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LITURGIA

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(es. Mt 28,1-20):
Per parola:




  Venerdì della XXI settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)

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Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde
PO215 ;
La parabola evangelica delle vergini sagge e delle vergini stolte che attendono lo sposo con le lampade, alcune sprovviste d'olio per accenderle, mentre altre l'hanno comprato per tempo, sembra una parabola ordinaria, con un messaggio molto pratico, prima che risuoni l'ultima frase: "Vegliate, dunque, perché non sapete né il giorno né l'ora". Questa frase rivela l'importanza ed il senso ultimo che Gesù dà a questa parabola indirizzata ai suoi discepoli, e quindi a noi.
È evidente, a questo punto, che lo sposo è egli stesso, le vergini sagge o stolte rappresentano tutti gli uomini che aspettano il suo ritorno per il giudizio, che deciderà della loro felicità eterna con lui, e che il problema dell'olio è quello della nostra vita interiore, della nostra fede e della nostra disponibilità ad essere testimoni della luce. Si tratta semplicemente della saggezza, e non di una qualunque, ma della saggezza eterna, della quale la Bibbia parla spesso.
San Giovanni descrive nel "Prologo" al suo Vangelo il modo migliore di intendere questa parabola. Si tratta del Verbo eterno nel quale era la vita... e la vita era la luce degli uomini, e la luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non l'hanno accolta. È possibile quindi che le antiche spiegazioni della parabola delle vergini sagge e stolte fossero più rigorose di quelle della nostra epoca, fossero più vicine alla verità. In ogni caso, è rendendosi conto di quale luce, di quale olio si tratti, che noi capiremo infine la minaccia insita in quella che sembrerebbe una parabola assolutamente ordinaria.
Inoltre, coscienti del fatto che qui è questione di vita o di morte, di salvezza o di dannazione eterna, siamo colpiti dalla sventatezza delle vergini stolte e dalle conseguenze catastrofiche della loro incredibile pigrizia. Nonostante tutto, perché esse vanno incontro ad una tale punizione? La sola spiegazione della severità della punizione è la mancanza d'amore più che la mancanza di ragione. Le vergini stolte non hanno amato lo sposo al punto di badare a tutto ciò che è necessario per la sua venuta. Esse non hanno sentito il grande desiderio di ritrovarsi con lui al banchetto di nozze.
Amiamo dunque il Signore.




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Antifona d'ingresso
Signore, tendi l'orecchio, rispondimi.
Tu, mio Dio, salva il tuo servo, che in te confida.
Pietà di me, o Signore, a te grido tutto il giorno. (Sal 85,1-3)


Colletta
O Dio, che unisci in un solo volere le menti dei fedeli,
concedi al tuo popolo di amare ciò che comandi
e desiderare ciò che prometti,
perché tra le vicende del mondo
là siano fissi i nostri cuori dove è la vera gioia.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.






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Prima lettura

1Cor 1,17-25
Noi annunciamo Cristo crocifisso: scandalo e stoltezza per gli uomini; ma per coloro che sono chiamati, potenza e sapienza di Dio.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi

Fratelli, Cristo non mi ha mandato a battezzare, ma ad annunciare il Vangelo, non con sapienza di parola, perché non venga resa vana la croce di Cristo.
La parola della croce infatti è stoltezza per quelli che si perdono, ma per quelli che si salvano, ossia per noi, è potenza di Dio. Sta scritto infatti:
«Distruggerò la sapienza dei sapienti
e annullerò l'intelligenza degli intelligenti».
Dov'è il sapiente? Dov'è il dotto? Dov'è il sottile ragionatore di questo mondo? Dio non ha forse dimostrato stolta la sapienza del mondo? Poiché infatti, nel disegno sapiente di Dio, il mondo, con tutta la sua sapienza, non ha conosciuto Dio, è piaciuto a Dio salvare i credenti con la stoltezza della predicazione.
Mentre i Giudei chiedono segni e i Greci cercano sapienza, noi invece annunciamo Cristo crocifisso: scandalo per i Giudei e stoltezza per i pagani; ma per coloro che sono chiamati, sia Giudei che Greci, Cristo è potenza di Dio e sapienza di Dio. Infatti ciò che è stoltezza di Dio è più sapiente degli uomini, e ciò che è debolezza di Dio è più forte degli uomini.

Parola di Dio






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Salmo responsoriale

Sal 32

Dell'amore del Signore è piena la terra.

Esultate, o giusti, nel Signore;
per gli uomini retti è bella la lode.
Lodate il Signore con la cetra,
con l'arpa a dieci corde a lui cantate.

Retta è la parola del Signore
e fedele ogni sua opera.
Egli ama la giustizia e il diritto;
dell'amore del Signore è piena la terra.

Il Signore annulla i disegni delle nazioni,
rende vani i progetti dei popoli.
Ma il disegno del Signore sussiste per sempre,
i progetti del suo cuore per tutte le generazioni.












