Grado della Celebrazione: Feria Colore liturgico: Verde DO291 ;
Nella lettera ai Romani Paolo ritorna alla figura di Abramo che "non esitò con incredulità, ma si rafforzò nella fede e diede gloria a Dio". Quale contrasto con l'uomo ricco di cui parla oggi il Vangelo! Questi cerca il fondamento della vita nei beni terreni: "Dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni: riposati, mangia, bevi e datti alla gioia". Abramo fonda la sua vita in una realtà che sembra inconsistente: una parola, e neppure detta da un uomo, che si vede, si può conoscere e valutare per decidere poi di fidarsi di lui, ma una parola sentita da Dio. Eppure proprio nel rapporto con Dio ha raggiunto la massima sicurezza. Anche Abramo era ricco, aveva la sicurezza materiale e poteva pensare di trascorrere tranquillo il resto della sua vita nel suo paese di Carran. Ma egli sapeva che la vera sicurezza si trova nel fare quello che Dio vuole.
Chi dei due ha avuto ragione? La parabola narrata da Gesù lo dice chiaramente: "Dio gli disse: Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita". E Gesù conclude: "Così è di chi accumula tesori per sé e non arricchisce davanti a Dio". Vano è appoggiarsi ai beni terreni: il vero tesoro è il rapporto con Dio, nell'ascolto fiducioso e obbediente della sua parola.
Cerchiamo dunque in Dio il solido fondamento della nostra esistenza, che non viene mai meno e che ci permette di pensare alla morte con tanta pace, nella certezza che attraverso di essa giungeremo al possesso dell'unico, sommo bene.
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Antifona d'ingresso
Io t'invoco, o Dio, poiché tu mi rispondi;
tendi a me l'orecchio, ascolta le mie parole.
Custodiscimi come pupilla degli occhi,
all'ombra delle tue ali nascondimi. (Sal 16,6.8)
Colletta
Dio onnipotente ed eterno,
donaci di orientare sempre a te la nostra volontà
e di servirti con cuore sincero.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.
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Prima lettura
Rm 4,20-25
È stato scritto anche per noi, ai quali deve essere accreditato: a noi che crediamo.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Fratelli, di fronte alla promessa di Dio, Abramo non esitò per incredulità, ma si rafforzò nella fede e diede gloria a Dio, pienamente convinto che quanto egli aveva promesso era anche capace di portarlo a compimento. Ecco perché gli fu accreditato come giustizia.
E non soltanto per lui è stato scritto che gli fu accreditato, ma anche per noi, ai quali deve essere accreditato: a noi che crediamo in colui che ha risuscitato dai morti Gesù nostro Signore, il quale è stato consegnato alla morte a causa delle nostre colpe ed è stato risuscitato per la nostra giustificazione.
Benedetto il Signore, Dio d'Israele, perché ha visitato il suo popolo.
Ha suscitato per noi un Salvatore potente
nella casa di Davide, suo servo,
come aveva detto
per bocca dei suoi santi profeti d'un tempo.
Salvezza dai nostri nemici,
e dalle mani di quanti ci odiano.
Così egli ha concesso misericordia ai nostri padri
e si è ricordato della sua santa alleanza.
Del giuramento fatto ad Abramo, nostro padre,
di concederci, liberati dalle mani dei nemici,
di servirlo senza timore, in santità e giustizia
al suo cospetto, per tutti i nostri giorni.
Canto al Vangelo (Mt 5,3)
Alleluia, alleluia.
Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
Alleluia.
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Vangelo
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Lc 12,13-21
Quello che hai preparato, di chi sarà?
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Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, uno della folla disse a Gesù: «Maestro, di' a mio fratello che divida con me l'eredità». Ma egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?».
E disse loro: «Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia perché, anche se uno è nell'abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede».
Poi disse loro una parabola: «La campagna di un uomo ricco aveva dato un raccolto abbondante. Egli ragionava tra sé: "Che farò, poiché non ho dove mettere i miei raccolti? Farò così - disse -: demolirò i miei magazzini e ne costruirò altri più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; ripòsati, mangia, bevi e divèrtiti!". Ma Dio gli disse: "Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato, di chi sarà?". Così è di chi accumula tesori per sé e non si arricchisce presso Dio».
