LA CHIESA

      


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LITURGIA

> 20 Giugno 2015 <

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(es. Mt 28,1-20):
Per parola:




  Sabato della XI settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)

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Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde
DO116 ;
Se ci mettiamo alla sua scuola, la Madonna ci insegnerà l'umiltà e l'abbandono. Maria ha fatto perfettamente quanto dice Paolo a proposito della sua debolezza: "Mi vanterò ben volentieri delle mie debolezze, perché dimori in me la potenza di Cristo". Maria ha accettato la sua situazione di debolezza, di piccolezza e ne è stata felice perché l'ha vista come motivo di una particolare attenzione di Dio: "il mio spirito esulta in Dio mio salvatore perché ha guardato l'umiltà della sua serva".
Come è difficile, di solito, essere contenti della propria sorte umile, nascosta, oscura! E come è difficile l'umiltà quando si hanno motivi di vanto! San Paolo avvertiva il pericolo della superbia "per la grandezza delle rivelazioni"; Maria, salutata dall'angelo "piena di grazia", rimane tranquilla, contenta, abbandonata in pace alla volontà di Dio, preoccupata solo di lui. E quando Dio la vuole madre di un figlio condannato alla morte di croce come bestemmiatore, la sofferenza non fa cambiare il suo atteggiamento interiore: segue Gesù con adesione piena al disegno divino, in pace, con fiducia, fino al Calvario.
Domandiamo a lei che ci aiuti ad essere umili, fiduciosi, contenti della volontà del Signore in ogni concreta situazione.


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Antifona d'ingresso
Ascolta, o Signore, la mia voce: a te io grido.
Sei tu il mio aiuto: non lasciarmi,
non abbandonarmi, Dio della mia salvezza. (Sal 26,7-9)


Colletta
O Dio, fortezza di chi spera in te,
ascolta benigno le nostre invocazioni,
e poiché nella nostra debolezza nulla possiamo senza il tuo aiuto,
soccorrici sempre con la tua grazia,
perché fedeli ai tuoi comandamenti
possiamo piacerti nelle intenzioni e nelle opere.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.







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Prima lettura

2Cor 12,1-10
Mi vanterò ben volentieri delle mie debolezze.

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi

Fratelli, se bisogna vantarsi - ma non conviene - verrò tuttavia alle visioni e alle rivelazioni del Signore. So che un uomo, in Cristo, quattordici anni fa - se con il corpo o fuori del corpo non lo so, lo sa Dio - fu rapito fino al terzo cielo. E so che quest'uomo - se con il corpo o senza corpo non lo so, lo sa Dio - fu rapito in paradiso e udì parole indicibili che non è lecito ad alcuno pronunziare. Di lui io mi vanterò!
Di me stesso invece non mi vanterò, fuorché delle mie debolezze. Certo, se volessi vantarmi, non sarei insensato: direi solo la verità. Ma evito di farlo, perché nessuno mi giudichi più di quello che vede o sente da me e per la straordinaria grandezza delle rivelazioni.
Per questo, affinché io non monti in superbia, è stata data alla mia carne una spina, un inviato di Satana per percuotermi, perché io non monti in superbia. A causa di questo per tre volte ho pregato il Signore che l'allontanasse da me. Ed egli mi ha detto: «Ti basta la mia grazia; la forza infatti si manifesta pienamente nella debolezza».
Mi vanterò quindi ben volentieri delle mie debolezze, perché dimori in me la potenza di Cristo. Perciò mi compiaccio nelle mie debolezze, negli oltraggi, nelle difficoltà, nelle persecuzioni, nelle angosce sofferte per Cristo: infatti quando sono debole, è allora che sono forte.

Parola di Dio




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Salmo responsoriale

Sal 33

Gustate e vedete com'è buono il Signore.

L'angelo del Signore si accampa
attorno a quelli che lo temono, e li libera.
Gustate e vedete com'è buono il Signore;
beato l'uomo che in lui si rifugia.

Temete il Signore, suoi santi:
nulla manca a coloro che lo temono.
I leoni sono miseri e affamati,
ma a chi cerca il Signore non manca alcun bene.

Venite, figli, ascoltatemi:
vi insegnerò il timore del Signore.
Chi è l'uomo che desidera la vita
e ama i giorni in cui vedere il bene?












Canto al Vangelo (2Cor 8,9)
Alleluia, alleluia.
Gesù Cristo, da ricco che era, si è fatto povero per voi,
perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà.
Alleluia.


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Vangelo

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Mt 6,24-34
Non preoccupatevi del domani.


+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli:
«Nessuno può servire due padroni, perché o odierà l'uno e amerà l'altro, oppure si affezionerà all'uno e disprezzerà l'altro. Non potete servire Dio e la ricchezza.
Perciò io vi dico: non preoccupatevi per la vostra vita, di quello che mangerete o berrete, né per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita non vale forse più del cibo e il corpo più del vestito?
Guardate gli uccelli del cielo: non séminano e non mietono, né raccolgono nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non valete forse più di loro? E chi di voi, per quanto si preoccupi, può allungare anche di poco la propria vita?
E per il vestito, perché vi preoccupate? Osservate come crescono i gigli del campo: non faticano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Ora, se Dio veste così l'erba del campo, che oggi c'è e domani si getta nel forno, non farà molto di più per voi, gente di poca fede?
Non preoccupatevi dunque dicendo: "Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo?". Di tutte queste cose vanno in cerca i pagani. Il Padre vostro celeste, infatti, sa che ne avete bisogno.
Cercate invece, anzitutto, il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta.
Non preoccupatevi dunque del domani, perché il domani si preoccuperà di se stesso. A ciascun giorno basta la sua pena».

