LA CHIESA

      


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(es. Mt 28,1-20):
Per parola:




  Mercoledì della XXVIII settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)

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Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde
DO283 ;
Nella prima parte della sua lettera ai Romani san Paolo dimostra che tutti hanno bisogno della misericordia di Dio: da soli non possiamo essere giusti e piacere a Dio. E nel secondo capitolo l'Apostolo si rivolge a quelli che farisaicamente si credono giusti, gente che non ha bisogno della misericordia di Dio, perché sono veramente come devono essere. San Paolo dice che pensano così di sé per una illusione molto comune, perché giudicano gli altri: "Sei inescusabile, chiunque tu sia, o uomo che giudichi, perché mentre giudichi gli altri condanni te stesso; infatti, tu che giudichi, fai le medesime cose".
E veramente un'illusione comune credersi giusti perché si giudicano gli altri. Nelle cose esterne, materiali succede che se vediamo qualcuno che sbaglia noi abbiamo l'impressione che al suo posto faremmo meglio, anche in cose in cui magari non siamo competenti. E non pensiamo che un conto è giudicare, criticare e un conto è fare e che molto probabilmente noi che critichiamo faremmo molto peggio di chi è oggetto del nostro giudizio. Così capita in campo morale, spirituale. Vedendo compiere un'azione non giusta, pensiamo, anche senza dirlo esplicitamente, che noi, nella stessa situazione, faremmo la cosa giusta. E questo non è vero perché, al posto della persona che noi giudichiamo, noi, coi nostri difetti, eviteremmo forse l'errore che lei ha commesso, ma ne faremmo degli altri.
San Paolo mette di fronte a questa situazione colui che giudica, dicendogli: "Tu che giudichi, fai le stesse cose". Infatti chi giudica, anche se può evitare molte delle cose che critica, per il fatto stesso che giudica manca gravemente alla vera giustizia e, come dice Gesù, trascura le cose più importanti, che sono la giustizia e l'amore. Giudicando ci si separa dagli altri, ci si mette in una situazione di egoismo e di orgoglio. Anche se uno facesse tutto bene, gli manca la cosa fondamentale e non può piacere a Dio. Fare il bene consiste nel mettersi con gli altri, non nel separarsi da loro: chi pretende di essere buono e si separa dagli altri, per questo stesso fatto non lo è, anzi è più profondamente cattivo di chi pecca, ma si pone in umiltà e semplicità a Dio.
Dunque san Paolo ha perfettamente ragione di dire: "Sei inescusabile, tu che giudichi gli altri, perché mentre li giudichi condanni te stesso". Dobbiamo essere tutti insieme davanti alla misericordia di Dio: è la sola strada della salvezza. Paolo lo ripeterà più avanti: è necessario accettare la grazia di Dio, che è offerta a tutti. Giudei e Greci, cristiani e pagani, peccatori e giusti devono insieme accettare la grazia di Dio. Ricordiamoci che questa è un'attitudine fondamentale per essere salvati. Siamo tutti peccatori perdonati e nessuno può separarsi dagli altri giudicandoli severamente, se vuol piacere a Dio.



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Antifona d'ingresso
Se consideri le colpe, o Signore,
Signore, chi ti può resistere?
Con te è il perdono, Dio d'Israele. (Cf. Sal 129,3-4)


Colletta
Ci preceda e ci accompagni sempre la tua grazia, o Signore,
perché, sorretti dal tuo paterno aiuto,
non ci stanchiamo mai di operare il bene.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.




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Prima lettura

Rm 2,1-11
Dio renderà a ciascuno secondo le sue opere, al Giudeo prima come al Greco.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani

Chiunque tu sia, o uomo che giudichi, non hai alcun motivo di scusa perché, mentre giudichi l'altro, condanni te stesso; tu che giudichi, infatti, fai le medesime cose. Eppure noi sappiamo che il giudizio di Dio contro quelli che commettono tali cose è secondo verità.
Tu che giudichi quelli che commettono tali azioni e intanto le fai tu stesso, pensi forse di sfuggire al giudizio di Dio? O disprezzi la ricchezza della sua bontà, della sua clemenza e della sua magnanimità, senza riconoscere che la bontà di Dio ti spinge alla conversione?
Tu, però, con il tuo cuore duro e ostinato, accumuli collera su di te per il giorno dell'ira e della rivelazione del giusto giudizio di Dio, che renderà a ciascuno secondo le sue opere: la vita eterna a coloro che, perseverando nelle opere di bene, cercano gloria, onore, incorruttibilità; ira e sdegno contro coloro che, per ribellione, disobbediscono alla verità e obbediscono all'ingiustizia.
Tribolazione e angoscia su ogni uomo che opera il male, sul Giudeo, prima, come sul Greco; gloria invece, onore e pace per chi opera il bene, per il Giudeo, prima, come per il Greco: Dio infatti non fa preferenza di persone.

