Grado della Celebrazione: Feria Colore liturgico: Verde PO302 ;
Gesù ha proclamato la presenza del regno di Dio. Per un ebreo del suo tempo che lo ascolta non vi è nulla di più grande della venuta del regno di Dio, poiché rappresenta quello sconvolgimento del mondo che sarà il compimento di tutto.
Ma allora, per coloro che ascoltavano Gesù o che l'accompagnavano, quale scarto tra questa evocazione del regno di Dio e l'umile condizione di Gesù! Le sue parole e i suoi gesti non sono forse senza proporzione rispetto all'intervento di Dio che deve ricapitolare tutta la storia dell'universo? Gesù insegna a vedere: l'uomo che getta il suo granello di senapa nella terra, la donna che nasconde il suo lievito nella pasta, ecco ciò che tutti possono subito vedere. Ma questi gesti non assumono significato che a partire dai loro risultati, ancora nascosti: il grande albero, la pasta lievitata.
Così la parola di Cristo, in apparenza così povera, è già l'inizio, l'inaugurazione del regno di Dio. Ovunque è vissuto e trasmesso il Vangelo, per quanto poveramente lo sia, si dispiega una forza di Dio capace dell'impossibile.
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Antifona d'ingresso
Gioisca il cuore di chi cerca il Signore.
Cercate il Signore e la sua potenza,
cercate sempre il suo volto. (Sal 104,3-4)
Colletta
Dio onnipotente ed eterno,
accresci in noi la fede, la speranza e la carità,
e perché possiamo ottenere ciò che prometti,
fa' che amiamo ciò che comandi.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.
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Prima lettura
Ef 5,21-33
Questo mistero è grande: io lo dico in riferimento a Cristo e alla Chiesa!
Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni
Fratelli, nel timore di Cristo, siate sottomessi gli uni agli altri: le mogli lo siano ai loro mariti, come al Signore; il marito infatti è capo della moglie, così come Cristo è capo della Chiesa, lui che è salvatore del corpo. E come la Chiesa è sottomessa a Cristo, così anche le mogli lo siano ai loro mariti in tutto.
E voi, mariti, amate le vostre mogli, come anche Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei, per renderla santa, purificandola con il lavacro dell'acqua mediante la parola, e per presentare a se stesso la Chiesa tutta gloriosa, senza macchia né ruga o alcunché di simile, ma santa e immacolata. Così anche i mariti hanno il dovere di amare le mogli come il proprio corpo: chi ama la propria moglie, ama se stesso. Nessuno infatti ha mai odiato la propria carne, anzi la nutre e la cura, come anche Cristo fa con la Chiesa, poiché siamo membra del suo corpo.
Per questo l'uomo lascerà il padre e la madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una sola carne. Questo mistero è grande: io lo dico in riferimento a Cristo e alla Chiesa! Così anche voi: ciascuno da parte sua ami la propria moglie come se stesso, e la moglie sia rispettosa verso il marito.
Beato chi teme il Signore
e cammina nelle sue vie.
Della fatica delle tue mani ti nutrirai,
sarai felice e avrai ogni bene.
La tua sposa come vite feconda
nell'intimità della tua casa;
i tuoi figli come virgulti d'ulivo
intorno alla tua mensa.
Ecco com'è benedetto
l'uomo che teme il Signore.
Ti benedica il Signore da Sion.
Possa tu vedere il bene di Gerusalemme
tutti i giorni della tua vita!
Canto al Vangelo (Mt 11,25)
Alleluia, alleluia.
Ti rendo lode, Padre,
Signore del cielo e della terra,
perché ai piccoli hai rivelato i misteri del Regno.
Alleluia.
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Vangelo
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Lc 13,18-21
Il granello crebbe e divenne un albero.
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Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, diceva Gesù: «A che cosa è simile il regno di Dio, e a che cosa lo posso paragonare? È simile a un granello di senape, che un uomo prese e gettò nel suo giardino; crebbe, divenne un albero e gli uccelli del cielo vennero a fare il nido fra i suoi rami».
E disse ancora: «A che cosa posso paragonare il regno di Dio? È simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata».
Parola del Signore
Preghiera dei fedeli
La diffusione del regno di Dio è opera anche delle mani operose dell'uomo. Rivolgiamoci al Padre che tutto porta alla piena realizzazione, dicendo insieme:
Venga il tuo regno, Signore.
Il regno di Dio è più vasto della Chiesa. Perché il popolo di Dio sia specchio e icona del Cristo salvatore. Preghiamo:
Il mondo è alla ricerca spasmodica della libertà. Perché ogni uomo trovi, nella fede o nell'ascolto della retta coscienza, la verità che pienamente lo realizza. Preghiamo:
Il regno di Dio è come lievito che fermenta la massa. Perché tutti i cristiani fecondino il mondo con la preghiera e la testimonianza operosa. Preghiamo:
Il regno di Dio è già presente tra noi. Perché chi ha scelto il celibato annunci con semplicità e gratuità il primato assoluto di Dio. Preghiamo:
Cristo ha inaugurato il regno. Perché questa nostra celebrazione eucaristica anticipi quello che ancora, nella fede, stiamo aspettando. Preghiamo:
Perché la preghiera sia attesa della rivelazione di Dio.
Perché impariamo la pazienza e la fiducia dai nostri contadini.
