Colore liturgico: Bianco Scheda Agiografica: GIOVEDI SANTO (MESSA DEL CRISMA) EGIOSA ;
NOTA: La liturgia della Messa nella Cena del Signore e' in questa pagina, sotto la Messa del Crisma.
In questa messa che si svolge nella cattedrale, si manifesta il mistero del sacerdozio di Cristo, partecipato dai ministri costituiti nelle singole Chiese locali, che rinnovano oggi il loro impegno al servizio del popolo di Dio.
Il Vescovo, circondato dagli altri sacerdoti, benedice gli oli che verranno adoperati nei diversi sacramenti: il crisma (olio mescolato con profumi), per significare il dono dello Spirito Santo nel Battesimo, nella Cresima, nell'Ordine; l'olio per i catecumeni e quello per i malati, segno della forza che libera dal male e sostiene nella prova della malattia.
Attraverso una realtà terrena, già trasformata dal lavoro dell'uomo (l'olio) e un gesto semplice e familiare (l'unzione), si esprime la ricchezza della nostra esistenza in Cristo, che lo Spirito continua a trasmettere alla Chiesa sino alla fine dei tempi.
Nella nuova ed eterna alleanza tutto ha valore perchè tutto procede dall'Unto per eccellenza, da Gesù Cristo.
In lui, come egli stesso dichiara, si realizza in pieno il testo di Is 61,1-2. Gesù dimostra attraverso le opere la sua missione (Atti 10,38).
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Antifona d'ingresso
Gesù Cristo ha fatto di noi un regno,
sacerdoti per il suo Dio e Padre;
a lui gloria e potenza nei secoli dei secoli. Amen. (cf. Ap 1,6)
Si dice il Gloria.
Colletta
O Padre, che hai consacrato il tuo unigenito Figlio
con l'unzione dello Spirito Santo
e lo hai costituito Messia e Signore,
concedi a noi, resi partecipi della sua consacrazione,
di essere testimoni nel mondo
della sua opera di salvezza.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.
Lo spirito del Signore Dio è su di me,
perché il Signore mi ha consacrato con l'unzione;
mi ha mandato a portare il lieto annuncio ai miseri,
a fasciare le piaghe dei cuori spezzati,
a proclamare la libertà degli schiavi,
la scarcerazione dei prigionieri,
a promulgare l'anno di grazia del Signore,
il giorno di vendetta del nostro Dio,
per consolare tutti gli afflitti,
per dare agli afflitti di Sion
una corona invece della cenere,
olio di letizia invece dell'abito da lutto,
veste di lode invece di uno spirito mesto.
Voi sarete chiamati sacerdoti del Signore,
ministri del nostro Dio sarete detti.
Io darò loro fedelmente il salario,
concluderò con loro un'alleanza eterna.
Sarà famosa tra le genti la loro stirpe,
la loro discendenza in mezzo ai popoli.
Coloro che li vedranno riconosceranno
che essi sono la stirpe benedetta dal Signore.
Ho trovato Davide, mio servo,
con il mio santo olio l'ho consacrato;
la mia mano è il suo sostegno,
il mio braccio è la sua forza.
La mia fedeltà e il mio amore saranno con lui
e nel mio nome s'innalzerà la sua fronte.
Egli mi invocherà: «Tu sei mio padre,
mio Dio e roccia della mia salvezza».
Dal libro dell'Apocalisse di san Giovanni apostolo
Grazia a voi e pace da Gesù Cristo, il testimone fedele, il primogenito dei morti e il sovrano dei re della terra.
A Colui che ci ama e ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue, che ha fatto di noi un regno, sacerdoti per il suo Dio e Padre, a lui la gloria e la potenza nei secoli dei secoli. Amen.
Ecco, viene con le nubi e ogni occhio lo vedrà,
anche quelli che lo trafissero,
e per lui tutte le tribù della terra
si batteranno il petto.
Sì, Amen!
Dice il Signore Dio: io sono l'Alfa e l'Omèga, Colui che è, che era e che viene, l'Onnipotente!
Parola di Dio
Canto al Vangelo (Is 61,1)
Gloria e lode a te, Cristo Signore!
Lo Spirito del Signore è sopra di me:
mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio.
Gloria e lode a te, Cristo Signore!
In quel tempo, Gesù venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaìa; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto:
«Lo Spirito del Signore è sopra di me;
per questo mi ha consacrato con l'unzione
e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione
e ai ciechi la vista;
a rimettere in libertà gli oppressi
e proclamare l'anno di grazia del Signore».
Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all'inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».
Parola del Signore
Rinnovazione delle promesse sacerdotali
Dopo l'omelia, il vescovo si rivolge ai presbiteri con queste parole:
Figli carissimi,
nella memoria annuale del giorno in cui Cristo Signore
comunicò agli apostoli e a noi il suo sacerdozio,
volete rinnovare le promesse a suo tempo fatte
davanti al vostro vescovo e al popolo santo di Dio?
Presbiteri: Sì, lo voglio.
Volete unirvi e conformarvi intimamente al Signore Gesù,
rinunciando a voi stessi e rinnovando i sacri impegni che,
spinti dall'amore di Cristo,
avete assunto con gioia verso la sua Chiesa
nel giorno della vostra ordinazione sacerdotale?
Presbiteri: Sì, lo voglio.
Volete essere fedeli dispensatori dei misteri di Dio
per mezzo della santa Eucaristia e delle altre azioni liturgiche,
e adempiere fedelmente il ministero della parola di salvezza,
sull'esempio di Cristo, capo e pastore,
lasciandovi guidare non da interessi umani,
ma dall'amore per i vostri fratelli?
Presbiteri: Sì, lo voglio.
Quindi, il vescovo prosegue, rivolgendosi al popolo:
E voi, figli carissimi, pregate per i vostri sacerdoti.
Il Signore effonda su di loro l'abbondanza dei suoi doni
perché siano fedeli ministri di Cristo, Sommo Sacerdote,
e vi conducano a lui, unica fonte di salvezza.
Diacono: Per tutti i nostri sacerdoti, preghiamo.
Tutti: Ascoltaci, Signore.
Vescovo:
E pregate anche per me,
perché sia fedele al servizio apostolico,
affidato alla mia umile persona,
e tra voi io diventi ogni giorno di più immagine viva e autentica
di Cristo sacerdote, buon pastore, maestro e servo di tutti.
Diacono: Per il nostro vescovo N., preghiamo.
Tutti: Ascoltaci, Signore.
Vescovo:
Il Signore ci custodisca nel suo amore
e conduca tutti noi, pastori e gregge, alla vita eterna.
Tutti: Amen.
Non si dice il Credo e si omette la preghiera universale.
