Grado della Celebrazione: Feria Colore liturgico: Verde PO223 ;
"Chinatosi su di lei, intimò alla febbre, e la febbre la lasciò".
Gesù arriva direttamente al male che rode il cuore dell'uomo. La sua diagnosi è chiara. È il peccato e, attraverso il peccato, l'Avversario che è il male dell'uomo. È a lui che Gesù si rivolge. Egli va direttamente allo scopo. E interviene con autorità. L'Avversario non si sbaglia. Il suo regno nel cuore dell'uomo è effimero. Non resiste alla presenza di Gesù. Dio è più forte del male. Dio è al di là del male.
"Da molti uscivano demoni gridando: Tu sei il Figlio di Dio!''". Se l'uomo riconosce che il suo male ha un nome, che si chiama "peccato", che è il rifiuto della salvezza, se proclama: "Tu sei il Figlio di Dio", la salvezza lo raggiunge nel più profondo dell'essere.
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Antifona d'ingresso
Pietà di me, o Signore, a te grido tutto il giorno:
tu sei buono, o Signore, e perdoni,
sei pieno di misericordia con chi ti invoca. (Sal 85,3.5)
Colletta
Dio onnipotente,
unica fonte di ogni dono perfetto,
infondi nei nostri cuori l'amore per il tuo nome,
accresci la nostra dedizione a te,
fa' maturare ogni germe di bene
e custodiscilo con vigile cura.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.
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Prima lettura
1Cor 3,1-9
Noi siamo collaboratori di Dio, e voi siete campo di Dio, edificio di Dio.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
Io, fratelli, sinora non ho potuto parlare a voi come a esseri spirituali, ma carnali, come a neonati in Cristo. Vi ho dato da bere latte, non cibo solido, perché non ne eravate ancora capaci. E neanche ora lo siete, perché siete ancora carnali. Dal momento che vi sono tra voi invidia e discordia, non siete forse carnali e non vi comportate in maniera umana?
Quando uno dice: «Io sono di Paolo», e un altro: «Io sono di Apollo», non vi dimostrate semplicemente uomini? Ma che cosa è mai Apollo? Che cosa è Paolo? Servitori, attraverso i quali siete venuti alla fede, e ciascuno come il Signore gli ha concesso.
Io ho piantato, Apollo ha irrigato, ma era Dio che faceva crescere. Sicché, né chi pianta né chi irriga vale qualcosa, ma solo Dio, che fa crescere. Chi pianta e chi irriga sono una medesima cosa: ciascuno riceverà la propria ricompensa secondo il proprio lavoro. Siamo infatti collaboratori di Dio, e voi siete campo di Dio, edificio di Dio.
Beata la nazione che ha il Signore come Dio,
il popolo che egli ha scelto come sua eredità.
Il Signore guarda dal cielo:
egli vede tutti gli uomini.
Dal trono dove siede
scruta tutti gli abitanti della terra,
lui, che di ognuno ha plasmato il cuore
e ne comprende tutte le opere.
L'anima nostra attende il Signore:
egli è nostro aiuto e nostro scudo.
È in lui che gioisce il nostro cuore,
nel suo santo nome noi confidiamo.
Canto al Vangelo (Lc 4,18)
Alleluia, alleluia.
Il Signore mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione.
Alleluia.
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Vangelo
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Lc 4,38-44
È necessario che io annunci la buona notizia del regno di Dio anche alle altre città; per questo sono stato mandato.
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Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù, uscito dalla sinagòga, entrò nella casa di Simone. La suocera di Simone era in preda a una grande febbre e lo pregarono per lei. Si chinò su di lei, comandò alla febbre e la febbre la lasciò. E subito si alzò in piedi e li serviva.
Al calar del sole, tutti quelli che avevano infermi affetti da varie malattie li condussero a lui. Ed egli, imponendo su ciascuno le mani, li guariva. Da molti uscivano anche demòni, gridando: «Tu sei il Figlio di Dio!». Ma egli li minacciava e non li lasciava parlare, perché sapevano che era lui il Cristo.
Sul far del giorno uscì e si recò in un luogo deserto. Ma le folle lo cercavano, lo raggiunsero e tentarono di trattenerlo perché non se ne andasse via. Egli però disse loro: «È necessario che io annunci la buona notizia del regno di Dio anche alle altre città; per questo sono stato mandato».
E andava predicando nelle sinagòghe della Giudea.
Parola del Signore
Preghiera dei fedeli
Siamo chiamati ad entrare nel regno di Dio, superando gli ostacoli della nostra umanità ferita. Rivolgiamoci quindi a Cristo, dicendo:
Figlio di Dio, vieni in nostro soccorso.
