Grado della Celebrazione: Feria Colore liturgico: Verde DO346 ;
Il versetto dell'Alleluia nella Eucaristia odierna esprime l'atteggiamento che la Chiesa ci suggerisce oggi, ultimo giorno dell'anno liturgico: speranza e vigilanza: "Siate vigilanti, fissate la speranza in quella grazia che vi sarà data al ritorno del Signore Gesù Cristo". Possiamo sperare perché, come leggiamo nel libro di Daniele, "il regno, il potere e la grandezza di tutti i regni saranno dati al popolo dei Santi dell'Altissimo". Allora il Figlio dell'uomo di cui abbiamo letto ieri corrisponde al popolo? È un punto oscuro. L'espressione qui ha senso collettivo e sempre messianico, ma il senso personale non è eliminato, perché il Figlio dell'uomo è nello stesso tempo il capo, il rappresentante e il modello del popolo dei santi: Gesù ha più volte indicato se stesso come il Figlio dell'uomo. I santi, dice Daniele, saranno per un certo tempo dati nelle mani dei nemici, poi Dio li sottrarrà al loro potere ed essi riceveranno il regno. Ecco la nostra speranza. "Abbiate fiducia, io ho vinto il mondo". Gesù ha vinto e noi partecipiamo alla sua vittoria se rimaniamo uniti a lui, pregando e vigilando.
L'ultimo giorno dell'anno. liturgico ci mette in questa atmosfera di fiducia e di pace e possiamo con gioia benedire il Signore con le parole del salino responsoriale: "Benedite, figli dell'uomo, il Signore. I Benedica Israele il Signore. / Benedite, sacerdoti del Signore, il Signore. / Benedite, o servi del Signore, il Signore. I Benedite, spiriti e anime dei giusti, il Signore. I Benedite, pli e umili di cuore, il Signore".
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Antifona d'ingresso
L'Agnello immolato
è degno di ricevere potenza e ricchezza,
sapienza, forza e onore:
a lui gloria e potenza nei secoli dei secoli. (Ap 5,12;1,6)
Colletta
Dio onnipotente ed eterno,
che hai voluto ricapitolare tutte le cose
in Cristo tuo Figlio, Re dell'universo,
fa' che ogni creatura,
libera dalla schiavitù del peccato,
ti serva e ti lodi senza fine.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.
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Prima lettura
Dn 7,15-27
Il regno e il potere saranno dati al popolo dei santi dell'Altissimo.
Dal libro del profeta Daniele
Io, Daniele, mi sentii agitato nell'animo, tanto le visioni della mia mente mi avevano turbato; mi accostai a uno dei vicini e gli domandai il vero significato di tutte queste cose ed egli me ne diede questa spiegazione: «Le quattro grandi bestie rappresentano quattro re, che sorgeranno dalla terra; ma i santi dell'Altissimo riceveranno il regno e lo possederanno per sempre, in eterno».
Volli poi sapere la verità intorno alla quarta bestia, che era diversa da tutte le altre e molto spaventosa, che aveva denti di ferro e artigli di bronzo, che divorava, stritolava e il rimanente se lo metteva sotto i piedi e lo calpestava, e anche intorno alle dieci corna che aveva sulla testa e intorno a quell'ultimo corno che era spuntato e davanti al quale erano cadute tre corna e del perché quel corno aveva occhi e una bocca che proferiva parole arroganti e appariva maggiore delle altre corna.
Io intanto stavo guardando e quel corno muoveva guerra ai santi e li vinceva, finché venne il vegliardo e fu resa giustizia ai santi dell'Altissimo e giunse il tempo in cui i santi dovevano possedere il regno.
Egli dunque mi disse: «La quarta bestia significa che ci sarà sulla terra un quarto regno diverso da tutti gli altri e divorerà tutta la terra, la schiaccerà e la stritolerà.
Le dieci corna significano che dieci re sorgeranno da quel regno e dopo di loro ne seguirà un altro, diverso dai precedenti: abbatterà tre re e proferirà parole contro l'Altissimo e insulterà i santi dell'Altissimo; penserà di mutare i tempi e la legge. I santi gli saranno dati in mano per un tempo, tempi e metà di un tempo.
Si terrà poi il giudizio e gli sarà tolto il potere, quindi verrà sterminato e distrutto completamente. Allora il regno, il potere e la grandezza dei regni che sono sotto il cielo saranno dati al popolo dei santi dell'Altissimo, il cui regno sarà eterno e tutti gli imperi lo serviranno e gli obbediranno».
Benedite, figli dell'uomo, il Signore.
Benedite, figli d'Israele, il Signore.
Benedite, sacerdoti del Signore, il Signore.
Benedite, servi del Signore, il Signore.
Benedite, spiriti e anime dei giusti, il Signore.
Benedite, santi e umili di cuore, il Signore.
Canto al Vangelo (Lc 21,36)
Alleluia, alleluia.
Vegliate in ogni momento pregando,
perché abbiate la forza di comparire davanti al Figlio dell'uomo.
Alleluia.
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Vangelo
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Lc 21,34-36
Vegliate, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere.
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Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all'improvviso; come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra.
Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere e di comparire davanti al Figlio dell'uomo».
Parola del Signore
Preghiera dei fedeli
Rivolgiamo al Padre le nostre preghiere perché ci aiuti a tenere sempre desto in noi il desiderio della completa liberazione, secondo la sua promessa. Preghiamo insieme e diciamo:
Dio della speranza, ascoltaci.
