SANTISSIMO CORPO E SANGUE DI CRISTO (ANNO B)
Grado della Celebrazione: SOLENNITA'
Colore liturgico: Bianco BP110 ;
Scheda Agiografica: SANTISSIMO CORPO E SANGUE DI CRISTO (ANNO B)
La solennità del Corpo e Sangue di Cristo celebrata in questa domenica si collega bene al tempo pasquale da poco concluso. Lo evidenzia in particolare il testo evangelico, centrato sulla memoria dell’ultima Cena celebrata da Gesù prima della sua Passione. Le sue parole evidenziano lo stretto legame da Lui istituito tra il suo corpo e il suo sangue, e la memoria che Egli chiama i suoi discepoli a compiere, per prolungarne nel tempo e nella storia la potenza salvifica. Così il sacramento dell’Eucaristia le vede accomunate dal riferimento all’unico atto salvifico operato da Dio in Gesù Cristo, riespresso nella celebrazione per la comunità radunata.
Il tema viene approfondito nella seconda lettura: l’unico sacrificio di Cristo, che «offrì se stesso senza macchia a Dio», vale a purificare i cuori, a collocare nello spazio dell’alleanza coloro che in precedenza non vi avevano parte, affinché «ricevano l’eredità eterna che era stata promessa». È, del resto, l’intera Lettera agli Ebrei che medita con attenzione tale dimensione: l’esistenza del Signore, vissuta in un corpo, come obbedienza fino alla fine, diviene «causa di salvezza eterna per tutti coloro che gli obbediscono». Per questo Egli è qualificato come unico sacerdote; per questo, d’altra parte, la sua azione si pone su un piano diverso da forme di ritualità autoreferenziali e ripetitive, ma invita a lasciarsi coinvolgere in una memoria trasformante.
Forti risonanze emergono in tale prospettiva con la prima lettura: anche qui troviamo un’alleanza, che Mosè suggella con un sacrificio; anche qui troviamo un riferimento a una pratica di ascolto obbediente. Le parole pronunciate dal popolo di Israele orientano addirittura a un’inversione dell’ordine tra le due parole: «Quanto ha detto il Signore, lo eseguiremo e vi presteremo ascolto». La tradizione ebraica sottolinea spesso, in effetti, che la pratica delle parole pronunciate dal Signore nella Torah precede qui persino l’ascolto esplicito. È un modo di accentuare la disponibilità a un’azione che tali parole esegue fiduciosamente, senza neppure attenderne di averne scutato fino in fondo il significato.
In tale contesto ci colloca pure il Salmo 115, che pone sulle labbra dell’assemblea le parole di chi sperimenta come dono la liberazione dalle catene dell’oppressione; di chi quindi ad essa si sforza di corrispondere, nella lode e nella pratica di un’esistenza fedele: «Alzerò il calice della salvezza e invocherò il nome del Signore», «adempirò i miei voti al Signore davanti a tutto il suo popolo».
La solennità odierna viene, insomma, a declinarsi come invito a cogliere lo stretto legame tra il sacramento celebrato e il dono ricevuto in Gesù Cristo, a partire dalla sua esistenza tutta orientata alla volontà del Padre. Come invito, d’altra parte, a radicarvi un vissuto credente che proprio nell’accoglienza di tale grazia che salva trova le energie per la sequela del Signore stesso.
Sequenza
[Sion, loda il Salvatore,
la tua guida, il tuo pastore
con inni e cantici.
Impegna tutto il tuo fervore:
egli supera ogni lode,
non vi è canto che sia degno.
Pane vivo, che dà vita:
questo è tema del tuo canto,
oggetto della lode.
Veramente fu donato
agli apostoli riuniti
in fraterna e sacra cena.
Lode piena e risonante,
gioia nobile e serena
sgorghi oggi dallo spirito.
Questa è la festa solenne
nella quale celebriamo
la prima sacra cena.
È il banchetto del nuovo Re,
nuova Pasqua, nuova legge;
e l'antico è giunto a termine.
Cede al nuovo il rito antico,
la realtà disperde l'ombra:
luce, non più tenebra.
Cristo lascia in sua memoria
ciò che ha fatto nella cena:
noi lo rinnoviamo.
Obbedienti al suo comando,
consacriamo il pane e il vino,
ostia di salvezza.
È certezza a noi cristiani:
si trasforma il pane in carne,
si fa sangue il vino.
Tu non vedi, non comprendi,
ma la fede ti conferma,
oltre la natura.
È un segno ciò che appare:
nasconde nel mistero
realtà sublimi.
