Grado della Celebrazione: Feria Colore liturgico: Verde DO121 ;
Oggi nella prima lettura inizia la storia di Abramo, modello del cammino di fede di ogni credente.
Le prime parole di Dio a quest'uomo che egli sceglie, lasciano intravedere un amore quanto meno sconcertante: "Vattene dal tuo paese, dalla tua patria, dalla casa di tuo padre". Per andare dove? "Verso il paese che io ti indicherò". Tutto è oscuro, unica meravigliosa luce la promessa: "Farò di te un grande popolo e ti benedirò". Abramo accoglie l'ordine di Dio con obbedienza indiscussa: "Allora Abramo partì come gli aveva ordinato il Signore".
Abramo con i suoi si trova in Canaan come uno straniero, ma qui incomincia a delinearsi il disegno divino:
"Alla tua discendenza io darò questo paese". Quindi è necessario che Abramo muoia, perché le generazioni successive abbiano la vita. E Abramo peregrina da un paese all'altro: "Piantò la tenda... costruì un altare al Signore... levò la tenda..." sono espressioni che si ripetono in queste pagine. Gli basta il suo rapporto con Dio ed essere nella sua volontà.
Così Dio educa Abramo ed ogni credente a successivi distacchi, che possono sembrare duri, ma in realtà sono una liberazione. Bisogna scegliere: o essere posseduto dall'egoismo che vuoi possedere, o essere donati. Abramo ha fatto di sé dono incondizionato, senza sapere nulla di ciò che gli sarebbe accaduto. Ecco la fede: essere aperti, accettare di camminare al buio indefinitamente, incontro a qualcuno a cui diamo fiducia, contenti di dargli quello che ci chiede, di amarlo per se stesso, di mettere in lui la nostra gioia e il nostro amore, in un rapporto di persona a persona che il Signore vuoi fare sempre più bello. Tutto il resto è secondario. "Volontà di Dio, paradiso mio", dicevano i santi.
"Vattene...". E una parola che Dio non ci dice una volta per tutte, perché sempre la nostra è una libertà da liberare. Accogliamola dunque con fiducioso abbandono nel nostro cuore e nella nostra vita.
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Antifona d'ingresso
Il Signore è la forza del suo popolo,
rifugio di salvezza per il suo consacrato.
Salva il tuo popolo, o Signore,
e benedici la tua eredità,
sii loro pastore e sostegno per sempre. (Cf. Sal 27,8-9)
Colletta
Donaci, o Signore,
di vivere sempre nel timore e nell'amore per il tuo santo nome,
poiché tu non privi mai della tua guida
coloro che hai stabilito sulla roccia del tuo amore.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.
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Prima lettura
Gn 12,1-9
Abram partì, come gli aveva ordinato il Signore.
Dal libro della Gènesi
In quei giorni, il Signore disse ad Abram:
«Vattene dalla tua terra,
dalla tua parentela
e dalla casa di tuo padre,
verso la terra che io ti indicherò.
Farò di te una grande nazione
e ti benedirò,
renderò grande il tuo nome
e possa tu essere una benedizione.
Benedirò coloro che ti benediranno
e coloro che ti malediranno maledirò,
e in te si diranno benedette
tutte le famiglie della terra».
Allora Abram partì, come gli aveva ordinato il Signore, e con lui partì Lot. Abram aveva settantacinque anni quando lasciò Carran. Abram prese la moglie Sarài e Lot, figlio di suo fratello, e tutti i beni che avevano acquistati in Carran e tutte le persone che lì si erano procurate e si incamminarono verso la terra di Canaan. Arrivarono nella terra di Canaan e Abram la attraversò fino alla località di Sichem, presso la Quercia di Morè. Nella terra si trovavano allora i Cananei.
Il Signore apparve ad Abram e gli disse: «Alla tua discendenza io darò questa terra». Allora Abram costruì in quel luogo un altare al Signore che gli era apparso. Di là passò sulle montagne a oriente di Betel e piantò la tenda, avendo Betel ad occidente e Ai ad oriente. Lì costruì un altare al Signore e invocò il nome del Signore. Poi Abram levò la tenda per andare ad accamparsi nel Negheb.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non giudicate, per non essere giudicati; perché con il giudizio con il quale giudicate sarete giudicati voi e con la misura con la quale misurate sarà misurato a voi.
Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello, e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? O come dirai al tuo fratello: “Lascia che tolga la pagliuzza dal tuo occhio”, mentre nel tuo occhio c’è la trave? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello».
Parola del Signore
Preghiera dei fedeli
Fratelli, nella sua immensa bontà il Padre ha sacrificato il suo Figlio unigenito per la nostra salvezza. Rivolgiamoci a lui con fiducia, certi che esaudirà la nostra unanime preghiera, dicendo:
Ascolta, o Padre, la nostra preghiera.
