Grado della Celebrazione: Feria Colore liturgico: Bianco N1229 ;
Nel vangelo di oggi incontriamo Simeone, "uomo giusto e timorato di Dio". Si riconosce comunque che il suo nome deriva, in ebraico, dal verbo "sentire": un dettaglio rivelatore poiché egli "sentiva" spesso la voce di Dio. Ma lo Spirito Santo non si accontentava di parlare a Simeone: "era su di lui" e ne faceva una persona retta e, insieme, ardente, che serviva Dio e il prossimo con venerazione e devozione. Era, a quanto pare, un uomo di età matura, che si definiva servo del Signore. Aveva passato la sua vita ad aspettare il "conforto d'Israele", cioè il Consolatore, il Messia. Non appena vide entrare nel tempio il Bambino Gesù, seppe immediatamente che la sua attesa era terminata. La sua visione interiore si chiarì e la pace del suo animo fu scossa.
Gesù doveva essere per Israele e per la Chiesa un segno del desiderio che Dio aveva di salvare l'umanità; eppure da alcuni fu respinto.
Le nostre azioni rivelano i nostri pensieri. Simeone prese tra le braccia Gesù, mostrando così che era pronto a condividere e a compiere la volontà divina.
Facciamo anche noi così e compiamo nella nostra vita con fede la volontà di Dio.
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Antifona d'ingresso
Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito,
perché chiunque crede in lui non vada perduto,
ma abbia la vita eterna. (Gv 3,16)
Si dice il Gloria.
Colletta
Onnipotente e invisibile Dio,
che nella venuta del Cristo, vera luce,
hai vinto le tenebre del mondo,
volgiti a noi con sguardo sereno,
perché possiamo celebrare con lode unanime
la nascita gloriosa del tuo unico Figlio.
Egli è Dio, e vive e regna con te,
nell'unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.
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Prima lettura
1Gv 2,3-11
Chi ama suo fratello, rimane nella luce.
Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo
Figlioli miei, da questo sappiamo di avere conosciuto Gesù: se osserviamo i suoi comandamenti. Chi dice: «Lo conosco», e non osserva i suoi comandamenti, è bugiardo e in lui non c'è la verità. Chi invece osserva la sua parola, in lui l'amore di Dio è veramente perfetto. Da questo conosciamo di essere in lui. Chi dice di rimanere in lui, deve anch'egli comportarsi come lui si è comportato.
Carissimi, non vi scrivo un nuovo comandamento, ma un comandamento antico, che avete ricevuto da principio. Il comandamento antico è la Parola che avete udito. Eppure vi scrivo un comandamento nuovo, e ciò è vero in lui e in voi, perché le tenebre stanno diradandosi e già appare la luce vera.
Chi dice di essere nella luce e odia suo fratello, è ancora nelle tenebre. Chi ama suo fratello, rimane nella luce e non vi è in lui occasione di inciampo. Ma chi odia suo fratello, è nelle tenebre, cammina nelle tenebre e non sa dove va, perché le tenebre hanno accecato i suoi occhi.
Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, [Maria e Giuseppe] portarono il bambino [Gesù] a Gerusalemme per presentarlo al Signore - come è scritto nella legge del Signore: «Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore» - e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore.
Ora a Gerusalemme c'era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d'Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore. Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, anch'egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo:
«Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo
vada in pace, secondo la tua parola,
perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza,
preparata da te davanti a tutti i popoli:
luce per rivelarti alle genti
e gloria del tuo popolo, Israele».
Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione - e anche a te una spada trafiggerà l'anima -, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori».
Parola del Signore
Preghiera dei fedeli (Dall'Orazionale CEI 2020)
Fratelli e sorelle, giunti ormai al termine dell'anno, rivolgiamo al Padre la nostra preghiera con riconoscenza per il passato e speranza per il futuro.
Preghiamo insieme e diciamo: Guidaci nelle tue vie, Signore.
1. Per la Chiesa: certa della presenza del suo Signore anche nei momenti più travagliati della storia, continui a seminare la parola di vita nel cuore degli uomini. Preghiamo.
2. Per i cristiani provati dalla malattia, dalla miseria, e da ogni genere di tribolazione: siano sostenuti dalla fede nel Verbo della vita, venuto a rivelarci il volto misericordioso del Padre. Preghiamo.
3. Per quanti soffrono a causa delle violenze e delle guerre che hanno insanguinato la terra lungo questo anno: a tutti sia concesso il dono di una pace duratura. Preghiamo.
4. Per la nostra comunità: nelle vicende del tempo che passa, renda grazie per i doni ricevuti dalla mano di Dio e riconosca in ogni evento la sua presenza paterna. Preghiamo.
5. Per tutti i defunti di questo anno, e in particolare le vittime dell'odio, delle persecuzioni, delle epidemie e delle catastrofi naturali: siano accolti nella pace eterna. Preghiamo.
O Dio, Signore del tempo e della storia, concedici di scoprire con gioia i segni della tua provvidenza e donaci la forza di annunciare con franchezza la nostra fede. Per Cristo nostro Signore.
Preghiera sulle offerte
Accogli, o Signore, i nostri doni
in questo misterioso incontro
tra la nostra povertà e la tua grandezza:
noi ti offriamo le cose che ci hai dato,
tu donaci in cambio te stesso.
Per Cristo nostro Signore.
PREFAZIO DI NATALE I
Cristo luce
È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo,
Dio onnipotente ed eterno.
Nel mistero del Verbo incarnato
è apparsa agli occhi della nostra mente
la luce nuova del tuo fulgore,
perché conoscendo Dio visibilmente,
per mezzo di lui siamo conquistati
all'amore delle realtà invisibili.