Preghiera sulle offerte
La potenza di questo sacrificio, o Signore,
cancelli l'antica schiavitù del peccato
e faccia germogliare in noi novità di vita e salvezza.
Per Cristo nostro Signore.
PREFAZIO
Il sacerdozio di Cristo e il ministero dei sacerdoti
È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo,
Dio onnipotente ed eterno.
Con l'unzione dello Spirito Santo
hai costituito il tuo Figlio unigenito
mediatore della nuova ed eterna alleanza,
e con disegno mirabile
hai voluto che il suo unico sacerdozio
fosse perpetuato nella Chiesa.
Egli comunica il sacerdozio regale
a tutto il popolo dei redenti.
Nel suo amore per i fratelli
sceglie alcuni che, mediante l'imposizione delle mani,
rende partecipi del suo ministero di salvezza,
perché rinnovino nel suo nome il sacrificio redentore
e preparino ai tuoi figli il convito pasquale.
Servi premurosi del tuo popolo,
lo nutrano con la Parola
e lo santifichino con i sacramenti;
donando la vita per te e per la salvezza dei fratelli,
si conformino all'immagine di Cristo,
e ti rendano sempre testimonianza
di fede e di amore.
E noi, o Signore, insieme con tutti gli angeli e i santi,
cantiamo con esultanza
l'inno della tua lode: Santo, ...
Antifona alla comunione
Canterò in eterno l'amore del Signore,
di generazione in generazione
farò conoscere con la mia bocca la tua fedeltà. (Sal 88,2)
Oppure:
Lo Spirito del Signore è sopra di me;
mi ha mandato a portare ai poveri
il lieto annuncio. (Lc 4,18)
Preghiera dopo la comunione
Concedi, Dio onnipotente,
che, rinnovati dai santi misteri,
diffondiamo nel mondo
il buon profumo di Cristo.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
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Casa di Preghiera San Biagio FMA (Omelia del 13-04-2017)
Commento su Gv13, 3-5
Gesù sapendo che era giunta la sua ora...., sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose le vesti e, preso un asciugatoio, se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell'acqua in un catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l'asciugatoio di cui si era cinto ... (continua)
Agenzia SIR (Omelia del 13-04-2017)
Commento su Giovanni 13,1 -15
L'Eucaristia che inaugura il Triduo Pasquale, la sera del Giovedì Santo, narra di due cene, nelle quali si sacrifica un Agnello, il cui sangue è salvezza e liberazione; l'una e l'altra danno il via a un esodo, da cui nasce un popolo.
La prima cena - narrata dall'Esodo - è quella dell'antico popolo d'Israele al momento di lasciare la schiavitù d'Egitto: il ... (continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA (Omelia del 24-03-2016)
Commento su Gv 13, 1; 4-8
«Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine (eis tèlos) [...]. Si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell'acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l'asciugamano di ... (continua)
Gesù trascorre le ultime ore della sua vita terrena in compagnia dei suoi discepoli. Il Maestro manifesta un amore straordinario per gli apostoli, impartendo loro insegnamenti e raccomandazioni. Durante l'ultima Cena, Gesù ha mostrato - con le sue parole - l'amore infinito che aveva per i suoi discepoli e gli ha dato validità eterna istituendo l'Eucaristia, facendo dono di sé: egli ha offerto il suo Corpo e il suo Sangue sotto forma di pane e di vino perché diventassero cibo spirituale per noi e santificassero il nostro corpo e la nostra anima. Egli ha espresso il suo amore nel dolore che provava quando ha annunciato a Giuda Iscariota il suo tradimento ormai prossimo e agli apostoli la loro debolezza. Egli ha fatto percepire il suo amore lavando i piedi agli apostoli e permettendo al suo discepolo prediletto, Giovanni, di appoggiarsi al suo petto. Nella sua vita pubblica, Gesù ha raccomandato più di una volta ai suoi discepoli di non cercare di occupare il primo posto, ma di aspirare piuttosto all'umiltà del cuore. Ha detto e ripetuto che il suo regno, cioè la Chiesa, non deve essere ad immagine dei regni terreni o delle comunità umane in cui ci sono dei primi e degli ultimi, dei governanti e dei governati, dei potenti e degli oppressi. Al contrario, nella sua Chiesa, quelli che sono chiamati a reggere dovranno in realtà essere al servizio degli altri; perché il dovere di ogni credente è di non cercare l'apparenza, ma i valori interiori, di non preoccuparsi del giudizio degli uomini, ma di quello di Dio.
Nonostante l'insegnamento così chiaro di Gesù, gli apostoli continuarono a disputarsi i primi posti nel Regno del Messia.
Durante l'ultima Cena, Gesù non si è accontentato di parole, ma ha dato l'esempio mettendosi a lavare loro i piedi. E, dopo aver finito, ha detto: "Voi mi chiamate Maestro e Signore e dite bene perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro ho lavato i vostri piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri" (Gv 13,13-14).
La Cena si ripete nei secoli. Infatti Gesù ha investito gli apostoli e i loro successori del potere e del dovere di ripetere la Cena eucaristica nella santa Messa.
Cristo si sacrifica durante la Messa. Ma, per riprendere le parole di san Paolo, egli resta lo stesso "ieri, oggi e sempre" (Eb 13,8).
I credenti che partecipano al Sacrificio eucaristico cambiano, ma il loro comportamento nei confronti di Cristo è più o meno lo stesso di quello degli apostoli nel momento della Cena. Ci sono stati e ci sono tuttora dei santi e dei peccatori, dei fedeli e dei traditori, dei martiri e dei rinnegatori.
Volgiamo lo sguardo a noi stessi. Chi siamo? Qual è il nostro comportamento nei confronti di Cristo? Dio ci scampi dall'avere qualcosa in comune con Giuda, il traditore. Che Dio ci permetta di seguire san Pietro sulla via del pentimento. Il nostro desiderio più profondo deve però essere quello di avere la sorte di san Giovanni, di poter amare Gesù in modo tale che egli ci permetta di appoggiarci al suo petto e di sentire i battiti del suo cuore pieno d'amore; di giungere al punto che il nostro amore si unisca al suo in modo che possiamo dire con san Paolo: "Non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me" (Gal 2,20).
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Antifona d'ingresso
Non ci sia per noi altro vanto
che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo.
Egli è nostra salvezza, vita e risurrezione;
per mezzo di lui siamo stati salvati e liberati. (Gal 6,14)
Si dice il Gloria.
Mentre si canta l'inno, si suonano le campane che non si suoneranno più fino al Gloria della Veglia Pasquale.
Colletta
O Dio, che ci hai riuniti per celebrare la santa Cena
nella quale il tuo unico Figlio,
prima di consegnarsi alla morte,
affidò alla Chiesa il nuovo ed eterno sacrificio,
convito nuziale del suo amore,
fa' che dalla partecipazione a così grande mistero
attingiamo pienezza di carità e di vita.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.
