Grado della Celebrazione: Feria Colore liturgico: Verde DO154 ;
La prima lettura ci dà una rivelazione misteriosa di Dio, e gli esegeti non si stancano di ricercare il senso preciso di questa espressione, discutono indefinitamente per sapere che cosa significa questo "éheyé asher éheyé", come si dice in ebraico. "Io sono colui che sono", "io sono chi sono", e altre traduzioni ancora sono possibili, ma è certo che Dio in seguito nomina se stesso come "IoSono": "Dirai agli Israeliti: "IoSono" mi ha mandato a voi". il nome di Dio è misterioso: "IoSono". Egli non può rivelarsi se non così all'uomo, in prima persona: "Io sono". Questa è senza dubbio la più profonda rivelazione di Dio. Dio non può essere nominato come un oggetto; è lui che deve "nominarsi" nella nostra vita, è lui che fa sentire la sua presenza, è lui che rivela il suo essere: "IoSono". E non si può parlare di Dio in altro modo, bisogna che sia lui a parlare di sé. "IoSono mi ha mandato a voi". E continuamente nella vita egli dice a noi, come ha detto a Mosè: "IoSono".
Questa misteriosa parola, "Io sono" è stata ripresa da Gesù per rivelare in modo paradossale di essere egli stesso Dio. Ha detto ai suoi avversari: "Quando avrete innalzato il Figlio dell'uomo, allora saprete che Io Sono" (Gv 8,28), e ancora: "Se non credete che Io Sono morirete nei vostri peccati". L'adesione a questa rivelazione di Dio è radicalmente indispensabile per uscire dai nostri peccati, per uscire dai nostri limiti umani. Al momento del suo arresto Gesù ha ripetuto ancora questa parola. Nel Vangelo di Giovanni la si deve chiaramente comprendere come una manifestazione della sua divinità. "Gesù si fece innanzi e disse loro: "Chi cercate?". Gli risposero: "Gesù, il Nazareno". Disse loro Gesù: "Sono io!"". Come succede spesso nel Vangelo giovanneo, queste parole hanno il significato ordinario: "Gesù di Nazaret sono io" e nello stesso tempo un significato più profondo: "Io Sono, in unione con il Padre".
Gesù si è dunque rivelato come il Nome del Padre, e si è rivelato, paradossalmente, nel momento in cui, in un certo senso, egli si spogliava della sua divinità per essere soltanto un uomo che soffre. Ma così egli ha realizzato in un modo più profondo la presenza di Dio al centro dell'esistenza umana.
Così egli ha dato un profondo significato al suo invito: "Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. Prendete il mio giogo su di voi; imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro. Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero".
Perché è dolce il giogo del Signore Gesù, perché il suo carico è leggero?
Possiamo rispondere: perché "Io Sono", Gesù, ha portato la presenza di Dio fino al fondo della nostra miseria, morendo sulla croce per noi e con noi, prendendo su di sé tutti i nostri dolori. Da allora possiamo davvero ascoltare la parola di Dio: "Io Sono! " in qualunque circostanza. Per quanto oppressi siamo, possiamo, dobbiamo sentire Gesù che ci dice: "Io sono! Sono vicino a te, sono con te in questa difficoltà, in questa angoscia. Non c'è angoscia umana che mi rimanga estranea, perché Io sono per sempre nel cuore dell'angoscia umana". Ecco perché il carico del Signore è leggero: si è sempre in due a portarlo, perché egli lo porta con noi.
"Io Sono". In Gesù il Dio lontano, il Dio diverso, si è fatto vicino, si è identificato con noi per poterci dire: "Io sono con te, Io, il Dio che era, che è, che sarà".
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Antifona d'ingresso
Nella giustizia contemplerò il tuo volto,
al mio risveglio mi sazierò della tua presenza. (Cf. Sal 16,15)
Colletta
O Dio, che mostri agli erranti la luce della tua verità
perché possano tornare sulla retta via,
concedi a tutti coloro che si professano cristiani
di respingere ciò che è contrario a questo nome
e di seguire ciò che gli è conforme.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.
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Prima lettura
Es 3,13-20
Io sono colui che sono! Io-Sono mi ha mandato a voi.
