Grado della Celebrazione: Feria Colore liturgico: Verde DO261 ;
Anche oggi il Vangelo ci ricorda le condizioni di una vera fraternità. E la prima condizione è l'umiltà: non discutere per sapere chi è il più grande. Bisogna supporre che questo problema fosse molto vivo per gli Apostoli, perché Gesù nel Vangelo ritorna spesso su questo punto. È vero che questo è naturale nell'uomo e non è un male: è Dio, il Creatore che ha messo in noi questo desiderio di grandezza, perché dobbiamo trovare la grandezza vera. Il Signore non ci rimprovera di cercarla, anzi ce ne insegna la strada. Dicendo: "Chi è il più piccolo tra tutti voi, questi è grande", egli approva il nostro desiderio, ma ci indica dove si trova la vera grandezza e ci mostra come abbiamo torto quando ci paragoniamo gli uni agli altri e desideriamo innalzarci altri: la vera grandezza sta nel servire. Servire, essere ignorato, essere disprezzato è grandezza maggiore che essere servito, onorato al di sopra degli altri.
Ancora, il Signore ci insegna la strada dicendoci di accogliere i piccoli. Non solo di farci piccoli, ma di metterci al servizio dei piccoli. Egli stesso ci ha dato l'esempio nell'Ultima cena, nella quale ci ha fatto intravedere il senso della sua imminente passione: si è messo ai nostri piedi, ci ha lavato i piedi come uno schiavo. E si è umiliato fino alla morte, alla morte di croce. Per questo scrive san Paolo ai Filippesi Dio l'ha esaltato al di sopra di tutti.
Se la nostra idea di grandezza ha come modello questa immagine del Signore, la nostra fraternità è autentica e il Signore è presente in mezzo a noi nella sua umiltà e grandezza.
Il secondo passaggio del Vangelo ci indica un'altra caratteristica della vera fraternità: la tolleranza. "Maestro, abbiamo visto un tale che scacciava demoni nel tuo nome e glielo abbiamo impedito, perché non è con noi". Ma Gesù non è dello stesso parere: "Non glielo impedite". Non si può pretendere che nel seguire il Signore tutti camminino allo stesso modo: questa sarebbe uguaglianza esteriore, ma noti fraternità che rispetta la vocazione irripetibile di ciascuno. il Signore qui dice una frase un po' speciale: "Chi non è contro di voi, è per voi". Un'altra volta egli ha detto: "Chi non è con me, è contro di me" e sembrano parole in contrasto tra loro. Non è così, perché qui non si tratta di lui, ma dei discepoli e del loro modo di seguire il Maestro. I discepoli devono essere contenti di vedere che anche altri seguono Cristo, sia pure in una maniera che non è la loro.
Domandiamo al Signore questa apertura di cuore, perché in ogni comunità cristiana l'umiltà, il servizio reciproco e la vicendevole tolleranza costruiscano una vera fraternità.
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Antifona d'ingresso
Signore, quanto hai fatto ricadere su di noi,
l'hai fatto con retto giudizio, poiché noi abbiamo peccato,
non abbiamo obbedito ai tuoi comandamenti.
Ma ora, salvaci con i tuoi prodigi; da' gloria al tuo nome,
Signore, fa' con noi secondo la tua clemenza,
secondo la tua grande misericordia. (Dn 3,31.29.43.42)
Colletta
O Dio, che riveli la tua onnipotenza
soprattutto con la misericordia e il perdono,
continua a effondere su di noi la tua grazia,
perché, affrettandoci verso i beni da te promessi,
diventiamo partecipi della felicità eterna.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.
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Prima lettura
Zc 8,1-8
Io salvo il mio popolo dalla dall'Oriente e dall'Occidente.
Dal libro del profeta Zaccarìa
La parola del Signore degli eserciti fu rivolta in questi termini:
«Così dice il Signore degli eserciti:
Sono molto geloso di Sion,
un grande ardore m'infiamma per lei.
Così dice il Signore: Tornerò a Sion e dimorerò a Gerusalemme. Gerusalemme sarà chiamata "Città fedele" e il monte del Signore degli eserciti "Monte santo".
Così dice il Signore degli eserciti: Vecchi e vecchie siederanno ancora nelle piazze di Gerusalemme, ognuno con il bastone in mano per la loro longevità. Le piazze della città formicoleranno di fanciulli e di fanciulle, che giocheranno sulle sue piazze.
Così dice il Signore degli eserciti: Se questo sembra impossibile agli occhi del resto di questo popolo in quei giorni, sarà forse impossibile anche ai miei occhi? Oracolo del Signore degli eserciti.