Parola di Dio




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Salmo responsoriale

Sal 61

Secondo le sue opere, Signore, tu ripaghi ogni uomo.

Solo in Dio riposa l'anima mia:
da lui la mia salvezza.
Lui solo è mia roccia e mia salvezza,
mia difesa: mai potrò vacillare.

Solo in Dio riposa l'anima mia:
da lui la mia speranza.
In Dio è la mia salvezza e la mia gloria;
il mio riparo sicuro, il mio rifugio è in Dio.

Confida in lui, o popolo, in ogni tempo;
davanti a lui aprite il vostro cuore:
nostro rifugio è Dio.











Canto al Vangelo (Gv 10,27)
Alleluia, alleluia.
Le mie pecore ascoltano la mia voce, dice il Signore,
e io le conosco ed esse mi seguono.
Alleluia.


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Vangelo

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Lc 11,42-46
Guai a voi, farisei; guai a voi dottori della legge.


+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, il Signore disse: «Guai a voi, farisei, che pagate la decima sulla menta, sulla ruta e su tutte le erbe, e lasciate da parte la giustizia e l'amore di Dio. Queste invece erano le cose da fare, senza trascurare quelle. Guai a voi, farisei, che amate i primi posti nelle sinagoghe e i saluti sulle piazze. Guai a voi, perché siete come quei sepolcri che non si vedono e la gente vi passa sopra senza saperlo».
Intervenne uno dei dottori della Legge e gli disse: «Maestro, dicendo questo, tu offendi anche noi». Egli rispose: «Guai anche a voi, dottori della Legge, che caricate gli uomini di pesi insopportabili, e quei pesi voi non li toccate nemmeno con un dito!».

Parola del Signore


Preghiera dei fedeli
I frutti dello Spirito sono amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé. Chiediamo dunque di camminare sempre alla sua luce, dicendo insieme:
Manda su di noi il tuo Spirito, o Signore.

Perché coloro che hanno il compito di guidare il popolo di Dio, siano aiutati dalla grazia a comprendere e condividere la vita del gregge loro affidato. Preghiamo:
Perché le leggi che governano la Chiesa siano il frutto dell'attento e umile ascolto della parola di Dio, nascano dal cuore dei pastori, e vengano accolte con amore dai fedeli. Preghiamo:
Perché gli uomini non abusino della pazienza del Signore, ma riconoscano che usa misericordia perché vuole la conversione e l'impegno secondo i doni ricevuti. Preghiamo:
Perché chi è caduto nella colpa e nell'errore, non sia solo oggetto di giudizio e di condanna, ma venga fraternamente aiutato a ritornare alla verità e alla piena comunione con gli altri. Preghiamo:
Perché la ricerca del progresso e della tecnica sia indirizzata unicamente alla dignità della persona, senza seminare vittime ed emarginazione. Preghiamo:
Perché i cristiani siano i primi a domandare perdono.
Perché nessuno si ritenga dispensato dal pagare le tasse.

O Dio che vedi nel segreto dei cuori, aiutaci ad essere unicamente preoccupati della tua maggior gloria e di vivere sempre con lo sguardo rivolto a te. Per Cristo nostro Signore. Amen.










Preghiera sulle offerte
Accogli, o Signore, le preghiere dei tuoi fedeli
insieme all'offerta di questo sacrificio,
perché mediante il nostro servizio sacerdotale
possiamo giungere alla gloria del cielo.
Per Cristo nostro Signore.