Parola del Signore







Preghiera dei fedeli
Fratelli, mediante il battesimo il Padre ci ha accolti nel suo grande disegno di salvezza. Supplichiamolo perché ci aiuti a vivere ogni giorno confidando nella sua provvidenza, dicendo:
Signore, aumenta la nostra fede.

Per il popolo di Dio, perché riconfermi il suo rifiuto agli idoli del denaro e del potere e mantenga viva la coscienza di essere chiamato alla santità. Preghiamo:
Per le autorità civili e i potenti del mondo, perché la ricerca del bene dell'uomo li spinga a realizzare una distribuzione più equa delle risorse. Preghiamo:
Per i poveri e i sofferenti, perché la memoria di Cristo, provvidenza di Dio, li aiuti a vivere le difficoltà quotidiane fiduciosi della benevolenza divina. Preghiamo:
Per i genitori e gli educatori, perché infondano nelle giovani generazioni il distacco dalle cose materiali e la volontà di possedere i beni spirituali. Preghiamo:
Per noi cristiani, perché vinciamo la continua tentazione del compromesso che il mondo ci propone, per servire in tutto Colui che è morto per i nostri peccati. Preghiamo:
Per chi si vive ancora autocentrato.
Per i disoccupati del nostro quartiere.

Padre buono, che nell'eucaristia ci offri come cibo quotidiano il corpo del tuo unico Figlio, donaci di testimoniare nella carità la tua provvidenza per ogni uomo. Per Cristo nostro Signore. Amen.


Preghiera sulle offerte
O Dio, che nel pane e nel vino
doni all'uomo il cibo che lo alimenta
e il sacramento che lo rinnova,
fa' che non ci venga mai a mancare
questo sostegno del corpo e dello spirito.
Per Cristo nostro Signore.


Antifona alla comunione
Una cosa ho chiesto al Signore, questa sola io cerco:
abitare nella casa del Signore
tutti i giorni della mia vita. (Sal 26,4)

Oppure:
Padre santo, custodiscili nel tuo nome,
perché siano, come noi, una cosa sola. (Gv 17,11)


Preghiera dopo la comunione
La partecipazione ai tuoi santi misteri, o Signore,
come prefigura la nostra unione in te,
così realizzi l'unità nella tua Chiesa.
Per Cristo nostro Signore.


O M E L I E
a cura di
Qumran2.net

don Carlo Occelli     (Omelia del 19-06-2021)
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don Domenico Bruno     (Omelia del 19-06-2021)
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don Marco Scandelli     (Omelia del 19-06-2021)
#2minutiDiVangelo - Sabato XI T.O. - Chiediamo un cuore nuovo, altrimenti resteremo infelici!
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don Nicola Salsa     (Omelia del 19-06-2021)
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don Alessandro Farano     (Omelia del 19-06-2021)
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"Ora, se Dio veste così l'erba del campo, che oggi c'è e domani verrà gettata nel forno, non farà assai più per voi gente di poca fede? Non affannatevi dunque dicendo: Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo? Di tutte queste cose si preoccupano i pagani; il Padre vostro celeste in ...
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Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 23-06-2018)
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«Guardate gli uccelli del cielo: non seminano e non mietono, né raccolgono nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non valete forse più di loro? E chi di voi, per quanto si preoccupi, può allungare anche di poco la propria vita? E per il vestito, perché vi preoccupate? Osservate come cr ...
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Paolo Curtaz     (Omelia del 20-06-2015)

A ciascun giorno basta la sua pena. Quanto è vero! Quante volte la nostra vita vive nei pentimenti del passato o nell'angoscia del futuro, senza veramente assaporare il tempo presente! Quante volte crediamo di avere in mano il nostro destino e ci affanniamo e ci preoccupiamo per assicurarci un futur ...
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Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 20-06-2015)
Commento su Mt 6, 25
"Non preoccupatevi per la vostra vita, di quello che mangerete o berrete." Mt 6, 25 Come vivere questa Parola? Oggi la Parola di Dio ci permette di continuare a parlare di povertà. Ieri l'accento era sul non accumulare, sul non riempirsi di cose inutili. Oggi invece questo si pone sul non preocc ...
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Paolo Curtaz     (Omelia del 21-06-2014)

Quante preoccupazioni nella nostra vita! Quanti inconvenienti che ci gettano nello sconforto! Quante delusioni e arrabbiature! Il periodo di crisi, poi, non ci aiuta. Mantenere un famiglia, pagare un debito, affrontare una spesa imprevista possono sprofondarci nella desolazione e nel vittimismo. Ges ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 22-06-2013)
Commento su Mt 6,24-34
Ci si commuove ogni volta che si legge questa straordinaria pagina del discorso della montagna. Gesù, lo abbiamo visto, ridefinisce l'interpretazione della Legge orale riportandola alla sua origine, distinguendo l'intenzione originaria di Dio dai compromessi derivanti dalle tradizioni degli uomini. ...
(continua)