Il tuo aiuto, o Dio, ci conforti nella partecipazione alla costruzione del tuo regno e ogni nostra opera sia per la santificazione del tuo nome. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Preghiera sulle offerte
Guarda, o Signore, i doni che ti presentiamo,
perché il nostro servizio sacerdotale
renda gloria al tuo nome.
Per Cristo nostro Signore.
Antifona alla comunione
Esulteremo per la tua vittoria
e nel nome del nostro Dio alzeremo i vessilli. (Sal 19,6)
Oppure:
Cristo ci ha amato e ha dato se stesso per noi,
offrendosi a Dio in sacrificio di soave odore. (Ef 5,2)
Preghiera dopo la comunione
Si compia in noi, o Signore,
la realtà significata dai tuoi sacramenti,
perché otteniamo in pienezza
ciò che ora celebriamo nel mistero.
Per Cristo nostro Signore.
Casa di Preghiera San Biagio FMA (Omelia del 25-10-2022)
Commento su Lc 13,18-21
Come vivere questa Parola?
Il Regno di Dio, soggetto della due piccole parabole del granello di senape e del lievito nella farina, è una realtà piccola, nascosta, fragile, ma dotata da una straordinaria vitalità e fecondità. Tuttavia, siamo tentati di considerarlo con uno sguardo mondano, lasciandoci tentare dalle seduzioni della statistica, dal peso dei nu ... (continua)
don Carlo Occelli (Omelia del 25-10-2022)
Commento al Vangelo 25 ottobre 2022
... (continua)
don Domenico Bruno (Omelia del 25-10-2022)
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don Nicola Salsa (Omelia del 25-10-2022)
Granello di senape e lievito nella farina (Lc 13,18-21)
... (continua)
don Carlo Occelli (Omelia del 26-10-2021)
Commento al Vangelo 26 ottobre 2021
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don Domenico Bruno (Omelia del 26-10-2021)
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Pe ... (continua)
don Alessandro Farano (Omelia del 26-10-2021)
Martedì - XXX del Tempo Ordinario - Anno B - Commento al Vangelo
... (continua)
don Nicola Salsa (Omelia del 26-10-2021)
Il regno di Dio a cosa è simile? (Lc 13,18-21)
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don Carlo Occelli (Omelia del 27-10-2020)
Commento al vangelo 27 ottobre 2020
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don Marco Scandelli (Omelia del 27-10-2020)
#2minutiDiVangelo - Martedì 27/10 - Se ci doniamo, la felicità è contagiosa!
Commento al Vangelo di martedì 27 ottobre 2020 - XXX settimana del Tempo Ordinario - a cura di don Marco Scandelli
#2minutiDiVangelo
Luca 13 18-21
Gesù con queste due parabole ci vuol far comprendere invece che in cosa consiste davvero la possibilità di compimento per noi. Usa l'immagine del granellò di senape e del lievito. Si tratta di due realtà ... (continua)
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don Giampaolo Centofanti (Omelia del 27-10-2020)
La Parola di Dio non è un concetto da comprendere con il cervello e applicare con le proprie forze. È come un seme che cresce gradualmente, a misura di quella specifica persona. O come un lievito che gradualmente fa maturare tutta la vita di chi riceve la sua grazia. Gesù dunque viene a liberare le persone dai mille lacci della propria vita non a legarla con ... (continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA (Omelia del 30-10-2018)
Commento su Lc 13,18-21
«In quel tempo, diceva Gesù: "A che cosa è simile il regno di Dio, e a che cosa lo rassomiglierò? È simile a un granellino di senape, che un uomo ha preso e gettato nell'orto; poi è cresciuto e diventato un arbusto, e gli uccelli del cielo si sono posati sui suoi rami" E ancora: "A che cosa rassomiglierò il regno di Dio? E' simile al lievito che una donna ha ... (continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA (Omelia del 31-10-2017)
Commento su Lc 13,18-21
«Il regno di Dio, e a che cosa lo posso paragonare? È simile a un granello di senape, che un uomo prese e gettò nel suo giardino; crebbe, divenne un albero e gli uccelli del cielo vennero a fare il nido fra i suoi rami».
E disse ancora: «A che cosa posso paragonare il regno di Dio? È simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, ... (continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA (Omelia del 25-10-2016)
Commento su Lc 13,18-19
«In quel tempo, diceva Gesù: "A che cosa è simile il regno di Dio, e a che cosa lo rassomiglierò? E' simile a un granellino di senapa che un uomo ha preso e ha gettato nell'orto; poi è cresciuto e diventato un arbusto, e gli uccelli del cielo si sono posati tra i suoi rami"».
Luca 13,18-19
Come vivere questa Parola?
Il Regno di Dio è realtà piccola, nasco ... (continua)
Paolo Curtaz (Omelia del 27-10-2015)
È poca cosa, il Regno di Dio. Una presenza umile, nascosta, piccola come il grano di senape, insignificante come qualche grammo di lievito. Non ha apparenza, non aspira a grandi numeri, non cerca il potere, figuriamoci. Eppure ciò che diventa impressiona: il seme diventa un albero di speranza, il lievito fa fermentare la pasta e diventa pane che sfama la fol ... (continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA (Omelia del 27-10-2015)
Commento su Lc 13, 18- 21
«A che cosa è simile il regno di Dio, e a che cosa lo posso paragonare? È simile a un granello di senape, che un uomo prese e gettò nel suo giardino; crebbe, divenne un albero e gli uccelli del cielo vennero a fare il nido fra i suoi rami. A che cosa posso paragonare il regno di Dio? È simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, ... (continua)