In quei giorni, il Signore disse a Mosè e ad Aronne in terra d'Egitto:
«Questo mese sarà per voi l'inizio dei mesi, sarà per voi il primo mese dell'anno. Parlate a tutta la comunità d'Israele e dite: "Il dieci di questo mese ciascuno si procuri un agnello per famiglia, un agnello per casa. Se la famiglia fosse troppo piccola per un agnello, si unirà al vicino, il più prossimo alla sua casa, secondo il numero delle persone; calcolerete come dovrà essere l'agnello secondo quanto ciascuno può mangiarne.
Il vostro agnello sia senza difetto, maschio, nato nell'anno; potrete sceglierlo tra le pecore o tra le capre e lo conserverete fino al quattordici di questo mese: allora tutta l'assemblea della comunità d'Israele lo immolerà al tramonto. Preso un po' del suo sangue, lo porranno sui due stipiti e sull'architrave delle case nelle quali lo mangeranno. In quella notte ne mangeranno la carne arrostita al fuoco; la mangeranno con àzzimi e con erbe amare. Ecco in qual modo lo mangerete: con i fianchi cinti, i sandali ai piedi, il bastone in mano; lo mangerete in fretta. È la Pasqua del Signore!
In quella notte io passerò per la terra d'Egitto e colpirò ogni primogenito nella terra d'Egitto, uomo o animale; così farò giustizia di tutti gli dèi dell'Egitto. Io sono il Signore! Il sangue sulle case dove vi troverete servirà da segno in vostro favore: io vedrò il sangue e passerò oltre; non vi sarà tra voi flagello di sterminio quando io colpirò la terra d'Egitto. Questo giorno sarà per voi un memoriale; lo celebrerete come festa del Signore: di generazione in generazione lo celebrerete come un rito perenne"».
Che cosa renderò al Signore,
per tutti i benefici che mi ha fatto?
Alzerò il calice della salvezza
e invocherò il nome del Signore.
Agli occhi del Signore è preziosa
la morte dei suoi fedeli.
Io sono tuo servo, figlio della tua schiava:
tu hai spezzato le mie catene.
A te offrirò un sacrificio di ringraziamento
e invocherò il nome del Signore.
Adempirò i miei voti al Signore
davanti a tutto il suo popolo.
>
Seconda lettura
1Cor 11,23-26
Ogni volta che mangiate questo pane, annunciate la morte del Signore.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
Fratelli, io ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: «Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me».
Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è la Nuova Alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me».
Ogni volta infatti che mangiate questo pane e bevete al calice, voi annunciate la morte del Signore, finché egli venga.
Parola di Dio
Canto al Vangelo (Gv 13,34)
Gloria e lode e onore a te, Cristo Signore!
Vi do un comandamento nuovo, dice il Signore:
come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri.
Gloria e lode e onore a te, Cristo Signore!
Prima della festa di Pasqua, Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine.
Durante la cena, quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda, figlio di Simone Iscariota, di tradirlo, Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell'acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l'asciugamano di cui si era cinto.
Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: «Signore, tu lavi i piedi a me?». Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci; lo capirai dopo». Gli disse Pietro: «Tu non mi laverai i piedi in eterno!». Gli rispose Gesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me». Gli disse Simon Pietro: «Signore, non solo i miei piedi, ma anche le mani e il capo!». Soggiunse Gesù: «Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto puro; e voi siete puri, ma non tutti». Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: «Non tutti siete puri».
Quando ebbe lavato loro i piedi, riprese le sue vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Capite quello che ho fatto per voi? Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi».
Parola del Signore
Preghiera dei fedeli (Dall'Orazionale CEI 2020)
Giunta l'ora di passare da questo mondo al Padre, il Signore Gesù ci ha lasciato il testamento del suo amore nell'umile gesto della lavanda dei piedi e nel dono supremo dell'Eucaristia. Apriamo il cuore ad accoglierne la sovrabbondante grazia.
Preghiamo insieme e diciamo: Apri, Signore, il nostro cuore.
1. Per il popolo cristiano: nel gesto di Gesù che lava i piedi ai discepoli riconosca l'inesauribile ricchezza dell'amore del Padre. Preghiamo.
2. Per il vescovo, i presbiteri e i diaconi della nostra Chiesa di N.: vivano il loro ministero come servizio e dedizione senza limiti. Preghiamo.
3. Per i cristiani ancora divisi: il memoriale della Pasqua faccia risuonare l'ardente preghiera per l'unità che Cristo ha innalzato al Padre. Preghiamo.
4. Per gli uomini prigionieri dell'avidità e della violenza: riscoprano che il Signore si è offerto al Padre per tutti, e intraprendano la via del servizio e della carità. Preghiamo.
5. Per tutti noi che condividiamo il pane del cielo alla mensa eucaristica: ci sia dato di condividere anche i beni di questo mondo con quanti hanno fame e sete di giustizia e di misericordia. Preghiamo.
O Dio, grande nell'amore, che nell'ora della passione del tuo Figlio ci chiami a condividere la sua Pasqua, rendici degni di essere eredi e commensali della gloria nel banchetto eterno. Per Cristo nostro Signore.
Lavanda dei piedi
Una volta terminata l'omelia, dove lo consigliano motivi pastorali, si procede alla lavanda dei piedi.
Coloro che tra il popolo di Dio sono stati scelti per questo rito vengono accompagnati dai ministri alle sedie preparate in un luogo adatto. Il sacerdote (deposta, se necessario, la casula) si porta davanti a ciascuno di essi e, aiutato dai ministri, versa dell'acqua sui loro piedi e li asciuga.
Nel frattempo sicantano alcune delle seguenti antifone o altri canti adatti.
ANTIFONA PRIMA (cf. Gv 13,4.5.15)
Il Signore si alzò da tavola,
versò dell'acqua nel catino
e cominciò a lavare i piedi dei discepoli:
a loro volle lasciare questo esempio.
ANTIFONA SECONDA (Gv 13,12.13.15)
Il Signore Gesù, durante la cena con i suoi discepoli,
lavò loro i piedi e disse:
«Capite quello che ho fatto per voi io, il Signore e il Maestro?
Vi ho dato un esempio perché anche voi facciate
come io ho fatto a voi».
ANTIFONA TERZA (Gv 13,6.7.8)
«Signore, tu lavi i piedi a me?».
Rispose Gesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me».
Venne dunque da Simon Pietro, e questi gli disse:
- «Signore, tu lavi i piedi a me?».
«Quello che io faccio, tu ora non lo capisci,
lo comprenderai dopo».