Antifona alla comunione
I leoni sono miseri e affamati;
a chi cerca il Signore non manca alcun bene. (Sal 33,11)

Oppure:
Quando il Signore si sarà manifestato,
noi saremo simili a lui, perché lo vedremo così come egli è. (1Gv 3,2)


Preghiera dopo la comunione
Ti supplichiamo, o Padre d'infinita grandezza:
come ci nutri del Corpo e Sangue del tuo Figlio,
così rendici partecipi della natura divina.
Per Cristo nostro Signore.


O M E L I E
a cura di
Qumran2.net

don Carlo Occelli     (Omelia del 13-10-2021)
Commento al Vangelo 13 ottobre 2021
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don Domenico Bruno     (Omelia del 13-10-2021)
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don Nicola Salsa     (Omelia del 13-10-2021)
Sepolcri imbiancati (Lc 11,42-46)
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don Alessandro Farano     (Omelia del 13-10-2021)
Mercoledì - XXVIII del Tempo Ordinario - Anno B
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don Carlo Occelli     (Omelia del 14-10-2020)
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don Marco Scandelli     (Omelia del 14-10-2020)
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Commento al Vangelo di mercoledì 14 ottobre 2020 - XXVIII settimana del Tempo Ordinario - a cura di don Marco Scandelli #2minutiDiVangelo Luca 11 42-46 La polemica di Gesù sulla prescrizioni farisaiche continua. Oggi si scaglia contro l'atteggiamento di coloro che compiono perfettamente con ...
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Canti dalla dittatura Ah, questo oscuro tempo del nostro svanire in plumbeo cielo grande fratello, il lucignolo acceso ancora nel lungo inverno celato miracolo di uno che non può morire. Seme nascosto di tormentato crogiuolo e scava, scava, tra polvere nuda cercando sincera f ...
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Nella giustizia e nell'amore di Dio
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don Nicola Salsa     (Omelia del 16-10-2019)
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Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 16-10-2019)
Commento su Lc 11,42-46
«Ma guai a voi, farisei, che pagate la decima sulla menta, sulla ruta e su tutte le erbe, e lasciate da parte la giustizia e l'amore di Dio. Queste invece erano le cose da fare, senza trascurare quelle. 43Guai a voi, farisei, che amate i primi posti nelle sinagoghe e i saluti sulle piazze. 44Guai a ...
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Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 17-10-2018)
Commento su Lc 11, 45
«Maestro, dicendo questo, tu offendi anche noi» Lc 11, 45 Come vivere questa Parola? Gesù continua la sua predicazione senza peli sulla lingua, denunciando gli atteggiamenti e comportamenti atei, solo rivestiti di religiosità. Si rivolge ai Farisei e mette in luce come quell'ateismo dilagante ed ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 12-10-2016)
Commento su Gal 5, 24
«Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé; contro queste cose non c'è Legge». Gal 5, 24 Come vivere questa Parola? Questo catalogo di frutti è proprio da imparare a memoria! Anche solo l'azione di ripeterli dentro di no ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 14-10-2015)

Mi tremano i polsi quando leggo la durezza di queste parole: Gesù, dopo avere messo in evidenza le contraddizioni dei farisei, molto scrupolosi e attenti nel rispettare le infinite norme della Legge orale, giungendo a pagare la decima, prevista sui raccolti, anche per le tisane (!) se la prende cont ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 14-10-2015)
Commento su Rm. 2,1-4
"Perciò chiunque tu sia, o uomo che giudichi, non hai alcun motivo di scusa perché, mentre giudichi l'altro, condanni te stesso; tu che giudichi, infatti, fai le medesime cose. Eppure noi sappiamo che il giudizio di Dio contro quelli che commettono tali cose è secondo verità. Tu che giudichi quelli ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 15-10-2014)

I farisei erano nati come un movimento di devoti, di pretoriani della fede, di credenti autentici che, attraverso l'osservanza scrupolosa delle prescrizioni della Legge, pensavano di poter convincere Dio a salvare Israele. Col passare degli anni il movimento aveva acquisito grande notorietà presso i ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 16-10-2013)
Commento su Lc 11,42-46
Quanto ha ragione il Signore! A volte anche noi cattolici facciamo come i farisei: facciamo diventare gigantesche piccole questioni in modo da ridimensionare quelle vere! Certo: è importante l'idea della decima, cioè l'attenzione al tempio e ai poveri a partire dalle proprie disponibilità finanziari ...
(continua)