Dal libro dell’Èsodo
In quei giorni, [udendo la voce del Signore dal mezzo del roveto,] Mosè disse a Dio: «Ecco, io vado dagli Israeliti e dico loro: “Il Dio dei vostri padri mi ha mandato a voi”. Mi diranno: “Qual è il suo nome?”. E io che cosa risponderò loro?». Dio disse a Mosè: «Io sono colui che sono!». E aggiunse: «Così dirai agli Israeliti: “Io-Sono mi ha mandato a voi”».
Dio disse ancora a Mosè: «Dirai agli Israeliti: “Il Signore, Dio dei vostri padri, Dio di Abramo, Dio di Isacco, Dio di Giacobbe, mi ha mandato a voi”. Questo è il mio nome per sempre; questo è il titolo con cui sarò ricordato di generazione in generazione.
Va’! Riunisci gli anziani d’Israele e di’ loro: “Il Signore, Dio dei vostri padri, Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe, mi è apparso per dirmi: Sono venuto a visitarvi e vedere ciò che viene fatto a voi in Egitto. E ho detto: Vi farò salire dalla umiliazione dell’Egitto verso la terra del Cananeo, dell’Ittita, dell’Amorreo, del Perizzita, dell’Eveo e del Gebuseo, verso una terra dove scorrono latte e miele”.
Essi ascolteranno la tua voce, e tu e gli anziani d’Israele andrete dal re d’Egitto e gli direte: “Il Signore, Dio degli Ebrei, si è presentato a noi. Ci sia permesso di andare nel deserto, a tre giorni di cammino, per fare un sacrificio al Signore, nostro Dio”.
Io so che il re d’Egitto non vi permetterà di partire, se non con l’intervento di una mano forte. Stenderò dunque la mano e colpirò l’Egitto con tutti i prodigi che opererò in mezzo ad esso, dopo di che egli vi lascerà andare».
Il Signore si è sempre ricordato della sua alleanza.
Rendete grazie al Signore e invocate il suo nome,
proclamate fra i popoli le sue opere.
Ricordate le meraviglie che ha compiuto,
i suoi prodigi e i giudizi della sua bocca.
Si è sempre ricordato della sua alleanza,
parola data per mille generazioni,
dell’alleanza stabilita con Abramo
e del suo giuramento a Isacco.
Dio rese molto fecondo il suo popolo,
lo rese più forte dei suoi oppressori.
Cambiò il loro cuore perché odiassero il suo popolo
e agissero con inganno contro i suoi servi.
Mandò Mosè, suo servo,
e Aronne, che si era scelto:
misero in atto contro di loro i suoi segni
e i suoi prodigi nella terra di Cam.
Canto al Vangelo (Mt 11,28)
Alleluia, alleluia.
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi,
e io vi darò ristoro, dice il Signore.
Alleluia.
In quel tempo, Gesù disse:
«Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro.
Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».
Parola del Signore
Preghiera dei fedeli
Fratelli, accettare il giogo di Cristo significa scoprire la libertà, la gioia e la pace. Per questo, preghiamo insieme e diciamo:
Liberaci, o Signore.
Dio, fonte dell'unità, fà maturare i gemiti dello Spirito presenti nel mondo verso Cristo, principio e fine di ogni cosa. Preghiamo:
Dio giusto, rendi la tua Chiesa ovunque lievito di liberazione, capace di vedere le ingiustizie e di svegliare i rassegnati. Preghiamo:
Dio dei nostri padri, aiuta il tuo popolo a testimoniare al mondo che tu sei vicino ad ogni uomo con amore fedele. Preghiamo:
Dio Salvatore, dà ad ogni uomo che lavora la certezza di costruire un mondo nuovo con te. Preghiamo:
Dio consolatore, aiuta i poveri, i malati, gli ultimi, con il dono della fiducia in te. Preghiamo:
Per i giovani del nostro quartiere alla ricerca di una loro identità.
Per chi è tentato dal potere, dal denaro e dalla gloria.
Dio dei nostri padri, ogni giorno della nostra vita ci fai fare l'esperienza della tua fedeltà. Apri i nostri cuori all'azione dello Spirito, perché diventiamo tuoi veri figli, per l'amore, la misericordia e la salvezza del tuo Figlio Gesù che vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.