- «Signore, tu lavi i piedi a me?».
ANTIFONA QUARTA (cf. Gv 13,14)
Se io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi,
anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri.
ANTIFONA QUINTA (Gv 13,35)
«Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli:
se avete amore gli uni per gli altri».
Gesù disse ai suoi discepoli:
- «Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli:
se avete amore gli uni per gli altri».
ANTIFONA SESTA (Gv 13,34)
«Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri,
come io ho amato voi», dice il Signore.
ANTIFONA SETTIMA (cf. 1Cor 13,13)
Rimangano in voi la fede, la speranza e la carità.
Ma più grande di tutte è la carità!
Ora rimangono queste tre cose: la fede, la speranza e la carità.
Ma più grande di tutte è la carità!
- Rimangano in voi la fede, la speranza e la carità.
Dopo la lavanda dei piedi, il sacerdote lava e asciuga le mani, indossa di nuovo la casula e torna alla sede, da dove guida la Preghiera universale.
Non si dice il Credo.
Liturgia Eucaristica
All'inizio della Liturgia eucaristica, si può disporre la processione dei fedeli che portano doni per i poveri.
Mentre si svolge la processione, si esegue il canto seguente o un altro canto adatto.
Dov'è carità e amore, lì c'è Dio.
Ci ha riuniti tutti insieme Cristo, amore.
Rallegriamoci, esultiamo nel Signore!
Temiamo e amiamo il Dio vivente,
e amiamoci tra noi con cuore sincero.
Noi formiamo qui riuniti un solo corpo:
evitiamo di dividerci tra noi;
via le lotte maligne, via le liti,
e regni in mezzo a noi Cristo Dio.
Fa' che un giorno contempliamo il tuo volto
nella gloria dei beati, Cristo Dio.
E sarà gioia immensa, gioia vera:
durerà per tutti i secoli, senza fine.
Preghiera sulle offerte
Concedi a noi tuoi fedeli, o Padre,
di partecipare con viva fede ai santi misteri,
poiché, ogni volta che celebriamo questo memoriale
del sacrificio del tuo Figlio,
si compie l'opera della nostra redenzione.
Per Cristo nostro Signore.
PREFAZIO DELLA SANTISSIMA EUCARISTIA I
L'Eucaristia memoriale del sacrificio di Cristo
È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo,
Dio onnipotente ed eterno,
per Cristo Signore nostro.
Sacerdote vero ed eterno,
egli istituì il rito del sacrificio perenne;
a te per primo si offrì vittima di salvezza,
e comandò a noi di compiere l'offerta in sua memoria.
Il suo Corpo per noi immolato
è nostro cibo e ci dà forza,
il suo Sangue per noi versato
è la bevanda che ci redime da ogni colpa.
Per questo mistero di salvezza,
il cielo e la terra si uniscono in un cantico nuovo
di adorazione e di lode,
e noi, con tutti gli angeli del cielo,
proclamiamo senza fine la tua gloria: Santo, ...
Antifona alla comunione
«Questo è il mio Corpo, che è per voi;
questo calice è la nuova alleanza nel mio Sangue»,
dice il Signore.
«Ogni volta che ne mangiate e ne bevete,
fate questo in memoria di me». (Cf. 1Cor 11,24-25)
Oppure:
Il Signore Gesù, sapendo che era venuta la sua ora
di passare da questo mondo al Padre,
avendo amato i suoi che erano nel mondo,
li amò fino alla fine. (Gv 13,1)
Terminata la distribuzione della comunione, si lascia sull'altare la pisside con le particole per la comunione del giorno seguente; la Messa si conclude con l'orazione dopo la comunione.
Preghiera dopo la comunione
Padre onnipotente,
che nella vita terrena
ci nutri alla Cena del tuo Figlio,
accoglici come tuoi commensali
al banchetto glorioso del cielo.
Per Cristo nostro Signore.
Reposizione del SS. Sacramento Dopo l'orazione, il sacerdote, in piedi, dinanzi all'altare, pone l'incenso nel turibolo, si inginocchia e incensa per tre volte il Santissimo Sacramento; quindi, indossato il velo omerale, prende la pisside e la ricopre con il velo.
Si forma la processione che, attraverso la chiesa, accompagna il Santissimo Sacramento al luogo della reposizione, preparato in una cappella convenientemente ornata. Apre la processione il crocifero; si portano le candele accese e l'incenso. Intanto si canta l'inno Pange lingua (eccetto le due ultime strofe) o un altro canto eucaristico.
Giunta la processione al luogo della reposizione, il sacerdote depone la pisside; quindi pone l'incenso nel turibolo e, in ginocchio, incensa il Santissimo Sacramento, mentre si canta il Tantum ergo sacramentum; chiude poi il tabernacolo.
Dopo alcuni istanti di adorazione in silenzio, il sacerdote e i ministri si alzano, genuflettono e ritornano in sacrestia.
Segue la spogliazione dell'altare; se è possibile, si rimuovono le croci dalla chiesa; quelle che rimangono in chiesa, è bene velarle.
Si esortino i fedeli, tenute presenti le circostanze e le diverse situazioni locali, a dedicare un po' di tempo nella notte all'adorazione davanti al Santissimo Sacramento nel tabernacolo. Se l'adorazione si protrae oltre la mezzanotte, si faccia senza alcuna solennità.
COMMENTO ALLE LETTURE
Commento a cura di Quintino Venneri
Porta d'ingresso del Triduo pasquale, memoria e icona della passione, morte e risurrezione del Signore Gesù, nella liturgia del giovedì santo sostiamo dinanzi a tre scene, che raccontano movimento, dinamicità, cammino, esodo.
Nelle istruzioni date dall'Altissimo a Mosè e a suo fratello Aronne (I ... (continua)
Omelie.org (bambini) (Omelia del 14-04-2022)
Cari ragazzi e ragazze, bambini e bambine, ben trovati!
Siamo già giunti alla Pasqua, e con questo non intendo dire che mancano pochi giorni, ma che sta già iniziando!
Si perché la celebrazione della Resurrezione non può prescindere dal Triduo.
