Grado della Celebrazione: Feria Colore liturgico: Verde DO043 ;
La fede è necessaria perché il Signore possa agire liberamente e donare abbondantemente le sue grazie: per la mancanza di fede dei suoi compatrioti, dice san Marco, non potè operare fra loro alcun prodigio. Non riuscivano a credere in lui perché era uno di loro, non aveva niente di straordinario, l'avevano sempre conosciuto... proprio non si capacitavano come potesse essere qualcuno diverso da quello che loro vedevano.
La prima lettura ci ricorda che anche noi, e molto facilmente, possiamo fermarci alle apparenze contrarie e non riconoscere l'intervento di Dio. Questo succede nelle difficoltà, nelle prove. Le prove giungono per tutti, credenti e non credenti, ma noi abbiamo l'impressione che per noi credenti non dovrebbero esserci, o almeno dovrebbero essere solo di un certo tipo... Ci sconcertano e facciamo molta fatica a riconoscervi la mano di Dio.
L'autore è molto realista e constata: "Certo, ogni correzione, sul momento, non sembra causa di gioia, ma di tristezza". E una esperienza che non ha bisogno di essere commentata, dovuta all'amor proprio. Qui non la sofferenza, ma l'umiliazione è messa in rilievo: se qualcuno ci fa notare un nostro difetto, una nostra mancanza, noi ci rattristiamo al punto da pensare soltanto all'osservazione che ci è stata fatta, e non al difetto o alla mancanza! Dovremmo superare la reazione dell'amor proprio e riconoscere che ci è stato dato un aiuto, di cui dovremmo essere contenti. È una constatazione a cui erano già arrivati i filosofi antichi. Socrate diceva che il colmo della felicità è non aver difetti e non fare niente di male, e aggiungeva che subito dopo viene la felicità di essere corretti quando si sbaglia, perché allora ci si può emendare.
La Scrittura va molto più in profondità: dobbiamo essere felici che il Signore ci corregga non soltanto perché è una occasione per progredire, ma perché così la nostra relazione con lui diventa più stretta. È dunque un motivo di fiducia tanto più grande se pensiamo che la nostra sorte è legata a quella di Cristo.
La lettera agli Ebrei già ci ha detto come Gesù, pur essendo il Figlio perfetto, ha voluto per noi imparare l'obbedienza dalle cose che patì, ha voluto conoscere quella educazione dolorosa che a noi è necessaria. Ora, quando noi viviamo a nostra volta questi momenti di dolorosa educazione, siamo uniti a lui in modo speciale e possiamo crescere molto nel suo amore.
La prova motivo di speranza, la prova mezzo per amare: sono le prospettive da tener presenti nelle occasioni grandi e piccole di difficoltà e di disagio, che dovrebbero nutrire il nostro coraggio e la nostra fede. Il Signore non ci fa sapere in che modo intende comunicarci i suoi doni e farci crescere nella fede e nell'amore. Domandiamogli che ci apra gli occhi perché sappiamo vedere in tutto la sua paterna attenzione verso di noi.
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Antifona d'ingresso
Salvaci, Signore Dio nostro,
radunaci dalle genti,
perché ringraziamo il tuo nome santo:
lodarti sarà la nostra gloria. (Sal 105,47)
Colletta
Signore Dio nostro,
concedi a noi tuoi fedeli
di adorarti con tutta l’anima
e di amare tutti gli uomini con la carità di Cristo.
Egli è Dio, e vive e regna con te,
nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.
Fratelli, non avete ancora resistito fino al sangue nella lotta contro il peccato e avete già dimenticato l’esortazione a voi rivolta come a figli:
«Figlio mio, non disprezzare la correzione del Signore
e non ti perdere d’animo quando sei ripreso da lui;
perché il Signore corregge colui che egli ama
e percuote chiunque riconosce come figlio».
