Grado della Celebrazione: Memoria Colore liturgico: Bianco Scheda Agiografica: San Giovanni Bosco S0131 ; DO042
La festa di san Giovanni Bosco è un soffio di aria pura e di slancio apostolico perché egli ispirava e comunicava la gioia.
Già da ragazzo aveva fondato una "società" con il motto "Guerra al peccato": la gioia viene dalla vittoria sul peccato.
"Rallegratevi nel Signore sempre...". Dio è grande, e noi siamo come bambini bisognosi di tutto davanti a un Padre onnipotente che si occupa amorevolmente di noi.
E la fiducia in lui che genera la gioia: fiducia e riconoscenza perché da Dio riceviamo tutto.
Come possono dei bambini essere tristi quando sono colmati di doni?
Fiducia e riconoscenza ci conducono alla conversione che Gesù chiede come condizione per entrare nel regno dei cieli: diventare come i bambini.
San Paolo invitava gli educatori a farsi modello per i bambini tanto da poter dire: "Ciò che avete imparato, ricevuto, ascoltato e veduto in me è quello ché dovete fare", e in molte pagine del Vangelo siamo esortati a imparare dai bambini a ricevere da loro.
Sono i due aspetti dell'educazione.
Un altro grande educatore Antonio Rosmini, diceva ai suoi confratelli: "Ricordatevi che ciò che ricevete dai bambini è molto di più di ciò che date" e questo è evangelico.
Accogliamo questa lezione di gioia e di fiduciosa semplicità perché possiamo trasmettere e ricevere reciprocamente i doni di Dio.
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Antifona d'ingresso
I tuoi sacerdoti, o Signore, si rivestano di giustizia
ed esultino i tuoi santi. (Cf. Sal 131,9)
Colletta
O Dio, che hai suscitato il presbitero san Giovanni [Bosco]
come padre e maestro dei giovani,
concedi anche a noi la stessa fiamma di carità,
a servizio della tua gloria, per la salvezza dei fratelli.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.
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Prima lettura
Eb 12,1-4
Corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti.
Dalla lettera agli Ebrei
Fratelli, anche noi, circondati da tale moltitudine di testimoni, avendo deposto tutto ciò che è di peso e il peccato che ci assedia, corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti, tenendo fisso lo sguardo su Gesù, colui che dà origine alla fede e la porta a compimento.
Egli, di fronte alla gioia che gli era posta dinanzi, si sottopose alla croce, disprezzando il disonore, e siede alla destra del trono di Dio.
Pensate attentamente a colui che ha sopportato contro di sé una così grande ostilità dei peccatori, perché non vi stanchiate perdendovi d'animo. Non avete ancora resistito fino al sangue nella lotta contro il peccato.
Scioglierò i miei voti davanti ai suoi fedeli.
I poveri mangeranno e saranno saziati,
loderanno il Signore quanti lo cercano;
il vostro cuore viva per sempre!
Ricorderanno e torneranno al Signore
tutti i confini della terra;
davanti a te si prostreranno
tutte le famiglie dei popoli.
A lui solo si prostreranno
quanti dormono sotto terra,
davanti a lui si curveranno
quanti discendono nella polvere.
Lo servirà la mia discendenza.
Si parlerà del Signore alla generazione che viene;
annunceranno la sua giustizia;
al popolo che nascerà diranno:
«Ecco l'opera del Signore!».
Canto al Vangelo (Mt 8,17)
Alleluia, alleluia.
Cristo ha preso le nostre infermità
e si è caricato delle nostre malattie.
Alleluia.
In quel tempo, essendo Gesù passato di nuovo in barca all'altra riva, gli si radunò attorno molta folla ed egli stava lungo il mare. E venne uno dei capi della sinagoga, di nome Giàiro, il quale, come lo vide, gli si gettò ai piedi e lo supplicò con insistenza: «La mia figlioletta sta morendo: vieni a imporle le mani, perché sia salvata e viva». Andò con lui. Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno.
Ora una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni e aveva molto sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti i suoi averi senza alcun vantaggio, anzi piuttosto peggiorando, udito parlare di Gesù, venne tra la folla e da dietro toccò il suo mantello. Diceva infatti: «Se riuscirò anche solo a toccare le sue vesti, sarò salvata». E subito le si fermò il flusso di sangue e sentì nel suo corpo che era guarita dal male.
E subito Gesù, essendosi reso conto della forza che era uscita da lui, si voltò alla folla dicendo: «Chi ha toccato le mie vesti?». I suoi discepoli gli dissero: «Tu vedi la folla che si stringe intorno a te e dici: "Chi mi ha toccato?"». Egli guardava attorno, per vedere colei che aveva fatto questo. E la donna, impaurita e tremante, sapendo ciò che le era accaduto, venne, gli si gettò davanti e gli disse tutta la verità. Ed egli le disse: «Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va' in pace e sii guarita dal tuo male».
Stava ancora parlando, quando dalla casa del capo della sinagoga vennero a dire: «Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?». Ma Gesù, udito quanto dicevano, disse al capo della sinagoga: «Non temere, soltanto abbi fede!». E non permise a nessuno di seguirlo, fuorché a Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo.
Giunsero alla casa del capo della sinagoga ed egli vide trambusto e gente che piangeva e urlava forte. Entrato, disse loro: «Perché vi agitate e piangete? La bambina non è morta, ma dorme». E lo deridevano. Ma egli, cacciati tutti fuori, prese con sé il padre e la madre della bambina e quelli che erano con lui ed entrò dove era la bambina. Prese la mano della bambina e le disse: «Talità kum», che significa: «Fanciulla, io ti dico: àlzati!». E subito la fanciulla si alzò e camminava; aveva infatti dodici anni. Essi furono presi da grande stupore. E raccomandò loro con insistenza che nessuno venisse a saperlo e disse di darle da mangiare.