Il Triduo è un periodo di tre giorni di celebrazioni, che riguardano la Passione, la Morte e la Resurrezione di ... (continua)
don Alberto Brignoli (Omelia del 14-04-2022)
Fino alla fine
Quando ci si innamora di qualcuno, tutto inizia con uno sguardo, solitamente negli occhi - se si riesce a reggerne l'intensità - ma certamente in volto. Poi, a poco a poco, si scopre tutto ciò che l'altro ha da donare, nel corpo - e la lettura, o meglio la contemplazione, del Cantico dei Cantici che abbiamo fatto in comunità in questa Quaresima ci ha insegna ... (continua)
padre Gian Franco Scarpitta (Omelia del 14-04-2022)
Il Giovedi dell'amore
Il Giovedi che noi definiamo dell'istituzione dell'Eucarestia è innanzitutto il giorno dell'amore. "Non c'è amore più grande che dare la vita per i propri amici"(Gv 15, 12) dirà Gesù in un secondo momento ai suoi discepoli, delineando che la confidenza che lui nutre nei loro riguardi è speculare dell'intimità che lui da sempre vive con il Padre. Che per loro ... (continua)
don Nicola Salsa (Omelia del 14-04-2022)
Gesù lava i piedi ai discepoli (Gv 13,1-15)
... (continua)
Commento su Giovanni 13,1-15
Quest'anno tocca a me presiedere l'inizio solenne del Triduo Pasquale, questa liturgia di festa, di gioia,... si fa per dire... con i chiari di luna dei quali siamo testimoni, testimoni e vittime...
È il rovescio della medaglia della globalizzazione, dell'interdipendenza tra le i Paesi; quello che accade in un punto del globo ha ripercussioni in tutto il gl ... (continua)
padre Paul Devreux (Omelia del 14-04-2022)
Nella sua ultima cena i tre Vangeli sinottici ci raccontano che Gesù istituì l'Eucarestia. Grazie a questo noi possiamo ogni domenica consacrare il pane e il vino e ricevere la comunione. Questo è un dono grandissimo. Ma quando Gesù ci dice: "Fate questo in memoria di me", cosa intende?
Sicuramente ricordare con la Santa Messa, quello che ha detto e fatto d ... (continua)
Commento su Giovanni 13,1-15
Il rito della Messa in Coena Domini ci permette di entrare nel Triduo, che costituisce il cuore dell'anno liturgico. Con la Messa Crismale nelle Cattedrali delle varie Diocesi, questa mattina, si è chiuso il Tempo della Quaresima con il clero Diocesano e religioso che si è stretto intorno al Vescovo, il quale ha alitato lo Spirito sugli olii che serviranno p ... (continua)
padre Paul Devreux (Omelia del 01-04-2021)
Commento su Giovanni 13,1-15
Eccoci nell'ultima cena. Le ultime parole di qualcuno hanno un qualcosa di sacro. Qui riceviamo il testamento di Gesù. Ascoltiamolo attentamente.
"Prima della festa di Pasqua Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò fino alla fine".
Introduzione molto solenne. Finalmente sa ... (continua)
don Luca Garbinetto (Omelia del 01-04-2021)
Mani di passione
Abbiamo nostalgia di mani da stringere.
Di sentirne l'energia e di credere nell'alleanza. Abbiamo nostalgia di mani che accarezzano, per contagiare tutta la persona di vigorosa tenerezza. Abbiamo nostalgia di mani che sostengono, potendo assorbire tutto il calore del contatto.
Il giovedì santo è questione di mani così: forti, delicate e coraggiose insieme. ... (continua)
don Lucio D'Abbraccio (Omelia del 01-04-2021)
Impariamo a lavarci i piedi gli uni gli altri
Le tre letture proposte dalla liturgia ci trasmettono perfettamente il messaggio centrale di questa giornata singolare, che parte dall'esperienza della prima Pasqua di liberazione, per giungere all'ultima cena pasquale vissuta da Gesù con gli apostoli, fino a Paolo che, nella seconda lettura, ci assicura che l'ultima cena di Gesù viene tramandata dagli apost ... (continua)
don Marco Scandelli (Omelia del 01-04-2021)
#2minutiDiVangelo Giovedì Santo - Messa nella Cena del Signore - Impariamo a chinarci di più!
Commento al Vangelo della Messa nella Cena del Signore - a cura di don Marco Scandelli
#2minutiDiVangelo
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Gv 13,1-15
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Egli si toglie le vesti e cingendosi un asciugamano alla vita comincia a lavare ed asciugare i piedi dei suoi amici. Sicuramente aveva ancora negli occhi e nella memoria quello stesso gesto che Maria poche sere prima aveva ... (continua)
Omelie.org - autori vari (Omelia del 01-04-2021)
COMMENTO ALLE LETTURE
Commento a cura delle Clarisse di Città della Pieve
"O Dio, (...) fa' che dalla partecipazione a così grande mistero attingiamo pienezza di carità e di vita" (dalla Colletta).
Nella Colletta troviamo un termine, "partecipazione", che costituisce la porta d'accesso per entrare nella Celebrazione del Triduo Pasquale che s'inaugura c ... (continua)
Omelie.org (bambini) (Omelia del 01-04-2021)
Carissimi bambini,
oggi stiamo vivendo una Messa bellissima. Immaginiamo di stare, come i dodici apostoli intorno a Gesù la notte della Pasqua. Lui ci sta dicendo delle cose importantissime, e soprattutto vuole farci capire quanto ci vuole bene. Per questo Gesù ci ha lasciato tre grandi tesori che ci aiutano a stare sempre con Lui.
Il primo tesoro che Gesù ... (continua)
padre Gian Franco Scarpitta (Omelia del 01-04-2021)
L'amore inverosimile
Mosè comandò agli Ebrei di perpetuare il rito della cena di Pasqua per commemorare il passaggio degli Israeliti dalla schiavitù in Egitto alla libertà. Pasqua infatti significa "passaggio". La commemorazione doveva avvenire nel mondo indicato alla Prima Lettura di oggi (Esodo): ogni famiglia doveva consumare un agnello "con i fianchi cinti, i sandali ai pied ... (continua)
padre Gian Franco Scarpitta (Omelia del 01-04-2021)
L'amore inverosimile
Mosè comandò agli Ebrei di perpetuare il rito della cena di Pasqua per commemorare il passaggio degli Israeliti dalla schiavitù in Egitto alla libertà. Pasqua infatti significa "passaggio". La commemorazione doveva avvenire nel mondo indicato alla Prima Lettura di oggi (Esodo): ogni famiglia doveva consumare un agnello "con i fianchi cinti, i sandali ai pied ... (continua)
don Alessandro Farano (Omelia del 01-04-2021)
Giovedi? Santo - Commento al Vangelo
... (continua)
don Nicola Salsa (Omelia del 01-04-2021)
Gesù li amò fino alla fine (Gv 13,1-15)
... (continua)
don Alberto Brignoli (Omelia del 09-04-2020)
Sacerdoti involontari ma reali
Ho sempre trovato molto suggestiva la celebrazione della messa serale del Giovedì Santo: e devo confessare che, tra le celebrazioni e i riti suggestivi della Settimana Santa, è quella che mi colpisce di più. Forse perché è la meno "roboante", quella con meno riti liturgici aggiunti (e quest'anno, ancor meno, data la situazione che stiamo vivendo); quella che ... (continua)
don Luca Garbinetto (Omelia del 09-04-2020)
Piedi in cammino
Il giovedì santo è il giorno dei piedi. Gesù lava i piedi ai suoi, e così diventa Maestro del servizio. A dire il vero, era stato lui stesso discepolo di inattese esperte di diaconia, le donne che avevano lavato i suoi piedi con lacrime e profumi, asciugandoli con i capelli sciolti. L'importante, però, è che Gesù ne ha fatto una icona della vita del discepol ... (continua)
padre Paul Devreux (Omelia del 09-04-2020)
Oggi contempliamo l'ultima cena di Gesù con i suoi discepoli.
