LA CHIESA

      


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(es. Mt 28,1-20):
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  Presentazione della Beata Vergine Maria

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Grado della Celebrazione: Memoria
Colore liturgico: Bianco
Scheda Agiografica: Presentazione della Beata Vergine Maria
S1121 ; DO336

Oggi contempliamo una bambina che si dà completamente al Signore.
La Chiesa ha capito che l'atteggiamento di Maria all'annunciazione non era una improvvisazione e che nella sua anima l'offerta andava preparandosi da tempo, si era già progressivamente realizzata. E commovente vedere una bambina attirata dalla santità di Dio, che vuoi darsi a Dio, una bambina che capisce che l'opera di Dio è importante, che bisogna mettersi al servizio di Dio, ciascuno con le proprie capacità, aprirsi a Dio; una bambina che capisce che non si può compiere l'opera di Dio senza essere santificati da lui, senza essere consacrati da lui, perché non è possibile neppure conoscere la volontà di Dio, se il peso della carne ci chiude gli occhi.
Maria realizzava quello che san Paolo più tardi proporrà come ideale dei cristiani: offrire se stessi:
"Vi esorto, fratelli, per la misericordia di Dio, ad offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio... Non conformatevi alla mentalità di questo secolo, ma trasformatevi rinnovando la vostra mente, per poter discernere la volontà di Dio" (cfr. Rm 12,12).
Cerchiamo allora di comprendere più profondamente le condizioni dell'offerta. Lo facciamo tenendo presente il canto del Magnificat, perché è chiaro che nessun Vangelo può corrispondere esattamente alla festa di oggi, che non è riportata in nessuna pagina della Bibbia: l'offerta di Maria bambina non è un avvenimento che abbia attirato l'attenzione e sia stato registrato. Scegliere il Magnificat non è un anacronismo, perché esso esprime i sentimenti che si sono formati nell'anima di Maria ben prima del giorno della visitazione, sentimenti di fondo che sono proprio la base della sua offerta:
già della sua offerta di bambina, poi della sua offerta all'annunciazione e infine della sua offerta sul Calvario. Tutto parla del riconoscimento dei doni di Dio. Prima dell'offerta c'è sempre il dono di Dio e il riconoscimento di questo dono. "Ha guardato l'umiltà (la povertà, l'insignificanza) della sua serva... Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente... Di generazione in generazione si stende la sua misericordia": è proprio la scoperta dell'amore di Dio che fa pensare all'offerta, è la riconoscenza che suscita il bisogno di offrire.





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Antifona d'ingresso
Salve, Madre santa, hai dato alla luce il Re
che governa il cielo e la terra nei secoli dei secoli.


Colletta
Nella gloriosa memoria della santissima Vergine Maria
concedi anche a noi, o Signore, per sua intercessione,
di partecipare alla pienezza della tua grazia.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.




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Prima lettura

1Mac 6,1-13
Per i mali che ho commesso a Gerusalemme, muoio nella più profonda tristezza.

Dal primo libro dei Maccabèi

In quei giorni, mentre il re Antioco percorreva le regioni settentrionali, sentì che c'era in Persia la città di Elimàide, famosa per ricchezza, argento e oro; che c'era un tempio ricchissimo, dove si trovavano armature d'oro, corazze e armi, lasciate là da Alessandro, figlio di Filippo, il re macèdone che aveva regnato per primo sui Greci. Allora vi si recò e cercava di impadronirsi della città e di depredarla, ma non vi riuscì, perché il suo piano fu risaputo dagli abitanti della città, che si opposero a lui con le armi; egli fu messo in fuga e dovette ritirarsi con grande tristezza e tornare a Babilonia.
Venne poi un messaggero in Persia ad annunziargli che erano state sconfitte le truppe inviate contro Giuda. Lisia si era mosso con un esercito tra i più agguerriti, ma era stato messo in fuga dai nemici, i quali si erano rinforzati con armi e truppe e ingenti spoglie, tolte alle truppe che avevano sconfitto, e inoltre avevano demolito l'abominio da lui innalzato sull'altare a Gerusalemme, avevano cinto d'alte mura, come prima, il santuario e Bet-Sur, che era una sua città.
Il re, sentendo queste notizie, rimase sbigottito e scosso terribilmente; si mise a letto e cadde ammalato per la tristezza, perché non era avvenuto secondo quanto aveva desiderato. Rimase così molti giorni, perché si rinnovava in lui una forte depressione e credeva di morire.
Chiamò tutti i suoi amici e disse loro: «Se ne va il sonno dai miei occhi e l'animo è oppresso dai dispiaceri. Ho detto in cuor mio: in quale tribolazione sono giunto, in quale terribile agitazione sono caduto, io che ero così fortunato e benvoluto sul mio trono! Ora mi ricordo dei mali che ho commesso a Gerusalemme, portando via tutti gli arredi d'oro e d'argento che vi si trovavano e mandando a sopprimere gli abitanti di Giuda senza ragione. Riconosco che a causa di tali cose mi colpiscono questi mali; ed ecco, muoio nella più profonda tristezza in paese straniero».

