Nella regione del Tonchino, Annam e Cocincina - ora Vietnam - ad opera di intrepidi missionari, risuonò per la prima volta nel sec. XVI la parola del Vangelo. Il martirio fecondò la semina apostolica in questo lembo dell'Oriente. Dal 1625 al 1886, salvo rari periodi di quiete, infuriò una violenta persecuzione con la quale gli imperatori e i mandarini misero in atto ogni genere di astuzie e di perfidie per stroncare la tenera piantagione della Chiesa. Il totale delle vittime, nel corso di tre secoli, ammonta a circa 130.000. La crudeltà dei carnefici, non piegò l'invitta costanza dei confessori della fede: decapitati, crocifissi, strangolati, segati, squartati, sottoposti a inenarrabili torture nel carcere e nelle miniere fecero rifulgere la gloria del Signore, «che rivela nei deboli la sua potenza e dona agli inermi la forza del martirio» (M.R., prefazio dei martiri). Giovanni Paolo II, la domenica 19 giugno 1988, accomunò nell'aureola dei santi una schiera di 117 martiri di varia nazionalità, condizione sociale ed ecclesiale: sacerdoti, seminaristi, catechisti, semplici laici fra cui una mamma e diversi padri di famiglia, soldati, contadini, artigiani, pescatori. Un nome viene segnalato: Andrea Dung-Lac, presbitero, martirizzato nel 1839 e beatificato nel 1900, anno giubilare della redenzione, da Leone XIII. Il 24 novembre è il giorno del martirio di alcuni di questi santi.
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Antifona d'ingresso
Non ci sia per noi altro vanto che nella croce
del Signore nostro Gesù Cristo.
La parola della croce, per noi salvati, è potenza di Dio.
(Gal 6,14; 1 Cor 1,18)
Colletta
O Dio, origine e fonte di ogni paternità,
che nel martirio hai reso fedeli alla croce del tuo Figlio
fino all'effusione del sangue
sant'Andrea [Dung-Lac] e i suoi compagni,
per la loro intercessione concedi a noi
di diffondere il tuo amore tra i fratelli
per chiamarci ed essere tuoi figli.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.
Dal libro dell'Apocalisse di san Giovanni apostolo
Io, Giovanni, vidi un altro angelo discendere dal cielo con grande potere, e la terra fu illuminata dal suo splendore.
Gridò a gran voce:
«È caduta, è caduta Babilonia la grande,
ed è diventata covo di demòni,
rifugio di ogni spirito impuro,
rifugio di ogni uccello impuro
e rifugio di ogni bestia impura e orrenda».
Un angelo possente prese allora una pietra, grande come una màcina, e la gettò nel mare esclamando:
«Con questa violenza sarà distrutta
Babilonia, la grande città,
e nessuno più la troverà.
Il suono dei musicisti,
dei suonatori di cetra, di flauto e di tromba,
non si udrà più in te;
ogni artigiano di qualsiasi mestiere
non si troverà più in te;
il rumore della macina
non si udrà più in te;
la luce della lampada
non brillerà più in te;
la voce dello sposo e della sposa
non si udrà più in te.
Perché i tuoi mercanti erano i grandi della terra
e tutte le nazioni dalle tue droghe furono sedotte».
Dopo questo, udii come una voce potente di folla immensa nel cielo che diceva:
«Alleluia!
Salvezza, gloria e potenza
sono del nostro Dio,
perché veri e giusti sono i suoi giudizi.
Egli ha condannato la grande prostituta
che corrompeva la terra con la sua prostituzione,
vendicando su di lei
il sangue dei suoi servi!».
E per la seconda volta dissero:
«Alleluia!
Il suo fumo sale nei secoli dei secoli!».
Allora l'angelo mi disse: «Scrivi: Beati gli invitati al banchetto di nozze dell'Agnello!».
Beati gli invitati al banchetto di nozze dell'Agnello!
Acclamate il Signore, voi tutti della terra,
servite il Signore nella gioia,
presentatevi a lui con esultanza.
Riconoscete che solo il Signore è Dio:
egli ci ha fatti e noi siamo suoi,
suo popolo e gregge del suo pascolo.
