
Davide saliva l'erta degli Ulivi, saliva piangendo e camminava con il capo coperto e a piedi scalzi; tutta la gente che era con lui aveva il capo coperto e, salendo, piangeva.
Quando poi il re Davide fu giunto a Bacurìm, ecco uscire di là un uomo della famiglia della casa di Saul, chiamato Simei, figlio di Ghera. Egli usciva imprecando e gettava sassi contro Davide e contro tutti i servi del re Davide, mentre tutto il popolo e tutti i prodi stavano alla sua destra e alla sua sinistra. Così diceva Simei, maledicendo Davide: «Vattene, vattene, sanguinario, malvagio! Il Signore ha fatto ricadere sul tuo capo tutto il sangue della casa di Saul, al posto del quale regni; il Signore ha messo il regno nelle mani di Assalonne, tuo figlio, ed eccoti nella tua rovina, perché sei un sanguinario».
Allora Abisài, figlio di Seruià, disse al re: «Perché questo cane morto dovrà maledire il re, mio signore? Lascia che io vada e gli tagli la testa!». Ma il re rispose: «Che ho io in comune con voi, figli di Seruià? Se maledice, è perché il Signore gli ha detto: "Maledici Davide!". E chi potrà dire: "Perché fai così?"».
Poi Davide disse ad Abisài e a tutti i suoi servi: «Ecco, il figlio uscito dalle mie viscere cerca di togliermi la vita: e allora, questo Beniaminita, lasciatelo maledire, poiché glielo ha ordinato il Signore. Forse il Signore guarderà la mia afflizione e mi renderà il bene in cambio della maledizione di oggi».
Davide e la sua gente continuarono il cammino.

Parola di Dio






>

Salmo responsoriale

Sal 3

Sorgi, Signore! Salvami, Dio mio!

Signore, quanti sono i miei avversari!
Molti contro di me insorgono.
Molti dicono della mia vita:
«Per lui non c'è salvezza in Dio!».

Ma tu sei mio scudo, Signore,
sei la mia gloria e tieni alta la mia testa.
A gran voce grido al Signore
ed egli mi risponde dalla sua santa montagna.

Io mi corico, mi addormento e mi risveglio:
il Signore mi sostiene.
Non temo la folla numerosa
che intorno a me si è accampata.












Canto al Vangelo (Lc 7,16)
Alleluia, alleluia.
Un grande profeta è sorto tra noi,
e Dio ha visitato il suo popolo.
Alleluia.


>

Vangelo

Condividi il Vangelo su >   Facebook Ascolta il Vangelo >    

Mc 5,1-20
Esci, spirito impuro, da quest'uomo.


+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli giunsero all'altra riva del mare, nel paese dei Gerasèni. Sceso dalla barca, subito dai sepolcri gli venne incontro un uomo posseduto da uno spirito impuro.
Costui aveva la sua dimora fra le tombe e nessuno riusciva a tenerlo legato, neanche con catene, perché più volte era stato legato con ceppi e catene, ma aveva spezzato le catene e spaccato i ceppi, e nessuno riusciva più a domarlo. Continuamente, notte e giorno, fra le tombe e sui monti, gridava e si percuoteva con pietre.
Visto Gesù da lontano, accorse, gli si gettò ai piedi e, urlando a gran voce, disse: «Che vuoi da me, Gesù, Figlio del Dio altissimo? Ti scongiuro, in nome di Dio, non tormentarmi!». Gli diceva infatti: «Esci, spirito impuro, da quest'uomo!». E gli domandò: «Qual è il tuo nome?». «Il mio nome è Legione - gli rispose - perché siamo in molti». E lo scongiurava con insistenza perché non li cacciasse fuori dal paese.
C'era là, sul monte, una numerosa mandria di porci al pascolo. E lo scongiurarono: «Mandaci da quei porci, perché entriamo in essi». Glielo permise. E gli spiriti impuri, dopo essere usciti, entrarono nei porci e la mandria si precipitò giù dalla rupe nel mare; erano circa duemila e affogarono nel mare.
I loro mandriani allora fuggirono, portarono la notizia nella città e nelle campagne e la gente venne a vedere che cosa fosse accaduto. Giunsero da Gesù, videro l'indemoniato seduto, vestito e sano di mente, lui che era stato posseduto dalla Legione, ed ebbero paura. Quelli che avevano visto, spiegarono loro che cosa era accaduto all'indemoniato e il fatto dei porci. Ed essi si misero a pregarlo di andarsene dal loro territorio.
Mentre risaliva nella barca, colui che era stato indemoniato lo supplicava di poter restare con lui. Non glielo permise, ma gli disse: «Va' nella tua casa, dai tuoi, annuncia loro ciò che il Signore ti ha fatto e la misericordia che ha avuto per te». Egli se ne andò e si mise a proclamare per la Decàpoli quello che Gesù aveva fatto per lui e tutti erano meravigliati.

