Grado della Celebrazione: Feria Colore liturgico: Verde DO294 ;
I nostri difetti sono bravissimi nel trovare occasioni di crescita: anche le parole della Scrittura sono state usate nel corso dei secoli in modo da favorirli o giustificarli. San Paolo nella lettera ai Romani cerca di togliere qualche illusione nociva. Ha affermato che la salvezza ci è data per grazia e non per le nostre opere; ora però esorta i cristiani: come nella schiavitù della carne si producevano iniquità e impurità, così ora, liberati dal peccato e servi di Dio, bisogna produrre frutti di santità, per la vita eterna. E l'assoluta novità delle opere della fede, che trovano la loro sorgente in Gesù Cristo. Così è evitato, da Paolo, il pericolo che la verità della salvezza per grazia venga deformata per giustificare una condotta cattiva.
Purtroppo questa verità non è sempre stata ricevuta rettamente, così ad esempio Lutero ha affermato che, rivestiti dalla grazia di Cristo come da un manto, possiamo ancora essere in peccato, perché i meriti di Cristo coprono i nostri peccati davanti al Padre. Non è vero. I cristiani non possono essere in peccato e avere la grazia: c'è una scelta da fare.
Nel Vangelo odierno anche Gesù toglie qualche illusione ai suoi discepoli. Egli è venuto a portare la pace, anzi "è lui la nostra pace", come scrive Paolo agli Efesini, ma la pace che egli porta non è come quella del mondo. Il suo messaggio di pace è contro una certa pigra tranquillità che sfugge gli sforzi, che evita da vile ogni conflitto. Ecco perché dice: "Pensate che io sia venuto a portare la pace sulla terra? No, vi dico, ma la divisione". Davanti a lui non si può rimanere neutrali: bisogna prendere posizione e allora si creano conflitti in noi e attorno a noi, ci si trova di fronte a degli avversari: "Si divideranno tre contro due e due contro tre...".
Un cristiano deve saper guardare le cose in faccia, e combattere coraggiosamente per la verità, per il regno dell'amore, contro i vizi che lo ostacolano. Quello del Vangelo oggi è un messaggio di coraggio.
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Antifona d'ingresso
Io t'invoco, o Dio, poiché tu mi rispondi;
tendi a me l'orecchio, ascolta le mie parole.
Custodiscimi come pupilla degli occhi,
all'ombra delle tue ali nascondimi. (Sal 16,6.8)
Colletta
Dio onnipotente ed eterno,
donaci di orientare sempre a te la nostra volontà
e di servirti con cuore sincero.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.
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Prima lettura
Rm 6,19-23
Ora, liberati dal peccato, siete stati fatti servi di Dio.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Fratelli, parlo un linguaggio umano a causa della vostra debolezza. Come infatti avete messo le vostre membra a servizio dell’impurità e dell’iniquità, per l’iniquità, così ora mettete le vostre membra a servizio della giustizia, per la santificazione.
Quando infatti eravate schiavi del peccato, eravate liberi nei riguardi della giustizia. Ma quale frutto raccoglievate allora da cose di cui ora vi vergognate? Il loro traguardo infatti è la morte.
Ora invece, liberati dal peccato e fatti servi di Dio, raccogliete il frutto per la vostra santificazione e come traguardo avete la vita eterna. Perché il salario del peccato è la morte; ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore.
Beato l’uomo che non entra nel consiglio dei malvagi,
non resta nella via dei peccatori
e non siede in compagnia degli arroganti,
ma nella legge del Signore trova la sua gioia,
la sua legge medita giorno e notte.
È come albero piantato lungo corsi d’acqua,
che dà frutto a suo tempo:
le sue foglie non appassiscono
e tutto quello che fa, riesce bene.
Non così, non così i malvagi,
ma come pula che il vento disperde;
poiché il Signore veglia sul cammino dei giusti,
mentre la via dei malvagi va in rovina.
Canto al Vangelo (Fil 3,8)
Alleluia, alleluia.
Tutto ho lasciato perdere e considero spazzatura,
per guadagnare Cristo ed essere trovato in lui.
Alleluia.
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Vangelo
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Lc 12,49-53
Non sono venuto a portare pace sulla terra, ma divisione.
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Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso! Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non sia compiuto!
Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione. D’ora innanzi, se in una famiglia vi sono cinque persone, saranno divisi tre contro due e due contro tre; si divideranno padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera».
Parola del Signore
Preghiera dei fedeli
La parola ascoltata ci fa portatori di un fuoco d'amore che infiamma e di un messaggio che inquieta e divide. Chiediamo quindi al Padre la forza di vivere alla sequela del Cristo, dicendo:
Rendici tuoi testimoni, Signore.
- Perché i cristiani non temano di professare la loro fede anche di fronte all'indifferenza e alla contrarietà dell'ambiente in cui vivono. Preghiamo:
- Perché la testimonianza della fede non acquisti mai il sapore della sfida e della supremazia, ma sia proposta umile di una verità che supera le nostre persone. Preghiamo:
- Perché in ogni nucleo familiare ci sia pace e unità, grazie alla parola del Cristo che stimola alla comprensione e al perdono vicendevoli. Preghiamo:
- Perché i genitori non impediscano le scelte cristiane dei loro figli, ma li aiutino a realizzarle con costanza e generosità. Preghiamo:
- Perché la partecipazione a questa eucaristia rinnovi la nostra adesione al Cristo, che di dona quotidianamente la forza di essere nuove creature. Preghiamo:
- Per il gruppo biblico della parrocchia.
- Per i cristiani che presentano Gesù ai ragazzi.