Parola del Signore
Preghiera dei fedeli
Dio mantiene sempre le sue promesse. Chiediamogli, attraverso la mediazione del Cristo, di aumentare la nostra fede, dicendo:
Signore, rafforza la nostra fiducia in te.
Per la Chiesa: perché radichi tutti i suoi interessi su Dio e abbandoni ogni forma di possesso terreno. Preghiamo:
Per i governanti della terra: perché superino gli egoistici nazionalismi a favore di uno sviluppo economico e sociale di tutta l'umanità. Preghiamo:
Per chi vive nel dubbio: perché Cristo illumini il loro intimo col dono della fede e li renda forti contro le avversità della vita. Preghiamo:
Per la nostra comunità: perché riscopra l'importanza del condividere con chi non ha e non si adagi nell'avidità del possedere. Preghiamo:
Per coloro che stanno per morire: perché possano presentarsi a Cristo ricchi di fede e di opere buone. Preghiamo:
Perché ci accompagni sempre il pensiero della morte.
Per la giustizia nella divisione dei beni testamentari.
O Dio, la tua misericordia è senza limiti. Allontana da noi l'avidità del possesso, il piacere della carne, la ricchezza ingiusta, perché nell'ora della morte ti possiamo incontrare come giudice benigno. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Preghiera sulle offerte
Per questi tuoi doni concedi a noi, o Signore,
di servirti con cuore libero,
perché, purificati dalla tua grazia,
siamo rinnovati dai misteri che celebriamo.
Per Cristo nostro Signore.
Antifona alla comunione
Ecco, l'occhio del Signore è su chi lo teme,
su chi spera nel suo amore,
per liberarlo dalla morte e nutrirlo in tempo di fame. (Sal 32,18-19)
Preghiera dopo la comunione
La partecipazione ai doni del cielo, o Signore,
ci ottenga gli aiuti necessari alla vita presente
nella speranza dei beni eterni.
Per Cristo nostro Signore.
Commento al vangelo 19 ottobre 2020
... (continua)
don Domenico Bruno (Omelia del 19-10-2020)
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don Marco Scandelli (Omelia del 19-10-2020)
#2minutiDiVangelo - Lunedì 19/10 - I poveri sono il vero tesoro della Chiesa
Commento al Vangelo di lunedì 19 ottobre 2020 - XXIX settimana del Tempo Ordinario - a cura di don Marco Scandelli
#2minutiDiVangelo
Luca 12 13-21
Giustamente ciascuno di noi cerca di mettere qualcosina da parte per non trovarsi spiazzato quando dovesse presentarsi la necessità. Ma ricordia ... (continua)
don Giampaolo Centofanti (Omelia del 19-10-2020)
Fate attenzione e tenetevi lontani: vi è la possibilità di attaccarsi a vie sbagliate anche avendo la grazia per comprenderlo. Chiediamo a Dio di aiutarci a non cadere in un inutili inganni che ritardano il maturare della vita vera. ... (continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA (Omelia del 22-10-2018)
Commento su Lc 12,13-21
"In quel tempo, uno della folla disse a Gesù: «Maestro, di' a mio fratello che divida con me l'eredità». Ma egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?». E disse loro: «Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia perché, anche se uno è nell'abbondanza, la s ... (continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA (Omelia del 23-10-2017)
Commento su Lc 12, 20-21
"Ma Dio gli disse: "Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato di chi sarà? Così è di chi accumula tesori per sé e non arricchisce davanti a Dio".
Lc 12, 20-21
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Casa di Preghiera San Biagio FMA (Omelia del 17-10-2016)
Commento su Lc 12,20
«Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato, di chi sarà?"»
Lc 12,20
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Paolo Curtaz (Omelia del 20-10-2014)
Pagina straordinaria, quella del vangelo di oggi. Pagina in cui Gesù ribadisce uno dei capisaldi della nostra fede: Dio si fida delle nostre capacità e non va tirato in ballo a sproposito. Al fratello che chiede a Gesù di intervenire nella disputa ereditaria Gesù risponde di non averne titolo. Come ... (continua)
Paolo Curtaz (Omelia del 21-10-2013)
Commento su Lc 12,13-21
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