Marco Matteo e Luca ci raccontano che nell'ultima cena,Gesù istituì l'Eucarestia. Prese del pane e del vino e disse: "Questo è il mio corpo,...questo è il mio sangue, fate questo in memoria di me".
Giovanni, che è l'evangelista che scrisse per ultimo ed è il più teologo, la sostituisce con la la ... (continua)
don Domenico Bruno (Omelia del 09-04-2020)
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don Fabio Zaffuto (Omelia del 09-04-2020)
Quanto detergente c'è nelle tue lacrime? Video commento su Gv 13,1-15
... (continua)
Omelie.org - autori vari (Omelia del 09-04-2020)
COMMENTO ALLE LETTURE
Commento a cura di don Massimo Cautero
Agli ebrei pronti per l'esodo serve un agnello per famiglia il cui sangue, sparso sugli architravi delle porte, salverà tutti coloro che stanno "dentro" la case dall'ultima piaga d'Egitto, lo sterminio dei primogeniti.
In questi tempi, dove siamo tutti chiusi "in famiglia" cercando di scampar ... (continua)
Omelie.org (bambini) (Omelia del 09-04-2020)
Buona sera ragazzi. È un po' insolito incontrarci di sera! In genere lo facciamo alla domenica mattina. Oggi invece è Giovedì, ed è sera. Questa diversità ci dice che è un giorno speciale, un giorno importante. Proprio così. Oggi ha inizio, con la celebrazione di questa sera, il triduo pasquale che comprende tre giorni che la chiesa vive come se fosse un uni ... (continua)
don Roberto Seregni (Omelia del 09-04-2020)
I piedi non mentono
Cari amici,
stasera il Signore ci invita a sederci a tavola con lui. Sicuramente siamo preoccupati, stanchi, annoiati... Una sensazione di incertezza attraversa i nostri cuori. Quando finirà tutto questo? Quando potremo tornare al lavoro, all'università, a scuola? Quando potremo incontrarci di nuovo con i nostri genitori, i figli, gli amici, i colleghi?
Il ... (continua)
don Alessandro Farano (Omelia del 09-04-2020)
Video commento al Vangelo - Giovedì- Settimana Santa - Anno A
... (continua)
don Lucio D'Abbraccio (Omelia del 09-04-2020)
Impariamo a farci lavare e a lavare i piedi!
San Giovanni inizia il suo racconto sul come Gesù lavò i piedi ai suoi discepoli con un linguaggio particolarmente solenne. «Prima della festa di Pasqua, Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine». È arrivata l'«ora» di Gesù, verso la quale il suo operare era di ... (continua)
padre Gian Franco Scarpitta (Omelia del 09-04-2020)
Il triplice dono
Le cene e i conviti non di rado, anche nella Bibbia, sono occasioni di incontro per concludere delle alleanze o stipulare dei patti. In questo convito del tutto speciale, che i Sinottici collocano alla vigilia della Pasqua Ebraica e Giovanni invece nella sua antivigilia ( Per il quarto evangelista infatti Gesù muore quando nei tempio vengono immolati gli agn ... (continua)
La (mancata) lavanda dei piedi
Sono le ultime ore di un condannato a morte. Al Cristo non resta che una sola giornata di sole a disposizione, proprio Lui ch'è stato il Sole di quelle dodici pallide lune: "Offrirò loro una cena", questo ha deciso. Prima d'arrampicarsi sul legno, di patire quella sete marcia - «Ho sete!» (Gv 19,28) - abbevera gli amici. Di più: prima che la sua faccia venga ... (continua)
don Alberto Brignoli (Omelia del 18-04-2019)
È l'ora di donare la vita. Per amore.
Il Vangelo di Giovanni è chiaro: Gesù sapeva tutto. Come un malato terminale, a cui medici e parenti hanno rivelato l'entità del suo male e la durata dei suoi giorni; come un condannato, recluso nel braccio della morte in attesa dell'esecuzione capitale; come un soldato, rimasto da solo in prima linea a combattere. C'era ben poco da fare: il suo destino era ... (continua)
don Maurizio Prandi (Omelia del 18-04-2019)
L'Eucaristia nella vita di tutti giorni
Forse mescolo un po' di cose, ma mi piacerebbe raccogliere il cammino percorso come comunità parrocchiale in questi ultimi tempi. Trovo una grande continuità tra quanto condiviso insieme in Quaresima - la realtà come primo luogo formativo, - e di conseguenza quanto richiesto dai genitori nelle domeniche di catechesi familiare: come evangelizzare la quotidian ... (continua)
Omelie.org - autori vari (Omelia del 18-04-2019)
COMMENTO ALLE LETTURE
Commento a cura di Giuseppe Di Stefano
Il brano di questo Giovedì Santo dell'evangelista Giovanni è talmente conosciuto e chiaro da non saperne più ricavare sottolineature particolari in grado di alimentare la nostra anima.
Purtuttavia qualcosa va pure meditato, proprio in ragione del fatto che il "giovedì santo" di quest'anno non ... (continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA (Omelia del 18-04-2019)
Commento su Gv 13, 3-4
"Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell'acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l'asciugamano di cui si era cinto"
Gv 13, 3-4
Come vivere questa Parola ... (continua)
padre Gian Franco Scarpitta (Omelia del 18-04-2019)
Colui che serve
"Io sono in mezzo a voi come colui che serve" esclama Gesù ai suoi discepoli e accompagna quest'espressione con una serie di atti allusivi e in se stessi categorici nell'espressione.
Ci si trova innanzitutto in una sala convenientemente adornata e predisposta appartenente a qualcuno che Gesù doveva ben conoscere, visto che è proprio lui a indicarla (Mt 26, ... (continua)
don Lucio D'Abbraccio (Omelia del 18-04-2019)
Fate questo in memoria di me
Il Triduo pasquale inizia con la commemorazione dell'Ultima Cena. Gesù, la vigilia della sua passione, offrì al Padre il suo corpo e il suo sangue sotto le specie del pane e del vino e, donandoli in nutrimento agli Apostoli, comandò loro di perpetuarne l'offerta in sua memoria.
