Grado della Celebrazione: Feria Colore liturgico: Verde DO146 ;
La conclusione della storia di Giuseppe ci illumina sul modo di porsi di fronte al male. Tanta gente si scandalizza e si chiede come mai Dio permetta tanti avvenimenti tragici, apportatori di sofferenze e di male.
La storia di Giuseppe dà una duplice risposta: Dio rispetta la libertà delle sue creature; Dio permette il male perché può farlo servire al bene. Sono risposte che vanno approfondite. Dio ha permesso che i fratelli di Giuseppe agissero malvagiamente nei suoi confronti, e non li ha costretti ad agire bene perché ci ha creati liberi, rispetta la nostra libertà e vuole il nostro bene.
Costringere qualcuno a fare il bene, infatti, non è mai efficace. Chi fa il bene perché vi è costretto non compie veramente il bene, ma subisce una dura oppressione e nel suo cuore continuerà a desiderare di compiere il male. Perciò Dio, volendo la nostra felicità, rispetta la libertà che ci ha dato perché possiamo agire bene liberamente, con amore e non per costrizione.
Dall'altro lato Dio permette il male perché può farlo servire al bene. Afferma Giuseppe: "Se voi avevate pensato del male contro di me, Dio ha pensato di farlo servire a un bene".
È una riflessione profonda: Dio è in grado di capovolgere il senso delle azioni umane, ha questa misteriosa potenza che viene dalla sua infinita generosità.
Però occorre fare un'osservazione: Dio cerca persone che accolgano questa sua azione. Giuseppe ha accolto il pensiero di Dio: invece di rispondere al male con il male, conoscendo la bontà e la misericordia di Dio ha agito come lui: ha rinunciato alla vendetta e ha perdonato.
Quando ci poniamo il problema del male, dobbiamo farci sempre questa domanda: "Accetto le intenzioni che Dio ha su di me?". Esse richiedono infatti una conversione che ci fa rispondere al male con il bene.
Nella storia di Giuseppe possiamo vedere anticipato il mistero della croce. La croce di Gesù è l'esempio più straordinario del capovolgimento del male in bene, un capovolgimento che si è potuto realizzare perché Gesù ha aperto totalmente il suo cuore all'intenzione positiva di Dio di far servire al massimo bene il male tramato dagli uomini. il segreto della redenzione sta proprio nella generosa apertura di Gesù ad accogliere la volontà salvifica del Padre e a farla propria.
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Antifona d'ingresso
O Dio, accogliamo il tuo amore nel tuo tempio.
Come il tuo nome, o Dio,
così la tua lode si estende sino ai confini della terra;
è piena di giustizia la tua destra.
Colletta
O Padre, che nell'umiliazione del tuo Figlio
hai risollevato l'umanità dalla sua caduta,
dona ai tuoi fedeli una gioia santa,
perché, liberati dalla schiavitù del peccato,
godano della felicità eterna.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.
In quei giorni, Giacobbe diede quest'ordine ai suoi figli: «Io sto per essere riunito ai miei antenati: seppellitemi presso i miei padri nella caverna che è nel campo di Efron l'Ittita, nella caverna che si trova nel campo di Macpela di fronte a Mamre, nella terra di Canaan, quella che Abramo acquistò con il campo di Efron l'Ittita come proprietà sepolcrale. Là seppellirono Abramo e Sara sua moglie, là seppellirono Isacco e Rebecca sua moglie e là seppellii Lia. La proprietà del campo e della caverna che si trova in esso è stata acquistata dagli Ittiti». Quando Giacobbe ebbe finito di dare questo ordine ai figli, ritrasse i piedi nel letto e spirò, e fu riunito ai suoi antenati.
Ma i fratelli di Giuseppe cominciarono ad aver paura, dato che il loro padre era morto, e dissero: «Chissà se Giuseppe non ci tratterà da nemici e non ci renderà tutto il male che noi gli abbiamo fatto?». Allora mandarono a dire a Giuseppe: «Tuo padre prima di morire ha dato quest'ordine: "Direte a Giuseppe: Perdona il delitto dei tuoi fratelli e il loro peccato, perché ti hanno fatto del male!". Perdona dunque il delitto dei servi del Dio di tuo padre!». Giuseppe pianse quando gli si parlò così.
