Grado della Celebrazione: Memoria Colore liturgico: Bianco Scheda Agiografica: Sant'Atanasio S0502 ; EP042
Il Vangelo presenta in modo molto realistico le difficoltà dei testimoni della fede: per questo lo si legge nella festa di sant'Atanasio, quattro volte esiliato, costretto a fuggire e a nascondersi proprio per la sua fede nella divinità di Gesù. Gesù Figlio di Dio non è al nostro livello, ci è infinitamente superiore, in un modo che possiamo appena intravedere nel racconto della trasfigurazione, e accettare nella fede. Ma nella storia della Chiesa sorgono ogni tanto uomini che vogliono ridurre Gesù alla misura umana, alla nostra statura di creature. Così è accaduto ai tempi di sant'Atanasio, con l'eresia di Ario, affermante che Gesù era semplicemente un uomo, grande, santo, adottato da Dio, ma non Figlio di Dio. E molti, anche vescovi, anche imperatori, accettavano questa teoria, perché è più facile, non esige l'adesione ad un mistero ineffabile, incomprensibile.
Atanasio difese questa verità di fede: è un mistero da cui dipende la nostra salvezza, perché se Gesù non è Figlio di Dio, noi non siamo né redenti né salvati, essendo la salvezza opera di Dio. Certo è una esistenza travagliata, una condizione penosa quella del fedele, e in più senza nessuna evidenza di vittoria. E' difficile credere che Gesù abbia vinto il mondo quando si subiscono persecuzioni. Ma la vittoria non ci può essere senza lotta, senza essere passati attraverso la passione del Signore. Crediamo nel mistero "totale" di Gesù: il mistero di una morte sfociata nella risurrezione. Un cristiano non può meravigliarsi troppo di essere, come Gesù, perseguitato, perché solo a queste condizioni si giunge alla vittoria della fede.
Che cosa significa "vittoria della fede"? Significa continuare a credere, nelle tribolazioni, che Dio ci ama e ci prova per un maggiore bene.
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Antifona d'ingresso
In mezzo alla Chiesa gli ha aperto la bocca,
il Signore lo ha colmato dello spirito di sapienza e d’intelligenza;
gli ha fatto indossare una veste di gloria. Alleluia. (Cf. Sir 15,5)
Colletta
Dio onnipotente ed eterno,
che hai suscitato nella Chiesa il vescovo sant’Atanasio,
insigne assertore della divinità del tuo Figlio,
fa’ che, per il suo insegnamento e la sua intercessione,
cresciamo sempre più nella tua conoscenza e nel tuo amore.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.
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Prima lettura
At 11,19-26
Cominciarono a parlare anche ai Greci, annunciando che Gesù è il Signore.
Dagli Atti degli Apostoli
In quei giorni, quelli che si erano dispersi a causa della persecuzione scoppiata a motivo di Stefano erano arrivati fino alla Fenicia, a Cipro e ad Antiòchia e non proclamavano la Parola a nessuno fuorché ai Giudei. Ma alcuni di loro, gente di Cipro e di Cirène, giunti ad Antiòchia, cominciarono a parlare anche ai Greci, annunciando che Gesù è il Signore. E la mano del Signore era con loro e così un grande numero credette e si convertì al Signore.
Questa notizia giunse agli orecchi della Chiesa di Gerusalemme, e mandarono Bàrnaba ad Antiòchia. Quando questi giunse e vide la grazia di Dio, si rallegrò ed esortava tutti a restare, con cuore risoluto, fedeli al Signore, da uomo virtuoso qual era e pieno di Spirito Santo e di fede. E una folla considerevole fu aggiunta al Signore.
Bàrnaba poi partì alla volta di Tarso per cercare Sàulo: lo trovò e lo condusse ad Antiòchia. Rimasero insieme un anno intero in quella Chiesa e istruirono molta gente. Ad Antiòchia per la prima volta i discepoli furono chiamati cristiani.
