LA CHIESA

      


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LITURGIA

> 3 Novembre 2021 <

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(es. Mt 28,1-20):
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  Mercoledì della XXXI settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)

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Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde
DO313 ;
Così inizia il passo evangelico odierno: "Siccome molta gente andava con lui, Gesù si voltò e disse: "Se qualcuno viene a me e non odia suo padre, sua madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo"". E Luca, l'evangelista della mitezza che esprime con queste parole l'esigenza di Gesù. Dobbiamo "odiare", ed è un comando di Gesù... Sono parole che ci sconcertano. Gesù infatti vuoi togliere ogni illusione alla molta gente che gli va dietro. E facilmente comprensibile che quando uno dice: Non c'è altra legge che l'amore, l'amore riassume tutti i comandamenti, suscita entusiasmo, soddisfazione e anche molte illusioni, perché tutti ci riteniamo capaci di amare: se basta amare, siamo a posto! Gesù ci indica una via che non presenta nessuna difficoltà.
Ma "Gesù si voltò e disse: "Se uno viene a me... Chi non porta la propria croce e non viene dietro di me, non può essere mio discepolo"". E una esigenza fortissima, e Gesù la fa seguire da due esempi di persone che devono ben riflettere prima di impegnarsi. Se uno vuol costruire qualcosa, deve prima fare i conti e vedere se il capitale che possiede basta per arrivare a finire la costruzione; se si vuoi fare guerra, bisogna avere truppe ed armamenti sufficienti per combattere fino alla vittoria.
E qual è il capitale necessario per costruire la torre, qual è l'equipaggiamento sufficiente per vincere la guerra? Gesù dice: la condizione è questa: rinunciare a tutto quello che si ha. "Chiunque di voi non rinunzia a tutti i sudi averi, non può essere mio discepolo".
Eccoci dunque presi in una specie di contraddizione fra l'amore e il distacco. Se ci pensiamo bene, Gesù non fa altro che indicarci le condizioni del vero amore. Non dobbiamo illuderci: da soli non saremo mai capaci di amare, perché l'amore è disciplina, l'amore esige un profondo distacco, un distacco completo. Spesso, quando noi crediamo di amare, amiamo il nostro interesse, non amiamo veramente né gli altri né Dio. Cerchiamo la nostra soddisfazione, la nostra gioia, invece di cercare la felicità degli altri nell'adesione alla volontà divina.
San Luca è l'evangelista della misericordia, e tuttavia è proprio lui che dice: "Se qualcuno viene a me senza odiare, non può essere mio discepolo". Perché? Perché Luca è anche l'evangelista che insiste di più sull'impegno del discepolo nei confronti del Maestro.
San Matteo ha espresso diversamente questa parola di Gesù. Egli dice: "Se qualcuno viene a me e ama suo padre o sua madre più di me, non è degno di me". Da un lato si capisce che è la stessa cosa che vuoi dire san Luca, però la formulazione lucana ha il vantaggio di presentare la questione molto nettamente.
Non si tratta di rinunciare ad ogni amore, è chiaro; si tratta di rinunciare all'amore possessivo. Gesù infatti non domanda solo di odiare il padre, la madre, i figli, ma anche di odiare la propria vita. Ora, questa aggiunta ci fa capire in che direzione vada la sua esigenza: egli impone il distacco da ogni possesso.
"Chi non rinunzia a tutti i Suoi averi, non può essere mio discepolo".
C'è un modo di amare che in realtà è una ricerca di comfort nella vita: il comfort affettivo, l'appoggio, la soddisfazione del cuore. E a questo modo di amare che Gesù chiede di rinunciare.
Egli stesso ha rinunciato, egli stesso, si può dire, "ha odiato", nel significato evangelico, sua madre, i suoi fratelli. Ci colpisce vedere che nel Vangelo, tutte le volte che si parla di sua madre o dei suoi fratelli, è sempre per sfociare ad una parola che sembra dura, di rifiuto. "Tua madre e i tuoi fratelli sono qui fuori e chiedono di te...". "Mia madre e i miei fratelli sono quelli che fanno la volontà di Dio". "Felice la donna che ti ha portato!". "Molto più felice chi ascolta la parola di Dio e la mette in pratica".
Gesù è andato davvero molto lontano in questo atteggiamento. Guardando le cose umanamente si può dire che ha "disonorato" sua madre. Si disonora la madre, quando non le si dimostra amore; si disonora la madre, quando si accetta di morire come un criminale... Gesù è veramente giunto al totale distacco dall'amore possessivo, insegnandoci così la strada del vero amore, dell'amore generoso, l'amore capace di tutti i sacrifici, l'amore che dona la vita e che accetta l'umiliazione quando è il mezzo per compiere il piano di Dio. Questo è l'amore vero. Non è più un'illusione di amore, è l'amore al quale possiamo spalancare il cuore e che riempie di gioia, perché è amore che viene da Dio.