Parola di Dio




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Salmo responsoriale

Sal 9

Esulterò, Signore, per la tua salvezza.

Renderò grazie al Signore con tutto il cuore,
annuncerò tutte le tue meraviglie.
Gioirò ed esulterò in te,
canterò inni al tuo nome, o Altissimo.

Mentre i miei nemici tornano indietro,
davanti a te inciampano e scompaiono.
Hai minacciato le nazioni, hai sterminato il malvagio,
il loro nome hai cancellato in eterno, per sempre.

Sono sprofondate le genti nella fossa che hanno scavato,
nella rete che hanno nascosto si è impigliato il loro piede.
Perché il misero non sarà mai dimenticato,
la speranza dei poveri non sarà mai delusa.












Canto al Vangelo (2 Tm 1,10)
Alleluia, alleluia.
Il salvatore nostro Cristo Gesù ha vinto la morte
e ha fatto risplendere la vita per mezzo del Vangelo.
Alleluia.


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Vangelo

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Lc 20,27-40
Dio non è dei morti, ma dei viventi.


+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, si avvicinarono a Gesù alcuni sadducèi - i quali dicono che non c'è risurrezione - e gli posero questa domanda: «Maestro, Mosè ci ha prescritto: "Se muore il fratello di qualcuno che ha moglie, ma è senza figli, suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello". C'erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso moglie, morì senza figli. Allora la prese il secondo e poi il terzo e così tutti e sette morirono senza lasciare figli. Da ultimo morì anche la donna. La donna dunque, alla risurrezione, di chi sarà moglie? Poiché tutti e sette l'hanno avuta in moglie».
Gesù rispose loro: «I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; ma quelli che sono giudicati degni della vita futura e della risurrezione dai morti, non prendono né moglie né marito: infatti non possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, poiché sono figli della risurrezione, sono figli di Dio. Che poi i morti risorgano, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando dice: "Il Signore è il Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe". Dio non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti vivono per lui».
Dissero allora alcuni scribi: «Maestro, hai parlato bene». E non osavano più rivolgergli alcuna domanda.

Parola del Signore



Preghiera dei fedeli
Nella certezza che, se saremo fedeli, risorgeremo da morte per una beatitudine perenne, rivolgiamo al Padre la nostra fiduciosa invocazione, dicendo:
Signore, aumenta la nostra speranza.

Concedi, o Signore, il tuo timore ai potenti di questo mondo, perché amino il popolo loro affidato e lo governino con spirito di servizio e non di sopraffazione. Preghiamo:
Ricordati, Signore, dei nostri cari defunti che, a causa della loro umana debolezza, non godono ancora della totale gioia dell'unione con te. Preghiamo:
O Signore, Dio della vita e della luce, non nasconderci il tuo volto e guida i nostri passi quando siamo immersi nelle tenebre e nell'ombra della morte. Preghiamo:
O Signore, Dio di ogni vivente, concedi ai poveri, agli anziani e agli emarginati di accettare con coraggio e dignità la loro situazione di sofferenza per una sicura beatitudine nei cieli. Preghiamo:
O Signore, fonte di ogni santità, aiuta la nostra comunità a vivere e a celebrare l'eucaristia come l'evento della morte e della risurrezione del tuo Cristo, nella gioiosa attesa della sua venuta. Preghiamo:
Per le vedove e i vedovi della nostra comunità.
Per coloro che hanno scelto il celibato per il regno di Dio.

O Dio onnipotente, che ami la vita e nulla disprezzi di quanto hai creato, soccorrici nei momenti in cui siamo preda dell'inerzia, dello smarrimento e della sfiducia, perché viviamo nell'attesa dell'incontro con il Cristo benedetto, che vive e regna con te per i secoli eterni. Amen.








Preghiera sulle offerte
Accogli, o Padre, le preghiere e le offerte del tuo popolo
e per l'intercessione di Maria, Madre del tuo Figlio,
fa' che nessuna preghiera resti inascoltata
e nessuna speranza rimanga delusa.
Per Cristo nostro Signore.

Oppure:
Ci soccorra, o Signore,
l'immenso amore del tuo Figlio che, nascendo dalla Vergine,
non diminuì ma consacrò l'integrità della Madre,
e liberandoci da ogni colpa, ti renda gradito il nostro sacrificio.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.


Antifona alla comunione
Beato il grembo della Vergine Maria,
che ha portato il Figlio dell'eterno Padre. (Cf. Lc 11,27)


Preghiera dopo la comunione
Nutriti dai sacramenti del cielo, o Signore,
invochiamo la tua misericordia:
a noi che ci rallegriamo nel gioioso ricordo
della beata Vergine Maria concedi che, imitando il suo esempio,
collaboriamo fedelmente al mistero della redenzione.
Per Cristo nostro Signore.