Parola del Signore





Preghiera dei fedeli
Fratelli, il Dio a lungo atteso, dopo aver parlato in molti modi agli uomini, nella pienezza dei tempi si è rivelato nel suo Figlio Gesù e nel dono dello Spirito che istruisce il nostro cuore. Leviamo, quindi, con fiducia le nostre mani nella preghiera, dicendo:
Signore, salvaci!

Perché l'intervento della Chiesa nel dialogo internazionale porti solidarietà ai poveri, speranza agli infelici, pace a tutti gli uomini. Preghiamo:
Perché i cristiani sentano la missione all'unità voluta dal Padre e collaborino con amore alla strada dell'ecumenismo. Preghiamo:
Perché mitezza e umiltà di cuore sciolgano le tensioni che lacerano le nostre comunità e le nostre famiglie. Preghiamo:
Perché chi tenta di costruire la felicità sul benessere materiale scopra che tutti siamo poveri e bisognosi della liberazione portata da Cristo. Preghiamo:
Perché ci lasciamo guarire da Gesù, medico dei corpi e delle anime. Preghiamo:
Perché il Signore ci liberi dalla tentazione di escludere qualcuno dalla nostra comunità.
Per coloro che hanno bisogno di essere perdonati.

Padre Santo, che per l'uomo hai tracciato una storia di salvezza, continua ad assisterci col dono del tuo Spirito e non permettere che la presenza del male soffochi la vita del regno. Per Cristo nostro Signore. Amen.


Preghiera sulle offerte
Accogli con bontà, o Signore,
i doni del nostro servizio sacerdotale:
li deponiamo sull'altare
perché diventino sacramento della nostra redenzione.
Per Cristo nostro Signore.


Antifona alla comunione
Sul tuo servo fa' splendere il tuo volto,
salvami per la tua misericordia.
Signore, che io non debba vergognarmi
per averti invocato. (Cf. Sal 30,17-18)


Preghiera dopo la comunione
O Signore, che ci hai nutriti con il dono della redenzione,
fa' che per la forza di questo sacramento di eterna salvezza
cresca sempre più la vera fede.
Per Cristo nostro Signore.