Ascolta con bontà, o Padre, le nostre suppliche. Liberaci dal fuoco che distrugge e donaci il fuoco del tuo amore. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Preghiera sulle offerte
Per questi tuoi doni concedi a noi, o Signore,
di servirti con cuore libero,
perché, purificati dalla tua grazia,
siamo rinnovati dai misteri che celebriamo.
Per Cristo nostro Signore.
Antifona alla comunione
Ecco, l'occhio del Signore è su chi lo teme,
su chi spera nel suo amore,
per liberarlo dalla morte e nutrirlo in tempo di fame. (Sal 32,18-19)
Preghiera dopo la comunione
La partecipazione ai doni del cielo, o Signore,
ci ottenga gli aiuti necessari alla vita presente
nella speranza dei beni eterni.
Per Cristo nostro Signore.
Talora si pu? pensare che Dio stia in cielo impassibile di fronte alle nostre sofferenze. Invece qui Ges? apre il cuore e ci parla del suo fremere dal desiderio di donarci vita e ogni bene, di liberarci da tanti dolori e prove, di sostenerci lungo il cammino. Freme al punto da desiderare ardentemente di dare la vita per noi. Vita, pace, autentiche, profonde, ... (continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA (Omelia del 20-10-2022)
Commeto su Lc 12,49-53
Come vivere questa Parola?
La pentecoste accade sotto forma di lingue di fuoco, ? questa la nuova realt? dell'alleanza tra Dio e il popolo, non pi? basata sull'osservanza delle sue leggi, ma sull'accoglienza del suo spirito, cio? del suo amore. Per tale motivo Ges? parla del fuoco, ovvero dello Spirito, desiderando che i suoi discepoli, instaurino con Dio u ... (continua)
don Carlo Occelli (Omelia del 20-10-2022)
Commento al Vangelo 20 ottobre 2022
... (continua)
don Domenico Bruno (Omelia del 20-10-2022)
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don Nicola Salsa (Omelia del 20-10-2022)
Il Vangelo non ? per stare tranquilli (Lc 12,49-53)
... (continua)
don Carlo Occelli (Omelia del 21-10-2021)
Commento al Vangelo 21 ottobre 2021
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don Domenico Bruno (Omelia del 21-10-2021)
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don Alessandro Farano (Omelia del 21-10-2021)
Gioved? - XXIX del Tempo Ordinario - Anno B - Commento al Vangelo
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don Nicola Salsa (Omelia del 21-10-2021)
Il fuoco dello Spirito Santo (Lc 12,49-53)
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don Marco Scandelli (Omelia del 22-10-2020)
#2minutiDiVangelo - Gioved? 22/10 - Non possiamo essere invidiosi di chi ha una fede entusiasta!
Commento al Vangelo di gioved? 22 ottobre 2020 - XXIX settimana del Tempo Ordinario - a cura di don Marco Scandelli
#2minutiDiVangelo
Luca 12 49-53
Ges? ? venuto a portarci l'entusiasmo della fede, ma ci avverte anche che questo entusiasmo ? divisivo. Non pensiamo subito ai litigi che possono intercorrere tra noi (io sono buono e i miei nemici sono ... (continua)
don Carlo Occelli (Omelia del 22-10-2020)
Commento al Vangelo 22 ottobre 2020
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don Domenico Bruno (Omelia del 22-10-2020)
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don Giampaolo Centofanti (Omelia del 22-10-2020)
Ges? viene con delicatezza a fare luce nella nostra vita aiutandoci in un graduale cammino a superare tendenzialmente tutti quegli atteggiamenti del cuore dettati da ferite, timori, strutturazioni fasulle. Cos? gli stessi rapporti umani vengono liberati da tante falsit? e storture. Nessuno pu? con certezza sapere quali nuovi passi di conversione Dio pu? real ... (continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA (Omelia del 25-10-2018)
Commento su Lc 12,49-53
"In quel tempo, Ges? disse ai suoi discepoli: ?Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse gi? acceso! Ho un battesimo nel quale sar? battezzato, e come sono angosciato finch? non sia compiuto!..."
Lc 12,49-53
Come vivere questa Parola?
Come recita un motto che in molti a San Biagio conosciamo: "vive chi arde". In amore - come anche ... (continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA (Omelia del 26-10-2017)
Commento su Lc 12, 49
"In quel tempo, Ges? disse ai suoi discepoli: "Sono venuto a portare il fuoco sulla terra; e come vorrei che fosse gi? acceso."
Lc 12, 49
Come vivere questa Parola?
L'immagine del fuoco ricorre spesso nella Bibbia e non ha solo un significato. Pu? essere l'immagine della devastazione e del castigo, e pu? anche essere l'immagine della purificazione e dell' ... (continua)
Paolo Curtaz (Omelia del 22-10-2015)
Il Signore ? venuto ad accendere un fuoco sulla terra, ? venuto per scatenare un incendio! Un incendio d'amore, un fuoco divorante che accenda le coscienze, che scaldi gli animi, che illumini ogni percorso! Quanti pensano che la religione sia oppio dei popoli, quanti vivono la fede come un anestetico che ci permette di sopportare gli inevitabili dolori della ... (continua)
Paolo Curtaz (Omelia del 23-10-2014)
Da dove la visione stereotipata di una fede che anestetizza, che imbambola, che spegne? Una fede che non fa del male a nessuno, che placa le coscienza, che ottunde il pensiero? Da dove viene quella visione perbenista e paciera del cattolicesimo? Non dal vangelo, certamente. Non da questo vangelo. Vangelo che inquieta, che si vorrebbe cancellare, che si releg ... (continua)