Grado della Celebrazione: Feria Colore liturgico: Verde DO141 ;
Le letture di oggi devono suscitare in noi il desiderio di una fede più grande. Gesù dice a questa donna: "La tua fede ti ha guarita". La fede ha fatto sì che il contatto fisico con lui ("Se riuscirò anche solo a toccare il suo mantello, sarò guarita") fosse un contatto ben diverso da quello ordinario: "In quell'istante la donna guarì". La fede vede nella realtà nuove possibilità, invisibili nell'assenza di fede. Gesù stesso esprime ciò che vede la fede, quando dice: "La fanciulla non è morta, ma dorme". Sembra morta, ma la fede vede che può rivivere. Per quelli che non hanno fede queste sono parole senza senso e, dice il Vangelo, "si misero a deriderlo". Vedono la realtà concreta e dicono: "E evidente, è morta, ne siamo ben sicuri, non può certo vivere di nuovo", perché non vedono la nuova possibilità che la fede mette in quella realtà.
Noi che crediamo in Gesù siamo chiamati a vedere queste nuove possibilità e a trasformare anche realtà di morte in realtà di vita.
Il racconto della visione di Giacobbe suscita gli stessi pensieri. Giacobbe ha preso una pietra, se l'è posta come appoggio sotto la testa: è una pietra. Ma in questa pietra c'è la presenza di Dio e Giacobbe al suo risveglio lo riconosce: "Certo il Signore è in questo luogo e io non lo sapevo". C'era una possibilità che lui ignorava, e il Signore gliel'ha rivelata; era possibile una relazione fra il cielo e la terra: "una scala poggiava sulla terra, mentre la sua cima raggiungeva il cielo; ed ecco gli Angeli di Dio salivano e scendevano su di essa". Quella non era una comune pietra, ma il luogo della presenza di Dio.
Quante volte noi vediamo soltanto "pietre", fermandoci all'aspetto più immediato della realtà: qualche difficoltà, la malattia, le contrarietà, qualche dissenso sul lavoro o in famiglia, li vediamo solo come tante pietre sul nostro cammino. Se abbiamo fede viva scopriamo che queste pietre, concrete, non sono la realtà totale. Noi vediamo l'apparenza ma nel profondo c'è l'amore del Signore, che ci offre la possibilità di un rapporto più vivo con lui, di una trasformazione della realtà quotidiana.
Chiediamo al Signore la grazia di avere gli occhi aperti e di aumentare la nostra fede, perché possiamo vedere le cose nella loro vera, profonda realtà.
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Antifona d'ingresso
O Dio, accogliamo il tuo amore nel tuo tempio.
Come il tuo nome, o Dio,
così la tua lode si estende sino ai confini della terra;
è piena di giustizia la tua destra.
Colletta
O Padre, che nell'umiliazione del tuo Figlio
hai risollevato l'umanità dalla sua caduta,
dona ai tuoi fedeli una gioia santa,
perché, liberati dalla schiavitù del peccato,
godano della felicità eterna.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.
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Prima lettura
Gen 28,10-22
Una scala poggiava sulla terra, mentre la sua cima raggiungeva il cielo.
Dal libro della Gènesi
In quei giorni, Giacobbe partì da Bersabea e si diresse verso Carran. Capitò così in un luogo, dove passò la notte, perché il sole era tramontato; prese là una pietra, se la pose come guanciale e si coricò in quel luogo.
Fece un sogno: una scala poggiava sulla terra, mentre la sua cima raggiungeva il cielo; ed ecco, gli angeli di Dio salivano e scendevano su di essa. Ecco, il Signore gli stava davanti e disse: «Io sono il Signore, il Dio di Abramo, tuo padre, e il Dio di Isacco. A te e alla tua discendenza darò la terra sulla quale sei coricato. La tua discendenza sarà innumerevole come la polvere della terra; perciò ti espanderai a occidente e a oriente, a settentrione e a mezzogiorno. E si diranno benedette, in te e nella tua discendenza, tutte le famiglie della terra. Ecco, io sono con te e ti proteggerò dovunque tu andrai; poi ti farò ritornare in questa terra, perché non ti abbandonerò senza aver fatto tutto quello che ti ho detto».
