LA CHIESA

      


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LITURGIA

> 26 Aprile 2016 <

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(es. Mt 28,1-20):
Per parola:




  Martedì della V settimana di Pasqua

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Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Bianco
EP052 ;
Ad Auschwitz, nel campo di concentramento, c'era un carcere: il famigerato Blocco II. Là, in una cella sotterranea san Massimiliano Kolbe è morto d'inanizione dopo una lunga e penosa agonia, attorniato da ogni tortura e miseria umana. Fuori c'era il cortile in cui circa ventimila uomini furono assassinati; di fianco, l'"ospedale" in cui si praticava la vivisezione su esseri umani, mentre, in fondo alla strada, si trovava il forno crematorio. Eppure, nel cuore di padre Kolbe regnava quella pace che Cristo aveva promesso di dare ai discepoli che, seguendo il suo esempio, sarebbero morti per la vita di altri.
In circostanze simili, san Tommaso More pregava nella torre di Londra: "La perdita dei beni temporali, degli amici, della libertà, della vita e di tutto il resto non è nulla se si guadagna Cristo".
Il potente di questo mondo regna per mezzo della paura e dell'intimidazione. Ma Cristo dice: "Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore".
Ci dà in dono la pace, non la pace del mondo, cioè la pace della sazietà e della noia, la pace nata dal compromesso, la pace dei morti viventi, ma la pace dell'unione con Dio, nell'unità del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Una tale pace, nata nel perdono dei peccati e nutrita dall'amore, l'amore di Dio per noi, aumenta in proporzione a ciò che soffriamo per Cristo.



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Antifona d'ingresso
Lodate il nostro Dio,
voi che lo temete, piccoli e grandi,
perché si è compiuta la salvezza,
la forza e il regno del nostro Dio
e la potenza del suo Cristo. Alleluia. (Cf. Ap 19,5;12,10)




Colletta
O Padre, che nella risurrezione di Cristo tuo Figlio
ci rendi creature nuove per la vita eterna,
dona a noi, tuo popolo, di perseverare nella fede e nella speranza,
perché non dubitiamo che si compiano le tue promesse.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.





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Prima lettura

At 14,19-28
Riferirono alla Chiesa quello che Dio aveva fatto per mezzo loro.

Dagli Atti degli Apostoli

In quei giorni, giunsero [a Listra] da Antiòchia e da Icònio alcuni Giudei, i quali persuasero la folla. Essi lapidarono Paolo e lo trascinarono fuori della città, credendolo morto. Allora gli si fecero attorno i discepoli ed egli si alzò ed entrò in città. Il giorno dopo partì con Bàrnaba alla volta di Derbe.
Dopo aver annunciato il Vangelo a quella città e aver fatto un numero considerevole di discepoli, ritornarono a Listra, Icònio e Antiòchia, confermando i discepoli ed esortandoli a restare saldi nella fede «perché - dicevano - dobbiamo entrare nel regno di Dio attraverso molte tribolazioni». Designarono quindi per loro in ogni Chiesa alcuni anziani e, dopo avere pregato e digiunato, li affidarono al Signore, nel quale avevano creduto.
Attraversata poi la Pisìdia, raggiunsero la Panfìlia e, dopo avere proclamato la Parola a Perge, scesero ad Attàlia; di qui fecero vela per Antiòchia, là dove erano stati affidati alla grazia di Dio per l'opera che avevano compiuto.
Appena arrivati, riunirono la Chiesa e riferirono tutto quello che Dio aveva fatto per mezzo loro e come avesse aperto ai pagani la porta della fede. E si fermarono per non poco tempo insieme ai discepoli.

Parola di Dio




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Salmo responsoriale

Sal 144

I tuoi amici, Signore, proclamino la gloria del tuo regno.

Ti lodino, Signore, tutte le tue opere
e ti benedicano i tuoi fedeli.
Dicano la gloria del tuo regno
e parlino della tua potenza.

Per far conoscere agli uomini le tue imprese
e la splendida gloria del tuo regno.
Il tuo regno è un regno eterno,
il tuo dominio si estende per tutte le generazioni.

Canti la mia bocca la lode del Signore
e benedica ogni vivente il suo santo nome,
in eterno e per sempre.











Canto al Vangelo (Lc 24,46.26)
Alleluia, alleluia.
Cristo doveva patire e risorgere dai morti,
ed entrare così nella sua gloria.
Alleluia.