O M E L I E
a cura di
Qumran2.net

Monaci Benedettini Silvestrini     (Omelia del 31-01-2022)
L'indemoniato di Gerasa
In questo brano di oggi emergono tanti spunti su cui riflettere. Intanto il brano segue quello del racconto della barca in balia della tempesta del mare. Eccoli finalmente sull'altra riva, espressione che ricorre come aggancio in Marco. Probabilmente Gergesa fu sostituita con Gerasa, per sottolinear ...
(continua)
don Carlo Occelli     (Omelia del 31-01-2022)
Commento al Vangelo 31 gennaio 2022
...
(continua)
don Domenico Bruno     (Omelia del 31-01-2022)
Il nostro audio quotidiano
Sceso dalla barca, subito dai sepolcri gli venne incontro un uomo posseduto da uno spirito impuro. Costui aveva la sua dimora fra le tombe e nessuno riusciva a tenerlo legato, neanche con catene, perché più volte era stato legato con ceppi e catene, ma aveva spezzato le catene e spaccato i ceppi, e ...
(continua)
don Alessandro Farano     (Omelia del 31-01-2022)
Lunedì - IV settimana del Tempo Ordinario - Anno C - Commento al Vangelo
...
(continua)
don Nicola Salsa     (Omelia del 31-01-2022)
La misericordia che Dio ha per te (Mc 5,1-20)
...
(continua)
don Carlo Occelli     (Omelia del 01-02-2021)
Commento al Vangelo 1 febbraio 2021
...
(continua)
don Domenico Bruno     (Omelia del 01-02-2021)
Il nostro audio quotidiano
Ricevi ogni giorno il commento direttamente sul tuo telefono: unisciti al canale Telegram @annunciatedaitetti Resta aggiornato col sito: annunciatedaitetti.it Iscriviti anche al canale YouTube Ti aspettiamo anche su Instagram! Per ascoltare subito il commento qui sotto, clicca play! ...
(continua)
don Marco Scandelli     (Omelia del 01-02-2021)
#2minutiDiVangelo Lunedì IV Settimana: Gesù può vincere tutto il male possibile
Commento al Vangelo del Lunedì della Quarta Settimana del Tempo Ordinario - Anno Pari - a cura di don Marco Scandelli #2minutiDiVangelo ---- Mc 5 1-20 Tutta questa concentrazione di male raccolta in pochi kilometri di terra, anzi, nel corpo di una persona e la scelta di Gesù di andare in ...
(continua)
don Nicola Salsa     (Omelia del 01-02-2021)
Gesù vattene altrove (Mc 5,1-20)
...
(continua)
don Nicola Salsa     (Omelia del 03-02-2020)
Cosa vuoi da noi, Gesù?
...
(continua)
don Fabio Zaffuto     (Omelia del 03-02-2020)
Non ti fare male! - Video commento su Mc 5,1-20
...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 04-02-2019)
Commento su Mc 5, 1-8
«Giunsero all'altra riva del mare, nel paese dei Gerasèni. Sceso dalla barca, subito dai sepolcri gli venne incontro un uomo posseduto da uno spirito impuro. Costui aveva la sua dimora fra le tombe e nessuno riusciva a tenerlo legato, neanche con catene, perché più volte era stato legato con ceppi e ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 30-01-2017)
Commento su Mc 5, 19
«Va' nella tua casa, dai tuoi, annuncia loro ciò che il Signore ti ha fatto e la misericordia che ha avuto per te». Mc 5, 19 Come vivere questa Parola? Siamo in tanti a cercare la vita vera che è Gesù. A volte questa ricerca è pure di quelli che non sanno che Dio stesso ci cerca da tempo. Ci son ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 01-02-2016)
Commento su 2 Sam 25, 9-11
"Allora Abisài, figlio di Seruià, disse al re: «Perché questo cane morto dovrà maledire il re, mio signore? Lascia che io vada e gli tagli la testa!». Ma il re rispose: «Che ho io in comune con voi, figli di Seruià? Se maledice, è perché il Signore gli ha detto: "Maledici Davide!". E chi potrà dire: ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 03-02-2014)

È straziato, l'indemoniato di Gerasa. Vive fra i morti, fra le tombe, si percuote, si fa del male. I suoi concittadini, dei geni!, per liberarlo dall'ossessione... lo legano con le catene! Marco ci sta dicendo che il maligno ci porta all'autolesionismo, quando passiamo il tempo a dire che non valiam ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 04-02-2013)
Commento su Mc 5,1-20
Vive fra i sepolcri, l'indemoniato. Nulla gli dà pace, nessuno riesce a tenerlo fermo: urla e grida, si percuote con le pietre, si fa del male. Come se Marco ci facesse capire che l'autolesionismo è di origine malvagia, demoniaca, che l'accusarsi di ogni nefandezza non fa piacere a Dio e ci sprofond ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 00-00-0000)
Commento su Mc 5, 1-4; 6-9; 15; 18-19
«[...] subito dai sepolcri gli venne incontro un uomo posseduto da uno spirito impuro. Costui aveva la sua dimora fra le tombe e nessuno riusciva a tenerlo legato, neanche con catene [...]. Visto Gesù da lontano, accorse, gli si gettò ai piedi e, urlando a gran voce, disse: "Che vuoi da me, Gesù, Fi ...
(continua)