E i suoi fratelli andarono e si gettarono a terra davanti a lui e dissero: «Eccoci tuoi schiavi!». Ma Giuseppe disse loro: «Non temete. Tengo io forse il posto di Dio? Se voi avevate tramato del male contro di me, Dio ha pensato di farlo servire a un bene, per compiere quello che oggi si avvera: far vivere un popolo numeroso. Dunque non temete, io provvederò al sostentamento per voi e per i vostri bambini». Così li consolò parlando al loro cuore.
Giuseppe con la famiglia di suo padre abitò in Egitto; egli visse centodieci anni. Così Giuseppe vide i figli di Èfraim fino alla terza generazione e anche i figli di Machir, figlio di Manasse, nacquero sulle ginocchia di Giuseppe. Poi Giuseppe disse ai fratelli: «Io sto per morire, ma Dio verrà certo a visitarvi e vi farà uscire da questa terra, verso la terra che egli ha promesso con giuramento ad Abramo, a Isacco e a Giacobbe». Giuseppe fece giurare ai figli d'Israele così: «Dio verrà certo a visitarvi e allora voi porterete via di qui le mie ossa».
Giuseppe morì all'età di centodieci anni.
Rendete grazie al Signore e invocate il suo nome,
proclamate fra i popoli le sue opere.
A lui cantate, a lui inneggiate,
meditate tutte le sue meraviglie.
Gloriatevi del suo santo nome:
gioisca il cuore di chi cerca il Signore.
Cercate il Signore e la sua potenza,
ricercate sempre il suo volto.
Voi, stirpe di Abramo, suo servo,
figli di Giacobbe, suo eletto.
È lui il Signore, nostro Dio:
su tutta la terra i suoi giudizi.
Canto al Vangelo (1Pt 4,14)
Alleluia, alleluia.
Beati voi, se venite insultati per il nome di Cristo,
perché lo Spirito di Dio riposa su di voi.
Alleluia.
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Vangelo
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Mt 10,24-33
Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo.
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Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli:
«Un discepolo non è più grande del maestro, né un servo è più grande del suo signore; è sufficiente per il discepolo diventare come il suo maestro e per il servo come il suo signore. Se hanno chiamato Beelzebùl il padrone di casa, quanto più quelli della sua famiglia!
Non abbiate dunque paura di loro, poiché nulla vi è di nascosto che non sarà svelato né di segreto che non sarà conosciuto. Quello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate all'orecchio voi annunciatelo dalle terrazze.
E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l'anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geènna e l'anima e il corpo.
Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro. Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri!
Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch'io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch'io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli».
Parola del Signore
Preghiera dei fedeli
Dio assiste il suo popolo con amore di padre e nulla lascia mancare perché viva felice nell'attesa della salvezza. Con fiducia, quindi, rivolgiamoci a lui, dicendo:
Assisti il tuo popolo, Signore.
Perché la Chiesa, nelle difficoltà e nelle persecuzioni, sappia scorgere il disegno amoroso di Dio che la rende conforme al suo Maestro. Preghiamo:
Perché i cristiani, in qualunque luogo e situazione della vita, non si lascino vincere dal timore nel proclamare con le parole e con gli atti, la loro adesione a Cristo. Preghiamo:
Perché chi è nello sconforto e nella sofferenza viva la certezza che niente agli occhi di Dio andrà perduto. Preghiamo:
Perché in ogni difficoltà non ci lamentiamo con Dio che non ci ascolta, ma la confrontiamo con le sofferenze patire dai testimoni della fede. Preghiamo:
Perché questa eucaristia ci dia la forza di uniformarci in tutto, anche nella passione e nella morte, al Cristo Signore. Preghiamo:
Perché i poveri vedano in Cristo il loro avvocato.
Per chi deve portare una croce pesante.
Dio onnipotente, che tanto hai amato il mondo da mandare il tuo unigenito Figlio a morire per noi sulla croce, sostienici nei momenti della prova perché, alla fine dei tempi, possiamo essere riconosciuti da te, pastore delle nostre anime. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Preghiera sulle offerte
Ci purifichi, o Signore,
quest'offerta che consacriamo al tuo nome,
e ci conduca di giorno in giorno più vicini alle realtà del cielo.
Per Cristo nostro Signore.
Antifona alla comunione
Gustate e vedete com'è buono il Signore;
beato l'uomo che in lui si rifugia. (Sal 33,9)
Preghiera dopo la comunione
O Signore, che ci hai nutriti
con i doni della tua carità senza limiti,
fa' che godiamo i benefici della salvezza
e viviamo sempre in rendimento di grazie.
Per Cristo nostro Signore.
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