Perché gli uomini aprano le porte a Cristo, lo riconoscano presente nella loro vita e accolgano il messaggio della sua parola e dell'insegnamento della Chiesa. Preghiamo:
Perché la Chiesa viva in costante atteggiamento di conversione ed esprima, soprattutto nella vigilanza e nella preghiera, l'attesa del suo Signore. Preghiamo:
Perché chi ha conosciuto l'amarezza del vizio, ma lotta per uscire dal suo potere, incontri il volto sereno del Cristo e gusti la gioia profonda del bene. Preghiamo:
Perché chi si sente vinto dall'alcol, trovi nell'abbraccio del Signore e nella comprensione dei vicini, la strada del recupero e della redenzione. Preghiamo:
Perché ci prepariamo ad accettare e vivere la nostra morte come il sereno tramonto che prepara un'alba nuova che non avrà mai fine. Preghiamo:
Perché crediamo nella forza rigeneratrice della preghiera.
Perché viviamo con fede le difficoltà della vita di ogni giorno.
O Cristo che sei l'alfa e l'omega, il principio e la fine, insegnaci a sperare in te e non saremo confusi in eterno. Tu che vivi e regni con Dio Padre, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
Preghiera sulle offerte
Ti offriamo, o Padre, il sacrificio di Cristo
per la nostra riconciliazione,
e ti preghiamo umilmente:
il tuo Figlio conceda a tutti i popoli
il dono dell'unità e della pace.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
Antifona alla comunione
Il Signore siede re per sempre:
benedirà il suo popolo con la pace.
(Sal 28,10-11)
Preghiera dopo la comunione
O Padre, che ci hai nutriti
con il pane della vita immortale,
fa' che obbediamo con gioia
ai comandamenti di Cristo, Re dell'universo,
per vivere senza fine con lui nel regno dei cieli.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
Commento al Vangelo 27 novembre 2021
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don Domenico Bruno (Omelia del 27-11-2021)
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don Marco Scandelli (Omelia del 27-11-2021)
#2minutiDiVangelo - Sabato XXXIV settimana del Tempo Ordinario
Lc 21,34-36
Commento al Vangelo - a cura di don Marco Scandelli
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don Nicola Salsa (Omelia del 27-11-2021)
State attenti a voi stessi (Lc 21,34-36)
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don Alessandro Farano (Omelia del 27-11-2021)
Sabato - XXXIV del Tempo Ordinario - Anno B - Commento al Vangelo
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don Carlo Occelli (Omelia del 28-11-2020)
Commento al Vangelo 28 novembre 2020
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don Marco Scandelli (Omelia del 28-11-2020)
#2minutiDiVangelo - Sabato 28/11 - Non c'è mai soluzione ai problemi. E se bastasse stare con Dio?
Commento al Vangelo di sabato 28 novembre 2020 - XXXIV settimana del Tempo Ordinario - a cura di don Marco Scandelli
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Le cose, le relazioni, i beni, le amicizie sono tutte cose importanti, ma vi è una cosa che è la più importante e che unica deve coprire lo spaz ... (continua)
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Serenità e attenzione. Gli estremi sono sempre due. Dio ci fa crescere nella pace senza che questa diventi la quiete di un morto. Attenti al sempre nuovo venire di Gesù, alle vie della crescita, al superamento di blocchi, ferite, strutturazioni fasulle, reazioni inadeguate. Ma ciò secondo la amorevo ... (continua)
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Commento su Lc 21,34-36
«34State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all'improvviso; 35come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra.36Vegliate in ogn ... (continua)
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Commento su Lc 21, 36
«Vegliate e pregate in ogni momento, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che deve accadere, e di comparire davanti al Figlio dell'uomo.»
Lc 21, 36
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Siamo alla soglia della grande attesa: l'Avvento del Signore Gesù. Ci raggiunge chiara la parola del Maestro, c ... (continua)
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Commento su Ap 22,7
«Queste parole sono certe e vere. Il Signore, il Dio che ispira i profeti, ha mandato il suo angelo per mostrare ai suoi servi le cose che devono accadere tra breve. Ecco, io vengo presto. Beato chi custodisce le parole profetiche di questo libro».
Ap 22,7
Come vivere questa Parola?
Ecco io vengo ... (continua)
Paolo Curtaz (Omelia del 28-11-2015)
Occorre vigilare, ammonisce Gesù nel Vangelo di oggi. Le dissipazioni, le ubriachezze e gli affanni della vita possono impedirci di vedere, impedirci di vivere. Le dissipazioni: in un mondo in cui siamo costretti alla frenesia, ritrovare un ritmo di interiorità richiede una forza di carattere notevo ... (continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA (Omelia del 28-11-2015)
Commento su Lc 21, 34
"State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano..."
Lc 21, 34
Come vivere questa Parola?
Il discorso di Gesù va esaurendosi e alla fine viene il bello. Tanti segni premonitori temibili e catastrofici potrebbero essere niente in confronto a ciò che dal cuore nostro potrà ess ... (continua)
Paolo Curtaz (Omelia del 29-11-2014)
Viene il Signore Gesù. Maranatah! Con questa grande invocazione chiudiamo l'anno liturgico per iniziare l'avvento, leggendo il vangelo di Marco. Ma abbiamo ancora il tempo per un ultimo appello, un grido di speranza, una raccomandazione rivolta a tutti noi: vigiliamo su noi stessi! Perché il tratto ... (continua)