Sui monti santi egli l’ha fondata;
il Signore ama le porte di Sion
più di tutte le dimore di Giacobbe.
Di te si dicono cose gloriose,
città di Dio!
Iscriverò Raab e Babilonia
fra quelli che mi riconoscono;
ecco Filistea, Tiro ed Etiopia:
là costui è nato.
Si dirà di Sion:
«L’uno e l’altro in essa sono nati
e lui, l’Altissimo, la mantiene salda».
Il Signore registrerà nel libro dei popoli:
«Là costui è nato».
E danzando canteranno:
«Sono in te tutte le mie sorgenti».
Canto al Vangelo (Gv 10,27)
Alleluia, alleluia.
Le mie pecore ascoltano la mia voce, dice il Signore,
e io le conosco ed esse mi seguono.
Alleluia.
Ricorreva, in quei giorni, a Gerusalemme la festa della Dedicazione. Era inverno. Gesù camminava nel tempio, nel portico di Salomone. Allora i Giudei gli si fecero attorno e gli dicevano: «Fino a quando ci terrai nell’incertezza? Se tu sei il Cristo, dillo a noi apertamente».
Gesù rispose loro: «Ve l’ho detto, e non credete; le opere che io compio nel nome del Padre mio, queste danno testimonianza di me. Ma voi non credete perché non fate parte delle mie pecore. Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano. Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo una cosa sola».
Parola del Signore
Preghiera dei fedeli (Dall'Orazionale CEI 2020)
Nella gioia della Pasqua presentiamo al Padre le nostre invocazioni, facendoci voce dell’intera umanità che Cristo ha amato fino al dono della vita.
Preghiamo insieme e diciamo: Dio dell’amore, ascoltaci.
1. La tua Chiesa risplenda agli occhi del mondo quale segno di comunione, sia sollecita nel prendersi cura dei poveri e dei sofferenti. Noi ti preghiamo.
2. Il tuo Spirito susciti uomini di governo capaci di collaborare al tuo progetto di pace per l’umanità intera, superando ogni forma di violenza e abuso di potere. Noi ti preghiamo.
3. Le famiglie, nate dal tuo amore, attingano dall’incontro con te la forza per affrontare ogni difficoltà e lo slancio per un servizio generoso alla vita. Noi ti preghiamo.
4. I poveri, i carcerati, coloro che lasciano la propria terra a causa di guerre e povertà trovino premurosa solidarietà e rispettosa prossimità nei discepoli di Cristo crocifisso e risorto. Noi ti preghiamo.
5. A noi che partecipiamo al banchetto della tua parola e dell’Eucaristia dona di ricevere sostegno per una fede trasparente, per una speranza viva e una carità operosa. Noi ti preghiamo.
O Padre, tu sei buono verso tutti e la tua tenerezza si espande su ogni creatura: guarda e ascolta il tuo popolo che esulta per la rinnovata speranza donatagli dal Cristo risorto. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
Preghiera sulle offerte
Guarda, o Signore, i doni che ti presentiamo
nella memoria di sant’Atanasio,
e concedi anche a noi
di professare senza compromessi la verità della fede,
per ricevere la salvezza riservata ai testimoni del Vangelo.
Per Cristo nostro Signore.
Antifona alla comunione
Nessuno può porre un fondamento diverso
da quello che già vi si trova, che è Gesù Cristo. Alleluia. (1Cor 3,11)
Preghiera dopo la comunione
Dio onnipotente,
la vera divinità del tuo Figlio unigenito,
che in comunione di fede con sant’Atanasio fermamente professiamo,
per la grazia di questo sacramento
ci dia sempre forza e ci protegga.
Per Cristo nostro Signore.