Canto al Vangelo (Lc 21,36)
Alleluia, alleluia.
Vegliate in ogni momento pregando,
perché abbiate la forza di comparire davanti al Figlio dell'uomo.
Alleluia.


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Vangelo

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Mt 25,1-13
Ecco lo sposo! Andategli incontro!


+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola:
«Il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini che presero le loro lampade e uscirono incontro allo sposo. Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; le stolte presero le loro lampade, ma non presero con sé l'olio; le sagge invece, insieme alle loro lampade, presero anche l'olio in piccoli vasi. Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e si addormentarono.
A mezzanotte si alzò un grido: "Ecco lo sposo! Andategli incontro!". Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade. Le stolte dissero alle sagge: "Dateci un po' del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono". Le sagge risposero: "No, perché non venga a mancare a noi e a voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene".
Ora, mentre quelle andavano a comprare l'olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa. Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: "Signore, signore, aprici!". Ma egli rispose: "In verità io vi dico: non vi conosco".
Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l'ora».

Parola del Signore




Preghiera dei fedeli
Il cristiano è colui che sa vegliare nel cuore della notte in attesa dello Sposo. Preghiamo il Signore perché ci aiuti a riconoscerlo ogni volta che egli ci visita con la sua grazia, dicendo:
Ascoltaci, o Signore.

Perché tutti gli uomini si impegnino con passione e tenacia a trasformare il mondo, secondo il compito che Dio ha lor affidato. Preghiamo:
Perché i cristiani valorizzino il corpo come strumento di amore e di comunione interpersonale, e non di piacere egoistico. Preghiamo:
Perché tutti coloro che vivono senza radici e senza meta, si sentano accolti da quel Dio che attende chi non è atteso da nessuno. Preghiamo:
Perché i cristiani non si vergognino della croce di Cristo, ma la accettino come una sorgente di speranza e di pace. Preghiamo:
Perché, nella preghiera, non cerchiamo di piegare Dio ai nostri bisogni, ma siamo sempre aperti a capire la sua volontà. Preghiamo:
Per i monasteri di clausura.
Perché rinnoviamo ogni giorno la nostra adesione a Cristo.

Dio di ogni bontà, che hai disposto ogni cosa per la felicità e il bene dei tuoi figli, liberaci da tutto ciò che ci impedisce di incontrarci ogni giorno con te. Per Cristo nostro Signore. Amen.


Preghiera sulle offerte
O Signore, che ti sei acquistato
una moltitudine di figli
con l'unico e perfetto sacrificio di Cristo,
concedi a noi, nella tua Chiesa,
il dono dell'unità e della pace.
Per Cristo nostro Signore.


Antifona alla comunione
Con il frutto delle tue opere si sazia la terra, o Signore;
tu trai il cibo dalla terra:
vino che allieta il cuore dell'uomo,
pane che sostiene il suo cuore. (Cf. Sal 103, 13-15)

Oppure:
«Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue
ha la vita eterna
e io lo risusciterò nell'ultimo giorno»,
dice il Signore. (Gv 6,54)


Preghiera dopo la comunione
Porta a compimento in noi, o Signore,
l'opera risanatrice della tua misericordia
e fa' che, interiormente rinnovati,
possiamo piacere a te in tutta la nostra vita.
Per Cristo nostro Signore.


O M E L I E
a cura di
Qumran2.net

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don Giampaolo Centofanti     (Omelia del 28-08-2020)

Si può pregare, fare tante cose ma non cercare, o cercare variamente poco rispetto alla grazia ricevuta, di vivere col cuore aperto a lasciarsi trasformare, gradualmente e serenamente, tutta la vita dallo Spirito invocato. Senza Dio non possiamo fare nulla ma qui si tratta dei margini di collaborazione che l'uomo ha per accogliere o meno la grazia ricevuta. ...
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Monastero Domenicano Matris Domini     (Omelia del 26-08-2016)
Commento su Fil 1,27-30
Collocazione del brano Questo brano della lettera ai Filippesi non fa parte del lezionario, né festivo né feriale. All'inizio della lettera ai Filippesi Paolo parla della sua situazione di prigioniero e del fatto che alcuni suoi detrattori approfittino della sua detenzione per annunciare il Vangelo. Egli se ne rallegra, nonostante le intenzioni un po' mali ...
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Paolo Curtaz     (Omelia del 28-08-2015)

Il vangelo di Matteo si conclude con tre parabole dense e significative. Ieri il Signore ci invitava a vegliare. Oggi ce ne spiega la ragione. La comunità cui Matteo si rivolge, la sua, è composta prevalentemente da ebrei rimasti travolti dalla distruzione di Gerusalemme e del tempio. Un evento talmente drammatico da avere gettato nello sconforto anche la co ...
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