Per il Papa, i vescovi e i sacerdoti, perché l'esercizio del loro ministero sia sempre testimonianza limpida di profonda conversione a Dio. Preghiamo:
Per i popoli oppressi da regimi dittatoriali, perché il conforto della fede li aiuti a spezzare la spirale della violenza e a confidare nella provvidenza divina. Preghiamo:
Per i giudici e quanti operano nel campo della giustizia, perché svolgano la loro azione con onestà e retta coscienza, cercando sempre la verità e il rispetto di ogni uomo. Preghiamo:
Per i carcerati, perché la privazione della libertà li conduca a un pentimento profondo e sincero e a confidare nella misericordia di Dio. Preghiamo:
Per noi qui riuniti, perché impariamo a correggere noi stessi prima degli altri e a liberare il nostro cuore dall'egoismo per amare i fratelli come Dio li ama. Preghiamo:
Per quanti sono impegnati nelle forze dell'ordine.
Per quanti scelgono l'obiezione di coscienza.
O Signore, Padre di bontà e di misericordia, donaci un cuore retto e capace di seguirti sopra ogni cosa, affinché nella Chiesa e nel mondo trionfi la legge dell'amore. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.
Preghiera sulle offerte
Questo sacrificio di espiazione e di lode
ci purifichi e ci rinnovi, o Signore,
perché i nostri pensieri e le nostre azioni
siano conformi alla tua volontà.
Per Cristo nostro Signore.
Antifona alla comunione
Gli occhi di tutti sono rivolti a te in attesa e
tu dai loro il cibo a tempo opportuno. (Sal 144,15)
Oppure:
«Io sono il buon pastore e do la mia vita per le pecore»,
dice il Signore. (Cf. Gv 10,115.15)
Preghiera dopo la comunione
O Padre, che ci hai rinnovati
con il santo Corpo e il prezioso Sangue del tuo Figlio,
fa' che l'assidua celebrazione dei divini misteri
ci ottenga la pienezza della redenzione.
Per Cristo nostro Signore.
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Talora si ha la necessit? di fare una valutazione dell'altro. Pensiamo a chi si sposa, deve valutare se il possibile coniuge ? sufficientemente maturo per vivere un simile impegno. L'amore per? non mette etichette al primo errore, che magari tra l'altro pu? essere troppo frettolosamente essere stato considerato errore. ? bene dare tempo al tempo per operare ... (continua)
don Domenico Bruno (Omelia del 20-06-2022)
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don Marco Scandelli (Omelia del 21-06-2021)
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don Marco Scandelli (Omelia del 22-06-2020)
#2minutiDiVangelo - Luned? 22/06 - Se giudichi per mortificare ti arriva una trave in fronte!
Commento al Vangelo di Luned? 22 Giugno 2020 a cura di don marco Scandelli
#2minutiDiVangelo
Mt 7,1-5
Dio ci prega perch? noi perdoniamo tutti. Se vogliamo essere perdonati, infatti, dobbiamo essere sempre pronti a perdonare tutti. E se giudichiamo per mortificare, in realt? facciamo un peccato gravissimo: il pi? grave. La trave nell'occhio p propri ... (continua)
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Il giudicare il cuore altrui ? sbagliato fin dalla radice perch? solo Dio conosce il cuore dell'altro. Le valutazioni in certi casi dobbiamo farle ma la carit? le fa in maniera ponderata, nel tempo e non etichettando le persone alla minima occasione. A Ges? stesso ? stato detto di tutto. L'amore ci aiuta a cogliere il senso delle parole, dei gesti, di una pe ... (continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA (Omelia del 25-06-2018)
Commento su Mt7,1-3
"Non giudicate per non essere giudicati; perch? col giudizio con cui giudicate sarete giudicati, e con la misura con cui misurate sarete misurati."
Mt7,1-3
Come vivere questa Parola?
Il Maestro ? perentorio: "Non giudicate!" Sul fatto dell'esprimere valutazioni negative nei confronti degli altri usa l'imperativo presente. Non c'? via d'uscita. Vietato giu ... (continua)
Paolo Curtaz (Omelia del 22-06-2015)
Il rischio di passare da un eccesso all'altro ? sempre presente nella Chiesa. Veniamo da un passato in cui si giudicava con severit? ogni atteggiamento, e il confine fra etica e pettegolezzo era molto labile. Una severit? che, pur partendo da buone intenzioni, finiva col far diventare il cristianesimo una religione intollerante e giudicante. Oggi, in tempi d ... (continua)
Paolo Curtaz (Omelia del 23-06-2014)
Papa Francesco raggiunge i cuori di molti credenti e sta rendendo uno splendido servizio al vangelo. Il suo parlare schietto, cordiale, diretto, raggiunge molti credenti e riavvicina quanti, nel passato, sono rimasti delusi da qualche atteggiamento della Chiesa. Uno degli aspetti positivi del suo apostolato consiste nel richiamare temi di vita spirituale par ... (continua)