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Antifona d'ingresso
Non abbandonarmi, Signore, mio Dio,
da me non stare lontano;
vieni presto in mio aiuto,
o Signore, mia salvezza. (Sal 37,22-23)



Colletta
Dio onnipotente e misericordioso,
tu solo puoi dare ai tuoi fedeli
il dono di servirti in modo lodevole e degno;
fa' che corriamo senza ostacoli verso i beni da te promessi.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.





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Prima lettura

Rm 13,8-10
Pienezza della Legge è la carità.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani

Fratelli, non siate debitori di nulla a nessuno, se non dell'amore vicendevole; perché chi ama l'altro ha adempiuto la Legge.
Infatti: «Non commetterai adulterio, non ucciderai, non ruberai, non desidererai», e qualsiasi altro comandamento, si ricapitola in questa parola: «Amerai il tuo prossimo come te stesso».
La carità non fa alcun male al prossimo: pienezza della Legge infatti è la carità.

Parola di Dio



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Salmo responsoriale

Sal 111

Felice l'uomo pietoso, che dona ai poveri.

Beato l'uomo che teme il Signore
e nei suoi precetti trova grande gioia.
Potente sulla terra sarà la sua stirpe,
la discendenza degli uomini retti sarà benedetta.

Spunta nelle tenebre, luce per gli uomini retti:
misericordioso, pietoso e giusto.
Felice l'uomo pietoso che dà in prestito,
amministra i suoi beni con giustizia.

Egli dona largamente ai poveri,
la sua giustizia rimane per sempre,
la sua fronte s'innalza nella gloria.











Canto al Vangelo (1 Pt 4,14)
Alleluia, alleluia.
Beati voi, se venite insultati per il nome di Cristo,
perché lo Spirito di Dio riposa su di voi.
Alleluia.


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Vangelo

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Lc 14,25-33
Chi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo.


+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, una folla numerosa andava con Gesù. Egli si voltò e disse loro:
«Se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo. Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo.
Chi di voi, volendo costruire una torre, non siede prima a calcolare la spesa e a vedere se ha i mezzi per portarla a termine? Per evitare che, se getta le fondamenta e non è in grado di finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo: "Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro".
Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a esaminare se può affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila? Se no, mentre l'altro è ancora lontano, gli manda dei messaggeri per chiedere pace.
Così chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo».

Parola del Signore


Preghiera dei fedeli
A Colui che tutto può e tutti conosce, esprimiamo con fiducia le nostre attese, nella certezza che egli ama donare più di quanto sappiamo domandare. Diciamo insieme:
Dio della vita, ascoltaci.

Perché noi, tua Chiesa, spogliandoci di orgoglio e asprezza, sappiamo somigliare a Cristo mite, umile e crocifisso. Preghiamo:
Perché nei nostri cuori penetri la benevolenza, vinca la fraternità, fiorisca la carità. Preghiamo:
Perché le nostre comunità d'occidente siano generose nel donare persone e mezzi alle missioni. Preghiamo:
Perché negli ospedali, nelle carceri e nei ricoveri, chi soffre possa oggi incontrare un animo cristiano. Preghiamo:
Perché i ragazzi e i giovani, sostenuti dalla nostra preghiera e dagli esempi, sappiano andare incontro alla vita con fede e onestà. Preghiamo:
Per chi non ha fede, ideali e avvenire.
Per i catechisti e gli animatori della comunità.

Altissimo Signore, il tuo popolo è in cammino nella valle delle prove dove s'attarda, si stanca, si ferisce. Sostienilo, Padre, con la fede incrollabile di Abramo, la fortezza di Mosè, la saggezza di Salomone. Per Cristo nostro Signore. Amen.


Preghiera sulle offerte
Questo sacrificio, o Signore,
sia per te offerta pura,
e per noi dono santo della tua misericordia.
Per Cristo nostro Signore.


Antifona alla comunione
Mi indicherai il sentiero della vita,
gioia piena alla tua presenza. (Sal 15,11)

Oppure:
Dice il Signore: «Come il Padre, che ha la vita,
ha mandato me e io vivo per il Padre,
così colui che mangia me vivrà per me». (Gv 6,57)


Preghiera dopo la comunione
Rafforza in noi, o Signore, la tua opera di salvezza,
perché i sacramenti che ci nutrono in questa vita
ci preparino a ricevere i beni che promettono.
Per Cristo nostro Signore.