Varcate le sue porte con inni di grazie,
i suoi atri con canti di lode,
lodatelo, benedite il suo nome.
Perché buono è il Signore,
il suo amore è per sempre,
la sua fedeltà di generazione in generazione.
Canto al Vangelo (Lc 21,28)
Alleluia, alleluia.
Risollevatevi e alzate il capo,
perché la vostra liberazione è vicina.
Alleluia.
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Vangelo
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Lc 21,20-28
Gerusalemme sarà calpestata dai pagani finché i tempi dei pagani non siano compiuti.
+
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Quando vedrete Gerusalemme circondata da eserciti, allora sappiate che la sua devastazione è vicina. Allora coloro che si trovano nella Giudea fuggano verso i monti, coloro che sono dentro la città se ne allontanino, e quelli che stanno in campagna non tornino in città; quelli infatti saranno giorni di vendetta, affinché tutto ciò che è stato scritto si compia. In quei giorni guai alle donne che sono incinte e a quelle che allattano, perché vi sarà grande calamità nel paese e ira contro questo popolo. Cadranno a fil di spada e saranno condotti prigionieri in tutte le nazioni; Gerusalemme sarà calpestata dai pagani finché i tempi dei pagani non siano compiuti.
Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l'attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte. Allora vedranno il Figlio dell'uomo venire su una nube con grande potenza e gloria. Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina».
Parola del Signore
Preghiera dei fedeli
La creazione geme nelle doglie del parto, nell'attesa che Dio crei cieli nuovi e terre nuove e la liberi da ogni schiavitù e caducità. Preghiamo dunque Dio, che ha il potere di fare nuova ogni cosa, e diciamo:
Liberaci, o Signore.
Da ogni divisione religiosa, ideologica e politica che alimenta l'antagonismo, i pregiudizi e la violenza fra i popoli. Preghiamo:
Da ogni paura che la Chiesa ha di essere rinnovata e purificata per vivere in semplicità il vangelo. Preghiamo:
Dalla durezza del cuore che si chiude alle necessità dei nostri fratelli e ai segni di Dio nella nostra vita. Preghiamo:
Dalla tristezza che impedisce di guardare con meraviglia e gratuità le opere del creato e, attraverso di esse, adorare Dio creatore. Preghiamo:
Da tutto ciò che ferisce la nostra comunità, impedendole di vivere serenamente l'amicizia con Dio e bloccando il dialogo e la fiducia fra le persone. Preghiamo:
Dall'egoismo che impedisce il nascere di nuove vite.
Dall'accidia che non considera il dolore altrui.
O Dio, principio e fine di ogni cosa, aiutaci a comprendere il tuo piano salvifico e collaborarvi docilmente e generosamente, perché l'umanità vada incontro al tuo Cristo benedetto, che vive e regna con te nei secoli dei secoli. Amen.
Preghiera sulle offerte
Accogli, Padre santo, i doni che ti presentiamo
celebrando la passione dei tuoi santi martiri [vietnamiti]:
concedi anche a noi di rimanere sempre fedeli a te
fra le avversità del mondo
e di presentare noi stessi come offerta a te gradita.
Per Cristo nostro Signore.
Antifona alla comunione
Beati i perseguitati per la giustizia:
di essi è il regno dei cieli. (Mt 5,10)
Preghiera dopo la comunione
Nutriti dell'unico pane
nella memoria dei santi martiri [vietnamiti],
ti supplichiamo, o Signore:
fa' che rimaniamo unanimi nel tuo amore
per conseguire il premio eterno riservato a chi soffre per la fede.
Per Cristo nostro Signore.
Commento al Vangelo 25 novembre 2021
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don Marco Scandelli (Omelia del 25-11-2021)
#2minutiDiVangelo - Giovedì XXXIV settimana del Tempo Ordinario
Lc 21,20-28
Commento al Vangelo - a cura di don Marco Scandelli
#2minutiDiVangelo ... (continua)
don Domenico Bruno (Omelia del 25-11-2021)
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don Nicola Salsa (Omelia del 25-11-2021)
La vostra liberazione è vicina (Lc 21,20-28)
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don Alessandro Farano (Omelia del 25-11-2021)
Giovedì - XXXIV del Tempo Ordinario - Anno B - Commento al Vangelo
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don Carlo Occelli (Omelia del 26-11-2020)
Commento al Vangelo 26 novembre 2020
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don Marco Scandelli (Omelia del 26-11-2020)
#2minutiDiVangelo - Giovedì 26/11 - Il "male" può essere una grande occasione di conversione!