Questa sera la Chiesa ci raduna attorno all'altare, come quella sera del giovedì ... (continua)
Agenzia SIR (Omelia del 18-04-2019)
Commento su Giovanni 13,1-15
La collocazione cronologica è precisa, Giovanni menziona il momento antecedente alla grande festa ebraica di Pesach, tutto il popolo si preparava ad esultare in questo giorno benedetto perché l'Altissimo l'aveva liberato dal giogo di Faraone e salvato dai flutti del Mare dei Giunchi.
Il clima quindi è solenne ma l'accentuazione lo è ancora più: Gesù sa che ... (continua)
Monastero Domenicano Matris Domini (Omelia del 29-03-2018)
Commeto su Gv 19,38-42
Lectio
38Dopo questi fatti Giuseppe di Arimatea, che era discepolo di Gesù, ma di nascosto, per timore dei Giudei, chiese a Pilato di prendere il corpo di Gesù. Pilato lo concesse. Allora egli andò e prese il corpo di Gesù.
Giovanni riprende la tradizione dei Sinottici che attribuiscono a Giuseppe di Arimatea l'iniziativa della sepoltura di Gesù. Questo p ... (continua)
Monastero Domenicano Matris Domini (Omelia del 29-03-2018)
Commento su Gv 19,31-37
Lectio
31Era il giorno della Parasceve e i Giudei, perché i corpi non rimanessero sulla croce durante il sabato - era infatti un giorno solenne quel sabato -, chiesero a Pilato che fossero spezzate loro le gambe e fossero portati via.
Soggetto di questo versetto sono i Giudei, cioè i sommi sacerdoti, i principali responsabili della morte di Gesù. Il popol ... (continua)
Monastero Domenicano Matris Domini (Omelia del 29-03-2018)
Commento su Gv 19,23-30
Lectio
23I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti, ne fecero quattro parti - una per ciascun soldato - e la tunica. Ma quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d'un pezzo da cima a fondo.
Secondo le usanze dell'epoca, le vesti di un condannato a morte spettavano di diritto al boia, Unanime, la tradizione evangelica ha cons ... (continua)
Monastero Domenicano Matris Domini (Omelia del 29-03-2018)
Commento su Gv 19,17-22
Lectio
17ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo detto del Cranio, in ebraico Gòlgota,
Quando Gesù parlava della croce lo faceva con un termine dal doppio significato essere innalzato. Il racconto della croce è nella stessa prospettiva e si presenta come una interpretazione di questo avvenimento. Gesù si carica della croce ed esce in direzione ... (continua)
Monastero Domenicano Matris Domini (Omelia del 29-03-2018)
Commento su Gv 19,1-16
Lectio
1Allora Pilato fece prendere Gesù e lo fece flagellare.
Pilato rientra nel pretorio e prende Gesù. E' questo infatti il senso letterale del verbo che troviamo nell'originale greco, lambanein che ha una connotazione violente. Il prefetto aveva detto "prendetelo voi" (18,31); ripeterà questa ingiunzione più avanti aggiungendo "crocifiggetelo". Qui è ... (continua)
don Marco Pozza (Omelia del 29-03-2018)
Di giovedì. Piedi sporchi e pance vuote
L'hanno già venduto e Lui lo sa: carne da macello, merce di baratto, amori al confine. Chi non l'ha venduto, ha già in mente una scappatoia: nel momento del boato, quando il cielo sopra il Golgota s'oscurerà, gli amici sembreranno passeri dopo una sassaiola. Chi s'è visto, s'è visto. Conosce tutto, il Re dei cuori: Giuda l'ha scelto lui, gli altri undici pur ... (continua)
don Alberto Brignoli (Omelia del 29-03-2018)
Brocca, catino, e grembiule
"La Chiesa del Grembiule: sembra un'immagine un tantino audace, discinta, provocante. Una fotografia leggermente scollacciata di Chiesa. Di quelle che non si espongono nelle vetrine per non far mormorare la gente e per evitare commenti pettegoli, ma che tutt'al più si confinano in un album di famiglia, a disposizione di pochi intimi. La Chiesa del Grembiule ... (continua)
dom Luigi Gioia (Omelia del 29-03-2018)
Quale memoria
Basta pensarci un attimo per rendersi conto di quanto il cristianesimo tutto intero, la Chiesa, le nostre comunità cristiane con la loro diversità di ministeri e di carismi, l'attività missionaria e caritativa dispiegata dalla Chiesa nel mondo - tutto questo sia stato inaugurato e sia costantemente sostenuto da quattro parole pronunciate da Gesù nel corso de ... (continua)
Omelie.org - autori vari (Omelia del 29-03-2018)
COMMENTO ALLE LETTURE
Commento a cura di Rocco Pezzimenti
1. Anche in prossimità della Passione, Cristo si mostra padrone del tempo e delle vicende umane. Non va incontro alla sua morte come fa un qualunque uomo, ma la affronta con piena consapevolezza "sapendo che era venuta per lui l'ora di passare da questo mondo al Padre". Del resto, "egli era venut ... (continua)
padre Gian Franco Scarpitta (Omelia del 29-03-2018)
Per amore, solo per amore
Ci si sente incoraggiati quando sente apprezzati e amati fino in fondo. Si sa benissimo che quando si è oggetto di considerazione, stima, attenzione da parte degli altri ci sentiamo incoraggiati a progredire su tutto e a moltiplicare le nostre risorse e i nostri talenti ad edificazione degli altri, perché sentirsi amati ci aiuta a non cadere nell'autocommise ... (continua)
Agenzia SIR (Omelia del 29-03-2018)
Commento su Giovanni 13,1-15
"Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò fino alla fine". Ecco, nelle parole di Giovanni, il senso fondamentale e completo della Cena del Signore che oggi la Chiesa celebra. È una storia d'amore, "la" storia dell'amore più grande che ha guidato e guiderà per sempre la vicend ... (continua)
don Maurizio Prandi (Omelia del 13-04-2017)
Dio sceglie i piedi
Oggi comincia quello che chiamiamo il Triduo Pasquale, cioè tre giorni nei quali, quasi come al rallentatore ripercorriamo il cuore della fede in Gesù, figlio di Dio e rivelatore del volto di Dio. La giornata di oggi è attesa come quella in cui si celebra il momento in cui Gesù istituisce il sacramento dell'Eucaristia. Al centro non le parole di Gesù sul pan ... (continua)
don Alberto Brignoli (Omelia del 13-04-2017)
Re in una notte di luna piena
Uno dei temi che sentiremo spesso "ritornare" nelle letture, nei testi, nella liturgia e nella spiritualità di questi giorni di Pasqua sarà quello della "regalità", riferito ovviamente a Gesù Cristo. Quello che è il motivo della condanna a morte di Gesù, secondo quando ci è stato tramandato dalla storia, ovvero sedizione e tentativo di colpo di stato, con la ... (continua)
Omelie.org - autori vari (Omelia del 13-04-2017)
COMMENTO ALLE LETTURE
Commento a cura di padre Gianmarco Paris
Ripercorriamo in questa meditazione, con calma, i gesti e le parole che la pagina di Vangelo ci propone; cerchiamo di renderci presenti nel cenacolo, insieme a Gesù e agli apostoli.