- O Signore, tu vuoi fare dell'umanità una sola grande famiglia. Aiuta i popoli a superare ogni rivalità ideologica, politica e religiosa. Preghiamo:
- O Cristo, tu vuoi che ogni uomo si salvi e giunga alla conoscenza della verità. Fa' che la Chiesa porti in tutto il mondo il tuo messaggio di giustizia e di concordia. Preghiamo:
- O Cristo, primizia di ogni bene: fa' della nostra comunità un segno efficace del tuo regno. Preghiamo:
- Signore Gesù, tu che hai sperimentato il rifiuto da parte dei tuoi, sii vicino a tutti coloro che sono vittime della sopraffazione e della violenza. Preghiamo:
- Figlio di Dio, mandato per tutti gli uomini: con la forza di questa eucaristia aiutaci a servire i nostri fratelli. Preghiamo.
- Per il superamento di ogni divisione nella Chiesa.
- Per i malati della nostra parrocchia.
O Dio onnipotente ed eterno, che nel tuo disegno universale di salvezza accogli tutta l'umanità, fa' che attraverso la grazia dei tuoi sacramenti, collaboriamo alla venuta del tuo regno. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Preghiera sulle offerte
L'offerta che ti presentiamo
ci ottenga la tua benedizione, o Signore,
perché si compia in noi con la potenza del tuo Spirito
la salvezza che celebriamo nel mistero.
Per Cristo nostro Signore.
Antifona alla comunione
Quanto è grande la tua bontà, Signore!
La riservi per coloro che ti temono. (Sal 30,20)
Oppure:
Beati gli operatori di pace: saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per la giustizia:
di essi è il regno dei cieli. (Mt 5,9-10)
Preghiera dopo la comunione
O Signore, che ci hai saziati con il pane del cielo,
fa' che questo nutrimento del tuo amore
rafforzi i nostri cuori
e ci spinga a servirti nei nostri fratelli.
Per Cristo nostro Signore.
Tu sei il Figlio di Dio (Lc 4,38-44)
... (continua)
don Carlo Occelli (Omelia del 01-09-2021)
Commento al Vangelo 1 settembre 2021
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don Marco Scandelli (Omelia del 01-09-2021)
#2minutiDiVangelo - Mercoledì XXII TO - Qual è la tua "vocazione fondamentale"?
Commento al Vangelo del XXII mercoledì del TO - a cura di don Marco Scandelli
#2minutiDiVangelo
Lc 4 38-44 ... (continua)
don Nicola Salsa (Omelia del 01-09-2021)
Tu sei il Figlio di Dio (Lc 4,38-44)
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Mercoledì - XXII del Tempo Ordinario - Anno B - Commento al Vangelo
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Commento al Vangelo 2 settembre 2020
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don Giampaolo Centofanti (Omelia del 02-09-2020)
Talora nella sua delicatezza Gesù fa sperimentare piccoli salti nella fede, in cose piccole. Come il lasciarsi prendere per mano da Lui e sentire che uno stato ansioso si rasserena. Passaggi esteriormente non vistosi che invece aprono un mondo a tutto un gruppo di persone. E quel normalissimo consorzio umano diventa canale di grazia, luce di speranza, per un ... (continua)
don Marco Scandelli (Omelia del 02-09-2020)
#2minutiDiVangelo - Mercoledì 2/9 - Chi viene guarito si mette a servizio della comunità!
Commento al Vangelo di mercoledì 2 settembre 2020 - XXII settimana del Tempo Ordinario - a cura di don Marco Scandelli
#2minutiDiVangelo
Luca 4 38-48
Questo vangelo ci chiede di riflettere sul tema dell'efficacia dei sacramenti e della preghiera: queste azioni non sono delle magie con effetto taumaturgico. Ma Gesù risana dalle malattie per dimostrar ... (continua)
La suocera di Pietro è l'immagine della nuova comunità che non si raduna nella sinagoga, frequentata anche da indemoniati, da persone, cioè, che fingono senza essere davvero credenti, ma in casa. La casa e il cortile sono la nuova dimensione della fede e anche noi, come la suocera, siamo guariti per servire, per aiutare il Signore Gesù nella sua missione di ... (continua)
Paolo Curtaz (Omelia del 03-09-2014)
Non è più la sinagoga il luogo della predicazione e dell'annuncio, ma la casa. La casa abitata da chi, guarito, si mette a servire. Non è più la sinagoga il luogo della predicazione e dell'annuncio, ma la soglia, la piazza. Luogo abitato da un'umanità ferita e dolente che chiede compassione e guarigione. E li ottiene. Non è più la sinagoga il luogo della pre ... (continua)