È per la vostra correzione che voi soffrite! Dio vi tratta come figli; e qual è il figlio che non viene corretto dal padre? Certo, sul momento, ogni correzione non sembra causa di gioia, ma di tristezza; dopo, però, arreca un frutto di pace e di giustizia a quelli che per suo mezzo sono stati addestrati.
Perciò, rinfrancate le mani inerti e le ginocchia fiacche e camminate diritti con i vostri piedi, perché il piede che zoppica non abbia a storpiarsi, ma piuttosto a guarire.
Cercate la pace con tutti e la santificazione, senza la quale nessuno vedrà mai il Signore; vigilate perché nessuno si privi della grazia di Dio. Non spunti né cresca in mezzo a voi alcuna radice velenosa, che provochi danni e molti ne siano contagiati.
Benedici il Signore, anima mia,
quanto è in me benedica il suo santo nome.
Benedici il Signore, anima mia,
non dimenticare tutti i suoi benefici.
Come è tenero un padre verso i figli,
così il Signore è tenero verso quelli che lo temono,
perché egli sa bene di che siamo plasmati,
ricorda che noi siamo polvere.
Ma l’amore del Signore è da sempre,
per sempre su quelli che lo temono,
e la sua giustizia per i figli dei figli,
per quelli che custodiscono la sua alleanza.
Canto al Vangelo (Gv 10,27)
Alleluia, alleluia.
Le mie pecore ascoltano la mia voce, dice il Signore,
e io le conosco ed esse mi seguono.
Alleluia.
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Vangelo
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Mc 6,1-6
Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria.
+
Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù venne nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono.
Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga. E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e dicevano: «Da dove gli vengono queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani? Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?». Ed era per loro motivo di scandalo.
Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì. E si meravigliava della loro incredulità.
Gesù percorreva i villaggi d’intorno, insegnando.
Parola del Signore
Preghiera dei fedeli
Fratelli, il Signore sa di che siamo plasmati: conosce i nostri bisogni e la nostra fragilità, ed è sempre pronto alla misericordia. Perseveranti nella fiducia, rivolgiamoci a lui, che è buono e grande nell'amore. Diciamo insieme:
Ascoltaci, o Signore.
Per i figli della Chiesa che, con umiltà e mitezza, testimoniano Gesù, Figlio di Dio: si sentano confortati dal saperlo amico e fratello. Preghiamo:
Per quanti si affidano esclusivamente alle sicurezze terrene e alle certezze della ragione: il soffio dello Spirito li apra al trascendente. Preghiamo:
Per chi sente sgomento di fronte al male del mondo e alle colpe personali: riceva il coraggio da Dio che perdona e rinnova la faccia della terra. Preghiamo:
Per tutti quelli che si sentono insoddisfatti, imperfetti e incapaci: offrano la loro debolezza come sacrificio spirituale a te gradito. Preghiamo:
Per tutti noi, tentati di credere solo ai miracoli o alle grandi manifestazioni: l'umile segno dell'eucaristia confermi la nostra fede. Preghiamo:
Per gli inviati del vangelo nella nostra comunità.
Perché la nostra comunità sia la patria del Signore Gesù.
Padre Santo, che conosci nell'intimo i tuoi figli, nelle tue mani di misericordia deponiamo le nostre suppliche e la nostra speranza. Per mezzo del tuo Unigenito Figlio, Gesù Cristo Signore, che ci ha riscattati dalla sofferenza e dalla morte, per la vita beata dei secoli eterni. Amen.
Preghiera sulle offerte
Accogli con bontà, o Signore,
i doni del nostro servizio sacerdotale:
li deponiamo sull’altare
perché diventino sacramento della nostra redenzione.
Per Cristo nostro Signore.
Antifona alla comunione
Sul tuo servo fa’ splendere il tuo volto,
salvami per la tua misericordia.
