Grado della Celebrazione: Memoria Colore liturgico: Bianco Scheda Agiografica: Santa Elisabetta d'Ungheria S1117 ; DO325
Elisabetta (Ungheria 1207 – Marburg, Germania, 17 novembre 1231), sposa di Luigi IV, Langravio di Turingia, fu madre di tre figli. Dopo la morte del marito si consacrò interamente alla penitenza, alla preghiera e alla carità. Iscrittasi al terz’Ordine Francescano, fondò in onore di san Francesco l’ospedale di Marburg, in cui ella stessa serviva i malati.
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Antifona d'ingresso
«Venite, benedetti del Padre mio», dice il Signore:
«ero malato e mi avete visitato.
In verità io vi dico:
tutto ciò che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli
più piccoli, l’avete fatto a me». (Cf. Mt 25,34.36.40)
Oppure:
Egli dona largamente ai poveri,
la sua giustizia rimane per sempre,
la sua potenza s’innalza nella gloria. (Cf. Sal 111,9)
Colletta
O Dio, che a santa Elisabetta hai dato la grazia di riconoscere
e onorare Cristo nei poveri, concedi a noi, per sua intercessione,
di servire con instancabile carità
coloro che si trovano nella sofferenza e nel bisogno.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.
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Prima lettura
Sap 13,1-9
Se sono riusciti a conoscere tanto da poter esplorare il mondo, come mai non ne hanno trovato più facilmente il sovrano?
Dal libro della Sapienza
Davvero vani per natura tutti gli uomini
che vivevano nell’ignoranza di Dio,
e dai beni visibili non furono capaci di riconoscere colui che è,
né, esaminandone le opere, riconobbero l’artefice.
Ma o il fuoco o il vento o l’aria veloce,
la volta stellata o l’acqua impetuosa o le luci del cielo
essi considerarono come dèi, reggitori del mondo.
Se, affascinati dalla loro bellezza, li hanno presi per dèi,
pensino quanto è superiore il loro sovrano,
perché li ha creati colui che è principio e autore della bellezza.
Se sono colpiti da stupore per la loro potenza ed energia,
pensino da ciò quanto è più potente colui che li ha formati.
Difatti dalla grandezza e bellezza delle creature
per analogia si contempla il loro autore.
Tuttavia per costoro leggero è il rimprovero,
perché essi facilmente s’ingannano
cercando Dio e volendolo trovare.
Vivendo in mezzo alle sue opere, ricercano con cura
e si lasciano prendere dall’apparenza
perché le cose viste sono belle.
Neppure costoro però sono scusabili,
perché, se sono riusciti a conoscere tanto
da poter esplorare il mondo,
come mai non ne hanno trovato più facilmente il sovrano?
I cieli narrano la gloria di Dio,
l’opera delle sue mani annuncia il firmamento.
Il giorno al giorno ne affida il racconto
e la notte alla notte ne trasmette notizia.
Senza linguaggio, senza parole,
senza che si oda la loro voce,
per tutta la terra si diffonde il loro annuncio
e ai confini del mondo il loro messaggio.
Canto al Vangelo (Lc 21,28)
Alleluia, alleluia.
Risollevatevi e alzate il capo,
perché la vostra liberazione è vicina.
Alleluia.
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Vangelo
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Lc 17,26-37
Così accadrà nel giorno in cui il Figlio dell'uomo si manifesterà.
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Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Come avvenne nei giorni di Noè, così sarà nei giorni del Figlio dell’uomo: mangiavano, bevevano, prendevano moglie, prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca e venne il diluvio e li fece morire tutti.
Come avvenne anche nei giorni di Lot: mangiavano, bevevano, compravano, vendevano, piantavano, costruivano; ma, nel giorno in cui Lot uscì da Sòdoma, piovve fuoco e zolfo dal cielo e li fece morire tutti. Così accadrà nel giorno in cui il Figlio dell’uomo si manifesterà.