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Vangelo

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Gv 14,27-31
Vi do la mia pace.


+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi.
Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. Avete udito che vi ho detto: "Vado e tornerò da voi". Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l'ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate.
Non parlerò più a lungo con voi, perché viene il prìncipe del mondo; contro di me non può nulla, ma bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre, e come il Padre mi ha comandato, così io agisco».

Parola del Signore




Preghiera dei fedeli
Il Cristo Gesù ci ha lasciato in dono la sua pace. Invochiamo Dio nel suo nome, dicendo:
Donaci la tua pace, Signore.

- Per tutti i pastori posti a capo delle Chiese e comunità locali, perchè siano fedeli al loro mandato di rinsaldare i cristiani nella fede. Preghiamo.
- Per i laici impegnati nell'azione sociale e politica della pace, perché si conformino sempre allo spirito cristiano della non violenza e del perdono. Preghiamo.
- Per le classi sociali e per le nazioni più in conflitto, perchè promuovano progetti di pacificazione fondati sulla giustizia. Preghiamo.
- Per la nostra comunità, perchè sia capace di gesti concreti di riconciliazione e di fraternità. Preghiamo.
- Per noi chiamati ad essere pacificatori, perchè non ci lasciamo turbare dalle paure della morte o dell'incertezza del futuro, ma confidiamo nella presenza del Cristo che ci ama. Preghiamo.
- Per i governanti delle nazioni. Preghiamo.
- Per gli organismi internazionali che promuovono la pace. Preghiamo.

O Signore Gesù, che ci hai lasciato in dono la tua pace per vincere ogni turbamento e paura, fa' che diffondiamo attorno a noi la gioia di chi sa che il potere del male non può prevalere su chi confida in te: tu che sei Dio e vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.





Preghiera sulle offerte
Accogli, o Signore, i doni della tua Chiesa in festa
e poiché le hai dato il motivo di tanta gioia,
donale anche il frutto di una perenne letizia.
Per Cristo nostro Signore.

Oppure:
Accogli, o Padre,
e trasforma nel sacramento della redenzione
l'offerta della tua Chiesa,
e riempi dei doni dello Spirito Santo
coloro che hai chiamato a seguire Cristo tuo Figlio.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.


PREFAZIO PASQUALE V
Cristo Agnello e sacerdote

È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
proclamare sempre la tua gloria, o Signore,
e soprattutto esaltarti in questo tempo
nel quale Cristo, nostra Pasqua, si è immolato.
Offrendo il suo corpo sulla croce,
diede compimento ai sacrifici antichi
e, donandosi per la nostra redenzione,
divenne altare, Agnello e sacerdote.
Per questo mistero,
nella pienezza della gioia pasquale,
l'umanità esulta su tutta la terra
e le schiere degli angeli e dei santi
cantano senza fine l'inno della tua gloria: Santo, ...

Oppure:
PREFAZI DI PASQUA I-IV


Antifona alla comunione
Se siamo morti con Cristo,
crediamo che anche vivremo con lui. Alleluia. (Rm 6,8)

Oppure:
Il mondo sappia che io amo il Padre
e, come il Padre mi ha comandato, così io agisco. Alleluia. (Gv 14,31)


Preghiera dopo la comunione
Guarda con bontà, o Signore, il tuo popolo
che ti sei degnato di rinnovare con questi sacramenti di vita eterna,
e donagli di giungere alla risurrezione incorruttibile del corpo,
destinato alla gloria.
Per Cristo nostro Signore.

Oppure:
Ci riempia di gioia, o Signore,
la partecipazione ai tuoi sacramenti
e nella tua benevolenza concedi che il dono ricevuto
ci spinga a servire con ardente carità la Chiesa e gli uomini.
Per Cristo nostro Signore.