Preghiera sulle offerte
Guarda, o Signore, i doni della tua Chiesa in preghiera
e trasformali in cibo spirituale
per la santificazione di tutti i credenti.
Per Cristo nostro Signore.
Antifona alla comunione
Anche il passero trova una casa
e la rondine il nido dove porre i suoi piccoli,
presso i tuoi altari, Signore degli eserciti, mio re e mio Dio.
Beato chi abita nella tua casa: senza fine canta le tue lodi. (Sal 83,4-5)
Oppure:
Dice il Signore: «Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue
rimane in me e io in lui». (Gv 6,56)
Preghiera dopo la comunione
O Signore, che ci hai nutriti con i tuoi doni,
fa' che per la celebrazione di questi santi misteri
cresca in noi il frutto della salvezza.
Per Cristo nostro Signore.
Un peso dolce e leggero (Mt 11,28-30)
... (continua)
don Giampaolo Centofanti (Omelia del 20-07-2023)
Nel corso della storia della salvezza come Ges? dice siamo portati sempre pi? profondamente nella sua vita narrata nei vangeli. Per esempio la Chiesa viene gradualmente liberata da letture moralistiche e cos? anche le traduzioni dalla lingua originale, il greco antico, si fanno in genere pi? attente. Ges? non sembra parlare di mitezza e umilt? ma di docilit? ... (continua)
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don Nicola Salsa (Omelia del 14-07-2022)
Ritrovare pace nella propria vita (Mt 11,28-30)
... (continua)
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don Marco Scandelli (Omelia del 15-07-2021)
#2minutiDiVangelo - San Bonaventura - Ges? ? venuto a liberarci per renderci felici!
Commento al Vangelo di san Bonaventura - a cura di don Marco Scandelli
#2minutiDiVangelo
Mt 5 13-16 ... (continua)
don Nicola Salsa (Omelia del 15-07-2021)
"Imparate da me che sono mite e umile di cuore" (Mt 11,28-30)
... (continua)
don Alessandro Farano (Omelia del 15-07-2021)
Gioved? - XV del Tempo Ordinario - Anno B - Commento al Vangelo
... (continua)
Non fare il fruttivendolo! Video commento su Mt 11,28-30
... (continua)
don Domenico Bruno (Omelia del 16-07-2020)
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don Marco Scandelli (Omelia del 16-07-2020)
#2minutiDiVangelo - Gioved? 16/07 - Chiedi a Maria come capire la vocazione che Dio ha scelto per te
Commento al Vangelo di gioved? 16 luglio 2020 a cura di don Marco Scandelli
#2minutiDiVangelo
Matteo 11,28-30
Trovare ristoro per la propria vita: come ? possibile? Aderendo in obbedienza alla vocazione che Dio ha scelto per noi. La Madonna del Carmine, di cui oggi celebriamo la memoria, ? un aiuto potente a dare risposta a tale domanda. Solo vivend ... (continua)
don Giampaolo Centofanti (Omelia del 16-07-2020)
Noi siamo creature, figli. Tendiamo ad un padre, a dei riferimenti. Finch? non ? Dio si tratter? in vario modo di un padre padrone. Solo il giogo di Ges? col suo amore delicato pu? aprire il nostro cuore alla vita e condurla gradualmente in un cammino verso la serenit?, la gioia. Siamo stanchi e oppressi dai molti carichi fasulli che confondono, appesantisco ... (continua)
Il Signore Ges? ha appena esultato davanti all'inattesa opera di Dio che rivela i suoi segreti ai piccoli e agli ultimi e, subito, si occupa di loro. Non si gloria della propria scoperta, non mette se stesso al centro della sua relazione con Dio ma, tutto rivolto ai piccoli, ai poveri, li invita a seguirlo sulla strada che conduce al Regno. S?, Signore, siam ... (continua)
Paolo Curtaz (Omelia del 17-07-2014)
Certo, Signore, veniamo a te. Perch? ci sentiamo oppressi e stanchi, perch? il peso della vita, in alcuni momenti, ? davvero insostenibile. Veniamo a te perch? sappiamo che solo in te troviamo conforto e incoraggiamento. Non vogliamo che tu risolva i problemi ma che ci renda capaci di vederli nella giusta prospettiva, senza lasciarci scoraggiare, senza piang ... (continua)