In quel giorno, chi si troverà sulla terrazza e avrà lasciato le sue cose in casa, non scenda a prenderle; così, chi si troverà nel campo, non torni indietro. Ricordatevi della moglie di Lot.
Chi cercherà di salvare la propria vita, la perderà; ma chi la perderà, la manterrà viva.
Io vi dico: in quella notte, due si troveranno nello stesso letto: l’uno verrà portato via e l’altro lasciato; due donne staranno a macinare nello stesso luogo: l’una verrà portata via e l’altra lasciata».
Allora gli chiesero: «Dove, Signore?». Ed egli disse loro: «Dove sarà il cadavere, lì si raduneranno insieme anche gli avvoltoi».
Parola del Signore
Preghiera dei fedeli
Riconoscenti per i doni fin qui ricevuti, manifestiamo al Padre le difficoltà della nostra giornata, nella certezza ch'egli vuole venire incontro a tutti i suoi figli. Diciamo insieme:
Ascoltaci, o Signore.
Perché arrivi il giorno in cui non ci saranno più cattolici, ortodossi e protestanti, ma solo cristiani pieni di speranza e carità. Preghiamo:
Perché sappiamo essere attenti al passaggio del Signore, pronti a cogliere ogni sua parola e ispirazione. Preghiamo:
Perché riusciamo a utilizzare bene la salute e l'intelligenza, e a gestirle con santità nel tempo che ancora ci resta. Preghiamo:
Perché la bellezza del creato, la sapienza della natura e la bontà dei cristiani aiuti il mondo a trovare Dio. Preghiamo:
Perché la nostra comunità diventi luce per chi non crede e famiglia di chi non ha casa. Preghiamo:
Per i fidanzati.
Per le vocazioni religiose e sacerdotali.
Padre santissimo, noi vorremmo camminare sempre nella via dei comandamenti, nella legge dell'amore. Tu, che conosci la nostra debolezza, sostienici con la tua grazia, fino alla venuta di Gesù Cristo nostro Signore, quando ti loderemo nei secoli eterni. Amen.
Preghiera sulle offerte
Accogli, o Padre, i doni del tuo popolo
e concedi a noi,
che celebriamo l’opera dell’immensa carità del tuo Figlio,
di essere confermati, secondo l’esempio di santa Elisabetta,
nell’amore per te e per il prossimo.
Per Cristo nostro Signore.
Antifona alla comunione
«Nessuno ha un amore più grande di questo:
dare la vita per i propri amici», dice il Signore.
(Gv 15,13)
Preghiera dopo la comunione
Nutriti dai santi misteri, o Signore, ti preghiamo:
donaci di imitare l’esempio di santa Elisabetta,
che si consacrò a te con totale dedizione
e si prodigò per il tuo popolo con carità inesauribile.
Per Cristo nostro Signore.
Oppure:
Saziati, o Signore,
dalla dolcezza del sacramento della nostra redenzione,
supplichiamo la tua misericordia:
fa’ che, imitando la carità di santa Elisabetta,
diventiamo partecipi anche della sua gloria.
Per Cristo nostro Signore.
Commento al Vangelo 17 novembre 2023
... (continua)
don Domenico Bruno (Omelia del 17-11-2023)
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SE QUESTO SERVIZIO AL VANGELO CREDI SIA U ... (continua)
don Giampaolo Centofanti (Omelia del 17-11-2023)
Si possono fare le stesse cose con spirito diverso, ? lo spirito che conta. Dove il nostro spirito non ? sincero, dove non cerca di accogliere la grazia davvero ricevuta in dono, cresce il malessere e si sviluppano tendenze negative. Le nostre scelte sono dinamiche, aprono o chiudono ad un vivere nella luce. ... (continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA (Omelia del 11-11-2022)
Commento su Lc 17,26-37
Come vivere questa Parola?