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SE QUESTO SERVIZIO AL VANGELO CREDI SIA U ... (continua)
don Giampaolo Centofanti (Omelia del 23-04-2024)
Qui Ges? sembra dire che la grazia che viene dalle sue opere pu? venire rifiutata, come da quei giudei che continuano a porgli le stesse domande perch? non accolgono appunto la grazia delle sue risposte. Coloro invece che accolgono lo Spirito ricevuto in dono possono restare pieni di fiducia perch? Dio non consentir? che alcuno possa strapparli dalla sua man ... (continua)
don Alessandro Farano (Omelia del 23-04-2024)
Marted? - IV settimana di Pasqua - Anno B - Commento al Vangelo - Gv 10,22-30
... (continua)
don Michele Cerutti (Omelia del 23-04-2024)
La nostra responsabilit?: l' unit?
Io e il Padre siamo una cosa sola. Una espressione che ci consegna il Vangelo alla nostra meditazione. L'unione tra il Padre e il Figlio comporta inevitabilmente la responsabilit? nostra per creare comunione tra noi.
Atti ci dice qualcosa di profondo. Ad Antiochia per la prima volta i discepoli furono chiamati cristiani.
Che bello i pagani hanno trovato lo ... (continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA (Omelia del 23-04-2024)
Commento su Gv 10,27
Come vivere questa Parola?
L'interrogativo che nasce ?: Come ascoltarlo e seguirlo?
Per ascoltarlo abbiamo i Vangeli, ma non basta la lettura fatta solo con la testa, altrimenti sono nozioni, idee, e basta. ? fondamentale leggerli con il cuore per poi viverli. Per questo motivo ? importante che dopo la lettura ci sia un certo silenzio, per cogliere le riso ... (continua)
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don Nicola Salsa (Omelia del 02-05-2023)
Per una vita vera e piena (Gv 10,22-30)
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don Marco Scandelli (Omelia del 27-04-2021)
#2minutiDiVangelo - 4 Marted? Pasqua - Dio ci precede sempre nel salvarci!
Commento al Vangelo del 4 Marted? di Pasqua - a cura di don Marco Scandelli
#2minutiDiVangelo
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Gv 10 22-30
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Continua anche oggi il paragone fatto da Ges? tra i fedeli ed il gregge. Egli ? il pastore di cui le pecore conoscono la voce cos? da seguirlo. Di pi?: esse non possono essergli strappate da nessuno perch? Dio ? pi? grande di qualsia ... (continua)
don Alessandro Farano (Omelia del 27-04-2021)
Martedi? - IV settimana di Pasqua - Commento al Vangelo
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Io e il Padre siamo una cosa sola (Gv 10,22-30)
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don Marco Scandelli (Omelia del 05-05-2020)
Problemi di fede? Problemi di "testimone"
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don Giampaolo Centofanti (Omelia del 05-05-2020)
Quando non si viene portati nel discernimento semplice del cuore nella luce serena e ci si basa su una ragione astratta ci si perde in mille cervellotismi, complicazioni, che Ges? chiama loghismoi. Si pu? tentennare in eterno su ogni cosa. Per questo i Giudei ripetono ossessivamente a Ges? la domanda se sia il Cristo. Ma Egli dice che loro non credono perch? ... (continua)
Paolo Curtaz (Omelia del 28-04-2015)
Tutti pensiamo al pastore che va in cerca della pecora che si ? persa e che la riporta caricandosela sulle spalle. Ma il pastore di Giovanni, quello di cui si parla nel vangelo di oggi, assume altre caratteristiche: ? duro e determinato e lotta strenuamente per difendere il gregge dai lupi e dai mercenari. Un pastore che veglia, che lotta, disposto a dare la ... (continua)
Paolo Curtaz (Omelia del 13-05-2014)
Ges? passeggia nel tempio, sotto il portico di Salomone. Alcuni giudei lo invitano ad esprimersi chiaramente, a dire se egli ? il Cristo oppure no. E Ges?, ancora una volta, non risponde. Il suo ? un messianismo troppo lontano dal loro modo di vedere, un messianismo di basso profilo, non quello guerresco e vittorioso che la folla si attendeva. No, non parla ... (continua)