Così dice il Signore degli eserciti:
Ecco, io salvo il mio popolo
dall'Oriente e dall'Occidente:
li ricondurrò ad abitare a Gerusalemme;
saranno il mio popolo e io sarò il loro Dio,
nella fedeltà e nella giustizia.
Il Signore ha ricostruito Sion ed è apparso nel suo splendore.
Le genti temeranno il nome del Signore
e tutti i re della terra la tua gloria,
quando il Signore avrà ricostruito Sion
e sarà apparso in tutto il suo splendore.
Egli si volge alla preghiera dei derelitti,
non disprezza la loro preghiera.
Questo si scriva per la generazione futura
e un popolo, da lui creato, darà lode al Signore:
Il Signore si è affacciato dall'alto del suo santuario,
dal cielo ha guardato la terra,
per ascoltare il sospiro del prigioniero,
per liberare i condannati a morte.
I figli dei tuoi servi avranno una dimora,
la loro stirpe vivrà sicura alla tua presenza,
perché si proclami in Sion il nome del Signore
e la sua lode in Gerusalemme,
quando si raduneranno insieme i popoli
e i regni per servire il Signore.
Canto al Vangelo (Mc 10,45)
Alleluia, alleluia.
Il Figlio dell'uomo è venuto per servire
e dare la propria vita in riscatto per molti.
Alleluia.
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Vangelo
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Lc 9,46-50
Chi è il più piccolo fra tutti voi, questi è grande.
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Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, nacque una discussione tra i discepoli, chi di loro fosse più grande.
Allora Gesù, conoscendo il pensiero del loro cuore, prese un bambino, se lo mise vicino e disse loro: «Chi accoglierà questo bambino nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato. Chi infatti è il più piccolo fra tutti voi, questi è grande».
Giovanni prese la parola dicendo: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e glielo abbiamo impedito, perché non ti segue insieme con noi». Ma Gesù gli rispose: «Non lo impedite, perché chi non è contro di voi, è per voi».
Parola del Signore
Preghiera dei fedeli (Dall'Orazionale CEI 2020 - Autunno)
L'autunno è la stagione dell'ultimo raccolto, della semina e della ripresa della vita comunitaria: in questo tempo siamo tutti chiamati a rivelare l'amore di Dio con la testimonianza della fede, il senso di responsabilità, la generosa apertura ai fratelli. Preghiamo con sincera partecipazione.
Preghiamo insieme e diciamo: Benedici i tuoi figli, Signore.
1. Illumina il papa, i vescovi e tutti i ministri della Chiesa: possano far sentire a ognuno la tua paterna tenerezza. Noi ti preghiamo.
2. Suscita uomini saggi capaci di operare per il bene comune: aiutino le nazioni a sconfiggere lo scandalo della fame, dell'analfabetismo e delle nuove schiavitù. Noi ti preghiamo.
3. Sorreggi la fatica di quanti lavorano in ogni settore: siano loro riconosciuti dignità, sicurezza, stabile occupazione e un giusto salario. Noi ti preghiamo.
4. Benedici gli insegnanti e gli studenti: vivano l'anno scolastico come tempo propizio per piantare il buon seme e raccogliere abbondanti frutti. Noi ti preghiamo.
5. Aiuta la nostra comunità: rinfrancata dal rendimento di grazie domenicale, progredisca nella carità e nella preghiera, operando il bene nella serenità e nella pace. Noi ti preghiamo.
O Padre, che in Cristo tuo Figlio hai dato all'uomo la verità che lo illumina, la via che gli indica il cammino, la vita che continuamente lo rinnova, sostienici con la forza del tuo Spirito, perché progrediamo ogni giorno nel tuo amore e nella speranza del Regno. Per Cristo nostro Signore.
Preghiera sulle offerte
Accogli, Padre misericordioso, i nostri doni,
e da questa offerta
fa' scaturire per noi la sorgente di ogni benedizione.
Per Cristo nostro Signore.
Antifona alla comunione
Ricordati, o Signore, della parola detta al tuo servo,
con la quale mi hai dato speranza.
Questa mi consola nella mia miseria. (Cf. Sal 118,49-50)
Oppure:
In questo abbiamo conosciuto l'amore:
egli ha dato la sua vita per noi;
anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli. (1Gv 3,16)
Preghiera dopo la comunione
Questo sacramento di vita eterna
ci rinnovi, o Padre, nell'anima e nel corpo,
perché, annunciando la morte del tuo Figlio,
partecipiamo alla sua passione
per diventare eredi con lui nella gloria.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
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