O M E L I E
a cura di
Qumran2.net

don Carlo Occelli     (Omelia del 04-05-2021)
Commento al Vangelo 4 maggio 2021
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(continua)
don Domenico Bruno     (Omelia del 04-05-2021)
Il nostro audio quotidiano
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(continua)
don Marco Scandelli     (Omelia del 04-05-2021)
#2minutiDiVangelo - 5 Martedì Pasqua - In Dio c'è anche un pezzo della nostra umanità.
Commento al Vangelo del V martedì di Pasqua - a cura di don Marco Scandelli #2minutiDiVangelo ---- Gv 14 27-31 ...
(continua)
don Alessandro Farano     (Omelia del 04-05-2021)
Martedi? - V settimana di Pasqua - Commento al Vangelo
...
(continua)
don Nicola Salsa     (Omelia del 04-05-2021)
Dio in noi, noi in Dio (Gv 14,27-31)
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(continua)
don Nicola Salsa     (Omelia del 12-05-2020)
Vi dono la mia pace
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(continua)
don Carlo Occelli     (Omelia del 12-05-2020)
Commento al vangelo 12 maggio 2020
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(continua)
don Fabio Zaffuto     (Omelia del 12-05-2020)
Tu che pace vuoi? Video commento su Gv 14,27-31
Tennu a marteddu: tengono inquieto Babbu priatu: stupido contento ...
(continua)
don Marco Scandelli     (Omelia del 12-05-2020)
Di fronte alla "salute" tutto il resto va in secondo piano?
Commento al Vangelo di don Marco Scandelli ...
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don Domenico Bruno     (Omelia del 12-05-2020)
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don Giampaolo Centofanti     (Omelia del 12-05-2020)

Che parole di speranza piena! Gesù non ci dà una pace fasulla, come quella del mondo che è una quiete apparente piena di grovigli irrisolti. Gesù ci conduce col suo amore sereno verso la pace spirituale e umana. Ossia verso un cuore gioioso nel quale le ferite, le oscurità, i nodi, spirituali e uman ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 21-05-2019)
Commento su Gv 14, 287b-28
"Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. Avete udito che vi ho detto: Vado e tornerò da voi. Se mi amaste, vi rallegreresti perché io vado al Padre." Gv 14, 287b-28 Come vivere questa Parola? Nonostante il grande progresso nel campo tecnologico, e in genere, nella ricerca scientifica, ...
(continua)
don Cristiano Mauri     (Omelia del 01-05-2018)
Ti preparo qualcosa?
Questi cinque versetti che concludono la prima parte dei discorsi di addio di Gesù nell'ultima cena, ci permettono di comprendere la funzione pragmatica dell'insegnamento dato dal Maestro ai discepoli sulla sua dipartita. L'obiettivo delle sue ultime parole è ricollocare la tristezza e il dispiacer ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 01-05-2018)
Commento su At 14,22
"Paolo e Barnaba rianimavano i discepoli esortandoli a restare saldi nella fede" Atti 14,22 Come vivere questa Parola? Quel che gli Atti degli Apostoli narrano, ci rende consapevoli che questa nostra fede cristiana è una fiaccola continuamente ravvivata dai credenti. sì, è un fuoco vivo, non un i ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 16-05-2017)
Commento su Gv. 14,27
«Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi» Gv. 14,27 Come vivere questa Parola? Queste parole dette da Gesù fanno parte del discorso d'addio dell'Ultima Cena: sono un po' il suo testamento spirituale. Gesù prepara i suoi discepoli a vivere il futuro, quando Lu ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 26-04-2016)
Commento su Gv 14, 27-29
«Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. Avete udito che io vi ho detto: "Vado e tornerò da voi". Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l'ho detto ora, pri ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 05-05-2015)

Gesù ci dona la sua pace che, specifica, non è come quella che dona il mondo. Sappiamo bene quanto la nostra vita sia segnata dalla violenza, potremmo costruire una nostra storia personale in cui i conflitti internazionali segnano un terribile calendario. Molti di noi hanno vissuto gli entusiasmanti ...
(continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 05-05-2015)
Commento su Gv 14,27
«Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi» Gv 14,27 Come vivere questa Parola? Gesù ci ha dato come dono la sua pace, che nasce dall'unione con Dio, dalla riconciliazione con la Santa Trinità: in una parola dal sentirsi amati e perdonati da Dio. Solo con un cu ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 20-05-2014)

La pace che ci dona il Cristo è diversa dal quella data dal mondo. Spesso abbiamo un'idea approssimativa della pace: come assenza di conflitto, principalmente, ma anche come raggiungimento di un benessere economico e mentale che raramente la vita offre. Cosa significa, per noi, desiderare la pace? E ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 30-04-2013)
Commento su Gv 14,27-31a
Quanto è difficile parlare di pace oggi! Ci siamo illusi, nei decenni scorsi, di potere immaginare un mondo basato sulla reciproca tolleranza e sul rispetto delle diversità. L'inizio del terzo millennio, invece, ci ha posti davanti alla cruda realtà di un mondo in perenne lotta, in continua guerra. ...
(continua)