Con due esempi dall'Antico Testamento, Ges? invita i suoi discepoli alla vigilanza ed insegna loro a porre profonda attenzione alla storia in mezzo alla quale si fa presente con somma delicatezza la misericordia di Dio. Quando nulla intorno a loro faceva presagire il peggio, No? e Lot, in ascolto della Parola del Signore, no strin ... (continua)
don Carlo Occelli (Omelia del 11-11-2022)
Commento al Vangelo 11 novembre 2022
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don Nicola Salsa (Omelia del 11-11-2022)
Vivere il momento presente (Lc 17,26-37)
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don Carlo Occelli (Omelia del 12-11-2021)
Commento al Vangelo 12 novembre 2021
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don Nicola Salsa (Omelia del 12-11-2021)
Non guardarti indietro (Lc 17,26-37)
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don Alessandro Farano (Omelia del 12-11-2021)
Venerd? - XXXII del Tempo Ordinario - Anno B - Commento al Vangelo
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don Carlo Occelli (Omelia del 13-11-2020)
Commento al Vangelo 13 novembre 2020
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don Marco Scandelli (Omelia del 13-11-2020)
#2minutiDiVangelo - Venerd? 13/11 - Star coi santi non manda in cielo. Figurarsi star coi senza Dio
Commento al Vangelo di venerd? 13 novembre 2020 - XXXII settimana del Tempo Ordinario - a cura di don Marco Scandelli
#2minutiDiVangelo
Lc 17 26-37
Accanto al mangiare, al bere, al prender moglie o marito, dobbiamo anche trovare la libert? interiore dai beni di questo mondo che nell'ultimo istante potrebbero agire come le zavorre che tengono a terra ... (continua)
don Giampaolo Centofanti (Omelia del 13-11-2020)
Si possono svolgere le stesse attivit? quotidiane con spirito diverso. Ges? nella parabola del seminatore accenna a queste diverse intenzioni nelle loro mille sfumature. Lo stesso terreno buono produce il trenta, il sessanta o il 100. San Francesco poteva stare sul monte Verna a pregare a piedi scalzi nel freddo dell'inverno ma restare seduto sulla grazia ri ... (continua)
don Nicola Salsa (Omelia del 13-11-2020)
Guadagnare la vita vera (Lc 17,26-37)
... (continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA (Omelia del 16-11-2018)
Commento su 2Gv 1,5
?E ora prego te, o Signora, non per darti un comandamento nuovo, ma quello che abbiamo avuto da principio: che ci amiamo gli uni gli altri. Questo ? l'amore: camminare secondo i suoi comandamenti. Il comandamento che avete appreso da principio ? questo: camminate nell'amore?
2Gv 1,5
Come vivere questa Parola?
Certamente il Vangelo di Giovanni Apostolo ? u ... (continua)
Casa di Preghiera San Biagio FMA (Omelia del 17-11-2017)
Commento su Sap 13, 5
"Dalla grandezza e bellezza delle creature per analogia si contempla il loro autore. "
Sap 13, 5
Come vivere questa Parola?
L'autore della Sapienza descrive come una via per arrivare a Dio ? la contemplazione della creazione. Dio, pur invisibile e inaccessibile, si lascia intuire nella bellezza e potenza delle creature di ogni genere. Lo stupore nel conte ... (continua)
Paolo Curtaz (Omelia del 13-11-2015)
Alla fine dell'anno liturgico la Chiesa ci propone alla riflessione alcune pagine che usano uno stile particolare, chiamato apocalittico, che utilizza immagini forti e allegorie per spiegare una realt? pi? ampia di quella che sperimentiamo. Cos? Ges? non parla della fine del mondo cos? come la immaginerebbe un regista di un film catastrofico, ma ci invita a ... (continua)
Paolo Curtaz (Omelia del 14-11-2014)
Siamo giunti agli ultimi giorni dell'anno liturgico e, come ogni anno, la Parola ci invita a riflettere sul dopo, sull'altrove. In altri tempi questa riflessione teologica veniva definita dei novissimi e serviva a guardare un po' al di l? della punta del nostro naso. Ribadito il concetto che il Regno ? gi? iniziato, la Chiesa delle origini ha maturato l'idea ... (continua)