Parola del Signore
Preghiera dei fedeli
Fratelli, Dio vede nei nostri cuori, e ne conosce i pensieri e le necessità. Riconoscenti e fiduciosi, manifestiamogli le nostre intenzioni di preghiera, dicendo:
Ascoltaci, o Signore.
Signore, la chiesa è chiamata a diventare sempre più pura e fedele: guida e sostieni lo sforzo della sua conversione quotidiana. Noi ti preghiamo:
Signore, gli uomini d'oggi desiderano ardentemente una vita riconciliata: insegna ai potenti le parole del dialogo, ed educa il cuore di tutti al perdono e alla pace. Noi ti preghiamo:
Signore, ingiustizie e privazioni d'ogni sorta opprimono i poveri: attraverso i tuoi fedeli, provvedi ai piccoli del mondo. Noi ti preghiamo:
Signore, le nuove generazioni guardano trepidanti al futuro: aiuta i giovani a non temere ma ad avere fede in Gesù, che spiana loro la via. Noi ti preghiamo:
Signore, Gesù si dà a noi nella parola e nel pane di questa eucaristia: il contatto con il suo corpo ci rinnovi nella carne e nello spirito. Noi ti preghiamo:
Per gli ammalati della nostra comunità.
Perché non perdiamo mai la fiducia nella preghiera.
Padre buono, che trovi la tua gloria nell'uomo vivente, libera il nostro cuore dai pesi inutili e attiralo a te per intercessione del tuo Unigenito, glorioso vincitore della morte, che ora vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.
Preghiera sulle offerte
Guarda con benevolenza, o Signore,
i doni deposti sul tuo altare
nella memoria di san Giovanni [Bosco]
e come per la forza di questi divini misteri
lo hai coronato di gloria,
così dona a noi l'abbondanza del tuo perdono.
Per Cristo nostro Signore.
Antifona alla comunione
Beato quel servo che il Signore, arrivando,
troverà vigilante:
lo metterà a capo di tutti i suoi beni. (Cf. Mt 24,46-47)
Oppure:
Ecco il servo fedele e prudente,
che il Signore ha messo a capo della sua famiglia,
per nutrirla al tempo opportuno. (Cf. Lc 12,42)
Preghiera dopo la comunione
La partecipazione a questo banchetto del cielo,
Dio onnipotente,
rinvigorisca e accresca in tutti noi
la grazia che da te proviene,
perché, celebrando la memoria di san Giovanni [Bosco],
custodiamo integro il dono della fede
e camminiamo sulla via della salvezza da lui indicata.
Per Cristo nostro Signore.
Commento al Vangelo 1 febbraio 2022
... (continua)
don Domenico Bruno (Omelia del 01-02-2022)
Il nostro audio quotidiano
Sceso dalla barca, subito dai sepolcri gli venne incontro un uomo posseduto da uno spirito impuro.
Costui aveva la sua dimora fra le tombe e nessuno riusciva a tenerlo legato, neanche con catene, perché più volte era stato legato con ceppi e catene, ma aveva spezzato le catene e spaccato i ceppi, e ... (continua)
don Nicola Salsa (Omelia del 01-02-2022)
La preghiera che vince su Dio (Mc 5,21-43)
... (continua)
don Alessandro Farano (Omelia del 01-02-2022)
Martedì - IV settimana del Tempo Ordinario - Anno C - Commento al Vangelo
... (continua)
Si prega di toccare! - Video commento su Mc 5,21-43
... (continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA (Omelia del 05-02-2019)
Commento su Mc 5, 21-24. 35-36
«Essendo Gesù passato di nuovo in barca all'altra riva, gli si radunò attorno molta folla ed egli stava lungo il mare. E venne uno dei capi della sinagoga, di nome Giàiro, il quale, come lo vide, gli si gettò ai piedi e lo supplicò con insistenza: «La mia figlioletta sta morendo: vieni a imporle le ... (continua)
Paolo Curtaz (Omelia del 03-02-2015)
Gesù incontra due dolori infiniti: quello dell'adolescente morta nella pienezza dei suoi anni e quello della donna che soffre di perdite di sangue da dodici anni. Dodici, nel linguaggio biblico, è il numero della pienezza: il loro è un dolore perfetto. Marco, con grande abilità, interseca i due racc ... (continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA (Omelia del 03-02-2015)
Commento su Mc 5, 21, 28-30; 33-34
«Diceva infatti: "Se riuscirò anche solo a toccare le sue vesti, sarò salvata. E subito le si fermò il flusso di sangue e sentì nel suo corpo che era guarita dal male. E subito Gesù, essendosi accorto della forza che era uscita da lui, si voltò dicendo: "Chi ha toccato le mie vesti?"... E la donna, ... (continua)
Paolo Curtaz (Omelia del 04-02-2014)
Sono due donne le protagoniste del vangelo di oggi. Entrambe hanno a che fare con l'impurità rituale: l'una perché segnata dalla morte, l'altra dalle perdite di sangue che la fanno piombare in una impurità perenne. Marco, con abilità, interseca le due storie e ci lancia un segnale: la ragazza ha dod ... (continua)
Paolo Curtaz (Omelia del 05-02-2013)
Commento su Mc 5,21-43
Qualche mese fa il filosofo Cacciari scrisse un interessante articolo sul sorriso di Gesù. Siamo reduci da molte riflessioni che hanno sottolineato l'aspetto salvifico e redentivo del Maestro, la forza delle sue parole e il suo impegno portato fino alla morte. Insomma: la fede ha molto a che fare co ... (continua)