Mangi carne, bevi sangue;
ma rimane Cristo intero
in ciascuna specie.
Chi ne mangia non lo spezza,
né separa, né divide:
intatto lo riceve.
Siano uno, siano mille,
ugualmente lo ricevono:
mai è consumato.
Vanno i buoni, vanno gli empi;
ma diversa ne è la sorte:
vita o morte provoca.
Vita ai buoni, morte agli empi:
nella stessa comunione
ben diverso è l’esito!
Quando spezzi il sacramento
non temere, ma ricorda:
Cristo è tanto in ogni parte,
quanto nell’intero.
È diviso solo il segno
non si tocca la sostanza;
nulla è diminuito
della sua persona.]
Ecco il pane degli angeli,
pane dei pellegrini,
vero pane dei figli:
non dev’essere gettato.
Con i simboli è annunziato,
in Isacco dato a morte,
nell'agnello della Pasqua,
nella manna data ai padri.
Buon pastore, vero pane,
o Gesù, pietà di noi:
nutrici e difendici,
portaci ai beni eterni
nella terra dei viventi.
Tu che tutto sai e puoi,
che ci nutri sulla terra,
conduci i tuoi fratelli
alla tavola del cielo
nella gioia dei tuoi santi.
Preghiera dei fedeli
Al Padre, che nell'Eucaristia ci ha lasciato il memoriale vivo dell'alleanza compiuta nel corpo e nel sangue di Cristo, rivolgiamo con fiducia la nostra preghiera.
Lo invochiamo dicendo: Salvaci, o Signore.
1. Perché la Chiesa continui a essere costruttrice di comunione e spinga gli uomini a vivere in uno spirito di solidarietà, preghiamo.
2. Perché nell'Eucaristia ogni cristiano possa incontrare il sostegno per il cammino di ogni giorno e la forza per lottare contro il male, preghiamo.
3. Per tutti coloro che scoprono il dono dell'Eucaristia, soprattutto per chi lo riceve per la prima volta, perché trovi nella Chiesa una famiglia che fa dell'Eucaristia la vera sorgente di vita, preghiamo.
4. Perché gli ammalati e gli anziani trovino nell'Eucaristia sostegno alle loro sofferenze, e le sappiano offrire, insieme a quelle di Cristo, per la salvezza del mondo, preghiamo.
5. Perché ogni celebrazione apra lo sguardo al termine ultimo del nostro cammino, e doni la consapevolezza che questo cammino sfocia nell'incontro pieno e gioioso con Dio nella vita eterna, preghiamo.
O Dio nostro Padre, che in Cristo morto e risorto ci hai lasciato il segno meraviglioso del tuo amore, e in lui hai concluso la tua alleanza definitiva con gli uomini, fa' che viviamo sempre con intensità e riconoscenza questo grande dono, in comunione con tutti i nostri fratelli. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
Prefazio
PREFAZIO DELLA SANTISSIMA EUCARISTIA I
L’Eucaristia memoriale del sacrificio di Cristo
È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo,
Dio onnipotente ed eterno,
per Cristo Signore nostro.
Sacerdote vero ed eterno,
egli istituì il rito del sacrificio perenne;
a te per primo si offrì vittima di salvezza,
e comandò a noi di compiere l’offerta in sua memoria.
Il suo Corpo per noi immolato
è nostro cibo e ci dà forza,
il suo Sangue per noi versato
è la bevanda che ci redime da ogni colpa.
Per questo mistero di salvezza,
il cielo e la terra si uniscono in un cantico nuovo
di adorazione e di lode,
e noi, con tutti gli angeli del cielo,
proclamiamo senza fine la tua gloria: Santo, ...
Oppure:
PREFAZIO DELLA SANTISSIMA EUCARISTIA II
I frutti della Santissima Eucaristia
È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno,
per Cristo Signore nostro.
Nell’ultima Cena con i suoi apostoli,
egli volle perpetuare nei secoli
il memoriale di salvezza della sua croce,
e si offrì a te, Agnello senza macchia,
lode perfetta e sacrificio a te gradito.
In questo grande mistero
tu nutri e santifichi i tuoi fedeli,
perché l’umanità, diffusa su tutta la terra,
sia illuminata dall’unica fede
e riunita dall’unico amore.
E noi ci accostiamo a questo santo convito,
perché l’effusione del tuo Spirito
ci trasformi a immagine della tua gloria.
Per questo mistero di salvezza,
il cielo e la terra si uniscono in un cantico nuovo
di adorazione e di lode;
e noi, con tutte le schiere degli angeli,
proclamiamo senza fine la tua gloria: Santo, ...