LA CHIESA

      


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LITURGIA

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(es. Mt 28,1-20):
Per parola:




  Sabato della XIX settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)

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Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde
DO196 ;
Nel dialogo tra Giosuè e il popolo riguardo al servizio del Signore Dio, alcune cose fanno meraviglia. La prima è che, dopo aver comandato agli Israeliti di servire il Signore, Giosuè lascia loro la scelta: "Se vi dispiace di servire il Signore, scegliete oggi chi volete servire", cioè qualche dio dei pagani. Poi, quando il popolo dichiara di voler servire Jahvè, il Signore d'Israele che l'ha liberato dalla schiavitù, Giosuè, invece di approvare questa giusta decisione, prende a impugnarla, tiene un discorso dissuasivo: "Voi non potrete servire il Signore", sarà troppo difficile, anzi sarà pericoloso, perché il Signore, in caso di infedeltà, "si volterà contro di voi, vi farà del male e vi consumerà".
Perché questo atteggiamento? Perché Giosuè vuol evitare il rischio di un impegno superficiale da parte degli Israeliti, un impegno che non reggerebbe alla prima difficoltà.
Accettare di entrare in un rapporto di alleanza con Dio non è una cosa da poco, non si tratta di una cerimonia esterna, senza conseguenze per la vita, che si dimentica appena è finita. Si tratta invece di un impegno radicale, che deve coinvolgere tutta la persona, in tutte le sue attività, in tutti i suoi pensieri, in tutte le sue aspirazioni. Nessuno è costretto a prendere questo impegno; Dio rispetta la libertà, lui che ha creato l'uomo libero e lo vuole libero
Sa Dio che una costrizione non è degna dell'uomo, e non è degna di Dio.
Ciascuno è quindi libero di scegliere, anche una via di perdizione. Però chi si impegna ad entrare in alleanza con Dio deve farlo sul serio. La dignità della persona umana sta precisamente nella capacità di prendere impegni seri e di mantenerli. Così fu rinnovata a Sichem l'alleanza del Sinai.
Noi cristiani siamo invitati a rinnovare ogni anno, nella veglia pasquale del Sabato Santo, i nostri impegni battesimali: rinunciare risolutamente a tutte le attrattive torbide e ambigue, a tutte le idolatrie del denaro, del sesso, del potere, a tutto ciò che in fondo è indegno della nostra umanità. Siamo invitati ad accogliere in pieno la luce di Dio nella nostra vita, il desiderio di Dio sulla nostra esistenza, l'amore di Dio. Siamo invitati a fondare tutto sulla relazione con Dio, che dà la vera libertà interiore, rende accoglienti, semplici, permette i rapporti più sinceri, più cordiali con gli altri.
Chi riceve l'amore che viene da Dio è sempre spinto a diffondere questo amore generosamente e umilmente.
Nel Vangelo di oggi vediamo che Gesù, essendo completamente disponibile all'amore proveniente dal cuore del Padre, era accogliente verso tutti e in particolare con i bambini, i quali non hanno le complicazioni degli adulti cresciuti male.
Torniamo quindi ai nostri impegni battesimali, per vivere una vita nuova, luminosa, quali figli di Dio carissimi, camminando nella carità come Cristo ci ha amati e ha dato se stesso per noi.








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Antifona d'ingresso
Volgi lo sguardo, Signore, alla tua alleanza,
non dimenticare per sempre la vita dei tuoi poveri.
Alzati, o Dio, difendi la mia causa,
non dimenticare la supplica di chi ti invoca.
(Cf. Sal 73,20.19.22)




Colletta
Dio onnipotente ed eterno,
guidati dallo Spirito Santo,
osiamo invocarti con il nome di Padre:
fa' crescere nei nostri cuori lo spirito di figli adottivi,
perché possiamo entrare nell'eredità che ci hai promesso.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.






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Prima lettura

Gs 24,14-29
Sceglietevi oggi chi servire.

Dal libro di Giosuè

In quei giorni, Giosuè disse al popolo: «Ora, dunque, temete il Signore e servitelo con integrità e fedeltà. Eliminate gli dèi che i vostri padri hanno servito oltre il Fiume e in Egitto e servite il Signore. Se sembra male ai vostri occhi servire il Signore, sceglietevi oggi chi servire: se gli dèi che i vostri padri hanno servito oltre il Fiume oppure gli dèi degli Amorrei, nel cui territorio abitate. Quanto a me e alla mia casa, serviremo il Signore».
Il popolo rispose: «Lontano da noi abbandonare il Signore per servire altri dèi! Poiché è il Signore, nostro Dio, che ha fatto salire noi e i padri nostri dalla terra d'Egitto, dalla condizione servile; egli ha compiuto quei grandi segni dinanzi ai nostri occhi e ci ha custodito per tutto il cammino che abbiamo percorso e in mezzo a tutti i popoli fra i quali siamo passati. Il Signore ha scacciato dinanzi a noi tutti questi popoli e gli Amorrei che abitavano la terra. Perciò anche noi serviremo il Signore, perché egli è il nostro Dio».
Giosuè disse al popolo: «Voi non potete servire il Signore, perché è un Dio santo, è un Dio geloso; egli non perdonerà le vostre trasgressioni e i vostri peccati. Se abbandonerete il Signore e servirete dèi stranieri, egli vi si volterà contro e, dopo avervi fatto tanto bene, vi farà del male e vi annienterà». Il popolo rispose a Giosuè: «No! Noi serviremo il Signore».
Giosuè disse allora al popolo: «Voi siete testimoni contro voi stessi, che vi siete scelti il Signore per servirlo!». Risposero: «Siamo testimoni!».
«Eliminate allora gli dèi degli stranieri, che sono in mezzo a voi, e rivolgete il vostro cuore al Signore, Dio d'Israele!».
Il popolo rispose a Giosuè: «Noi serviremo il Signore, nostro Dio, e ascolteremo la sua voce!». Giosuè in quel giorno concluse un'alleanza per il popolo e gli diede uno statuto e una legge a Sichem. Scrisse queste parole nel libro della legge di Dio. Prese una grande pietra e la rizzò là, sotto la quercia che era nel santuario del Signore. Infine, Giosuè disse a tutto il popolo: «Ecco: questa pietra sarà una testimonianza per noi, perché essa ha udito tutte le parole che il Signore ci ha detto; essa servirà quindi da testimonianza per voi, perché non rinneghiate il vostro Dio». Poi Giosuè congedò il popolo, ciascuno alla sua eredità.
Dopo questi fatti, Giosuè figlio di Nun, servo del Signore, morì a centodieci anni.