E noi,
uniti agli Angeli e agli Arcangeli,
ai Troni e alle Dominazioni
e alla moltitudine dei cori celesti,
cantiamo con voce incessante
l'inno della tua gloria: Santo, ...
PREFAZIO DI NATALE II
Nell'incarnazione Cristo reintegra l'universo
È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno,
per Cristo Signore nostro.
Nel mistero adorabile del Natale
egli, Verbo invisibile,
apparve visibilmente nella nostra carne,
per assumere in sé tutto il creato
e sollevarlo dalla sua caduta.
Generato prima dei secoli,
cominciò a esistere nel tempo,
per reintegrare l'universo nel tuo disegno, o Padre,
e ricondurre a te l'umanità dispersa.
Per questo dono della tua benevolenza,
uniti a tutti gli angeli,
cantiamo esultanti la tua lode: Santo, ...
PREFAZIO DI NATALE III
Il sublime scambio nell'incarnazione del Verbo
È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno,
per Cristo Signore nostro.
In lui [oggi] risplende in piena luce
il sublime scambio che ci ha redenti:
la nostra debolezza è assunta dal Verbo,
la natura mortale è innalzata a dignità perenne,
e noi, uniti a te in comunione mirabile,
condividiamo la tua vita immortale.
Per questo mistero di salvezza,
uniti ai cori degli angeli,
proclamiamo esultanti
la tua lode: Santo, ...
Nel Canone Romano, si dice il Communicantes proprio.
Nelle Preghiere eucaristiche II e III si fa il ricordo proprio.
Antifona alla comunione
Grazie alla tenerezza e misericordia del nostro Dio,
verrà a visitarci un sole che sorge dall'alto. (Lc 2, 34-35)
Oppure:
Ecco, egli è qui, come segno di contraddizione,
affinché siano svelati i pensieri di molti cuori. (Cf. Lc 1,78)
Preghiera dopo la comunione
Dio onnipotente,
fa' che la forza inesauribile di questi santi misteri
ci sostenga in ogni momento della nostra vita.
Per Cristo nostro Signore.
Commento al Vangelo 29 dicembre 2021
... (continua)
don Nicola Salsa (Omelia del 29-12-2021)
I miei occhi vedono la salvezza (Lc 2,22-35)
... (continua)
don Alessandro Farano (Omelia del 29-12-2021)
29 Dicembre - 5a fra l'Ottava di Natale - Commento al Vangelo
... (continua)
don Domenico Bruno (Omelia del 29-12-2021)
Il nostro audio quotidiano
Ciò che mi piace tanto di questo Vangelo è la palese dimostrazione che Dio realizza le sue promesse e chi si fida profondamente di Lui riuscirà a vederle realizzate.
Il profeta Simeone attendeva il Salvatore promesso dalla Scrittura e nel frattempo lo annunciava. Quando Maria e Giuseppe gli porta ... (continua)
don Carlo Occelli (Omelia del 29-12-2020)
Commento al Vangelo 29 dicembre 2020
... (continua)
don Domenico Bruno (Omelia del 29-12-2020)
Il nostro audio quotidiano
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don Marco Scandelli (Omelia del 29-12-2020)
#2minutiDiVangelo - 29 dicembre - Che rapporto ho con Dio? Fretta e dubbi o fede nella Provvidenza?
Commento al Vangelo del 29 dicembre - a cura di don Marco Scandelli
#2minutiDiVangelo
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Lc 2 22-35
Non era facile riconoscere il figlio di Dio sotto le sembianze di un povero bambino, ma Simeone non ebbe alcun problema. E così mi viene in mente quante volte, invece, per noi è un probl ... (continua)
29 Dicembre - Commento al Vangelo - V fra l'Ottava di Natale
... (continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA (Omelia del 29-12-2018)
Commento su Lc 2,25-32
«Ora a Gerusalemme c'era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d'Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore. Mosso dallo Spirito, si recò al tempi ... (continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA (Omelia del 29-12-2017)
Commento su Lc 2, 25-35
«Ora a Gerusalemme c'era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d'Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore. Mosso dallo Spirito, si recò al tempi ... (continua)
Monaci Benedettini Silvestrini (Omelia del 29-12-2017)
In Dio si diventa creatura nuova
La madre di Dio si sottomette alle prescrizioni della legge per la nascita di un bimbo da gente povera. Umiltà e obbedienza accompagnano e qualificano la sua azione. Il vecchi Simeone, dopo un'esistenza spesa al servizio di Dio, felice di poter contemplare con i suoi occhi mortali il volto del Salva ... (continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA (Omelia del 29-12-2016)
Commento su 1 Gv. 2,5
"Chi osserva la parola di Gesù, in Lui l'amore di Dio è veramente perfetto. Da questo conosciamo di essere in Lui"
1 Gv. 2,5
Come vivere questa Parola?
Se c'è un apostolo la cui parola non possono che avere la prima garanzia d'essere Verità sacrosanta è proprio San Giovanni: il più giovane e caro ... (continua)
Paolo Curtaz (Omelia del 29-12-2015)
Fra i pochissimi che hanno avuto il coraggio di accogliere l'inaudito di Dio spicca il vecchio Simeone. Un devoto che aspettava la salvezza di Dio, la venuta del Messia. Era cresciuto all'ombra del rinato tempio, ne aveva seguito gli imponenti lavori, le migliaia di operai reclutati dal re Erode per ... (continua)
Paolo Curtaz (Omelia del 29-12-2014)
È un personaggio marginale, all'apparenza, e pochi lo conoscono, anche fra i bravi cristiani. Sarà che la liturgia immagina che durante l'ottava i cristiani riescano ad andare a Messa tutti i giorni, così come capita durante l'ottava di Pasqua. Così, però, non accade e il rischio è quello di perders ... (continua)