Siamo vicini alla festa di Pasqua, la festa che attualizza la liberazione dalla schiavitù dell'Egitto e antic ... (continua)
padre Gian Franco Scarpitta (Omelia del 13-04-2017)
La profondità del donarsi di Gesù
In Gesù Cristo è avvenuta la rivelazione di tutto ciò che Dio aveva da manifestarci e in Lui, Dio fatto Uomo, riscontriamo che la rivelazione è la piena autocomunicazione di Dio all'uomo: egli rivela se stesso indefinitamente e senza riserve, familiarizzando con l'uomo e facendosi dono per lui. La Settimana Santa ci ragguaglia che questo donarsi di Dio all'u ... (continua)
L'Eucaristia è rimedio e difesa
Clicca qui per scaricare il commento in formato MP3.Per ascoltare il commento, clicca sul play sulla sinistra del lettore: ... (continua)
Monastero Domenicano Matris Domini (Omelia del 24-03-2016)
Commento su Gv 13,1-15
Collocazione del brano
Il capitolo 13 apre la seconda parte del vangelo di Giovanni, quella in cui si parla dell'ora di Gesù. In questa ultima parte del suo Vangelo (13-21) il quarto evangelista si riavvicina al racconto dei sinottici, pur mantenendo la sua originalità.
Nel capitolo 13 Giovanni pone il racconto dell'ultima cena. In esso come è noto non r ... (continua)
Monastero Domenicano Matris Domini (Omelia del 24-03-2016)
Commento su 1Cor 11,23-26
Collocazione del brano
Nel capitolo 11 della prima lettera ai Corinti, Paolo redarguisce severamente i suoi fedeli poiché quando si riunivano per la cena del Signore, ognuno prendeva il proprio pasto senza che la cena fosse una vera esperienza di condivisione. Così alcuni se ne tornavano a casa satolli ed ubriachi, mentre altri tornavano ancora affamati. A ... (continua)
don Luca Garbinetto (Omelia del 24-03-2016)
Il corpo donato
In alcuni Paesi dell'America Latina, quando si celebra un funerale, si dice che la messa è celebrata ?a corpo presente', per indicare che vi è la salma del defunto e per distinguerla dalla celebrazione di commemorazione.
Ciò che invece celebriamo oggi, e che continueremo a celebrare nei giorni santi del Triduo Pasquale - che sono come un unico santo giorn ... (continua)
don Maurizio Prandi (Omelia del 24-03-2016)
Il Giovedì santo è l'ultimo giorno di Quaresima e allo stesso tempo è l'apertura del triduo Pasquale.
Mai come quest'anno è forte, per me, la sensazione di avere per lo meno tentato di compiere quel cammino che riguarda tutta la nostra persona e che, con le parole di don Tonino Bello sintetizzo così all'inizio di ogni Quaresima: un cammino che va dalla test ... (continua)
padre Paul Devreux (Omelia del 24-03-2016)
Siamo nell'ultima cena di Gesù, con i suoi discepoli. Quella che ha desiderato ardentemente e nella quale istituisce l'Eucaristia, secondo quanto raccontano i Sinottici. Gesù praticamente dice:" Io mi sono fatto pane, per poter nutrire tutti quelli che desiderano un mio aiuto. Anche voi, se desiderate essere miei discepoli, siate pane per i vostri fratelli." ... (continua)
don Alberto Brignoli (Omelia del 24-03-2016)
Vi ho dato un esempio
"Temo di non essere stato un buon genitore... Mi pare che tutti gli insegnamenti sulla fede che ho cercato di dare a mio figlio siano stati vani, visto che in chiesa non ci va più, forse nemmeno a Pasqua". Capita spesso, soprattutto in occasione delle feste liturgiche più importanti, di incontrare genitori che si "sfogano" con noi preti riguardo alla poca o ... (continua)
Omelie.org - autori vari (Omelia del 24-03-2016)
COMMENTO ALLE LETTURE
Commento a cura di Giuseppe Di Stefano
«Nella notte in cui veniva tradito»
Al cuore del mistero della Redenzione, c'è una parola, un verbo, che riascoltiamo in ogni messa. Un verbo che ci richiama alla mente un evento avvenuto di notte, e un personaggio, i cui lineamenti si confondono nell'oscurità, che riemergono più chiari all ... (continua)
padre Gian Franco Scarpitta (Omelia del 24-03-2016)
Sai che basta l'amore
Entrare a Gerusalemme è stato per Gesù un atto paragonabile a un trionfo, visto che il suo passaggio per le vie del dentro veniva accompagnato dalle ovazioni della folla che si accalcava attorno a lui facendogli ressa e omaggiandolo con il lancio di palme e rami d'ulivo e dispiegando i mantelli man mano che egli procedeva. Simili acclamazioni di gioia e di t ... (continua)
Agenzia SIR (Omelia del 24-03-2016)
Sono molti i giorni solenni per la fede cristiana; e numerosi quelli "intimi", particolarmente sentiti dalla devozione popolare. Il Giovedì Santo a sera, con la lavanda dei piedi, solennità e intimità vanno insieme perché riviviamo, insieme a Gesù, le ultime ore della sua vita trascorse con i suoi discepoli e durante le quali il Signore dice e fa le cose più ... (continua)
Paolo Curtaz (Omelia del 02-04-2015)
È finita, l'ora tanto attesa è arrivata. La macchina si è messa in moto, impossibile fermarla ormai. Giuda ha lasciato prevalere le tenebre, i suoi compagni non capiscono cosa sta succedendo, ignari e ingenui come non mai, la folla ha già dimenticato i prodigi e le parole. È l'ora delle tenebre, l'ora in cui domina l'avversario, l'ora di uccidere Dio. Gesù d ... (continua)
Paolo Curtaz (Omelia del 17-04-2014)
Commento su Giovanni 13,1-15
Inizia il Triduo della passione, morte e resurrezione del Signore: tre giorni di grande intensità spirituale. Il giovedì santo facciamo memoria dell'istituzione dell'Ultima cena e del sacerdozio.
Il triduo pasquale è il cuore del nostro anno liturgico, il vertice della nostra fede. Il nostro passo rallenta fino a coincidere con le ultime ore del Signore. St ... (continua)