Giacobbe si svegliò dal sonno e disse: «Certo, il Signore è in questo luogo e io non lo sapevo». Ebbe timore e disse: «Quanto è terribile questo luogo! Questa è proprio la casa di Dio, questa è la porta del cielo».
La mattina Giacobbe si alzò, prese la pietra che si era posta come guanciale, la eresse come una stele e versò olio sulla sua sommità. E chiamò quel luogo Betel, mentre prima di allora la città si chiamava Luz.
Giacobbe fece questo voto: «Se Dio sarà con me e mi proteggerà in questo viaggio che sto facendo e mi darà pane da mangiare e vesti per coprirmi, se ritornerò sano e salvo alla casa di mio padre, il Signore sarà il mio Dio. Questa pietra, che io ho eretto come stele, sarà una casa di Dio».
Chi abita al riparo dell’Altissimo
passerà la notte all’ombra dell’Onnipotente.
Io dico al Signore: «Mio rifugio e mia fortezza,
mio Dio in cui confido».
Egli ti libererà dal laccio del cacciatore,
dalla peste che distrugge.
Ti coprirà con le sue penne,
sotto le sue ali troverai rifugio;
la sua fedeltà ti sarà scudo e corazza.
«Lo libererò, perché a me si è legato,
lo porrò al sicuro, perché ha conosciuto il mio nome.
Mi invocherà e io gli darò risposta;
nell’angoscia io sarò con lui».
Canto al Vangelo (2Tim 1,10)
Alleluia, alleluia.
Il salvatore nostro Cristo Gesù ha vinto la morte
e ha fatto risplendere la vita per mezzo del Vangelo.
Alleluia.
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Vangelo
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Mt 9,18-26
Mia figlia è morta proprio ora; ma vieni ed ella vivrà.
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Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, [mentre Gesù parlava,] giunse uno dei capi, gli si prostrò dinanzi e disse: «Mia figlia è morta proprio ora; ma vieni, imponi la tua mano su di lei ed ella vivrà». Gesù si alzò e lo seguì con i suoi discepoli.
Ed ecco, una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni, gli si avvicinò alle spalle e toccò il lembo del suo mantello. Diceva infatti tra sé: «Se riuscirò anche solo a toccare il suo mantello, sarò salvata». Gesù si voltò, la vide e disse: «Coraggio, figlia, la tua fede ti ha salvata». E da quell’istante la donna fu salvata.
Arrivato poi nella casa del capo e veduti i flautisti e la folla in agitazione, Gesù disse: «Andate via! La fanciulla infatti non è morta, ma dorme». E lo deridevano. Ma dopo che la folla fu cacciata via, egli entrò, le prese la mano e la fanciulla si alzò. E questa notizia si diffuse in tutta quella regione.
Parola del Signore
Preghiera dei fedeli
Il Padre che è nei cieli ha gli occhi rivolti verso il mondo. Egli, infatti, è unito a noi con vincoli di tenerezza e amore. Con fiducia, quindi, preghiamo:
Signore, ascoltaci.
Tu che metti la tua onnipotenza a disposizione della nostra debolezza, dirigi le scelte pastorali della Chiesa alla condivisione delle sofferenze e delle speranze di tutti gli uomini. Preghiamo:
Tu che con l'opera del Cristo hai instaurato il tuo regno sulla terra, aiutaci a scoprire i numerosi segni della tua presenza fra di noi. Preghiamo:
Tu che ascolti sempre chi ti invoca con fede, consola gli afflitti e i sofferenti che ricorrono a te per avere sollievo. Preghiamo:
Tu che sei medico delle anime e dei corpi, aiuta chi sta accanto ai malati a vivere con amore e donazione totale. Preghiamo:
Tu che sei vita e risurrezione, dona ai nostri fratelli defunti la pace del tuo regno. Preghiamo:
Per tutti i mercanti di morte.