Parola di Dio







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Salmo responsoriale

Sal 15

Tu sei, Signore, mia parte di eredità.

Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.
Ho detto al Signore: «Il mio Signore sei tu».
Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:
nelle tue mani è la mia vita.

Benedico il Signore che mi ha dato consiglio;
anche di notte il mio animo mi istruisce.
Io pongo sempre davanti a me il Signore,
sta alla mia destra, non potrò vacillare.

Mi indicherai il sentiero della vita,
gioia piena alla tua presenza,
dolcezza senza fine alla tua destra.










Canto al Vangelo (Mt 11,25)
Alleluia, alleluia.
Ti rendo lode, Padre,
Signore del cielo e della terra,
perché ai piccoli hai rivelato i misteri del Regno.
Alleluia.

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Vangelo

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Mt 19,13-15
Non impedite che i bambini vengano a me; a chi è come loro, infatti, appartiene il regno dei cieli.


+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, furono portati a Gesù dei bambini perché imponesse loro le mani e pregasse; ma i discepoli li rimproverarono.
Gesù però disse: «Lasciateli, non impedite che i bambini vengano a me; a chi è come loro, infatti, appartiene il regno dei cieli».
E, dopo avere imposto loro le mani, andò via di là.

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Invochiamo con fiducia e semplicità il nostro Padre celeste che apre il regno della sua grazia ai piccoli. Preghiamo insieme e diciamo:
Benedici i tuoi figli, o Signore.

Per la Chiesa nostra madre, perché esprima l'amore di Dio verso i piccoli, gli umili e gli abbandonati. Preghiamo:
Per i paesi sottosviluppati, perché con l'aiuto di tutta l'umanità possano garantire all'infanzia nutrimento ed educazione. Preghiamo:
Per i genitori cristiani, perché non facciano come gli apostoli che allontanavano i bambini da Gesù, ma li aiutino con amore a conoscere e ad amare Dio. Preghiamo:
Per gli istituti e le organizzazioni che lavorano per l'infanzia, perché vivano la loro missione come provvidenza di Dio all'umanità. Preghiamo:
Per noi qui presenti, perché ci sforziamo di essere più semplici, così da accogliere con gioia e stupore i doni che il Signore ci dà ogni giorno. Preghiamo:
Per le famiglie in difficoltà per una nuova gravidanza.
Per i consultori familiari.

Esaudisci con benevolenza le nostre domande, Signore, e accresci in noi la fiducia filiale nel tuo amore di Padre e nella tua provvidenza. Per Cristo nostro Signore. Amen.


Preghiera sulle offerte
Accetta con bontà, o Signore, i doni della tua Chiesa:
nella tua misericordia li hai posti nelle nostre mani,
con la tua potenza trasformali per noi in sacramento di salvezza.
Per Cristo nostro Signore.


Antifona alla comunione
Celebra il Signore, Gerusalemme!
Egli ti sazia con fiore di frumento.
(Sal 147,12.14)


Preghiera dopo la comunione
La partecipazione ai tuoi sacramenti
ci salvi, o Signore,
e confermi noi tutti nella luce della tua verità.
Per Cristo nostro Signore.


O M E L I E
a cura di
Qumran2.net

don Carlo Occelli     (Omelia del 14-08-2021)
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don Marco Scandelli     (Omelia del 14-08-2021)
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don Alessandro Farano     (Omelia del 14-08-2021)
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don Nicola Salsa     (Omelia del 14-08-2021)
Diventare come bambini (Mt 19,13-15)
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Paolo Curtaz     (Omelia del 16-08-2014)

Come un cerchio che si chiude, nuovamente troviamo i bambini come protagonisti della pagina di vangelo di oggi. Siamo chiamati a diventare bambini per fare esperienza di tenerezza e diventare capaci di perdonare e di vivere da perdonati. E ci vuole un cuore da bambini per imparare a stupirci delle g ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 17-08-2013)
Commento su Mt 19,13-15
Non impediamo che i bambini vadano a Gesù! Non facciamo anche noi come gli zelanti apostoli che considerano il chiasso dei bambini un inopportuno disturbo per il grande rabbino mistico! Non impediamo ai bambini di accostarsi al Signore, proponendo loro delle liturgie incomprensibili e noiose, delle ...
(continua)