Commento al Vangelo di giovedì 26 novembre 2020 - XXXIV settimana del Tempo Ordinario - a cura di don Marco Scandelli
#2minutiDiVangelo
Lc 21 20-28
Gerusalemme è l'immagine della nostra vita spirituale. E il Signore ci invita a non aver paura, quando arriveranno notizie brutte, dubbi di fed ... (continua)
don Domenico Bruno (Omelia del 26-11-2020)
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don Giampaolo Centofanti (Omelia del 26-11-2020)
Una parola di grande speranza per questo tempo difficile. Gesù non dice che le difficoltà non potranno più darsi. Ma se Lui le permette si trasformeranno in vita per chi lo segue. La crisi porta a cercare un Dio vicino, divino e umano, proprio Gesù, il Figlio dell'uomo. Risollevatevo e alzate il cap ... (continua)
don Nicola Salsa (Omelia del 26-11-2020)
La tua liberazione è vicina (Lc 21,20-28)
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Casa di Preghiera San Biagio FMA (Omelia del 29-11-2018)
Commento su Lc 21,20-28
«20Quando vedrete Gerusalemme circondata da eserciti, allora sappiate che la sua devastazione è vicina. 21Allora coloro che si trovano nella Giudea fuggano verso i monti, coloro che sono dentro la città se ne allontanino, e quelli che stanno in campagna non tornino in città;22quelli infatti saranno ... (continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA (Omelia del 24-11-2016)
Commento su Ap 19,9
«Beati gli invitati al banchetto di nozze dell'Agnello!»
Ap 19,9
Come vivere questa Parola?
Non ci sono esclusi a questo banchetto di nozze! Lo sappiamo bene: nel vangelo un paio di volte abbiamo una parabola di Gesù che parla di un banchetto di nozze. Chi è escluso, lo è perché ha scelto di esse ... (continua)
Paolo Curtaz (Omelia del 26-11-2015)
Gesù, anima sensibile, sa bene che la situazione sta precipitando. Quella di Israele, galvanizzata dalla rinascita del tempio, che si illude di poter recuperare un'autonomia ormai persa da mezzo millennio. Quella sua personale, perché sa bene che l'ostilità nei suoi confronti sta crescendo e diventa ... (continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA (Omelia del 26-11-2015)
Commento su Lc 21, 28
"Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina."
Lc 21, 28
Come vivere questa Parola?
Eventi naturali catastrofici, eventi terribili causati dalla disumanità sembrano essere i segni della parusia. Ma non sono l'esito finale. So ... (continua)
Paolo Curtaz (Omelia del 27-11-2014)
Grande Luca, straordinario Gesù! In queste cupe pagine che chiudono l'anno liturgico troviamo una chiave di interpretazione nuova e straordinaria per la nostra vita. Gesù elenca tutta una serie di catastrofi e di tragedie. Alcuni esegeti vi vedono anche l'allusione alla distruzione del tempio ma, qu ... (continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA (Omelia del 27-11-2014)
Commento su Lc 21, 28
"Risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina".
Lc 21, 28
Come vivere questa Parola?
I segni della fine di questo universo saranno drammatici. Ma apparterranno a un linguaggio - diciamo - cosmico.
E il cosmo non è paragonabile in nessun modo al pallone con cui giocano i ... (continua)
Paolo Curtaz (Omelia del 28-11-2013)
Commento su Lc 21,20-28
Ci avviciniamo agli ultimi giorni dell'anno liturgico e nelle letture che ci vengono proposte prevalgono le pagine apocalittiche del vangelo di Luca. Il linguaggio apocalittico, che conosciamo perché ampiamente usato dall'evangelista Giovanni, era molto in voga al tempo di Gesù: attraverso una serie ... (continua)