Signore, che io non debba vergognarmi
per averti invocato. (Cf. Sal 30,17-18)
Preghiera dopo la comunione
O Signore, che ci hai nutriti con il dono della redenzione,
fa’ che per la forza di questo sacramento di eterna salvezza
cresca sempre più la vera fede.
Per Cristo nostro Signore.
Commento al Vangelo 31 gennaio 2024
... (continua)
don Carlo Occelli (Omelia del 31-01-2024)
Commento al Vangelo 31 gennaio 2024
... (continua)
don Domenico Bruno (Omelia del 31-01-2024)
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SE QUESTO SERVIZIO AL VANGELO CREDI SIA U ... (continua)
don Giampaolo Centofanti (Omelia del 31-01-2024)
Ges? talora compie miracoli persino all'insaputa di chi li riceve. Non vi sono schemi nel suo agire, egli discerne secondo il suo amore meraviglioso e delicato. Dunque il brano odierno narra che Ges? a Nazareth non pot? compiere molti miracoli evidentemente perch? circa essi vi era bisogno di un'apertura del cuore per quelle persone, senza la quale il miraco ... (continua)
don Carlo Occelli (Omelia del 01-02-2023)
Commento al Vangelo 1 febbraio 2023
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don Carlo Occelli (Omelia del 03-02-2021)
Commento al Vangelo 3 febbraio 2021
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don Marco Scandelli (Omelia del 03-02-2021)
#2minutiDiVangelo Mercoled? 4 Ordinario: Che tenerezza il fatto che Ges? abbia bisogno del tuo abbraccio!
Commento al Vangelo del Mercoled? della IV settimana del Tempo Ordinario - a cura di don Marco Scandelli
#2minutiDiVangelo
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Mc 6 1-6
Ecco: io credo che la buona notizia di oggi sia proprio questa: che sul nostro cammino, come Ges?, c'? sempre qualcuno che ci dar? filo da torcere o veleni amari da trangugiare. Ma avremo anche e sempre la possi ... (continua)
don Domenico Bruno (Omelia del 03-02-2021)
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don Nicola Salsa (Omelia del 03-02-2021)
Nessuno ? profeta in patria (Mc 6,1-6)
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don Fabio Zaffuto (Omelia del 05-02-2020)
Peste e corna non ti fermeranno! - Video commento su Mc 6,1-6
... (continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA (Omelia del 06-02-2019)
Commento su Mc. 6, 1-6a
?Part? di l? e venne nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono. Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga. E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e dicevano: ?Da dove gli vengono queste cose? E che sapienza ? quella che gli ? stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani? Non ? costui il falegname, il figlio di Maria, il frat ... (continua)
Paolo Curtaz (Omelia del 04-02-2015)
Lo stupore e la meraviglia caratterizzano questo racconto. Sono stupiti i concittadini del Maestro che si interrogano sulla sua sapienza. ? meravigliato e addolorato il Signore per il netto rifiuto della sua predicazione fra i suoi famigliari e parenti. ? cos?: facciamo tanta fatica a vedere con sguardo nuovo le persone che ci stanno accanto, di cui presumia ... (continua)
Paolo Curtaz (Omelia del 05-02-2014)
? un susseguirsi di stupore, il vangelo di oggi. Si stupisce la folla per l'intensit? dell'insegnamento di Ges?, si stupiscono alcuni perch? a parlare di Dio, a fare il maestro, ? il loro concittadino, Ges?, che fino a poco tempo prima era il carpentiere del villaggio. E si meraviglia Ges? per il loro rifiuto, per la loro pochezza d'animo. La vita spesso ci ... (continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA (Omelia del 00-00-0000)
Commento su Mt 18, 1-6
?I discepoli si avvicinarono a Ges? dicendo: "Chi dunque ? pi? grande nel regno dei cieli?". Allora chiam? a s? un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: "In verit? io vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. Perci? chiunque si far? piccolo come questo bambino, costui ? il pi? grande nel regno de ... (continua)