O M E L I E
a cura di
Qumran2.net

don Carlo Occelli     (Omelia del 03-11-2021)
Commento al Vangelo 3 novembre 2021
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(continua)
don Domenico Bruno     (Omelia del 03-11-2021)
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don Alessandro Farano     (Omelia del 03-11-2021)
Mercoledì - XXXI del Tempo Ordinario - Anno B - Commento al Vangelo
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don Nicola Salsa     (Omelia del 30-10-2021)
Prendi la croce e seguimi (Lc 14,25-33)
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don Marco Scandelli     (Omelia del 04-11-2020)
#2minutiDiVangelo - Mercoledì 4/11 - San Carlo: la gradualità di una fede autentica
Commento al Vangelo di mercoledì 4 novembre 2020 - XXXI settimana del Tempo Ordinario - a cura di don Marco Scandelli #2minutiDiVangelo Lc 14 25-33 La domanda che potremmo farci oggi è proprio la seguente: tu hai un progetto di vita? Sai quale scopo vuoi raggiungere? Questo progetto di vita ...
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don Carlo Occelli     (Omelia del 04-11-2020)
Commento al Vangelo 4 novembre 2020
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don Nicola Salsa     (Omelia del 04-11-2020)
Porta la tua croce (Lc 14,25-33)
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don Domenico Bruno     (Omelia del 04-11-2020)
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don Giampaolo Centofanti     (Omelia del 04-11-2020)

Solo cercando, per grazia, l'affidamento alle vie di Gesù scopriamo sempre più profondamente le nostre resistenze, le nostre strutturazioni, le nostre paure, fragilità, i nostri attaccamenti. Nulla possiamo senza la grazia. Dunque se Dio ci chiama a seguirlo, gradualmente impariamo ad attingere prim ...
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don Nicola Salsa     (Omelia del 06-11-2019)
Tu non sei solo
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Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 07-11-2018)
Commento su Lc 14,28-33
«Chi di voi, volendo costruire una torre, non siede prima a calcolare la spesa e a vedere se ha i mezzi per portarla a termine? Per evitare che, se getta le fondamenta e non è in grado di finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo: «Costui ha iniziato a costruire, ma no ...
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Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 08-11-2017)
Commento su Lc 14,33
«Chi non rinuncia a tutti suoi averi non può essere mio discepolo» Lc 14,33 Come vivere questa Parola? Qualcuno, lo so, a questo punto, grida. Ci siamo! Sempre la chiamata è a diventare un rinunciatario. Come una larva, un abbietto relitto: un po' scemo e un po' folle, vocato all'accattonaggio. ...
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Paolo Curtaz     (Omelia del 04-11-2015)

La logica di questo mondo è la prudenza, giusto. Vediamo la conseguenza di un mondo che ha abbandonato la prudenza e si illude dando sfogo a tutte le pulsioni, a tutte le passioni, a tutti gli istinti. Persone che liberano il cane rabbioso che è in loro che, alla fine, li trascina verso l'abisso. Es ...
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Casa di Preghiera San Biagio FMA     (Omelia del 04-11-2015)
Commento su Rm 13, 8-16
"Fratelli, non abbiate alcun debito con nessuno, se non quello di un amore vicendevole; perché chi ama il suo simile ha adempiuto la legge... L'amore non fa nessun male al prossimo: pieno compimento della legge è l'amore." Rm 13, 8-16 Come vivere questa Parola? Il teologo Narsai di Edessa, commen ...
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Paolo Curtaz     (Omelia del 05-11-2014)

Che presuntuoso è Gesù! Che coraggio ha nel chiedere ciò che chiede! Ai discepoli, a noi, dice di essere la gioia più grande della più grande gioia che possiamo sperimentare! Che l'esperienza più coinvolgente e luminosa che possiamo vivere, l'innamoramento, la genitorialità, l'amicizia è sempre e so ...
(continua)
Paolo Curtaz     (Omelia del 06-11-2013)
Commento su Lc 14,25-33
Facciamoci bene i conti in tasca. È Gesù stesso che ce lo chiede, che ci invita ad osare, a prendere sul serio la sua sconcertante provocazione: egli pretende di essere più grande della più grande gioia che possiamo vivere. Più del bene, più dell'affetto, più dell'innamoramento, più del diventare ge ...
(continua)