O M E L I E
a cura di
Qumran2.net

don Carlo Occelli     (Omelia del 20-11-2021)
Commento al Vangelo 20 novembre 2021
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(continua)
don Domenico Bruno     (Omelia del 20-11-2021)
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don Marco Scandelli     (Omelia del 20-11-2021)
#2minutiDiVangelo - Sabato della XXXIII settimana del Tempo Ordinario
Lc 20,27-40 Commento al Vangelo - a cura di don Marco Scandelli #2minutiDiVangelo ...
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don Alessandro Farano     (Omelia del 20-11-2021)
Sabato - XXXIII del Tempo Ordinario - Anno B - Commento al Vangelo
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don Nicola Salsa     (Omelia del 20-11-2021)
Dio non è dei morti ma dei viventi (Lc 20,27-40)
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don Carlo Occelli     (Omelia del 21-11-2020)
Commento al Vangelo 21 novembre 2020
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don Marco Scandelli     (Omelia del 21-11-2020)
#2minutiDiVangelo - Sabato 21/11 - Presentazione di Maria: rimettiamo la nostra vita nelle mani di Dio!
Commento al Vangelo di sabato 21 novembre 2020 - XXXIII settimana del Tempo Ordinario - a cura di don Marco Scandelli #2minutiDiVangelo Lc 20 27-40 Maria è la prima creatura che ha accolto totalmente e con libertà l'invito di Dio a fargli spazio nel nostro cuore. Cosa che invece fanno fatic ...
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don Nicola Salsa     (Omelia del 21-11-2020)
Dio è Signore della vita (Lc 20,27-40)
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Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 24-11-2018)
Commento su Lc 20,38
«Dio non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti vivono per lui» Lc 20,38 Come vivere questa Parola? Sì, questa breve asserzione di Gesù ha tale forza da far crollare tanto bigottismo e rappresentazioni tanto carenti da ogni punto di vista, a cominciare da quella dell'arte ("a Dio quasi nepote" ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 25-11-2017)
Commento su Lc 20, 27-40
«Si avvicinarono a Gesù alcuni sadducei - i quali dicono che non c'è risurrezione - e gli posero questa domanda: "Maestro, Mosè ci ha prescritto: ?Se muore il fratello di qualcuno che ha moglie, ma è senza figli, suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello'. C'erano dunqu ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 19-11-2016)
Commento su Lc 20, 37-38
«Che poi i morti risorgano, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando dice: "Il Signore è il Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe. Dio non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti vivono per lui"». Lc 20, 37-38 Come vivere questa Parola? Vero che se ci capita di veder so ...
(continua)
Monaci Benedettini Silvestrini     (Omelia del 19-11-2016)
Dio non è Dio dei morti, ma dei vivi
Torna il tema della risurrezione dei morti, argomento sollecitato dai sadducei i quali negano che ci sia una risurrezione dopo la morte. Adducono un argomento da un fatto accaduto o sicuramente possibile. È il caso di una vedova senza figli che, in successione, prima di morire, diventa moglie di set ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 21-11-2015)

Dio non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti vivono per lui. L'assurdo caso che i sadducei presentano a Gesù per smentire la fede nella resurrezione ha almeno ottenuto il risultato di donarci una parola straordinaria. In un raffinato (e per molti versi incomprensibile) scontro teologico Gesù, c ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 21-11-2015)
Commento su Lc. 20, 34-36
" Gesù rispose loro: «I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; ma quelli che sono giudicati degni della vita futura e della risurrezione dai morti, non prendono né moglie né marito: infatti non possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, poiché sono figli della risurrezio ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 22-11-2014)

Grande Gesù! Conosce bene la Scrittura, l'ha meditata, né fa un'esegesi ampia, profonda, corretta. Davanti all'assurda trappola ingegnata dai sadducei per metterlo in difficoltà riguardo alla resurrezione dai morti, verità in cui non credono, Gesù riesce a spostare il dialogo dall'esempio paradossal ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 22-11-2014)
Commento su Lc 20, 36
"(...) non possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, poiché sono figli della risurrezione, sono figli di Dio". Lc 20, 36 Come vivere questa Parola? Scommetto che questa asserzione lucida e forte del Signore Gesù, quanti si vantano di seguire certe linee di pensiero nichilista, non l'h ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 23-11-2013)
Commento su Lc 20,27-40
Il nostro Dio è il Dio dei viventi perché a Mosè, nel roveto, parla dei patriarchi come di persone vive e presenti. Questa semplice e geniale intuizione di Gesù, questa esegesi in presa diretta che rivela, ancora una volta, la straordinaria conoscenza che Gesù ha della Parola, dovrebbe mettere tutti ...
(continua)