Per i lungodegenti negli ospedali e nelle case.
Padre onnipotente, che per la fede di uno solo hai salvato l'umanità dal peccato e dalla morte, concedi a questa comunità, che celebra l'eucaristia, di godere fin d'ora la comunione con il tuo Figlio Gesù Cristo che è Dio e vive e regna con te nei secoli dei secoli. Amen.
Preghiera sulle offerte
Ci purifichi, o Signore,
quest'offerta che consacriamo al tuo nome,
e ci conduca di giorno in giorno più vicini alle realtà del cielo.
Per Cristo nostro Signore.
Antifona alla comunione
Gustate e vedete com'è buono il Signore;
beato l'uomo che in lui si rifugia. (Sal 33,9)
Preghiera dopo la comunione
O Signore, che ci hai nutriti
con i doni della tua carità senza limiti,
fa' che godiamo i benefici della salvezza
e viviamo sempre in rendimento di grazie.
Per Cristo nostro Signore.
Uno dei capi della sinagoga come gli altri temeva di riconoscere Ges? rischiando di venire emarginato dal notabilato cui Ges? era inviso perch? avrebbe potuto rovesciare tutte le poltrone del potere. Ma quando la figlia muore non pu? pi? calpestare la fede che gli ? stata donata. Una fede che addirittura crede nella capacit? di Ges? di risuscitare le persone ... (continua)
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don Alessandro Farano (Omelia del 04-07-2022)
Luned? - XIV Settimana del Tempo Ordinario - Commento al Vangelo - Anno C
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don Marco Scandelli (Omelia del 05-07-2021)
#2minutiDiVangelo - Luned? XIV TO - La donna ? impura? Dietro ogni grande uomo c'? una grande donna!
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Due miracoli di Ges? sono l'occasione per farci ragionare sul pensiero che abbiamo come Chiesa sul ruolo della donna. ... (continua)
don Nicola Salsa (Omelia del 05-07-2021)
Mi basta toccare il lembo del mantello (Mt 9,18-27)
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don Alessandro Farano (Omelia del 05-07-2021)
Lunedi? - XIV del Tempo Ordinario - Anno B
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#2minutiDiVangelo - Luned? 06/07 - La donna ? impura? Dietro ogni grande uomo c'? una grande donna!
Commento al Vangelo di Luned? 06 Luglio 2020 a cura di don Marco Scandelli
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Matteo 9,18-26
Due miracoli di Ges? sono l'occasione per farci ragionare sul pensiero che abbiamo come Chiesa sul ruolo della donna. ... (continua)
don Domenico Bruno (Omelia del 06-07-2020)
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don Giampaolo Centofanti (Omelia del 06-07-2020)
I capi della sinagoga temevano di riconoscere Ges? perdendo cos? il favore dei poteri dominanti. Ma quando muore la figlia di uno di tali capi della sinagoga questi lascia ogni calcolo e rispetto umano e si postra davanti a Cristo chiedendogli il miracolo. Si riaprono le porte della vita per tutta quella comunit?. Ci? ? significato dall'emorroissa che soffri ... (continua)
Paolo Curtaz (Omelia del 06-07-2015)
Matteo riprende uno dei racconti dell'evangelista Marco e lo semplifica. I protagonisti sono sempre due donne: la ragazzina ammalata e l'emorroissa. Copiando Marco, Matteo aggiunge un dettaglio simpatico: rende pubblico il pensiero segreto della donna che da tempo soffre di perdite di sangue. Una malattia invalidante, la sua, che, a causa delle rigide prescr ... (continua)
Paolo Curtaz (Omelia del 07-07-2014)
Nuovamente Matteo sintetizza due miracoli di Marco, tralasciando molti particolari, ad essere sinceri, come se gli premesse solamente riportare la cronaca smarrendo, cos?, tutte le sfumature del racconto marciano. Ma l'essenziale resta: Ges? ? Signore della vita. Cos? restituisce la vita ad una ragazzina esanime e ferma le perdite di sangue, sangue che in Is ... (continua)